Ho letto con attenzione tutte le mail e le proteste che mi sono arrivate (insieme a un numero equivalente di messaggi di appoggio) per la mia presa di posizione sull’outing.
E sapete cosa mi ha veramente colpito? Che, trattandosi comunque di una forma di vendetta, di una specifica della legge del taglione, tutte le motivazioni che mi vengono fornite per sostenere la giustezza dell’outing andrebbero benissimo per tutte le leggi del taglione, a cominciare dalla pena di morte.
Ecco, tutte le buone ragioni per l’outing che mi sono state date funzionerebbero – mutatis mutandis – benissimo anche per reintrodurre la pena capitale al fine di sconfiggere il crimine: “rendiamogli pan per focaccia”, “finora non abbiamo ottenuto nulla, ora basta”, “ci vuole una giusta punizione per chi predica bene e razzola male”, “voi del PD col vostro buonismo non otterrete mai niente”.
Insomma, nessuno mi dice come farà questo outing ad abbreviare la strada verso l’uguaglianza delle persone GLBT, ma tutti stanno lì a convincermi che “ci vogliono le palle”, che “bisogna fargliela vedere”, che “bisogna passare all’azione” e così via.
E così, più leggo queste mail e questi commenti su FB e più mi convinco di quello che penso, e anche del preciso dovere che ho di dire a chiare lettere che sono sì interessato ad ottenere senza compromessi pari diritti per le persone GLBT ma non sono interessato a nessuna vendetta. E anche che orgogliosamente faccio politica cercando di parlare a (quel che resta del)la testa della gente di un paese ormai irrimediabilmente vittima della sua pancia.
Trovo anche che sia pericoloso giocare col fuoco titillando a proprio vantaggio gli istinti di rivincita delle persone che sono state oppresse. In genere i Masanielli che ci provano, che comunque non sono mai propriamente dei campioni di democrazia, finiscono col bruciarsi le mani di brutto.
Io aspiro, prima da cittadino che da politico, a vivere in un paese civile e non ho intenzione in alcun caso e in alcun modo di contribuire all’imbarbarimento (in stato ormai già molto avanzato) della mia comunità. Chi pensa che la delazione anonima sia una idea buona e utile, si accomodi pure. Sappia però che non potrà contare né sulla mia complicità né sul mio silenzio.
21 risposte a “Scherzare col fuoco”
Probabilmente 40-50 anni fa, se si fosse usata quest’arma, il percorso per le leggi sull’aborto e il divorzio avrebbero avuto meno difficoltà, basti pensare ai tanti Almirante che avevano la doppia vita oppure ai tanti Dr. Dobermann, col vizietto pubblico dell’aborto in privato (e ben pagato). Ecco credo che bisogna smetterla di accettare la doppia morale.
Peccato che nel tuo elencare le “buone ragioni per l’outing” hai dimenticato la più importante: la coerenza richiesta ad un politico tra il quanto dichiarato agli elettori e il proprio comportamento.
Vanno sputtanati tutti i politici il cui comportamento è in qualsiasi caso difforme alle proprie dichiarazioni pubbliche, di qualsiasi cosa si tratti.
Un politico dei verdi non può farsi sorprendere a cacciare.
Un politico proibizionista non può farsi sorprendere con una seppur lecita modica quantità.
Un politico omofobo non può essere un omosessuale praticante.
etc.etc.
Approvo Luca. Se un politico che va al Family Day mantiene più famiglie, o una corte intera di minetti e figli di minetti, mi pare una notizia rilevante. L’outing non è un omicidio, è solo un modo di richiamare un potente alla necessaria coerenza.
Non è una punizione in senso stretto, e non si arroga il diritto di decidere sulla vita altrui, anzi: rifiuta a chi ha una doppia morale il potere di imporre agli altri scelte di vita che lui per primo non segue. L’outing è una forma di democrazia non violenta, anche se non necessariamente indolore. Ma il dolore che i politici omofobi hanno inferto a migliaia di persone, gli atti di violenza, i suicidi che hanno provocato DIRETTAMENTE, tutto questo non conta? Ivan, tu sei troppo solidale con i dolori dei potenti, e troppo poco con quelli dei tuoi elettori.
Sono in pieno accordo con Luca.
