25 Maggio 2009

Reddito di cittadinanza, ovunque

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cittadini2Duemila esuberi. Questa è la promessa di Marchionne alla tedesca Opel se la trattativa con Fiat dovesse andare in porto. Duemila esuberi significa duemila famiglie senza reddito. Che ne sarà di loro? Semplicemente, gli esuberi verranno coperti dal sussidio di disoccupazione, poi cercaranno ricollocazione nel mondo del lavoro. Stesso destino per gli annunciati diecimila esuberi in Italia. Migliaia di persone da ricollocare in tempi di crisi. Se Fiat avesse comprato Renault, invece, gli esuberi avrebbero dormito sonni piú tranquilli grazie al reddito di cittadinanza francese. In Francia – e in molti altri paesi europei – viene versato un contributo per consentire una vita minima dignitosa a tutti i cittadini dotati di cittadinanza e di residenza opportuna, indipendentemente dalla nazionalità, dal sesso, dal credo religioso e dalla posizione sociale, dalla fine delle scuole dell’obbligo all’età pensionabile per quei lavoratori che si trovano permanentemente a confrontarsi con periodi di inattività. Il reddito di cittadinanza è un pilastro fondamentale nel welfare sociale di molti paesi europei e sostiene un impianto di politica economica alternativa al capitalismo sfrenato, più solidale e meno ingiusta. Paesi come Francia, Olanda, Belgio, Austria già lo posseggono da decenni. In Germania la discussione sul reddito di cittadinanza come risposta alla crisi è vivace. In Italia invece ne siamo da  lungo tempo sprovvisti, non se ne discute e non mi aspetto che la sua eventuale discussione sia prioritaria per un governo sfacciatamente corporativista come il nostro. Sicché, eventuali esuberi di Renault saranno coperti dal reddito di cittadinanza francese, gli esuberi della tedesca Opel possono sperare, quelli di Fiat no. Una Europa veramente unita non puó prescindere da un reddito di cittadinanza comunemente erogato dai suoi stati membri. Sarà mio obiettivo prioritario battermi perché il reddito di cittadinanza sia previsto in tutti gli stati membri dell’Unione Europea.

23 risposte a “Reddito di cittadinanza, ovunque”

  1. Zanna Bianca ha detto:

    L’idea è ottima, però ho un quesito: poichè per ogni legge di spesa bisogna indicare la copertura, a chi la facciamo pagare questa?
    Con un una tantum sui redditi altissimi? Non credo che basterebbe, anche perchè in Italia sembrerebbe che ricchi non ce ne sono ….e pensare che i liberi professionisti hanno dei redditi medi di circa 10.000 euri.
    Con un aumento dell’aliquota sul disgraziatissimo ceto medio? Mi auguro proprio di no se no scoppia la rivolta.
    Con un taglio dello stipendio dei politici? Lo sappiamo tutti che si tratta di iniziative di marketing ideologicamente valide ma perfettamente inutili data l’esiguità degli importi che riuscirebbero a sbloccare.
    Con la lotta all’evasione? Anche qui azione ideologicamente valida ma non in grado di generare risorse a breve termine; una somma frutto di accertamento è effettivamente riscossa ed utilizzabile solo quando è finito tutto l’iter di un eventuale processo tributario.
    Tra le categorie che hanno maggiormente creato debito pubblico io ne sceglierei una a cui far pagare tutto questo; quelli che infischiandosene del buco dell’INPS sono andati in pensione a 55/58 anni nonstante l’età media si sia allungata, la qualità di vita sia migliorata e nonostante non nascano più bambini; per intenderci, quelli del “tanto, chi se ne frega, la mia pensione la pagheranno le nuove generazioni”.
    Peccato che il conto da pagare per le nuove generazioni (me compreso, sono del 1970) sarà salato: noi andremo in pensione con il sistema contributivo, loro sono andati con il retributivo, noi andremo in pensione se andrà bene minimo a 64 anni, loro male che vada sono andati a 58 anni, a noi ci han tolto subdolamente il TFR, loro se lo sono preso cash!!!

