Stipendi e spese del parlamentare Ivan Scalfarotto (Marzo-Giugno 2013)
Allora. In questo post trovate la situazione economica del mio mandato dopo il primo trimestre da parlamentare. Alla fine del post c’è il file completo con il dettaglio (cliccate due volte sull’immagine per vederla completamente), e così sarà in seguito trimestralmente. Però, visto che siete curiosi, vi toccano alcune spiegazioni. Mi sono pur sempre occupato a lungo di direzione del personale, e un minimo di interesse per retribuzioni e dintorni mi deve essere rimasto.
La prima e più importante premessa, è che uso il mio stipendio secondo la mia libera, prudente (e però insindacabile) valutazione. Lo dico per specificare che la condivisione di questi numeri non ha in nessun modo lo scopo di discutere il modo in cui spendo i miei emolumenti di parlamentare, ma solo di illustrare quanto del mio stipendio è destinato all’attività politica e quanto all’uso personale, familiare e – ma non è il caso – all’accumulazione o al risparmio.
Mi perdonerete se non vorrò dunque partecipare in alcun modo a una discussione sul merito di come utilizzo i miei emolumenti. Non perché non tenga in considerazione i pareri di chi legge e di chi commenta, per carità. E’ solo che ognuno al mio posto farebbe diversamente e alla fine a decidere sul da farsi non posso che essere io.
Spero invece che questo “coming out” contabile serva anche come contributo alla discussione attualissima sullo stipendio dei parlamentari e sui costi della politica, di cui si parla molto e spesso a sproposito. Nell’analizzare quanto e come pagare deputati e senatori, bisognerà prima o poi tener conto non solo dei costi, ma anche del valore prodotto da chi rappresenta il popolo. Per essere più chiaro mi riferisco per fare un esempio alle difficoltà che, secondo i giornali, Ignazio Marino avrebbe incontrato nel reclutare gli assessori che aveva in mente appena eletto.
Offrire a qualcuno di occuparsi dei problemi di una metropoli come Roma per tremilacinquecento euro al mese, non dev’essere stato facile. Ora, capisco che secondo la nostra cultura cattolica il danaro è una variabile di cui non si dovrebbe tenere conto, ma, avendo fatto per anni il direttore delle risorse umane per una multinazionale americana, vi posso assicurare che le professionalità o le paghi o non le trovi. O meglio: meno le paghi e meno ne trovi, perché – senza moralismi – è legittimo aspirare, oltre che alle responsabilità e alla eventuale fama, anche a un equo corrispettivo per il lavoro che si fa. Certo, ci sono anche persone capacissime disponibili a lavorare gratis, ma io credo che l’interesse pubblico sia quello di attrarre i migliori in assoluto e non quello di pescare, per posizioni di responsabilità, solo tra coloro dotati di una specifica vocazione al volontariato.
Seconda importante annotazione. All’atto della candidatura il partito pugliese ha chiesto a tutti i candidati, e quindi anche a me, 30 mila euro di contributo. Sono riuscito a versarne 18 mila: 13 mila raccolti grazie a una colletta tra amici e conoscenti e attraverso il blog, 5 mila di tasca mia. Quindi, nel bilancino che trovate allegato, vedrete che i conti partono da -5.000.
Terza cosa. Noi parlamentari prendiamo ogni mese in busta paga 3.690 euro per i nostri collaboratori, di cui dobbiamo documentarne la metà. Per questo si potrebbe utilizzarne la metà per pagare il proprio assistente e intascare la differenza. Io ho invece deciso di versare l’intera somma al mio assistente, Alberto, con il quale lavoro dal 2009 e che secondo me è il più bravo del mondo e dunque, in un’ottica meritocratica, merita l’intera somma. Dato che Alberto ha dovuto trasferirsi da Milano a Roma insieme con me, gli fornisco un appartamento a Roma in comodato gratuito (mi costa 1.300 euro al mese), il resto va in busta paga. Sottratti tasse e contributi, rimangono netti in busta paga circa 1.500 euro al mese. A carico mio c’è anche il consulente del lavoro (più o meno 500 euro all’anno) che mi prepara i cedolini e gli F24 per i pagamenti INPS, IRPEF e INAIL.
