Non sono parlamentare ma per anni ho lavorato al personale (si dovrebbe dire “alle Risorse Umane”, ma lo trovo orribile) e devo dire – perdonatemi: ex cathedra – che tutta questa polemica sugli stipendi dei nostri deputati e senatori mi pare di una vacuità e di una superficialità infinite. Allora, mettiamola così: stiamo parlando delle 1000 persone che, su 60 milioni di abitanti, hanno la responsabilità di decidere dei destini del Paese: dal bilancio, all’elezione delle alte magistrature dello Stato, fino all’entrata in guerra. 1000 persone su 60 milioni. Un’élite minuscola di persone che dovrebbero rappresentare il massimo della sapienza, dello spirito della nazione e della solennità delle nostre istituzioni. Sapete che c’è di nuovo? Che se facessero il loro lavoro in modo soddisfacente, quei soldi sarebbero meritatissimi. Anzi bisognerebbe dargliene anche di più. E invece in parlamento ci sono letteralmente cani e porci. Personalità altissime e indiscutibili e poi gente che non mette tre parole in croce in italiano. Ogni volta che vedo Scilipoti mi chiedo come abbia fatto in una vita sola a diventare sia medico che deputato della Repubblica. E poi: una marea di gente che fa il parlamentare part-time, come se quella gravissima responsabilità potesse essere esercitata nei ritagli di tempo. Questa sì che è una vergogna. Ma credetemi, cari concittadini: la battaglia non è pagare meno chi ci rappresenta. La vera vittoria sarà avere in parlamento personalità che valgano davvero tutto quello che li paghiamo.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
27 risposte a “Gli stipendi dei parlamentari? Un falso problema”
Interessante Ivan, molto interessante, che un avversatore del “benaltrismo” come te, che salti sulla sedia ogni qual volta qualcuno, di fronte alle tue giuste battaglie sui diritti civili, sostiene che ci sono ben altri problemi più gravi, ora per la prima volta proprio da te viene l’affermazione “che tutta questa polemica sugli stipendi dei nostri deputati e senatori mi pare di una vacuità e di una superficialità infinite”… Come dire per la prima volta anche tu pensi che ci sono problemi ben più gravi di questo di cui bisognerebbe occuparsi… Guarda caso proprio sugli stipendi dei parlamentari… Scusa ma mi sorge un’idea, non è che per caso sarai candidato alle prossimi elezioni politiche? Con il solito affetto…
Sei troppo intelligente e avveduto per non capire che, ovviamente, nessuno si aspetta di ripianare il bilancio rendendo gli emolumenti dei parlamentari un po’ più vicini a quelli dei loro colleghi europei, ma molti invece si aspettano da coloro la gran parte dei quali descrivi così bene un piccolo segnale di civiltà o – parola di gran voga – sobrietà. Piccoli segnali, ma significativi. E dato che la piccola malignità del commentatore che mi ha preceduto non mi trova d’accordo, preferisco pensare che tu non abbia chiarito ciò che intendevi. È un discorso assai impopolare, di questi tempi, quello che hai fatto, e francamente non riesco a vederne la necessità. Capisco ti irritino populismo e demagogia, ma non fare ai cittadini il grande torto di non saper distinguere tra demagogia e misura. Cordiali saluti.
No, non penso che ci sia “benaltro” and, by the way, io faccio politica gratis e ho guadagnato molto bene (più di un parlamentare) facendo altro. Il punto è che mi preoccupa vedere gli italiani contro le proprie istituzioni e penso che i partiti dovrebbero farsi carico di selezionare meglio le classi dirigenti per evitare tutto questo.
PS: Poi grazie per la tua fiducia, eh… 🙂
Lo sostengo da anni Ivan. 16mila euro non sono una cifra abominevole. Questi argomenti impediscono, invece la riforma delle Camere e la fine del bicameralismo perfetto, che e’ anacronistico. Alla fine si toglieranno (forse) qualche migliaia di euro (che rientreranno sotto forma di altri benefit) ed il popolo sara’ contento. E gabbato. giustamente aggiungo io. Un caro saluto Stefano
Leggendo i tuoi tweet ho compreso che a preoccuparti è l’allarmante sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Io penso che, al contrario di quanto affermi, una parziale soluzione potrebbe essere proprio un ridimensionamento dei privilegi dei parlamentari. Poi, ovviamente, la selezione dei candidati: in questo, voi alti dirigenti dei partiti avete, mi pare, tutta la responsabilità.
Una richiesta, visto il tuo ruolo nel Pd. Hai parlato di selezione delle classi dirigenti. Cominciamo a dare il buon esempio dal più piccolo dei paesi.
