Peccato la ritirata del governo sui taxi. Peccato davvero. Il Corriere di ieri riportava una massima di Mao Zedong, quanto mai appropriata alla situazione, citata dal senatore diessino Paolo Brutti: “Chi solleva una pietra e se la fa cadere sui piedi è stolto”. Sono un grande sostenitore del valore della concertazione, ma la negoziazione a tutti i costi, anche con chi utilizza strumenti di protesta inaccettabili in un consesso civile e lo fa per difendere un privilegio chiaramente iniquo e oggettivamente dannoso per la collettività, non si capisce per davvero. Una grande occasione di discontinuità e per fare qualcosa di significativo verso una società più aperta e più efficiente è stata persa. Temo il successo dei tassisti farà precedente, e come mi ha detto uno dei partecipanti della serata a Venezia l’altro ieri, se ce l’hanno fatta i tassisti figuriamoci che gioco da ragazzi sarà per gli avvocati (che hanno qualche centinaio di loro rappresentanti seduti in parlamento).
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
16 risposte a “La saggezza di Mao”
…intanto anche i farmacisti si danno da fare. Che sconforto arrabbiato mi provoca constatare che passa il messaggio del cielodurismo che paga (è proprio il caso di dirlo) sempre e comunque, dovunque esso si annidi, sia che dimori fra i banchi del Parlamento e/o del Governo, sia che venga sbraitato da chi, nella “società civile”, detiene un potere qualsiasi con cui prevaricare gli altri.
Tutti, appena possono, tutelano il loro interesse e che gli altri vadano a farsi benedire. Niente etica del lavoro, niente senso della comunità.
Vedi, Ivan, paradossalmente mi sconforta maggiormente constatare l’assoluta mancanza di tali valori nei miei con-cittadini che nella classe politica. La seconda è davvero lo specchio fedele dei primi.
Specchio specchio delle mie brame…
ed a me sembra di essere una dei sette nani: andiam andiam, andiamo a lavorar…
Se si decide di fare delle regole che valgono per tutti e poi a qualcuno che non piacciono si mette a fare casino nelle strade, magari a piazza Venezia come il coccia pelata di storica memoria, allora subito si cambiano le regole e lo chiamo “pareggio” e gli altri la chiamano “vittoria”, penso che qualcuno è bugiardo e tutti gli altri (avvocati, farmacisti, banche) da domani delle nuove regole se ne fotteranno sempre.
La prossima volta o ve ne state muti senza cambiare le regole o mettette i coglioni sul tavolo e fate stare tutti muti e a piazza Venezia lascio bello lo spazio solo per i turisti e le loro foto digitali.
LETTERA APERTA AD UN TASSISTA NAPOLETANO
Carissimo tassista,
Siamo stati tutti con il fiato sospeso nel conoscere le difficoltà a cui rischiavate di andare incontro…
Noi, semplici cittadini, che combattiamo con la pensione “che ci scappa via”, con la buon’uscita, che non ci arriverà mai, e lo stipendio tassato all’origine e via via ad ogni occasione possibile ed immaginabile, non possiamo che chinare il capo, di fronte alle vostre impellenti necessità.
Ve ne state acquattati come ragni nella ragnatela per succhiarvi il povero malcapitato facendovi beffe del simpaticissimo film interpretato dall’indimenticabile Alberto Sordi.
Malcapitati come me, ad esempio, che, dopo avere prudentemente chiesto ad uno di voi, fermi nella piazzola di sosta, quanto mi sarebbe costato, a partire dal vomero, giungere al C.S.A di Napoli, mi sono sentita assicurare “non più di otto, nove euro”, e mi sono fidata..
Ed eccomi partita, a fianco di un tassista che mi spiega di avere pagato la licenza circa 100 milioni di vecchie lire. Raccontandomi poi di averla passata al figlio.
Già: oggi si diviene tassisti di padre in figlio, come un tempo avveniva per Papi e Cardinali..
Oramai risucchiata dal taxi, mi rendo conto che, lentamente (molto lentamente!), l’amico mi sta conducendo quasi all’ingresso dell’autostrada Napoli Salerno. Difatti, per portarmi al Ponte della Maddalena, veniamo fuori giusto all’uscita prima. E il tassametro, naturalmente, sale.