Quarto. Al netto delle spese legate a vivere in un’altra città, ho da pagare l’affitto di casa a Roma. Costa 1.530 euro al mese, più o meno quanto mi sarebbe costato un hotel di media qualità per le notti (almeno 15 al mese a 100 euro a notte), in cui dormo a Roma. Ho preferito fare così perché in questo modo non mi sento più alienato, ho la sensazione di avere un luogo mio nei giorni in cui sono lontano da casa, dormo sempre nello stesso letto e non mi devo comprare continuamente camicie e biancheria perché ci hanno messo una riunione imprevista che mi ha costretto a restare una notte in più (peraltro dovendo cambiare albergo in corsa, perché gli hotel in genere non riescono a prolungare il soggiorno prenotato in precedenza).
Quinto punto. Pago ogni mese 1.500 euro al Pd. Da questo mese di giugno, contribuisco con 800 euro mensili anche alla Fondazione Big bang. A maggio ho anche versato 2.000 euro al Comitato lombardo che ha sostenuto Renzi alla primarie, per aiutare a pagare spese risalenti alla campagna dello scorso autunno.
Sei. Ho fatto un paio di donazioni. 500 euro al Gay Pride di Barletta, per aiutare l’organizzazione. 550 euro li ho versati anche a sostegno della candidatura di Estella Marino al Comune di Roma. Due ottimi investimenti: Estella è stata eletta trionfalmente e il Pride di Barletta è stato un successo.
Settima annotazione. Cerco di andare in Puglia, in particolare a Foggia, quanto più spesso è possibile: sono stato eletto lì e mi sembra doveroso tenere un contatto con quel territorio. La maggior parte delle volte che vado in Puglia, ci vado con Alberto perché io non guido e lui mi aiuta a massimizzare il tempo, consentendomi di partecipare a più riunioni a ogni visita in modo che non sarebbe possibile utilizzando i trasporti pubblici. Quando ci andiamo i costi sono i seguenti: aereo o treno per lui (io, in quanto parlamentare, non pago), macchina da noleggiare e benzina, albergo per entrambi, di regola c’è anche almeno un pasto per entrambi. A spanne, sono circa 500 euro se andiamo in due, circa 200 se ci vado da solo. Per il prossimo resoconto trimestrale, conto di avere una carta di credito ad hoc per documentare queste spese in modo più preciso.
Ottavo: ho scoperto a un certo punto che ho bisogno di un addetto stampa. Se lavori anche tanto ma non lo fai sapere, è come non lavorare. Ho chiesto dunque a una mia amica che fa molto bene questo mestiere – che mi ha fatto un prezzo di strafavore – se mi può dare una mano. Andranno via 1000 euro + IVA al mese.
Nona postilla. Non ho indicato spese di taxi (per esempio: da e per Fiumicino, sono 50 euro a tratta) e di telefono perché ci vengono forfettariamente rimborsate con una somma specifica in busta paga, indipendentemente dalla spesa effettiva.
La conclusione è che per tre mesi e mezzo di lavoro (dal 15 marzo al 30 giugno 2013) la parte di stipendio che mi è rimasta disponibile per spese personali e per mandare avanti, insieme al mio compagno, casa e famiglia, è stata di 7.589 euro. Divisi per 3.5 mesi, fanno un totale di 2.168 euro al mese netti.
Note a margine e a commento. Preferirei che la Camera mi desse meno soldi e più servizi. Che non mi costringesse a pagare Alberto di tasca mia, ma che fosse assunto dall’istituzione che ha già un’amministrazione del personale e che quindi non dovrebbe avere grandi problemi ad aggiungere tutti gli assistenti dei parlamentari sul proprio “payroll”. Questo, peraltro, uniformerebbe i trattamenti dei collaboratori e garantirebbe la regolarità dei rapporti di lavoro. Insomma, non è un caso che quando facevo il dirigente mai mi sia capitato che un’azienda mi dicesse: “Ecco la sua segretaria. Bene, ora se la assuma”.
