20 Ottobre 2006

Il senso delle proporzioni

Diario

Bestemmiare è cafone, cretino, assolutamente superfluo e – come dire le parolacce – dimostra evidentemente segni di immaturità profonda. Ma vi pare possibile che, in un paese in cui non so più quanti parlamentari sono stati inquisiti o già in precedenza condannati, in un paese in cui gli iscritti alla P2 sono nella migliore delle ipotesi allegramente rimasti dove stavano, in un paese in cui – nella acquiescenza generale – la corruzione nella Pubblica Amministrazione e l’evasione fiscale sono ancora a livelli da terzo mondo, in un paese in cui alla televisone passa esclusivamente la peggio spazzatura di assessori urlanti e culi al vento, è mai possibile – dicevo – che per una bestemmia si debba fare una tragedia di queste dimensioni?

7 risposte a “Il senso delle proporzioni”

  1. Michele ha detto:

    Leggere alla voce ipocrisia:
    “simulazione di virtù allo scopo di ingannare”.

  2. ForestOne ha detto:

    Beh, quella “tragedia” è funzionale al programma… Anche se non lo ammettono è probabilmente il principale motivo per cui hanno incluso Ceccherini nel cast (hai visto mai che sotto pressione tiri fuori un bel bestemmione? Sai che share!). Sarà cafona, cretina, supreflua e immatura, ma la bestemmia, in molte zone d’Italia è solo un’esclamazione colorita (e/o liberatoria) e non ha lo scopo di offendere il credo di nessuno. Allontanare la “bestemmia” dalla televisione non toglie il fatto che la bestemmia esista: se dovessimo giudicare certe persone da quel che dicono nelle intercettazioni telefoniche ci sarebbe da radiarli dall’Universo! Ritorniamo all’esilio, come quello che ha dovuto subire Leopoldo Mastelloni per essere “sbottato” in un “agguato televisivo” in cui una folla ostile lo stava processando per la sua sessualità?

  3. Filippo ha detto:

    sai come va in Italia, tutti i ladri sono giustificati nel momento in cui si dichiarano moderati, laici ma soprattutto CATTOLICI.
    Non crederete mica che l’urlo “Silvio, salvaci” dei cattolici a Verona fosse reale, no? L’amicizia ecclesiale e’ il punto di forza degli arrampicatori sociali italiani gia’ dai tempi di Andreotti (prima non ne ho memoria).

  4. anna ha detto:

    sì siamo ipocriti. Una ipocrisia che striscia sempre più in tutti gli ambienti, la televisione e il massimo, un misto di falsità e vanità. Mi viene in mente, come conseguenza dell’ipocrisia, il film “FUR” e per la vanità “La fiera della vanità”.

  5. Simone ha detto:

    …ma non sono quelli che si affannano a dire in ogni occasione disponibile che il reality “è tremendamente vero!”, “è come la realtà!”, non sono quelli che dicono: “la televisione è altamente democratica perchè chi guarda si immedesima, si riconosce!”, non sono quelli che dicono: “questa è la televisione della gente!” E allora, cari signori perbenisti e squallidi, per quanto la bestemmia sia deprecabile, nella realtà c’è anche chi bestemmia, il popolo a cui voi generosamente aprite le porte, a volte si incazza e bestemmia. E’ brutto? E’ reality! O forse avete paura del terribile destabilizzante messaggio che può derivare da una frasaccia del genere? Vi suggerisco di pensare a quale messaggio può arrivare a migliaia di ragazze nel vedere una di loro che, dopo essere stata al centro di uno scandalo per le sue mansioni da “segretaria particolare” di sottosegretari, ora, grazie a questo, lavora come una matta e tutte le domeniche, “il giorno del Signore”, ci allieta in TV! Non proseguo con altri esempi perché non ne ho voglia.
    Tranquillo Massimo, fai bene a chiedere scusa a chi stava davanti allo schermo e può essersi sentito ferito ma non chiedere scusa alla redazione, nè alla RAI, non speravano in niente di meglio! Hai paura di non poter più tornare in tv?…credo sia la tua più grande fortuna da uomo di spettacolo!
    Quando esce il prossimo film di Pieraccioni, ti vengo a vedere al cinema.
    E a quelli della troupe che ti isolano, fagli una pernacchia e se fa troppo la perbenista, fagliene una anche alla Ventura; anche se mi è simpatica!ciaociao

  6. Francesco ha detto:

    quote:
    ma la bestemmia, in molte zone d’Italia è solo un’esclamazione colorita (e/o liberatoria) e non ha lo scopo di offendere il credo di nessuno.

    Da toscano posso confermare che qui da noi la bestemmia (o “sagrato”, come si dice qui) viene pronunciata spessissimo come esclamazione per sfogare un momento di rabbia, anche da persone credenti che in quel momento possono perdere per un secondo il controllo; sarà perché siamo abituati così, ma da noi il sagrato non viene visto come un “reato sociale”, a differenza di quanto vorrebbe far credere il bigottismo televisivo.
    Poi, è chiaro, est modus in rebus: se uno usa i sagrati “al posto delle virgole” la tolleranza giusticifata col momento di rabbia viene abbandonata!

  7. emilio ha detto:

    A parte il considerare così tragica una bestemmia. Non mi sembra che in tv si veda di meglio solitamente. Ma perchè tutti i quotidiani devono dare risalto all’Isola dei famosi ? L’opera di brainwashing delle nostre povere menti sta proprio procedendo a passi spediti.