Diresti le stesse cose di un militante antiproibizionista che, avendo delle prove, denunciasse che un Giovanardi, per ipotesi, si fa una canna prima di dormire per problemi di insonnia?
Cosa rende la dichiarazione dell’omosessualità speciale? Non è forse un retaggio omofobico a farcela apparire tale?
Il problema principale della questione, per come si sta ponendo ora in Italia, è il CHI FA I NOMi (che credibilità pubblica ha?) e COME (se ne assume la responsabilità fino in fondo? ne paga le eventuali conseguenze? ha delle prove documentali di quanto afferma?).
L’outing può essere una forma di lotta legittima, certo estrema, che certo rompe in qualche modo delle regole di convivenza civile. Perché rimanga nonviolenta, però, il soggetto che fa i nomi deve assumersi la responsabilità del suo gesto.
Luca ha ragione da vendere.
Ivan, stai tentando di comportarti come un gentiluomo in una porcilaia. Non ti rendi conto che i tuoi elettori sono esattamente uguali a quelli di Borghezio? Voi della sinistra vi date tante arie di democratici e di amanti dei diritti civili ma leggiti tutti questi bei commenti sul tuo blog e vedrai che fate pena come gli altri. Non farai mai strada, caro mio, finché pensi di trattare gli italiani come dei galantuomini anglosassoni. Questi vogliono il sangue, della democrazia non gliene frega un cavolo. L’hai capito oppure no?
Qui ci si dimentica che Mancuso non ha parlato di outing in generale. Ha parlato di un outing fatto da un gruppo di anonimi, gente che tira il sasso e nasconde la mano. Che differenza c’è con Feltri? Col metodo Boffo? Sono sconcertata dal vedere come la pensano quelli che dovrebbero essere i miei compagni di strada (sono etero, ma sono per il matrimonio, l’adozione ecc.)
Luca davvero credi che l’outing si faccia per vendetta? O che si faccia anonimamente?
A te non sta bene l’outing per principio, nel merito, non per il metodo che, su questo hai ragione, nel caso di listaouting lascia a desiderare.
Nessuno parla di vendetta. Non le persone serie. Non quelli che vedono nell’outing uno strumento politico che non accorcia le distanze per la conquista dei diritti civili (ci fai davvero così ingenui?). L’outing non ha a che vedere con l’orientamento sessuale ma con la coerenza, con l’onestà e con la trasparenza.
Immagina un paladino dei vegetariani, che dice a tutti di non mangiare carne, perchè fa venire il cancro, perchè infligge dolore agli animali. Scoprilo poi che mangia una bistecca. Lo fotografi e lo sputtani. Perchè pensi che mangiare carne sia un male? NO. perchè lui è un ipocrita, un mentitore, e qualunque sia la tua idea sul non mangiare carne hai diritto di sapere che lui predica in un modo e si comporta in un altro…
Perchè non farlo con gli omofobi?
ovviamente volevo scrivere Ivan !
Alessandro, il tuo paragone con il vegetariano è carino, ma un vegetariano provoca sofferenze ad animali, un omofobo invece alle persone. Per molti, me compreso, questo fa una certa differenza, con tutto l’affetto che possiamo avere per gli animali.
Annalisa, Feltri considerava essere gay una cosa immorale. Noi che siamo per l’outing degli omofobi, consideriamo immorale l’incoerenza. Posso rispettare le farneticazioni antiscientifiche di una Bindi (o di una Binetti) ma se poi scopro che vive more uxorio con una donna, ritengo che sia giusto informare gli elettori che la credono una donna onesta. Faccio l’esempio di Bindi a caso. Peraltro, il sen. Colombo l’outing l’ha provato (come esito di un percorso che noi non conosciamo) e non è morto, quindi di quale sangue parli? Quello dei giovani che si suicidano per omofobia? Ah no, di quelli non ti interessa nulla, loro non sono potenti…
Caro Scalfarotto, sono completamente d’accordo con Gallo e Paesano. Peraltro, se il massimo della rivendicazione che si riesce a raggiungere è il manifesto in puro stile PD firmato insieme ad Alicata et al, fatto di vaghezza e confusione, in cui non si combatte per il matrimonio ma per un qualche imprecisato riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali (con quel “quantomeno” si parte già al ribasso) e non sono presenti adozione e procreazione assistita, né di fatto proposte concrete per migliorare lo stato dei transessuali/transgender in Italia se non una dichiarazione d’intenti… beh… mi rassegnerò davvero ad emigrare.