Preferirei che non mi dessero rimborsi di taxi e telefono a forfait, ma che mi dessero un telefono aziendale. Questo succede, con grandi risparmi, in tutte le aziende del mondo in cui i dipendenti devono fare un uso estensivo del telefono: si fa una bella convenzione con un operatore ottenendo sconti sostanziosi sui grandi numeri di abbonamenti che nessuno di noi come singolo cliente è in grado di ottenere. Vorrei poi che mi rimborsassero taxi, alberghi e ristoranti a piè di lista (invece che a forfait) tutte le volte che viaggio per lavoro. Il forfait incoraggia a non spendere, e invece noi dobbiamo viaggiare per fare bene il nostro lavoro.
In ultimo, rinuncerei anche a delle comodità un po’ anacronistiche come il barbiere e il ristorante che abbiamo alla Camera (molto utili, dato che spesso non abbiamo un minuto tra una seduta di aula e una di commissione) ma che mi dessero un ufficio, che quello sì mi serve per lavorare. In questo momento me ne è stato assegnato uno, piccolo, ma è in condivisione col mio amatissimo collega Davide Faraone. Ci stiamo dentro in 4: lui, io e i nostri due collaboratori. Conclusione, ho dovuto fare un’intervista radiofonica alla BBC in un corridoio, perché non ho un ufficio per ricevere un corrispondente estero. E se abbiamo una telefonata riservata, si va a finire di nuovo in corridoio.
Semplicemente, insomma, mi piacerebbe molto che la Camera dei deputati mi mettesse in condizione di lavorare bene. Che mi dicesse una volta e per tutte quanto guadagno, quanto vale il mio lavoro, quanto resta a me. Che invece di versarmi 12 mila euro al mese, che poi devo spendere in mille rivoli – perdendo pure delle mezze ore al computer per fare dieci bonifici a ogni fine mese – mi desse semplicemente uno stipendio e tutti i servizi che mi servono. Un ufficio non in condominio, un assistente parlamentare assunto dalla Camera, un telefono, la possibilità di spostarmi e di comunicare ai miei concittadini cosa sto provando a fare in questo ruolo, insieme ai miei colleghi, per il Paese e per il suo futuro.
23 risposte a “Stipendi e spese del parlamentare Ivan Scalfarotto (Marzo-Giugno 2013)”
Complimenti per la trasparenza. Bravo!
Grazie Ivan per la tua trasparenza e per aver fatto capire qualcosa anche a noi. Pensi che le tue ottime e sensate proposte potrebbero trovare consenso fra altri parlamentari e diventare una proposta di legge?
Grazie !
Grazie per la rendicontazione perfetta. Quadi quadi la assumo …. :-). Ma gli altri suoi colleghi sarebbero in grado di fare altrettanto?
Bravo Scalfarotto, nella mia frequentazione PCI si aveva così !
Ottimo, ti ho sempre stimato molto. Concordo che per far funzionare bene le cose ci vogliono i migliori e la meritocrazia. Vista la mancanza di uffici si potrebbe tagliare a 1/4 il numero e tutte le decisioni sarebbero piu’ veloci.
In fondo l’Italia ha piu’ deputati degli USA… tanto per darti una idea con la popolazione di 1/3 o meno… per non parlare del PIL.
Quindi per amministraci bastano molti meno.
Ciao
Leggendo il tuo rendiconto mi sono reso conto di quanto sei corretto,non perché prima non lo credessi. Ma è così difficile farlo fare a tutti nel PD? A me sembra che si vogliano nascondere i piccoli finanziamenti che si fanno ad amici e conoscenti per cose inutili e non come hai rendicontato tu con le elezioni di Roma e il gay Pride di Barletta. Comunque grazie per la trasparenza e per farmi credere ancora in questo Partito.
Sembra incredibile… un deputato che spiega le cose con un “ragionamento” comprensibile. Con lo stesso approccio, insieme ad altri parlamentari mossi dallo stesso raziocinio, spero che ti occuperai anche degli assurdi stipendi dei dipendenti delle Camere. Che qui tutti hanno PAURA di inimicarsi i giannizzeri di PALAZZO.
Bravo Ivan. Tra l’altro, il tuo è più che un resoconto spese un modo per far capire la straordinarietà della vita ordinaria di un parlamentare che interpreta in maniera coerente il suo ruolo al servizio della comunità. Spero che un giorno ti candidi qui a Milano.
Ciao,
per tua fortuna/sfortuna deciderai poi, mi hanno linkato questo tuo post.
io ho la mia di fortuna/sfortuna di lavorare come service delivery manager per una multinazionale americana che fa paghe per multinazionali e ridendo e scherzando sono 13 anni che faccio questo mestiere a vari livelli.
