Scena. Treno Milano-Roma, sono seduto con Marco Simoni. Abbiamo preso il treno al volo, siamo riusciti a comprare i giornali davvero per il rotto della cuffia e così, anche se con Repubblica è uscito il Venerdì, ci siamo dimenticati che è venerdì e che dunque usciva L’Espresso.
La passeggera accanto a Marco, invece, se lo è ricordato e l’ha comprato, L’Espresso. Legge mentre noi siamo assorbiti da una discussione sulla riunione di domani a Bologna. Mentre chiacchiero rivolto verso Marco mi accorgo che la signora alla sua sinistra legge con interesse un articolo e che la foto dell’articolo… sono io!
“Scusi, signora, è buona l’intervista?” “Oh, sì, sì, molto buona”. Ovviamente non mi ha riconosciuto. Poi guarda la foto, guarda me e si mette a ridere.
Quando Marco le chiede per favore di prestarci il giornale scopriamo con soddisfazione che la pagina in alto ha l’angolo piegato a mo’ di segnalibro.