Il berlusconismo si contrasta con la buona politica e la partecipazione. E, bada bene, ti scrive uno che aveva il padre giornalista de Il Tempo e vicino a Letta negli anni Ottanta, non un seguace di Vendola. Aspettiamo segnali confortanti……
La penso come Ivan. Non si tratta di benaltrismo ma di identificare il problema. A mio avviso la questione e’ che i meccanismi di selezione della classe politica non funzionano. Faccio un esempio banale. Andate su wikipedia e guardatevi i cv della Gelmini e di Renzi . Entrambi laureati in giurisprudenza. Con quel percorso non verrebbero assunti da nessuno. Non una esperienza all’estero, un percorso nel privato qualificante… E’ un problema più serio del loro stipendio.
Tutto vero, è fin troppo ovvio che hai ragione. Ma il confronto con altri paesi dovrebbe pur dirci qualcosa. L’insieme di inadeguatezza dei nostri parlamentari e stipendio elevatissimo (nel senso letterale: il più elevato) produce “la casta”, che non è un concetto scandalistico, ma rappresenta la protervia del potere, la presunzione che si possa continuare così. Ingaggiare una battaglia sui privilegi, se non serve a ripianare il bilancio (non serve, non serve), sicuramente è utile, a mio parere, a mettere all’angolo questa classe politica (che ha le sue eccezioni), farle capire che “non è più cosa”. E’ una battaglia di civiltà come tante altre: si fa politica con un minimo di dignità, autorevolezza e senso dello Stato, sennò “a casa”.
stavo per rispondere seriamente, ma poi ho visto che sei vice presidente del PD e ho capito che era inutile.
p.s. lo sarebbe anche se fossi del PDL o qualsiasi altro partito
[…] in politica, società Sulla vicenda degli stipendi dei parlamentari la penso un po’ come Ivan Scalfarotto. Tutto sta nel capire se si tratti di una questione fondamentale o meno, io penso di no. E in più […]
Tendo ad essere d’accordo con lei sul fatto che sia un falso problema, una polemica più simbolica che non un modo per risolvere i problemi di bilancio dello Stato. Rimane il fatto che i privilegi (treni, cinema e aerei gratis, per intenderci) dei Parlamentari non si comprendono e vanno eliminati o ridotti in maniera significativa. Anche se non si risparmiasse un centesimo, io preferirei dei Parlamentari con stipendi più’ bassi e costi di segreteria più alti, purché documentati.
[…] polemica riguardo la retribuzione dei nostri parlamentari la penso più o meno come Ivan Scalfarotto, non è un problema di quanto prendono, ma di cosa fanno per meritarsi quello che prendono. Il […]
Mi sembri persona intelligente dal poter capire che ti stai arrampicando sugli specchi. Se fosse solo un problema di premio in base alla qualità, perché io e i miei colleghi che lavoriamo ore ed ore al giorno, producendo significativi contributi per la lotta all’evasione, preparati professionalmente, prendiamo un ben misero stipendio (molto più basso rispetto ai colleghi europei), dovremmo, stando alla tua teoria introitare ben altri compensi. E invece non è così. Allora oltre che dimezzarsi il numero, iniziassero a tagliarsi i loro immeritati compensi, dando esempio, anziché spendere milioni a notte in hotels alle Maldive…!!! E poi penseranno anche alla qualità.
Sono un lavoratore precario e negli ultimi 3 anni ho guadagnato meno rispetto a quanto guadagna un Parlamentare in un mese. Per sfuggire alla fame e cercare di avere una vita almeno dignitosa sono emigrato a Londra. In Italia, paese di mafiosi, politici corrotti, ipocriti e schifosamente ricchi e cinici e di servi del vaticano ne ho le palle piene! Parli bene tu che hai un lavoro e un partito che ti sostiene,e che probabilmente ti candiderà (anzi ti nominerà alle prossime elezioni), resta il fatto che la classe politica italiota è la meglio pagata al mondo, la più viziata e la più cinica e incompetente! Probabilmente non ritornerò più in italia, soprattutto per votare, non ho alcuna intenzione di sostenere con il mio voto degli ipocriti mafiosi corrotti e incapaci! avete mandato a puttane l’italia, siete diventati (il PD in particolare) i servi e le puttane del vaticano e avete la faccia tosta di dichiararvi vittime dell’antipolitica..le vere vittime sono le/gli italiani onesti che permettono agli squali travestiti da parlamentari di ingrassarsi sui precari, i pensionati e i lavoratori. Mi auguro che gli italiani trovino la forza di cacciarvi tutti a calci nel culo,tutti da berlusconi a bersani passando per don vendola! In quanto rappresentante politico ti dovresti vergognare, in quanto gay so già che accetterai di tutto pur di garantirti una comoda e lucrosissima poltrona. Da 20 anni il tuo partito come gli altri della finta sinistra continuate a promettere diritti civili e dignità ai gay e alle lesbiche ma puntualmente restate in silenzio quando le segreterie di partito fanno una marchetta con il vaticano (ricordi la squallida figuraccia che avete fatto con don prodi e il suo governo sui PACS/DICO) Ormai siete solo un branco di ipocriti, avete stravolto questo paese e tutto questo per garantirvi un mega stipendio e tante troppe vergognose prebende! Andate a casa, avete già fatto troppi danni. VERGOGNATI!La difesa ad oltranza dei vostri privilegi è uno schiaffo alla povera gente, l’ipocrisia, l’opportunismo, l’arroganza e il servilismo verso il vaticano sono il marchio di fabbrica della nostra indegna classe politica digerente. TUTTI A CASA!
