29 Maggio 2006

E non disse nemmeno una parola

Diario

Pare che Benedetto XVI non abbia fatto un brillantissima figura in quel di Auschwitz. Tra i tanti rilievi uno che mi pare solo l’Unità, che pure ospita uno splendido articolo di Furio Colombo sull’argomento, abbia colto: l’omissione nel discorso papale degli omosessuali dall’elenco delle vittime dello sterminio nazista. Voglio riprenderla anche io, quell’omissione, senza commentarla, e lasciarla alla riflessione individuale di ciascuno dei miei lettori.

9 risposte a “E non disse nemmeno una parola”

  1. Moreno Puiatti ha detto:

    Ricordiamo TUTTI e ricordiamo TUTTO.
    Non so se anche gli zingari e i non sono stati citati, non so se sia stata un’omissione voluta, so che questa omissione c’è anche nei libri di storia.
    Come si omette che questo papa combatteva sotto la croce uncinata, di sicuro era dalla parte opposta di padre Kolbe.
    Ci sono momenti nella storia in cui stare da una parte o dall’altra ti qualifica se sei nel giusto o meno.
    Forse non lo è essere a Sinistra o a Destra in Italia nel 2006, ma lo era in Europa nel 1945.

  2. antonello .porta ha detto:

    non e’ un commento. ivan se mai leggerai questo, ti metti in contatto con me???
    penso che ti ricordi del famoso apron di charles e dell’insegna al neon lampeggiante con la scritta “castration”???
    l’email e’ inclusa nel profilo.
    in bocca al lupo.
    anto

  3. Gigi ha detto:

    Moreno, ma che caspita dici? Croce uncinata? ???

  4. Moreno Puiatti ha detto:

    Per Gigi,
    sulla definizione di “croce uncinata” ti rimando a wikipedia:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Svastica

    Per quel che riguarda la mia affermazione che Ratzinger ha combattuto nell’esercito del Terzo Reich ti rimando a questo passo:

    “Al compimento dei 14 anni, come tutti i suoi coetanei, fu arruolato per legge nella Hitler-Jugend che nel 1941 contava 5 milioni di membri coscritti (ossia, obbligati a iscriversi). La legge, varata lo stesso anno, obbligava i tedeschi di età superiore a 10 anni ad iscriversi alla Gioventù Hitleriana. A 16 anni, verso la conclusione della seconda guerra mondiale, venne inserito nei servizi ausiliari antiaerei con il compito di caricare granate (“shell passer”, in inglese), un servizio di artiglieria contraerea di difesa che non era parte dell’esercito tedesco (la Wehrmacht). A 18 anni, nel 1944, seguì un corso di fanteria, questa volta nella Wehrmacht. Nell’aprile del 1944 disertò – come racconta nella sua autobiografia “La mia vita” – evitando la fucilazione prevista per i disertori grazie ad un sergente compassionevole che lo fece scappare. Con la disfatta tedesca, nell’aprile 1945 Ratzinger fu internato dagli Alleati per alcune settimane in un campo vicino Ulm come prigioniero di guerra; venne rilasciato il 19 giugno 1945.”

    da

    http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Benedetto_XVI

    Anche se è strano che un disertore (quindi non armato si suppone) venga catturato dall’Esercito Alleato e fatto prigioniero di guerra, la versione della diserzione mi sa tanto di bugia.

    Fa anche un po’ sorridere che chi scrive ponga l’accento sul fatto che l’iscrizione alla Gioventù Hitleriana era obbligatoria, quasi a voler “giustificare” Ratzinger. Ovvio che lo era.

    Poi a 16 anni entra nell’esercito “verso la fine della guerra”, poi il racconto dice che a 18 anni nel 1944 entra nella fanteria, ma quindi era il 1942 quando Ratzinger aveva 16 anni, non era proprio la “fine della guerra”.

  5. Davide ha detto:

    x Gigi

    Dal sito della gazzetta del mezzogiorno:

    Nel ’41 il quattordicenne Joseph si arruolò nella “Gioventù hitleriana”, un’iscrizione che per i giovani della sua età era obbligatoria, ma riuscì ad ottenere una “dispensa” dato che aveva già iniziato a studiare in seminario. Secondo il suo biografo John Allen, Ratzinger non fu mai entusiasta dell’associazione giovanile nazista.
    Due anni dopo fu inquadrato nella Luftwaffe – l’aviazione militare tedesca – e piazzato ad una mitragliera antiaerea in un villaggio, a difesa di un impianto industriale della Bmw. Sempre secondo quanto riportano i biografi ed i giornalisti del “Times”, anche a causa di un’infezione ad un dito, Joseph Ratzinger non sparò mai un colpo. Fu quindi mandato in Ungheria, dove «preparò alcune trappole anti-carro», per poi nell’aprile del ‘44 disertare e tornare libero dopo alcune settimane in un campo di prigionia.

    Anche prendendo una fonte non proprio anticlericale, direi che il caro papa avra’ sicuramente subìto il nazismo, ma non ha proprio provato ad opporsi!

  6. Lorenzo L. Gallo ha detto:

    Occorre ricordare che J. Ratzinger fu un adolescente in camica bruna, un membro della Hitlerjugend, ma non mi risulta abbia mai combattuto.
    Naturalmente, la sua scelta comporta sempre un certo grado di responsabilità morale. Nella Germania nazista si poteva essere eroi e sfidare il regime, o tacere e chinare il capo. La maggioranza dei tedeschi accettò per viltà di rendersi complice del nazismo.
    Ratzinger non fu che uno dei tanti che oggi cercano di riscrivere la storia per cancellare la propria colpa… perché assistere ad un’ingiustizia senza ribellarsi è una colpa, su questo almeno penso che siamo tutti d’accordo.
    Sono curioso di vedere se il suo tentativo di mistificazione della storia avrà successo.

  7. Moreno Puiatti ha detto:

    Credo che concordiamo tutti che c’è dell’imbarazzo nelle biografie (o agiografie) di Ratzinger per queste vicende.
    C’è da chiedersi come mai i tanto oculati cardinali del Conclave abbiano fatto una scelta così sprovveduta visto questa macchia nel suo passato.
    Magari hanno pensato che “tanto poi ci pensano i nostri scriba a riscrivere la storia”.
    Le vie del Signore sono infinite…

  8. Stefano ha detto:

    Ok… Adesso vogliamo parlare dell’assoluto silenzio di molti dei personaggi che attualmente sono al governo davanti alle stragi e alle deportazioni operate dai regimi dell’Est.
    Ha ragione Moreno: assistere a un’ingiustizia senza ribellarsi è una colpa, anche se hai solo 16 anni… E la cosa vale per tutti.

  9. Davide ha detto:

    x Stefano

    ….ma cosa c’entra? Nessuno sta giustificando i totalitarismi dell’est. Non riesco a capire come mai non si possa esprimere un giudizio sul nazismo senza dover citare le tragedie del comunismo. Caro Stefano: non siamo in par condicio. Se vuoi aprire un dibattito sul comunismo sono pronto a partecipare. Ma piantiamola di essere ipocriti. Il nazismo va condannato in modo assoluto. E’ stato un (il) male assoluto. E questo papa ne ha fatto (attivamente o passivamente, non ha importanza) parte.