A questo proposito riporto, giusto per curiosità, gli importi tariffari previsti in Roma, laddove ilnnumero di taxi presenti è molto basso e le pretese ancora più alte:
IMPORTO SINGOLI SCATTI: Euro 0,11
TARIFFA 1 (tariffa urbana) :
scatto ogni 141 metri per velocità superiore a 20km/h*, contenuto nell’importo di 0,78 €/km
TARIFFA 2 (tariffa extraurbana oltre il G.R.A.):
scatto ogni 85,3 metri per velocità superiore a 20km/h* contenuto nell’importo di 1,29 €/km.
*scatto a tempo ogni 19,2 secondi per velocità inferiore a 20km/h, 1 ora pari a 20,66 €
SUPPLEMENTI: bagaglio (oltre cm 35X25X50) € 1,04.
Non si può che restare di sasso: è mai possibile pensare ad una velocità inferiore ai 20Km/h? Anche se, a dire il vero, il mio amico tassista ci andava vicino…
Tornando alla mia avventura, che ritengo emblematica per quanti hanno uno stipendio fisso di tipo “insegnante”, resta da dirti amico tassista, che sono arrivata in ritardo e con il fegato a pezzi, pagandoti sull’unghia 18 euro e cinquanta, ossia 37.000 delle vecchie, care, lire italiane. Credimi, ti ho odiato profondamente e ricorderai che ti ho anche fatto notare come sia normale il mancato uso dei cittadini-medi rispetto al taxi, a meno di non volere finire sul lastrico. Ma a te cosa importa? “tirando su” in media, 5.000 euro al mese e dichiarandone duemila, camperai benissimo anche senza di me.
Bianca Fasano
Caro Ivan,
cari lettori:
ci sono due teorie sull’argomento taxi, una pessimista e una ottimista.
Per la pessimista quello con i taxi rappresentava un test della forza del governo: se hanno ceduto con un gruppo così debole, nonostante il supporto del’opinione pubblica, fiugurarsi che faranno con avvocati, notai, grandi gruppi…
Per la seconda teoria, quella ottimista, ci potrebbe essere un processo di apprendimento: questa esperienza avrebbe mostrato che,come dice Nicola Rossi, le rivoluzioni simboliche mal si prestano ai compromessi. Pertanto il governo potrebe aver imparato che su questi temi non si deve cedere.
Voi come la vedete?
A me, purtroppo, sembra più realistica la prima!
Caro Ivan,
cari lettori:
ci sono due teorie sull’argomento taxi, una pessimista e una ottimista.
Per la pessimista quello con i taxi rappresentava un test della forza del governo: se hanno ceduto con un gruppo così debole, nonostante il supporto del’opinione pubblica, fiugurarsi che faranno con avvocati, notai, grandi gruppi…
Per la seconda teoria, quella ottimista, ci potrebbe essere un processo di apprendimento: questa esperienza avrebbe mostrato che,come dice Nicola Rossi, le rivoluzioni simboliche mal si prestano ai compromessi. Pertanto il governo potrebe aver imparato che su questi temi non si deve cedere.
Voi come la vedete?
A me, purtroppo, sembra più realistica la prima!
Caro Ivan,
cari lettori:
ci sono due teorie sull’argomento taxi, una pessimista e una ottimista.
Per la pessimista quello con i taxi rappresentava un test della forza del governo: se hanno ceduto con un gruppo così debole, nonostante il supporto del’opinione pubblica, fiugurarsi che faranno con avvocati, notai, grandi gruppi…
Per la seconda teoria, quella ottimista, ci potrebbe essere un processo di apprendimento: questa esperienza avrebbe mostrato che,come dice Nicola Rossi, le rivoluzioni simboliche mal si prestano ai compromessi. Pertanto il governo potrebe aver imparato che su questi temi non si deve cedere.
Voi come la vedete?
A me, purtroppo, sembra più realistica la prima!
Caro Ivan,
cari lettori:
ci sono due teorie sull’argomento taxi, una pessimista e una ottimista.
Per la pessimista quello con i taxi rappresentava un test della forza del governo: se hanno ceduto con un gruppo così debole, nonostante il supporto del’opinione pubblica, fiugurarsi che faranno con avvocati, notai, grandi gruppi…
Per la seconda teoria, quella ottimista, ci potrebbe essere un processo di apprendimento: questa esperienza avrebbe mostrato che,come dice Nicola Rossi, le rivoluzioni simboliche mal si prestano ai compromessi. Pertanto il governo potrebe aver imparato che su questi temi non si deve cedere.