Caro Massimo, al di là di alcune – diciamo – imprecisioni da parte tua (tipo: io non sono “sostenuto” proprio da nessuno e non ho nessun mega stipendio. Lavoro come libero professionista senza alcuna connessione con la mia attività di partito: i miei clienti sono tutti stranieri, dato che come te ho vissuto per molti anni proprio a Londra) stiamo proprio dicendo la stessa cosa. Che il vero problema è la pessima classe politica italiana.
Caro Ivan, il problema non è rappresentato da quel migliaio di parlamentari, anche se strapagati in relazione a quanto producono. Ma Lei non parla di tutti quelli che ci sono dietro. Siamo l’unico Paese al mondo ad avere unmilionetrecentomila persone che vivono esclusivamente di politica. Lei che si è occupato di “personale” dovrebe conoscerne bene la consistenza e la composizione (portaborse, inservienti dei palazzi della politica, deputati regionali con annessi e connessi, consiglieri provinciali e C., per poi scendere nei Comuni. E non basta, ai trombati, invece di rimandarli alle loro precedenti occupazioni, bisogna trovare poltrone in Municipalizzate, ASL o Aziende partecipate, in attesa della prossima tornata elettorale). Non le pare ci siano abbastanza argomenti per sperare che un Cittadino Robespierre stia affilando le lame della ghigliottina?
Ha centrato il punto, caro Fabio. E’ proprio quello che temo: come può immaginare, essendo io un democratico di stampo liberale, del cittadino Robespierre ho orrore. E sono molto, molto arrabbiato con chi gli sta armando la mano: mi riferisco per esempio a chi ha gestito la politica in questo modo così pedestre (fino a portare i cittadini all’esasperazione) e magari oggi urla ai tagli degli stipendi e dei parlamentari senza fare nemmeno un minimo di autocritica
Finalmente riesco a leggere i tuo post! Beh, che dire, non lo chiamerei un falso problema ma una polemica male impostata, che sembra risolvere il vero problema dell’Italia, ma ovviamente non è così. Sinceramente: il problema non è solo quanto guadagnano (solo oggi due notizie: vacanze costosissime alle Maldive per molti politici, che in un giorno spendono quanto un mese di stipendio di quattro precari – l’altra, lo stenografo del senato guadagna quanto il re di spagna: quali competenze possono mai esserci?). C’è anche il problema dei privilegi, che lanciano un segnale gravissimo e causano il malcostume. Ora: soldi gratis a palate e a vita unito ai privilegi sono un attrattore fatale al clientelismo, corruzione ecc… Ed è anche a causa di questo che il parlamento si trova pieno di persone incompetenti. Potrebbe essere (questa è l’illusione) che eliminando superstipendi e privilegi e pensioni d’oro, magari in parlamento ci troveremo più persone competenti, appassionate, sincere nel desiderio di servizio politico. Se quello degli stipendi ai parlamentari è un falso problema, questo tuo post è una falsa “soluzione”… andiamo avanti, che possiamo fare di meglio.
fare il parlamentaree deve essere una passione , io darei solo vitto e alloggio
Ho due obiezioni a Scalfarotto:
1- Se un politico in Italia, oggi, non si rende conto della necessità politica e sociale di dare un segnale opposto a quello che sta dando ora il Parlamento con questa vicenda, non merita di fare neanche il segretario di un’assemblea di condominio (con tutto il rispetto per le suddette assemblee)
2- Se pagassimo MENO i parlamentari, invece di attirare cani e porci, magari attireremmo gente un po’ più responsabile e capace. Ora con un mandato parlamentare sì è sistemati per tutta la vita, ovvio che ci sia chi è disposto a tutto.
