Più la temperatura scende a Mosca, più la mia temperatura interna sale leggendo le notizie che arrivano dall’Italia. Se c’è un solo problema relativo al mio trasferimento in Russia è l’aver perso il vantaggio di essere un passeggero affezionato della British Airways e di essere tornato ad usare massicciamente l’Alitalia, il cui nome – per i passeggeri di tutto il mondo – da sempre significa “Always Late In Take-off, Always Late In Arrival”. A.L.I.T.A.L.I.A., appunto.
Leggo oggi che la nostra compagnia di bandiera sta annullando più di duecento voli al giorno. Congratulazioni vivissime. Sono un uomo di sinistra, da sempre e senza esitazioni, ma vorrei davvero sapere che vantaggio i sindacati credono di produrre per i lavoratori distruggendo l’azienda da cui i lavoratori dipendono. Si tratta precisamente della replica della longimirante strategia di quell’uomo che, per far dispetto alla sua compagna, decise inopinatamente di evirarsi. Mi rendo conto perfettamente di dire un’eresia per molte orecchie, ma penso che non esista miglior garanzia per un lavoratore di lavorare per un’azienda sana, capace di soddisfare i suoi clienti e che produca degli utili.
Poi ci sarebbero anche i passeggeri, i cittadini. Quelli abbandonati senza tutela alcuna negli aeroporti, le loro vite sospese. Sospese le distanze dai loro cari, sospese le loro vacanze e sospeso il loro lavoro, sospese le loro urgenze nel posto che avrebbero voluto raggiungere e che incolpevolmente, pur avendo pagato a carissimo prezzo il loro biglietto, non raggiungeranno mai. Ma qual è il sindacato che li difende, quelli là?