Il mondo è tutta una fiera di manifestazioni le più varie, alcune serissime, altre vere e proprie patacche: Olimpiadi estive e invernali, Campionati mondiali di tango e freccette, Maratone di New York e di Rocca Cannuccia di sotto, Tornei di cucina, di matematica e di latino, Elezioni di Mister muscolosi e tornitissime Miss di ogni genere. La fantasia che la tribù umana dedica all’organizzazione di tali non sempre indispensabili manifestazioni è infinita e scivola con facilità nel ridicolo. Pensate che in un’evoluta nazione dell’Europa Occidentale, della quale – per rispetto ai suoi abitanti – non farò il nome, hanno addirittura inventato una misteriosa Miss Padania (Padania…: ma che cappero è?)
Ma a parte questa sfortunata nazione, anche in Italia ce la passiamo maluccio. Dico io: è possibile che con tutte queste manifestazioni in giro, solo in Italia rompiamo le scatole alla fiaccola olimpica? Vi ricordate due anni fa in Grecia – nazione che guardiamo sempre rigorosamente dall’alto in basso, come guardavamo la Spagna venti anni fa: achtung! – qualcuno boicottare, deviare o saltare addosso alla fiaccola per protestare, chessò io, contro la Macedonia (non quella di frutta, dico la repubblica ex yugoslava)? Vi risulta che prima degli europei del Portogallo, o dei mondiali di calcio in Corea, o anche del torneo di petanque (bocce) per la terza età del paesello pirenaico qualcuno si faccia venire in mente di fare casino?
Ora, a me la TAV non sta per nulla simpatica. Ma mi chiedo se perdere quella che per gli altri Paesi sarebbe un’imperdibile vetrina e farne prontamente un’occasione per essere ridicolizzati a livello globale porterà un qualche beneficio contro lo stupido progetto dell’alta velocità. Io dico di no.