Ora la tua rendicontazione mi piace e anche molto visto che, come dovrebbe essere per un bravo politico, mescola un po’ di privato con il pubblico cosa che per un dirigente invece non dovrebbe interessare, ma che un politico utilizzi parte dei suoi guadagni per il Patito (si sono emiliano, il Partito è sempre il Partito per me) e per altre cause sociali in cui crede è giusto (come è giusto che non si discuta se dovrebbe darle alle beate sorelle piangenti piuttosto che al pride o alla associazione per la difesa dello storione pugliese).
Utili e interessanti anche i ragionamenti sul cosa si vorrebbe, ma anche qui ogni multinazionale decide di dare alcuni o altri benefitalcune multinazionali del nord Europa esigono che i director abbiano la scrivania nell’open space con gli altri dipendenti.
E condivido pienamente l’idea che 3.500euro al mese potrebbero non essere sufficenti per assicurarsi una persona competente per far l’assessore di una grande città,dove basta un nulla per far tremare i polsi, specie in periodi di crisi (a meno che non si abbia abbastanza pelo sullo stomaco da fregarsene).
Quello che manca dal rendiconto sono le intenzioni di come/se si restituiranno i 13.000€ che amici e parenti hanno collettato (mettiamo pure un -18.000?) e una misurazione di cosa si è fatto per l’italia in questi tre mesi.
ovvero per cosa hai ricevuto questi soldi?
sono meritati? o hai fatto il birichino e hai preso i soldi lavorando 1 giorno alla settimana?
Che proposte di legge?
Che interrogazioni?
Visto che ho trovato facilmente una scheda con tutti i dati (100% presenze ai voti,
BRAVO!) 4 emendamenti, hai votato 7 volte in modo diverso dalle indicazioni del PD, mi piacerebbe che un politico si valutasse non solo per quello che prende ma anche per quello che da.
insomma, a me che un politico prenda 10-15-20.000euro al mese poco importa, mi importa che per l’Italian questi siano un investimento.
Complimenti Ivan, post interessantissimo. Dovrebbero fare tutti un rendiconto del genere.
Riguardo ai tuoi punti su centralizzazione degli acquisti di servizi e della gestione/selezione del personale di staff, pensi che si possa organizzare una proposta di legge per implementarlo? Sarebbe un bellissimo esempio di “walk the walk” dopo tutte le parole spese sui “costi della politica”.
Complimenti. Credo sia una novità assoluta. Non ho mai visto un parlamentare fare una cosa del genere. Non escludo sia successo e mi sia sfuggito. Ma non credo proprio.
Dì alla tua addetta stampa di farlo sapere questo particolare. Magari ti farai dei nemici tra i colleghi, ma gli elettori non potranno dire che i soldi sono eccessivi.
Anch’io mi associo ai complimenti per un intervento finalmente chiarificatore su questo tema.
Aggiungo che per i telefoni cellulari peraltro la convenzione ci sarebbe già. La CONSIP ha una convenzione in corso per servizi di telefonia, più Internet e tutto il resto se sono smartphone, a prezzi veramente bassi e anche con la possibilità opzionale di separare le telefonate di lavoro da quelle private e i noleggiare a pochi euro al mese il cellulare. Sarebbe sufficiente che la Camera utilizzasse questo accordo già esistente
Al netto del fitto casa, il tuo assistente campa con € 1.500 al mese e tu con € 2.168. È così? Senza arrivare a Roberto Marchionne, per il quale la “forbice” è di 1: 400, tu non arrivi nemmeno a 1: 1,5 !
io però mi faccio un’altra domanda..che ci fa il PD con tutti i soldi che riceve dallo stato e dai parlamentari che gliene girano una larga fetta (nell’ipotesi che tutti fossero ligi come te)?..
Grazie Ivan. per quanto ti conosca, riesci sempre ad essere un passo al di sopra perfino delle mie aspettative. Che mica sono poche 🙂
Bravo Ivan. Ottima iniziativa ed ottimo lavoro. Bravo ed un grande incoraggiamento ad andare avanti cosi.
