22 Aprile 2006

L'età della pensione

Diario

Nel mio “Contro i Perpetui” dico, tra le altre, una cosa banalissima e cioè che se in Parlamento ci fossero più persone come Arturo Scotto, l’unico deputato sotto ai 35 anni del nostro nuovo parlamento, di tutta una serie di questioni apparentemente spinosissime, di quelle che fanno cadere i governi, non si discuterebbe neppure. Questa mattina ne ho avuto la controprova.
Leggo che Barbara Berlusconi, 21 anni, che giurerei abbia votato per Forza Italia, nel rispondere ad una domanda di Daria Bignardi ha detto: “Non sono contraria alle unioni tra omosessuali, sono favorevole ai Pacs. E’ giusto che i gay vedano riconosciuti i propri diritti ma – ha aggiunto – la nostra società non penso sia ancora pronta”. Insomma, se invece dei padri governassero i figli salveremmo del gran tempo che potremmo occupare per la risoluzione di problemi più seri (e la società, cara Barbara, diventerebbe di colpo più pronta).
A pensarci bene – anche nelle ipotesi più fantascientifiche di riforma berlusconiana delle pensioni – a settant’anni è dato a tutti di smettere finalmente di lavorare. Perché non comincia a pensarci su anche Berlusconi Dott. Silvio, classe 1936?