Ieri a Roma alla manifestazione in Piazza del Popolo ho cantato l’inno di Mameli con gli occhi chiusi e la mano sul cuore, hanno notato e scritto i giornali. Non ci ho avevo proprio pensato, non sapevo nemmeno che fosse previsto: vedevo solo tutta quella gente, il colpo d’occhio era impressionante. Si potevano distinguere quasi una ad una le facce di tutte quelle persone. Gente bella, espressioni forti e intelligenti. E poi le bandiere, quell’incredibile sole che solo a Roma in ottobre. Io lo amo questo paese, ho pensato. Abbiamo sempre un po’ di pudore, noi gente della sinistra, a dire a noi stessi questa cosa. Diciamolo: la patria, il tricolore, l’inno nazionale, esiste come una specie di pudore che ci fa pensare che non siano cose per noi. Ma avreste dovuto vederle la piazza, le facce, le bandiere, il sole. Era uno spettacolo. Da chiudere gli occhi, e cantare.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.