Tra l’altro questo post spero aiuti a far capire a chi meno segue la politica quanto questa costi, se la si vuole fare in modo professionale e ad alto livello.
Personalmente, rimango sempre dell’idea che debbano continuare ad esistete forme di finanziamento pubblico (non su base volontaria) alla politica. A mio avviso il finanziamento pubblico (non su base volontaria) alla politica e’ importante tanto quello alla educazione e alla ricerca (e lo dico da ricercatore). Piuttosto sarebbe bello, parlando di cosa vuol dire essere di sinistra, arrivare a forme di tassazione sempre piu progressive per cui i finanziamenti pubblici e lo stato sociale siano supportati in modo sempre piu prevalente da chi sta bene dal punto di vista economico.
La parte più significativa è quella relativa al lavoro del parlamentare e a quello che produce: è sacrosanto infatti che un dirigente capace e preparato venga pagato il valore di mercato che gli appartiene. Solo in questo modo si possono attirare i professionisti migliori: il volontariato è senz’altro una bella cosa, ma non può essere la discriminante più significativa.
Grazie Ivan. Per la schiettezza, la semplicità e la chiarezza.
Perché ti prendi la responsabilità di come utilizzi il denaro, perché non giochi in difesa, ma affermi con serenità e spiegando decisioni.
Per me anche questo è partecipare a un percorso politico e permettere di conoscere che tipo di politica fai, con quali interlocutori, con quali strumenti, con quali priorità.
Mi sembra un bel modo e penso che potrebbero farlo serenamente – e già da ora, spontaneamente – tutti quanti.
Buona serata, Anna
Bravo, onorevole Scalfarotto!
Di questo passo, con il suo contributo, l’Italia recuperera’ tutti i ritardi che la immobilizzano e raggiungera’ le altre nazioni “civili” tra le quali il Regno Unito, da noi erroneamente ritenuto all’avanguardia nella trasparenza dell’attivita’ politica e amministrativa.
Qualora il suo esempio prendesse piede, on. Scalfarotto, non dovrebbe per l’Italia essere difficile superare la nostra amata Grande Bretagna che invece da qualche decennio e’ scivolata pericolosamente a livelli…..”mediorentali” (mi e’ venuta in mente la Boccassini) di corruzione e malaffare.
Per fortuna la BBC, che evidentemente in Italia non segue nessuno, vigila e ci informa che le cosiddette “brown envelopes” (le nostre bustarelle) sono purtroppo diventate una consuetudine anche nei palazzi di Westminster.
Ecco il link:
http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk_politics/600178.stm
Ottimo post, in particolare dove hai specificato che il bilancio te lo gestisci come meglio credi, e dove hai suggerito come migliorare l’intero quadro.
Mancherebbero gli statini, onorevole Scalfarotto. Perche’ basarsi sulla fiducia, quando un paio di semplici scannerizzazioni ci possono far vedere la realta’ dei fatti?
Un coro dissonante nel mare di peana innalzati per questa iniziativa. E’ vero, ottima cosa, se fosse replicabile per tutti sarebbe meraviglioso, finalmente un po’ di chiarezza, però ….
Però ….
Io lavoro in una multinazionale a Roma da 16 anni. Guadagno 3.000 euro al mese e con quei soldi mi devo pagare la casa (la mia famiglia è al sud), il telefono, i viaggi ogni settimana, il barbiere, il taxi per andare all’aeroporto, l’Ipad ed il suo abbonameno etc. etc. e con tutto ciò mi ritengo un fortunato.
A me non restano neanche i 218 euro per “campare” casa e famiglia.
Questo per dire che il mondo reale è fatto di queste cose, di queste cifre, di queste battaglie quotidiane. Se voglio fare il lavoro che faccio, e che mi piace, queste sono le condizioni di mercato. Nessuno obbliga all’impegno politico, ma se si sceglie se ne scelgono gioie e “dolori” …
Detto queso, bravo, continua con onestà, trasparenza ed impegno a fare quello che stai facendo, e non scordarti mai di tenere sempre stretto il legame con il mondo reale, il mondo di quelli che dallo stipendio si pagano tutto. Sentiti sempre comunque un privilegiato, e con questa idea in testa in testa saprai continuare a restituire al mondo, alla società qualcosa di più di quello che ti viene dato.
Con stima
Francesco