  2. Omar Supio ha detto:

    Zanna Bianca, hai tante ragioni. Hai soprattutto ragione di lamentarti per quel che NON avrete alla vostra vecchiaia. Non mi riesce però di darti ragione quando di questo accusi chi se ne è andato in pensione in età ancora produttiva. “Tanto chissenefrega!”.- Allora, cominciamo col dire che se ai “vecchi” gli avessero consigliato (o imposto) di accantonare privatamente le somme che gli trattenevano mese mese, oggi riceverebbero rendite di gran lunga più elevate delle pensioni che ricevono. Tieni presente che l’INPS non ha fatto fronte solo all’anzianità e vecchiaia, ma ha provveduto:
    1.- a mantenere se stessa, struttura elefantiaca, gonfiata per motivi più o meno clientelari e non certo per compiacere chi all’epoca lavorava e si vedeva trattenere i propri contributi;
    2.- a pagare tutte le pensioni di invalidità, scoperte di qualsiasi contribuzione, e gravanti solo sulle trattenute dei lavoratori. E non sempre tutte autentiche;
    3.- a sostenere gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, prepensionamenti politici, e quant’altro).
    Il tutto a carico di chi lavorava, e si vedeva trattenere UN TERZO dello stipendio.
    E poi, scusami, quei “maledetti” del “tanto chissenefrega” hanno patito una guerra, che voi giovani non conoscete nemmeno dai libri di storia (ed è stata dura, credimi); hanno prodotto il cd boom economico degli anni 50-70, frutto di sangue e lacrime, oltre che di entusiasmo e ottimismo. Hanno infine allevato voi figli nati negli anni ’70 nel (relativo) benessere. Si è cercato di non farvi mancare niente a voi bambini, poi ragazzi, poi giovani. Il benessere pareva dovesse durare per sempre. Si è cercato di DARE tutto ai figli e, fatte le debite eccezioni, nessuno ha pensato di andare presto in pensione, tanto ci sono i figli che sgobberanno per me.
    Hai ragione, ragazzo (passami il termine) di lamentarti, ma non lasciarti prendere dal desiderio di andare alla guerra tra poveri. La più gran pena per noi genitori è vedere cosa vi aspetta, ma non l’abbiamo provocato noi. Non è vero che “tanto chissenefrega”.
    Se vuoi sparare, spara. Ma mira al bersaglio giusto.
    Un forte abbraccio “paterno”.

  3. Zanna Bianca ha detto:

    Omar Supio ti ringrazio della risposta; di sicuro il tuo messaggio mi è servito per riflettere,
    ma ti volevo rassicurare su alcuni aspetti:
    Riconosco che quelli della generazione nata e cresciuta durante la guerra 1935/1945, dopo un’infanzia passata sotto le bombe, si sono rimboccati le maniche per assicurare ai loro figli di crescere dignitosamente.
    Lo stesso però non posso dire di quelli della generazione degli anni ’50, che stanno o sono andati in pensione in questi anni.
    Sono loro quelli del “chissenefrega”, perchè nonostante fossero consci della situazione, spinti da sindacalisti e politici irresponsabili, hanno attuato la più grande spaccatura generazionale della storia italiana, ed i cui effetti devastanti li pagheremo solo e soltanto noi.
    Da che mondo e mondo la regola è che i genitori fanno sacrifici per i figli e non i figli per i genitori.
    Ebbene se parliamo della generazione 1935/1945 posso dire che ciò è avvenuto; anzi erano così poco abituati a godere che per loro sacrificarsi non era neanche il termine giusto da usare …..tutto si faceva “per i figli”, e basta.
    Sono gli altri i veri colpevoli, quelli degli anni ’50 quelli delle pensioni baby; loro si che hanno goduto e poi ci hanno gabbato.
    Tu mi dici “spara bene”; è vero, ma non si può dare astrattamente la colpa al Sistema Paese/inps. La politica la fanno gli uomini, le decisioni le prendono gli uomini.
    Bene, quando vedo i sindacati ed i politici ancor oggi mobilitarsi stracciandosi le vesti contro una qualsiasi proposta di riforma di un sistema pensionistico aritmeticamente al collasso, beh mi viene il VOLTASTOMACO e mi chiedo come possano essere questi signori tanto irresponsabili!!
    Hanno cavalcato a scopo esclusivamente elettorale il più bieco egoismo ed individualismo; proprio loro, quelli che in teoria l’egoismo e l’individualismno lo dovevano combattere.
    Costoro evocano il sacrosanto “rispetto dei diritti acquisiti” ma non parlano mai di coloro i quali quei diritti non avranno mai il tempo di acquisirli (vedi la mia generazione), nè tano meno di coloro i quali quei diritti non li sfioreranno neanche di striscio (i precari), ma che però contribuiscono con i loro redditi a mantenere questi finti vecchietti satolli.
    Quindi non voglio scatenare guerre tra poveri, ma visto che è mio fermo convincimento cercare di evitare ai miei figli lo stesso trattamento che stiamo ricevendo noi, vorrei che la proposta di Scalpha sul Reddito di Cittadinanza venisse accolta il più presto possibile perchè è un segno di evoluzione civile.
    Ma sia ben chiaro, almeno questa volta il sacrificio lo faranno loro!!!!!
    Con affetto

