Grandi polemiche oggi sui Pacs. Questo pomeriggio sono stato ospite ad una trasmissione su Sky con Mastella e la conduttrice, Maria Latella, snocciolava agenzie in sequenza con dichiarazioni di questo e di quello sull’argomento.
Tutto questo putiferio mi pare renda bene uno dei problemi della politica italiana. La coalizione di centro sinistra è in fibrillazione sulla regolamentazione di un fenomeno sociale, le coppie di fatto, che credo al Paese non faccia né caldo né freddo. Mi pare cioè che in Italia nessuno abbia il minimo problema a pensare che le coppie di fatto esistono e che devono essere regolamentate a parte i politici. Tutti (dico: tutti) hanno amici divorziati che convivono con i loro nuovi partner, moltissimi hanno amici, conoscenti, colleghi o parenti gay e non mi pare che questo costituisca più pubblico scandalo. Come si possa perdere tempo ed energie su questo argomento nessuno lo sa. Come si possa mettere a rischio la solidità della coalizione su questo nessuno lo capisce.
Quello che si capisce invece è che c’è una questione cattolica ed una omosessuale.
La prima è data dalla necessità che molti sentono anche nel centro-sinistra (io francamente no) di compiacere e rincorrere le gerarchie ecclesiastiche su temi che non credo i cattolici approvino e seguano unanimemente. Io che sono parte di una copia di fatto (e gay, per di più) ho moltissimi amici cattolici che non avrebbero assolutamente nulla in contrario a che il mio compagno ed io avessimo dei diritti come mi pare normale che sia.
La questione omosessuale, poi. Questa è semplicemente una pura e limpidissima forma di discriminazione. Non capisco, proprio non ce la faccio sul piano della logica, a capire per quale motivo i cittadini gay dovrebbero avere meno diritti dei cittadini eterosessuali. A pari doveri, pari diritti. Semplice e lineare. E quindi: accesso al PACS, se lo facciamo per le coppie etero, e accesso al matrimonio. Semplice e lineare.
(…e massimo rispetto per chi vuole restare felicemente senza legami!)