«La frase «fatti processare, buffone! Rispetta la legge, rispetta la democrazia o farai la fine di Ceaucescu e di don Rodrigo…», rivolta dal freelance milanese Piero Ricca nel palazzo di giustizia di Milano all’ ex premier Silvio Berlusconi, ebbe una «utilità sociale intesa come interesse della collettività alla manifestazione del pensiero» su temi cruciali della vita pubblica.
Lo sottolinea la quinta sezione penale della Cassazione, nella sentenza che rende note le motivazioni dell’annullamento con rinvio della condanna alla multa inflitta a Ricca dal giudice di pace di Milano il 18 febbraio 2005, «per aver offeso l’onore e il decoro di Berlusconi Silvio, presidente del consiglio dei Ministri». La Cassazione, spiegando come l´esternazione in un palazzo di giustizia non è censurabile, in quanto il luogo «appare particolarmente idoneo, come sede privilegiata, a suscitare riflessioni sul tema della legalità e del rispetto della legge», indica per altro al giudice di pace, che dovrà riprocessare Ricca, il «cammino» per arrivare all’ assoluzione dell’ imputato.
«Ci vuole tempo, ma alla fine la ragionevolezza prevale», commenta Piero Ricca, dopo aver appreso «con soddisfazione le motivazioni della Corte di Cassazione». Per l´avvocato e deputato di Forza Italia Nicolò Ghedini, la sentenza lascia «sgomenti. Anche Berlusconi la accoglierà con sgomento e con amarezza sia dal punto di vista sociale che culturale».
Finalmente si ride un pò!
Marella