  4. Rio ha detto:

    Omar, Zanna Bianca ha ragione.

    Personalmente, non vedo in che modo — nella proposta di istituire un Reddito di Cittadinanza — si possa andare oltre il semplice proclama elettorale.

    Qui si parla di dare copertura finanziaria ad un progetto mastodontico, proprio in una fase dell’economia europea che, in molti Paesi, e’ definita come la piu’ grave dai tempi della Grande Crisi del 1929.

    Proprio non vedo come si possa responsabilmente avanzare certe proposte in un momento in cui gli Stati e le tasche dei loro cittadini sono stati chiamati a puntellare un settore finanziario malato con iniziative che, a livello globale, superano il trilione di dollari: sembrano le richieste finanziarie avanzate a vanvera dal nemico di Austin Powers.

    Personalmente, temo il giorno in cui i giovani ed i quarantenni di oggi si accorgeranno che, dopo una vita di precariato e di sacrifici, non ci sono piu’ i soldi per assicurare loro pensioni dignitose, perche’ i loro contributi saranno gia’ stati triturati da tempo dalla Grande Macchina di Privilegi dei loro padri, mentre i loro figli (se mai ne avranno) tratterranno a se’ tutti i contributi previdenziali sulla base di un sistema pensionistico contributivo puro.

    La nostra generazione rischia di trovarsi schiacciata nel mezzo della transizione per uscire da un sistema scellerato per il quale non ha alcuna colpa.

    Scusatemi se sono uscito un po’ fuori tema. Era solo per dire che, con uno scenario simile, l’ultima cosa che ci occorre sono i proclami di welfware “dalla culla alla tomba” in stile Anni ’70, rivisitati in salsa europeista.

    Saluti,

    (Rio)

  5. Antonio ha detto:

    Solo per far notare all’amico Rio che i proclami “dalla culla alla tomba” sono gia’ stati realizzati da mezza europa, non meno preoccupata dalla crisi che non noi italiani. La proposta di Scalfarotto e’ intelligente, una volta tanto. Ma mi rendo conto che possa incontrare diffidenza nei molti che cercano sicurezze dallo stato e magari si dicono da anni schifati dalla politica.

  6. Zanna Bianca ha detto:

    E’ vero Antonio,
    ma quell’europa di cui tu parli è probabilmente quell’europa che ha saputo fare bene i conti del proprio sistema pensionistico/previdenziale; ed in Italia, penso condividi, i conticini non li abbiamo saputi fare per niente bene.
    Mi trovo d’accordo con te che la proposta sia interessante, ma concretamente come la attuiamo qui? E cioè, chi paga?
    Una proposta di spesa per poter essere definita “intelligente” dovrebbe comprendere e specificare anche da dove attingerà i danari.
    Se non siamo ai soliti “fiumi di parole”.

  7. Antonio ha detto:

    I sistemi pensionistici di mezzo mondo sono in crisi, Zanna. L’Europa intera ha problemi di saldi pensionistici futuri in un mercato che si e’ arrestato di colpo. L’eta’ pensionabile si sta innalzando ovunque. La preoccupazione anche. Mi rendo conto che questo possa risultare inconcepibile a chi e’ evidentemente abituato a pensare che in Italia vada sempre tutto male e che non vi sia speranza per il futuro se non chiedendo garanzie a rassicurazioni al papi. Ha ragione Omar sopra. Se vuoi sparare spara, ma mira al bersaglio giusto.

  8. Zanna Bianca ha detto:

    2 domande Antonio:

    1 – Da dove li prendiamo i soldi per la proposta di Scalpha visto che l’Italia non batte più moneta e non può indebitarsi più di quanto lo abbia fatto se no è in default?