se fossero persone ordinarie, tipo il lattaio o il benzinaio sotto casa, avrei pena per loro e per la loro contraddizione di vita tra quello che dicono e ciò che fanno, ma in fondo ognuno è libero di fare della propria vita quel cazzo che vuole… ma un politico che con i miei soldi (e manco pochi, scusate!!) impedisce a me di vivere secondo il mio progetto di vita mentre lui si permette di farlo, mi sembra decisamente troppo: oltre il danno la beffa! vorrei proprio sapere chi è l’omosessuale che vota contro l’aggravante di omofobia di giorno, e poi per fatti suoi fa di tutto e di più, mentre io vengo trattato da cittadino di serie B. Giusto per sapere a chi devo dare il mio voto la prossima volta! Ivan, secondo te questa è violenza? è davvero pretendere troppo?
Gentile Ivan.
Prima di rispondere nel merito del post, è necessario che io faccia una precisazione. Ho ricevuto una tua mail e successivamente una tua chiamata per confrontarci su quello che ho scritto in precedenza sul tuo sito. Questo fatto mi ha convinto di per se che sei una persona seria, il confronto che abbiamo avuto (che come sai non si è concluso con conversioni dell’ultim’ora!!) mi ha dimostrato che non fai parte della schiatta poitica – politicante che con alterne fortune ci governa, ma che sei sinceramente convinto delle tue battaglie. E’ doverosa questa precisazione perchè – pur continuando a non essere daccordo con il tuo punto di vista – non posso che chiedere scusa se i miei toni infervorati hanno in qualche modo travalicato il limite del lecito dibattere, e che eventuali voli pindarici su tuoi coinvolgimenti o repsonsabilità mi sono stati da te stesso chiariti.
Fatte le doverose scuse, passiamo al merito della questione.
Non mi dilungo sul valore dell’outing come strumento di lotta, mi sembra che abbiano risposto bene nei post precedenti. Quello che vorrei provare a esplodre è un concetto più
generale, che per me fa riferimento ad una nuova radicalità della politica. In questi giorni di crisi più che mai, credo che il momento del fair play e della “civile dialettica” siano definitivamente tramontati. Occorre un agire compatto e radicale, che si proponga di modificare strutturalmente l’esistente. Questo vale per i diritti LGBT, per la situazione genrale italiana ma anche per le strutture sovranazionali che governano realmente le nazioni, da quelle democratiche come l’Unione Europea a quelle che democratiche non sono per stessa natura, come le agenzie di rating e generalmente tutte le strutture che governano il mercato finanziario.
Noi viviamo in un mondo che di democratico ha solo la facciata (con alcuni paesi, come il nostro, in cui quella facciata è pure piena di crepe), e continuare a rispondere a quelli che Sartori definiva i “nuovi barbari” con le armi della dialettica e del civile confronto non ha senso. Viviamo nello specifico in un paese in cui una prostituta può pontificare sulla televisione di stato della completa mancanza di etica pubblica (e non mi arrischio a utilizzare la parola morale) come valore, senza che nessuno si preoccupi del’effetto devastante che questo può avere per il Paese. Viviamo alla corte del puttaniere di arcore, tutti presi a discutere del nulla mentre il titanic affonda, eppure continuiamo a schermarci di distinguo e sottigliezze che sono incomprensibili, non solo da quelli che normalmente ragionano più di pancia che di testa. Cosa resta al cittadino omosessuale medio, che magari non si interessa del movimento, degli stracci che sono volati in questi giorni tra Mancuso e Patanè? che l’associazionismo GLBT italiano è ridicolo, non certo quali sono le migliori strategie per ottenere le nostre rivendicazioni.
Tu mi dirai che Aurelio sta facendo queste boutades in cerca di quattro minuti su un giornale, e puoi anche avere ragione, ma tutto questo è per addetti ai lavori, non per chi quotidianamente si scontra con la brutalità del sistema indifferente in cui viviamo.
