Gli psichiatri britannici hanno scoperto la ‘sindrome irachena’ nei reduci della missione ‘Enduring Freedom’. Secondo i dati riportati dal quotidiano ‘Independent’, piu’ di 1.300 militari – uomini e donne – sono tornati dall’Iraq con gravi problemi psichici. Dei 1.333 casi presi in esame tra il gennaio 2003 e il settembre 2005, 182 soffrono di problemi derivanti dallo stress post-traumatico; 601 hanno problemi di reinserimento; 237 sono depressi e 167 hanno problemi di altro tipo come la dipendenza da droghe. Secondo il quotidiano liberal, l’inadeguata assistenza ricevuta dai militari britannici ha sollevato una discussione all’interno del servizio sanitario nazionale, specie per quanto riguarda i riservisti, i piu’ colpiti dalle turbe psichiche. “Sono i piu’ vulnerabili perche’ nela vita quotidiana non hanno alcun contatto con l’esercito” ha detto il capitano Frank McManus, psichiatra dell’esercito, “e sono circondati da gente che non capisce per quale motivo vadano in Iraq”. “Allarmato” Charles Plumridge, dell’associazione reduci della Guerra del Golfo, secondo cui “non bisogna permettere al ministero della Difesa di ignorare il problema”. Il contingente di ottomila militari britannici dispiegato in quattro provincie dell’Iraq meridionale ha subito 101 perdite dall’inizio della campagna contro Saddam Hussein.
(Fonte: Repubblica.it, 16 febbraio 2006)