Voi come la vedete?
A me, purtroppo, sembra più realistica la prima!
Hai ragione Ivan.
E non dimentichiamoci la manovra bis sul regime Iva degli immobili.
Ieri sera discutevo animatamente della manovra con un amico il quale mi ha detto: “Sai, la manovra dell’IVA è stata davvero sporca. Le grosse Real Estate, ad esempio la Pirelli, il giorno in cui è stato pubblicato il decreto hanno perso innumerevoli punti ma li hanno recuperati immediatamente, non appena si è sparsa in giro la voce di un possibile emendamento….e sai chi ci ha rimesso in tutto questo? Di certo non ci ha rimesso Tronchetti Provera”.
Beh detta così fa riflettere.
Mi chiedo: è possibile che non abbiano valutato le ripercussioni sul mercato? è possibile questa enorme superficialità?
Una roba del genere sarebbe ai limiti dell’insider trading…ma so che non è così
abroghiamo la Bersani
L’illusione che 5 anni di CDL dovessero per forza essere spazzati via da una vittoria elettorale di dimensioni storiche.
La doccia fredda dei risultati elettorali.
L’illusione della formazione di un governo che desse da subito il segno di grandi novità.
La doccia fredda dei suoi circa 100 componenti.
L’illusione del Decreto Bersani sulle liberalizzazioni.
La doccia fredda della lettura del suo contenuto in materia di regimi fiscali sugli immobili strumentali, che è roba che rivela un tasso di incompetenza e di approssimazione da far rabbrividire, altro che l’aver ceduto alle pressioni dei taxisti ….
L’illusione di poter avere una politica estera che non fosse a base di corna o di insulti al Parlamento Europeo.
La doccia fredda del tormentone del voto sull’Afghanistan delle “anime belle” della sinistra radicale.
E poi, come se non bastasse tutto questo, i razzi di Hezbollah sulla terra d’Israele e quello che ne è, logicamente, seguito.
Meno male che ci resta almeno il ricordo dello splendido sorriso di Fabio Cannavaro che solleva la coppa del mondo a Berlino ….. incredibile che sia venuto proprio dal tanto vituperato calcio il meglio degli ultimi tempi, no?
Il mercato tanto sbandierato delle licenze con importi stratosferici dovrebbe essere oggetto di controlli da parte della Guardia di finanza.
Mi piacerebbe sapere se questi importi sono stati dichiarati ai fini fiscali con il relativo pagamento delle imposte.
Uno studio in tal senso potrebbe aprire gli occhi a molti: conoscere l’importo medio dichiarato delle licenze sbugiarderebbe una categoria che ha allagato le piazze con le lacrime da coccodrillo salvo poi tornare nel giardinetto dei privilegi garantiti dallo Stato e esentasse.
C’e’ stato anche un errore di strategia. Dopo aver sbanderiato la concertazione come punto di discontinuita’ con Berlusconi, nel momento in cui il confronto con i tassisti e’ divenuto aspro, il governo non ha avuto il coraggio di essere fermo e rispondere a dovere per non smentire con i fatti questa svolta con il passato recente.
C’erano due possibili strategie: iniziare con le lobby deboli e successivamente passare a quelle forti o viceversa.
Entrambe hanno vantaggi e svantaggi..
Si e’ scelta la prima, con il risultato che una sconfitta iniziale pregiudica tutto il percorso successivo..
E poi il governo non doveva premiare questi metodi di protesta. Si e’ legittimata la caciara ed altri faranno lo stesso..
io son sempre + sconsolato…
già non sono convinto che il mercato sia la panacea di tutti i mali e (sarò legato a una visione vecchia della politica pur avendo 25 anni?) vedere un governo di centro-sinistra che basa le sue azioni su tale strumento mi fa storcere un po’ il naso…
il dubbio lascia poi spazio allo sgomento quando queste azioni non solo portano i benefici sperati, ma ancor peggio non partono neanche!!!
