3 Settembre 2005

La democrazia e la partecipazione

Archivio storico

In questo momento ho un attimo di respiro durante un altro dei miei giri per l’Italia. Sto a Perugia, in una bellissima piazza dove i nostri volontari hanno organizzato, in soli tre giorni, una conferenza stampa, un pranzo di autofinanziamento e un banchetto raccolta firme con artisti di strada di sostegno.
A freddo sarà necessario fare una riflessione profonda sulla democrazia italiana e sulla voglia di partecipazione che esiste nel paese.
Una cosa mi sento di dire con certezza: esiste una enorme quantità di partecipazione inespressa perché priva di canali e di progetti. In tutte le città che ho girato, gli appuntamenti sono stati organizzati con pochi giorni di preavviso. E sono sempre andati benissimo. Volontariamente, senza un soldo, e con la scadenza del 15 settembre che arriva a passi da gigante, cittadine e cittadini di tutte le età stanno dando un esempio eccezionale di mobilitazione. Credo che questo sia un successo di per sé.
Credo anche che i nostri sistemi politici soffrano un po’ la loro età. Mi spiego. Nei nostri paesi il ruolo del cittadino nella vita politica è essenzialmente circoscritto al momento del voto e alla sua espressione organizzata dentro i partiti. Credo che questo non sia più sufficiente per il mondo di oggi, per almeno due motivi.
Primo, le persone sono più istruite che in passato. La scolarizzazione di massa ha prodotto una popolazione sicuramente più attenta, e in grado di elaborare i giudizi in maniera autonoma.
Secondo, le tecnologie moderne hanno enormemente ampliato le possibili forme di partecipazione. Sul web, le pagine che parlano di me sono diventate circa 20mila in un mese (mentre il 6 agosto erano meno di cento). Gran parte sono blog personali, o forum nei quali la discussione è spesso di qualità elevata.
Io credo, con Ralf Dahrendorf, che se la politica non sarà in grado di evolversi verso forme efficaci di democrazia partecipativa, l’involuzione verso una sorta di “democrazia mediatica” sempre più accentuata sarà inevitabile.
Per questa ragione il nostro slogan è io partecipo, noi partecipiamo.