11 Gennaio 2006

Tassì, tassì…

Diario

Negli ultimi giorni sono stato a Londra per chiudere definitivamente casa prima del mio rientro in Russia e così mi sono perso lo show di Berlusconi in tivvu’ a La7 con Guliano Ferrara e Ritanna Armeni prima e con Aldo Biscardi poi. Spinto dalla straordinaria cronaca di Concita De Gregorio su Repubblica di ieri ho tuttavia cercato in rete qualcosa di questo imperdibile spettacolo. E ce l’ho fatta. L’ho visto. Delizioso. Inarrivabile. Una collana ininterrotta (in Italia chi mai volete che interrompa?) di perle rarissime. E perla tra le perle il passaggio sul caro prezzi seguito all’introduzione dell’Euro.
Eh si’, dice il Cavaliere, nessun governo avrebbe potuto far meglio, nemmeno un governo dittatoriale (notoriamente la forma di governo più efficace a parere del nostro premier). E infatti, continua il Presidente, noi governo siamo stati in contatto con la grande distribuzione che in Italia, purtroppo (purtroppo?) ha solo il 30% del mercato. Con loro sì che la calcolatrice che – ricordate? – abbiamo mandato a tutti gli italiani si è potuta utilizzare! Invece, col 70 per cento dei piccoli commercianti (baristi e ristoratori in primis) abbiamo potuto intevenire con la Guardia di Finanza solo previa denuncia dei consumatori. In realtà però il caro vita, cari cittadini, ve lo siete sognato: l’ISTAT dice infatti chiaramente che il tasso d’inflazione è stato nel 2005 dell’1,9% mentre i salari sono aumentati del 3,6%. E allora di che mai vi lamentate?
Tutto contento e rassicurato sono tornato a Milano. Atterro a Linate e salgo su un taxi per tornare a casa. Con grande stupore mi accorgo che il tassametro parte a 6 euro e rotti: parte, dico, parte a inizio corsa, con già 12 mila lire da pagare per il solo fatto di essersi seduti dentro l’auto. Dodicimila lire, cioè circa il prezzo della corsa fino a casa mia prima dell’avvento dell’euro. Ora: le tariffe dei taxi non sono stabilite dal Comune di Milano? Che c’entrano la grande distribuzione, i baristi e la Guardia di Finanza? O si saranno scordati di recapitare la calcolatrice a Palazzo Marino?