NON ABBIAMO BISOGNO di ulteriori divisioni, NON ABBIAMO BISOGNO di litigate da portinaie. Abbiamo bisogno di persone che analizzano i problemi e che provano a dargli una risposta, e continuio a pensare che quando sostieni che “dobbiamo educare le future generazioni” sbagli. Noi dobbiamo prenderci quello che ci meritiamo sin da ora. E se per ritrovare questa gloriosa unità (che non abbiamo mai avuto) occorre evitare i distinguo, forse è il momento di imparare a farlo! Onestamente, l’idea che un Gasparri (sempre nomi a caso off course) si trovi a pagare il fio della sua stessa ipocrisia mi sembra il male minore di un’operazione che ptrebbe dare dei risultati (per ora resto nel condizionale, in altri Stati ha funzionato e qui danoi non c’è mai stata..).
Tu citi la legge del taglione, e tutti siamo daccordo nel rigettare questa soluzione, in qualsiasi campo, soprattuto per la pena di morte, Ma io penso che le persone debbano essere rieducate e reinserite in società, che il carcere serva come cura e non come punizione, e generalmente credo che da combattere sia la povertà, non i crimini che essa geenera. Tutt’altro discorso si deve rivolgere però a quelle persone che per nascita, censo, opportunità o educazione si ritrovano a gestire la cosa pubblica. Perchè per queste persone la comune legge andrebbe ribaltata completamente, perchè per queste persone la gogna è realmente l’unica forma di punizione. Quello che veramente fa male non è la mancata applicazione di un principio, ma la sua strumentalizzazione. Dire oggi che un povero che ruba ruba perchè e povero e quindi non merita un trattamento punitivo ma un aiuto a emanciparsi dalla povertà è quasi dire una eresia, eppure è il cardine di uno dei pensieri di sinistra che ha sempre trovato una ampia sponda nella politica cattolica. Ma dire oggi che un parlamentare non aveva gli strumenti per evitare la corruzione, o la più lercia ipocrisia (come essere gay a letto e omofobo in parlamento) è altrettanto eretico, o forcaiolo, ma non lo rende meno vero. Le persone che ambiscono a governare il Paese, che ambiscono ad essere responsabili delle sorti di una nazione, e che in cambio ne godono frutti sconosciuti ai comuni cittadini debbano pagare per i loro crimini, anche in maniera spettacolare e contraria al normale uso della giustizia. Questo per due ragioni, nessuna delle quali forcaiola o giustizialista:
la prima è che il politico che attualmente in italia governa la cosa pubblica ha avuto più che abbondanti incentivi a condurre un’esistenza retta e irreprensibile, e altrettanto ha avuto in termini dipossibilità economiche, di studio e di vita (perchè, come sai, fare politica a tempo pieno in questo paese è un lusso che devi poterti permettere, salvo rarissime eccezioni).
Il secondo motivo è che i politici che oggi governano questo paese (di destra come di sinistra) sono gli stessi che hanno attivamente contribuito all’imbarbarimento culturale di questo paese assordato da tette e urli. Sono i diretti responsabili della trasformazione del cittadino in suddito, della trasformazione del cursus honorum in mera carriera, del trsformismo canonico da deputato a cortigiano. Sono queste persone che hanno privato l’italia del dibattio civile e della dialettica che tu oggi invochi e proprio per questo non possono aspettarsi dal popolo incazzato una reazione diversa da quella “di pancia”.
Mi fermo qui, sono sbrodolato ben oltre il limite della leggibilità di un post… Ma spero che il mio punto di vista risulti chiaramente..
Abbracci
Andrea
Mi permetta, è veramente debolissimo il parallelo con la pena di morte (che ovviamente, e per fortuna, nessuno ha tirato in ballo).
Le faccio presente che se fare outing (mirato e ben circostanziato) è considerato “macchina del fango” anche dal PD siamo messi maluccio. Forse “gay” è ritenuto offensivo anche nella compagine PD?
Mi permetto di contraddirla: a me sembra molto razionale mettere di fronte alle loro incoerenze i minacciati di outing. Perché se in Italia è possibile un avanzamento nel settore dei diritti civili dei gay, si potrà ottenere (spiace dirlo) parlando la sola lingua che questo decomposto governo capisce, e cioè la minaccia di una diffamazione che riguarda soltanto loro per come fanno politica loro.
Anche lei dovrebbe tristemente, che certe mezze calzette lo stile non lo possono proprio capire.