    2 – Quale sarebbe il bersaglio giusto al quale sparare?

    Grazie e ciao

  9. Antonio ha detto:

    1 – Questo lo dici tu.
    2 – L’Inter, suvvia.

  10. Zanna Bianca ha detto:

    Ah, ok, tutto chiaro ora.

    😉

  11. Omar Supio ha detto:

    Zanna Bianca, grazie. Grazie Rio, grazie Antonio. Il problema c’è, ed è grave. Gravissimo. Quando non abbiamo la forza, da soli, di mutare la storia, consiglierei io, aggiustiamo il nostro tiro, e diamo il nostro piccolo contributo. Un chicco di riso, che cade per terra, non fa nemmeno rumore. Un sacco di un quintale di riso, cadendo fa tremare la casa.

    Zanna Bianca, dici: “non si può dare astrattamente la colpa al Sistema Paese/inps. La politica la fanno gli uomini, le decisioni le prendono gli uomini”. Bravo. Le decisioni le prendono gli uomini. Anche tu. In modo distorto, se vuoi, perverso, magari, ma ci contribuisci come puoi.

    Ragazzi miei (Zanna, sono appunto nato nel 1936, ci sto dentro alla tua amnistia!), in Italia comanda la destra. Non dico “governa”: dico “comanda”. Ma non è che la destra vinca le consultazioni elettorali: è la sinistra che le perde. Pare lo faccia apposta.

    Qui, se non si fa muro contro questi quattro delinquenti, le cose peggioreranno ancora. Le “lenzuolate” con cui Bersani voleva intaccare le lobby dei farmacisti, dei notai, dei tassisti, eccetera, le stanno tutte concellando.

    L’opposizione non si fa disperdendo le forze in mille rivoli. La si fa unendo le piccole forze, in una forza grande.

    In bocca al lupo, ragazzi.

    Noi vecchi tifiamo per voi.
    Hai ragione, Zanna Bianca: non sono sacrifici. Si fa “per i figli”. Per voi.

    Ciao

  12. Paolo ha detto:

    Ma questo reddito di cittadinanza chi lo paga? Forse sono io che non capisco ma dare un reddito garantito a tutti senza condizioni solo perche’ sono cittadini italiani mi sembra davvero troppo. In Italia la percentuale di occupati e’ gia’ bassa rispetto a molti paesi Europei – un reddito di cittadinanza mi sembra soprattutto un incentivo a non lavorare

  13. Filippo Zuliani ha detto:

    Gia’, meglio che in assenza di lavoro le persone vengano reclutate dalla mafia perche’ non hanno alternative. Paolo, molti grandi d’Europa hanno il reddito di cittadinanza e la produttivita’ non ne risente affatto.

  14. PB ha detto:

    Solo per far notare all’amico Rio che i proclami “dalla culla alla tomba” sono gia’ stati realizzati da mezza europa, non meno preoccupata dalla crisi che non noi italiani. La proposta di Scalfarotto e’ intelligente, una volta tanto. Ma mi rendo conto che possa incontrare diffidenza nei molti che cercano sicurezze dallo stato e magari si dicono da anni schifati dalla politica.

  15. Zanna Bianca ha detto:

    Sinceramente Omar Supio non capisco.

    Io sto ponendo un problema aritmetico: dove troviamo i soldi per un’iniziativa meritoria?
    Al tempo stesso sto facendo una proposta: prendiamoli da coloro i quali si trovano socialmente in una posizione di vantaggio generazionale, in modo da consentire a giovani ed ex giovani precari con famiglie e figli piccoli di prendere qualche mollica dal piatto ben più consistente dei finti vecchi 58/60 enni.

    Tu mi rispondi che alla fine la colpa è di Berlusconi e che dobbiamo fare muro contro la destra che “comanda” e contro “questi quattro delinquenti”.

    Sai cosa percepisco, che a te in fondo, a parte l’approccio “da padre” di questo problema non te ne frega niente sennò proporresti una soluzione.

