In Cina è scattato uno sciopero dei giornalisti del “Beijing News”, uno dei quotidiani più popolari e critici della stampa cinese, contro il licenziamento del redattore capo, Yang Bin, e due dei suoi collaboratori, Sun Zuedong e Li Duoyu. I tre saranno sostituiti da altri giornalisti del Guangming Daily, quotidiano considerato molto più conservatore che possiede una quota azionaria del «Beijing News».
Le ragioni dei licenziamenti sono ancora sconosciute ma, secondo quanto riferito da giornalisti e intellettuali, il Beijing News era stato spesso criticato da funzionari del Partito Comunista Cinese per le inchieste su temi delicati, legati in particolare a problemi sociali. Il «Beijing News», nato due anni fa, si distingue rispetto alla maggior parte dei giornali cinesi per il tono e la grafica, in particolare per l’uso delle foto. Negli ultimi mesi, gruppi di dissidenti e di difensori dei diritti umani hanno denunciato una campagna di repressione del governo del presidente Hu Jintao per controllare i media e Internet.
(Fonte: Corriere.it, 31 dicembre 2005)