Qual è il grande Paese europeo in cui le donne hanno pari dignità sul lavoro ? Quello in cui, a parità di qualifiche, la differenza per ruoli e stipendi rispetto ai colleghi uomini è minore ?
Sorpresa: a sentire il rapporto ‘Frauen Daten Report’ della Fondazione Hans Boeckler, è l’Italia.
Secondo questa indagine condotta fra i 25 paesi della UE, nel nostro paese la differenza tra stipendi maschili e femminili è nell’ordine del 6%, mentre la Germania si piazza agli ultimi posti europei con un significativo 23%.
Per la verità il dato più lusinghiero dell’indagine , con un gap di 4 punti percentuali, è quello vantato da Malta, anche se ovviamente riferito ad una popolazione di appena 400mila persone.
Pessimi risultati invece per Slovacchia ed Estonia, fanalini di coda della parità, con 24 punti di scarto tra stipendi maschili e femminili, un capello sopra il deludente risultato tedesco.
Molto male anche il Regno Unito: i cittadini di Sua Maestà portano a casa il 22% in più delle compatriote.
A pezzi esce anche il luogo comune che vuole i paesi del Nord Europa più ‘emancipati’ in tema di eguaglianza tra i sessi: le finlandesi guadagnano il 22% in meno degli uomini, le olandesi il 19, le danesi il 18, svedesi ed austriache il 17. Potrebbe essere la cultura mediterranea a favorire un trattamento più equo: bene si piazzano anche Portogallo e Slovenia (9% di differenza) e Grecia (10%, come la nordica Polonia).
Ma l’impressione, in verità, è che le differenze siano minori nei paesi in cui le retribuzioni sono più modeste: ovviamente sotto certi limiti non si può scendere.
Per la ‘Welt am Sonntag’ che ha rilanciato il rapporto, resta comunque il fatto che in Germania gli uomini guadagnano quasi un quarto in più delle donne, mentre l’Italia rimane il paese migliore.
(Fonte: Repubblica, 28 dicembre 2005)
Strano ma vero..aggiungerei io.
Dobbiamo fidarci di questo rapporto ?
Non è per disfattismo o sfiducia, ma mi sembra di ricordare che proprio recentemente i giornali parlavano invece di stipendi delle donne manager italiane molto inferiori a quelli dei colleghi maschi.
E poi, al di là delle differenze di stipendio che possono anche essere inferiori da noi in Italia, perchè non calcolare invece le percentuali di quante sono le donne manager appunto in rapporto agli uomini ?
Solo a titolo indicativo: nella mia azienda, nella filiale Italia, su circa 50 persone aventi responsabilità direttive, solo 3 sono donne !
Che ve ne pare ???
Barbara Zappitello