    Che significa dare la colpa a Berlusconi?
    Io sto ponendo in maniera laica un problema di distribuzione delle risorse all’interno della società, problema nè di destra nè di centro nè di sinistra; problema che ha le sue basi nel clientelismo e nell’incapacità della società italiana di discriminare tra bravo e meno bravo, diligente e lavativo, tra pensionato vero e pensionato baby, problema nato e sviluppatosi in anni in cui il nostro beneamato Mr. B cantava sulle navi e non credo stesse già allora tramando per toglierci pensioni e TFR.

    Quindi il fatto che abbiamo al governo un personaggio di così basse qualità civili (e anche morali) alla fine torna buono un pò a tutti: è il classico “utile idiota”, un parafulmine con cui prendersela ogni volta che vengono minimamente sfiorati temi che contrastino con i “diritti acquisiti” di una qualche categoria.

    E di conseguenza i problemi delle minoranze tipo noi o i precari non saranno mai difesi da nessuno, e sai perchè? Perchè non conviene in termi elettorali / sindacali andare a toccare certi fili.

    Dici che fai il tifo per noi, dimostramelo allora: ma ti prego non mi mettere in mezzo anche stavolta Berlusconi, sennò oltre a non risolvere nulla gli assicurerai un vitalizio per i prossimi 10 anni + 7 anni di Quirinale …..e questa proprio non ce la possiamo permettere.

    Con affetto

  16. Sandro Gozi ha detto:

    Perchè Ivan

    L’Europa ha bisogno di nuove idee e di una nuova spinta. l’Italia in Europa ha bisogno di deputati che conoscono l’Europa, che la capiscano e che si facciano capire.
    Ivan ha idee, competenze e ha respirato da sempre l’aria europea.
    Avete bisogno di altro per votarlo?

  17. alberto ha detto:

    Salute a tutti
    che ne dite di provare a recuperare i soldi in questo modo:
    sul nostro debito pubblico (1.663.650 milioni di euro) sono stati emessi titoli di stato per 1.436.021,07 milioni di titoli di stato. Si potrebbe introdurre un prelievo diciamo uno 0.1 o 0.2 %. Tenendo conto che le banche fanno pagare una commissione in entrata che si aggira sui 0.1 – 0.5% si potrebbe agire su di esse alleggerendo la loro commissione del tipo 0.1 % alla banca e 0.1% al sottoscrittore, con la specifica destinazione al fondo reddito da cittadinanza.
    Sarebbe opportuno far pagare alle banche italiane proprietarie di Bankitalia ed alle compagnie assicurative, introducendo apposite aliquote di tassazione da studiare.
    Si potrebbe soprattutto far togliere la riserva frazionaria agli istituti bancari, dato che incassano 10 e prestano 100 e quando le cosa vanno male lo stato le deve garantire con “Tremonti bond” etc. Che contribuirannno ad alzare ulteriormente il nostro debito.
    Non è una provocazione, ai primi 20 posti nel mondo per ricchezza ci sono 15 banche e 5 estrattori di petrolio…

  18. Zanna Bianca ha detto:

    Alberto,
    finalmente una controproposta, grazie.
    Sono d’accordo, anche le banche e le assicurazioni sono quei “sancta sanctorum” intoccabili a cui poter attingere per finanziare progetti di sostenibilità sociale.
    Sarebbe però necessario attivare i necessari controlli per evitare che i soliti volponi non provvedano a ricaricare la nuova tassa sulle spalle dei propri clienti / contribuenti.
    Un esempio fra tutti: quando per decreto furono aboliti i “diritti” sulle ricariche telefoniche, Wind provvedette immediatamente ad alzare le tariffe più convenienti del 20%!
    A tal proposito andrebbero rafforzati i poteri ispettivi e sanzionatori delle varie Authority, oltre che a disciplinare meglio i criteri di scelta dei vari Commissari; non se ne può più di trombati che vengono messi a capi di Authority, senza alcun potere, e che impiegano mesi ad accertare violazioni empiriche.