Sono un operaio in pensione con il sapere limitato, e credo che ci siano due problemi il primo il bicameralismo perfetto e per l’ovvietà del tema non mi soffermo. Il secondo il sistema elettorale, cosa molto complessa perche non basta ridare ai cittadini elettori di sciersi un parlamentare, ma anche di rendere incompatibile tutte le cariche elettive con qualsiasi attività professionale e o lavorativa. Un sistema elettorale dove ti puoi canditare solo sù un colleggio e se eletto non hai la possibilità di scelta perche decati da incarichi o cariche precedenti anche se di livello superiore. Non credo che i parlamentare siano troppi o troppo pagati, quello che serve è la trasparenza e mi spiego, le spese degli assistenti e di segreteria vanno pagate direttamente dalla camera di appartenenza, ovviamente con un tetto, così come le spese per albergi e diarie a condizione che se si usufruisce di strutture convenzionate, così come si fà nelle aziende.
Direi che…non so. Ma riduciamone il numero. Tipo 300. Come alle Termopili. Quelli buoni, convinti e capaci. Non Razzi e Danny De Vito. Gente che parla Italiano e non macchiette. Poi paghiamoli a ore. O a progetto. A cottimo. Lavorano? Prendono soldi. Non lavorano? Niente soldi e a casa. Ditemelo se sono qualunquista che da solo non me ne rendo mica conto.
Concordo con il tuo approccio. Diciamo che se l’economia del paese crescesse del 5% anno e avessimo una disoccupazione <8% saremmo tutti ben contenti di raddoppiare lo stipendio ai nostri parlamentari. Ma come tu fai notare, la gran parte di questi nostri rappresentanti sono degli scarponi che fuori dalle stanze delal politica farebbero fatica a raccimolare lo stipendio di un bidello (senza offesa ai bidelli). Il problema dunque, come suggerisci, non e' lo stipendio ma il sistema elettorale che mette i "trota" in consiglio regionale a Milano, e personaggi simili al senato.
caro Ivan, sono stato con te nel famigerato settore delle “risorse umane” e sai quanto uno come me sia (stato)motivato alla “qualità”. Condivido le tue considerazioni, non le tue conclusioni. Premesso quel che dici, io dico:intanto, dimezziamo la fonte di costo dimezzando il numero degli addetti ai lavori!e poi miriamo ad una modifica del loro contratto di lavoro, imponendo penali per gli assentesisti.
Ciao, condivido la tua tesi. Personalemnte sarei anch’io per un allineamento europeo visto che su altri grandi temi questa è la logica dominante. Poi il problema è più sulla qualità che sul costo. Sono invece molto contrario al meccanismo che fa scattare il vitalizio. Qui c’e’ il vero privilegio da “casta” che inoltre può indurre nei parlamentari comportamenti inquinati da conflitto di interesse. Il resto è pura demagogia. Vedo invece veri sprechi in molti stipendi concessi a manager di società a capitale misto di nomina clientelare oppure in altri organismi di amministrazione pubblica.
ma che discorso è?
il problema è di quei 1000 ben pochi sono persone meritevoli di stima e che meritano i soldi che guadagnano.
Ma anche questo non è il punto. Il politico ha un ruolo sociale prima ancora che operativo. Comunica sia per ciò che fa o che non fa.
In questo caso dice che gli italiani devono vivere un momento di austerity e intanto fa sfoggio dei suoi privilegi. I politici sono troppo lontani dalla gente.
No Ivan. Se volete che la gente creda in voi, date il buon esempio. Abbassatevi lo stipendio. E’ solo un gesto. Ma serve davvero a tanto.
E non tiriamo fuori la storia che altrimenti “solo i ricchi potrebbero fare politica”. E’ una stupidaggine che non merita nemmeno di essere commentata.
Sta finendo questa politica. Dovrebbe entrarvi in testa che forse gli italiani si sono stancati di voi. E che forse non siete così indispensabili.
L’Italia può andare avanti senza PD, PDL e UDC. Non se ne sentirebbe tutta questa mancanza. Magari il vostro tempo è giunto alla fine.
TRA I VARI AUMENTI PROGRAMMATI DEI PARLAMENTARI, PERCHE’ NON INSERITE ANHE AUMENTI PER LA PENSIONE DEI CITTADINI CHE HANNO VERSATO CONTRIBITI PER PIU’ DI 40 ANNI ?????