E’ morta Donatella Colasanti, la ragazza sopravvissuta al massacro del Circeo. Per un qualche motivo la figura di Donatella appartiene alla mia vita, come credo alla vita di molti. Il racconto delle ore agghiaccianti passate in quella casa al Circeo è segnato nella mia memoria in modo indelebile. All’epoca avevo solo 10 anni, ma ci sono alcune cose di quegli anni che ricordo con con una forza assolutamente irresistibile: il Circeo, il processo per stupro trasmesso dalla RAI, il colpo di stato in Cile, il referendum sul divorzio, gli articoli sottili ma pesanti come pietre di Camilla Cederna e di Brunella Gasperini. Ero bambino, ma ricordo che attraverso le facce, le espressioni dei miei genitori – avevano più o meno la mia età in quegli anni – assorbivo il senso di una società che cambiava, e che cercava disperatamente di cambiare in una direzione di progresso. Ma ricordo anche le controspinte, le Brigate Rosse, le stragi, ricordo Ustica, ricordo Bologna… Saluto Donatella Colasanti con grande, tenera commozione. Donatella ci lascia un’eredità difficile, l’eredità delle vittime della violenza che in questo Paese ha assunto molte facce ma che raramente ha trovato giustizia. Sarebbe bello poter prenderci la responsabilità, come generazione, di risolvere i misteri che hanno popolato i nostri incubi di bambini.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.