  19. Omar Supio ha detto:

    Si può, si può affrontare la situazione. Ovviamente io non so individuarla nel dettaglio, e convengo che non sarà facile. Nei casini ci siete stati messi, e questo è certamente un fatto. Triste, ma sicuro.
    Quello che mi premeva, e che non chiedeste soldi ad altri poveretti, titolari magari di pensioni da 1.500 euro, anche quelle insufficienti.
    I ricchi ci sono. Qualcuno parla delle banche, e quelle sono usurai rivestiti, e non sempre con cura.
    Non farmi dare numeri, ma anche tu avrai letto della discordanza tra i redditi denunciati e le automobili e le barche di lusso circolanti.
    E’ così difficile operare qualche controllo?
    Mi dici di non attaccare la attuale maggioranza. Hai letto che l’evasione è ancora di nuovo aumentata?
    Lasciale stare le categorie dei “diritti acquisiti”. Sono diritti di poveretti, che non copriranno i bisogni dei poveracci.
    I ricchi ci sono in Italia, e non solo qui. Ricchi davvero.
    Quando ti dico non sbagliare bersaglio, alludo proprio a questo. e, dimmi quel che vuoi, la ricerca del bersaglio giusto è un fatto po-li-ti-co.

    Con lo stesso affetto e, credimi, con solidarietà (per quel che vale).

  20. Luca Gambetti ha detto:

    @Omar Supio
    “Allora, cominciamo col dire che se ai “vecchi” gli avessero consigliato (o imposto) di accantonare privatamente le somme che gli trattenevano mese mese, oggi riceverebbero rendite di gran lunga più elevate delle pensioni che ricevono.”

    La tua affermazione semplicemente non è vera. Il sistema pensionistico dei “vecchi”, il cosiddetto retributivo, era ed è una distribuzione insensata di denaro. Era basato sulla retribuzione percepita negli ultimi anni di lavoro, era costosissimo per l’INPS (che ha conti economici in regola), e generava abusi e soprusi. Ad esempio molte grandi aziende (ad es. Telecom) avevano l’abitudine di ritoccare verso l’alto la retribuzione dei loro dirigenti verso la fine del rapporto di lavoro per gratificarli con una pensione più ricca. Tanto paga Pantalone.
    Il sistema attuale (il contributivo) è più vicino a quanto dici tu; tanto è vero che le pensioni calcolate con il contributivo sono / saranno più basse di quelle calcolate con il retributivo, spingendo molti di noi ad aprire una posizione previdenziale integrativa.

  21. Alessandro Riolo ha detto:

    Non sono in assoluto in favore del reddito di cittadinanza, ma poniamo il caso che mi convinca.

    La ragion d’essere del reddito di cittadinanza è il fatto che dovrebbe essere il dividendo del profitto che gli Stati estraggono dai beni comuni. In realtà, tutto questo profitto ad oggi è in realtà già utilizzato dalla Repubblica Italiana, altrimenti non avremmo tutto questo debito pubblico.

    A questo punto, potremmo coprire una proposta come quella in oggetto aumentando il profitto estratto dai beni comuni. Un esempio principe sarebbero ad esempio le frequenze televisive, da cui non mi pare la comunità ricavi molto, oppure il consumo d’acqua oltre un certo livello (anche perchè quando si consumano 360 litri d’acqua per fini residenziali al giorno pro capite, come ad esempio in Lombardia, siamo ben oltre i bisogni primari).

    Un altro modo per coprire il reddito di cittadinanza, sarebbe quello di introdurre imposte locali sul modello di quelle anglosassoni (diciamo mediamente un 2000 Euro annui per immobile in capo al domiciliato o in mancanza al proprietario), usare il loro gettito per finanziare gli enti locali, e dirottare sugli ammortizzatori sociali, tra cui quello in oggetto, buona parte di quello che ora viene trasferito dallo Stato per finanziare questi enti locali.

    Quest’ultima strada avrebbe il beneficio di essere fortemente redistributiva (ci perderebbero in primis tutti quelli che tengono immobili sfitti), stimolerebbe la produttività (ogni famiglia o gruppo di conviventi dovrebbe trovare ogni anno 2000 Euro solo per sopravvivere), ma per essere effettiva richiederebbe il ristabilimento del dominio della legge (chi non paga dovrebbe subire conseguenze certe, gravi ed immediate) e di un rapporto più corretto tra la cittadinanza e una migliore classe politica.

  22. Nereo ha detto:

    Una canzone per il reddito di base
    nuovomonitorenapoletano@fastwebnet.it
    Ciao
    Nereo (musicista in pensione)

  23. Nereo ha detto:

    Ops
    Una canzone per il reddito di base
    http://www.youtube.com/watch?v=edbQxkAyhdE
    Ciao
    Nereo (musicista in pensione) (i suonatori quando sono vecchi sono anche un po’ suonati…)…