La saluto cordialmente e la lascio in compagnia dei Suoi colleghi omofobi che sono ancora più pericolosi perché nemmeno vogliono ammettere di esserlo (D’Alema, Bersani, Bindi… devo continuare?). Gli stessi che svenderanno la causa gay al Vaticano. Perché in Italia la questione non interessa nessuno e, vista l’immane frammentazione degli stessi movimenti gay, non si muoverà una foglia. E questo, lo sappia e se lo porti sulla coscienza, porterà molti gay a lasciare, lietamente, questo scalcagnato stivale.
Ma lei questo lo sa già, giusto?
Sì, vero.
Bisogna aspettare, aspettare, aspettare, aspettare.
La prima proposta di registri di unioni civili a Milano fu fatta nel 92. Bocciata con l’aiuto dei DS/PDS/PCI o come si chiamavano.
Ieri, vent’anni dopo, il PD le ha bocciate a Grosseto.
Aspettiamo, va’. Magari tra tre o quattro conclavi se ne inizierà a discutere.
Oppure facciamo capire ai politici che se le cose non le danno, la gente può anche iniziare a prenderle.
Che non si tratta nemmeno di rubare quando si ha fame, perché ci si sta solo riappropriando di refurtiva portata via da chi si dichiara di specchiata onestà e moralità.
Tu sei solo un privilegiato che sta in un partito bidone e similclericale.Non è con gente come te e la Concia che i gay otterrà qualcosa. Imbarbarimento? Omnia mala malis. Torna da dove sei venuto. Il buonismo scemo e veltronesco è un modo per vivere di Lamentela Continua e inconcludente. Che coda di paglia! E poi ti fai i soldi piangendo sull’italia retrogada e omofoba. Ma va a magnà il sapone, centrista dell’ultima ora!
Siccome sono cattivo e non ‘buono’, ho letto le dieci cose scalfarottiane da fare subito: papale papale (aggettivo ‘buono’)il programma (attuato) di Zapatero, in versione incompleta: manca tutta la parte epocale sulla scuola. Zapatero non è stato ‘buono’, ma serio e convincente. Non ha pensato a leggi del taglione contro una chiesa spagnola scatenata, perché non si è perso in chiacchiere ed astrattismi, ma ha fatto quello che doveva fare senza se e senza ma. Noi abbiamo tanto regredume perchè abbiamo tanti interpreti del pensiero gay autoreferenziali e militanti di partiti truffa. Complimenti alla Rapidità, musa dello Scalfarotto, che in qualche anno è arrivato alla vicepresidenza bidone del PD. E’ invecchiato subito e si legge.
Se fossi in lei mi chiederei perché tanta gente le risponde con questi toni, quando il 90% dei commenti che trovo in rete su questo argomento hanno toni civilissimi, senza che vi sia l’apologia della vendetta, anche e soprattutto a commento di articoli che la pensano come lei, le cito ad esempio il sito del FattoQuotidiano che ha due articoli contrari alla lista. Infatti non le credo minimamente quando dice che in pratica tutti quelli che le hanno scritto e non erano d’accordo con lei avessero tutti dei toni vendicativi, mi sembra più che altro una risposta che punta a delegittimare chi la critica, invece di rispondere in maniera argomentativa.
In ogni caso le propongo un motivo per cui dissento fortemente da lei e che non ha nessuna velleità di vendetta.
Per me la lista è giustissima perché è nel pieno diritto dei cittadini conoscere il privato di un politico quando questo privato può influenzare o è in contrasto con la sua vita pubblica, così come è giusto far sapere agli italiani che il Presidente del Consiglio va con le prostitute, o che l’ex Governatore del Lazio andava a trans(prostitute anch’esse), non sono reati, ma sono fatti privati che contrastano e/o possono condizionare (con ricatti) la vita pubblica di un politico.
Il capolavoro di Mancuso è stata una boiata di proporzioni storiche. Bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di ammetterlo, ma non so some mai sento che nessuno dei fini politici che hanno commentato questo post vorrà fare un minimo di autocritica…
[…] per questo a suo tempo espresso tutta la mia contrarietà anche rispetto alla tecnica dell’“outing” e cioè allo sputtanamento (perdonatemi il francesismo) di chi non ha il coraggio di ammettere in […]