guarda Ivan, un po’ t’invidio, perché almeno te sai che il posto dove abiti è governato da un mezzo despota che favorisce gli amici e i suoi capricci personali, e dunque è facile schierarsi contro questo modo di governare; ma quando invece sei qui, e vedi che quelli che hai votato sono incapaci di governare il Paese, per un motivo o per l’altro, per non cadere in depressione non è più sufficiente pensare che almeno non abbiamo più gli xenofobi al governo, che all’estero non mandiamo un pagliaccio a rappresentarci, che il detto pagliaccio non può più offendere la metà della popolazione italiana che non condivide i suoi metodi…
io ho votato entusiasta, convinto, come non ero mai stato, di ottenere un cambiamento migliorativo del Paese, e adesso non so più cosa pensare…
Lo stesso strazio sta per accadere con la parte del decreto riguardante le tariffe minime professionali degli architetti in merito ai lavori pubblici. La cosa inoltre è stata gestita dagli ordini in maniera indegna, senza mai interpellare la base degli iscritti ma domandando direttamente loro di aderire o meno ad un appello preconfezionato nel quale si domanda al governo di non abolire i sopracitati minimi tariffari.
Uno schifo.
Caro Ivan,
sembrerebbe che siamo tutti allucinati. Tutti meno uno, il ministro Bersani, sono (e siamo) convinti che il governo abbia fatto marcia indietro cedendo ai ricatti di un manipolo di facinorosi gestiti, tra l’altro, da AN. Il ministro dice che ha vinto il governo. Delle due l’una: o ci siamo fatti una canna collettiva (Prodi compreso) e vediamo ciò che non possiamo vedere o Bersani sbaglia. Traggo da questa vicenda una (spero non affrettatta) conclusione: l’Italia è noiosamente non riformabile. Che palle. Voglio raccontare – a mero titolo di esempio e non generalizzando – un episodio che mi è successo tempo fa a Roma. Prendo un taxi (dopo lunghissime e costose telefonate che hanno prosciugato la mia scheda telefonica), diretto da un capo all’altro della città. A metà del percorso, imbottigliati nel traffico mattutino, senza mezzi termini, vengo fatto scendere perchè lui, il taxista, aveva da lavorare e non poteva perdere tempo con me. Inutili le mie minacce di denuncia che, poi, ahimè, non ho sporto formalmente. Incrocio le dita e spero che chi ci governa (dopo i 5 terribili anni del berlusca) faccia scemare la mia fortissima delusione.
Non è bello leggere di post dove viene citato Mao Zedong ed altri in cui si dice che scendere in piazza per protestare è un comportamento che dovrebbe essere impedito dal governo.
Io sono avvocato e per inciso ho veramente poca stima dei miei colleghi. Vogliamo abolire i minimi tariffari? Benissimo. Agli avvocati non cambierà molto credetemi. Ma avete mai riflettuto sulle conseguenze reali di un prevvedimento del genere? Il Giudice liquida, a favore della parte vittoriosa nel giudzio, una somma a titolo di spese legali che parte soccombente deve corrispondere. Questa somma è di solito legata ai minimi tariffari (pur essendo nella prassi per la maggior parte delle volte anche inferiore ai minimi tariffari stessi). Tolti questi famosi “minimi” il Giudice potrebbe tranquillamente ritenere di dover liquidare a titolo di spese legali una somma irrisoria o del tutto simbolica a sua completa discrezione. La conseguenza sarebbe che l’avvocato andrebbe a chiedere al suo cliente una parcella comunque di gran lunga più alta delle somme liquidate per spese legali, con la conseguenza che quest’ultimo dovrebbe sottrarre dalle somme che gli spettano di diritto la parcella del suo difensore. Vi pare equo che un avvocato qualunque debba essere pagato magari con i soldi dell’indennizzo per l’invalidità del suo cliente, al posto di essere pagato da chi l’invalidità l’ha causata? E’ come la storia dell’indenizzo diretto delle assicurazioni in caso di sinistri stradali. L’avvocato non verrà più pagato, ed il danneggiato, se vorrà conoscere fino in fondo i propri diritti e rivolgersi ad un legale, ci rimetterà di tasca propria. Facciamo due moltiplicazioni e vediamo chi ci ha guadagnato con il D.L. Bersani fino ad ora: Banche (con l’apertura di 100.000 nuovi conti correnti) assicurazioni (meno spese legali) grande distribuzione (perchè i farmaci da banco non si possono vendere ovunque??? Perchè un farmacista non può aprire un piccolo negozio dove vendere solo prodotti da banco???). Un provvedimento più lobbysita di questo, sinceramente, non l’ho mai visto. Possibile che non si riesca a capire che destra o sinistra ormai tutti hanno i loro gruppi di riferimento??? Ancora vogliamo credere alle favole della destra cattiva e della sinistra buona? Io non più.