Il paradosso della campagna elettorale si può sintetizzare così: la Casa delle Libertà più che il governo in carica appare come lo sfidante che mette a nudo le contraddizioni del programma dell’avversario. E riesce ad evitare che si parli del suo. Le 208 pagine del documento dell’Unione sono state vivisezionate e utilizzate dalla controffensiva polista. L’economista Giacomo Vaciago su Europa ha raccontato che qualcuno ha fotocopiato la pagina 130 e l’ha fatta circolare tra i tassisti, tradizionalmente contrari alla liberalizzazione delle licenze. Dei propositi per i prossimi cinque anni di un nuovo governo di centrodestra, invece, poco si discute. Persino i candidati dell’Unione giocano di rimessa. Puntano sulle emozioni restando imprigionati in uno schema che considera il 9 aprile un referendum anti-Berlusconi…
così inizia l’editoriale di Dario Di Vico sul Corriere della Sera di oggi.
Chissà se stasera qualcuno porrà domande del genere al Presidente del Consiglio uscente. Ah dimenticavo: stasera niente bigliettini o appunti, i nostri due settantenni dovranno affidarsi alla memoria.
Per verificare invece l’esattezza dei dati, i numeri e le statistiche citati finora dai due candidati potete consultare il sito de La Voce che si è preso finora la briga di verificarli fatti alla mano.
Emanuela Marchiafava