Una delle mie 34 canzoni prevede la possibilità per le coppie gay o lesbiche di poter richiedere l’adozione di minori e so bene che è uno dei punti più controversi del mio programma. Anche conoscenti (etero) che – in assenza di altri motivi almeno per consuetudine – ritengo intelligenti si preoccupano di esprimermi la loro contrarietà senza spiegarmi per quale motivo razionale ritengono che a loro siano dovuti diritti che a me, che pago le stesse tasse, devono essere negati. Il punto è semplicemente questo: l’adozione deve essere stabilita nell’interesse del minore. Punto. Ora è assolutamente assurdo che alle coppie gay sia negata la possibilità di richiedere l’adozione. A mio modo di vedere qualsiasi coppia (etero o gay), se paga le tasse, dovrebbe poter accedere alla possibilità di richiedere l’adozione (così come dovrebe poter accedere a qualsiasi altro istituto giuridico) e dovrebbe poi essere esaminata, etero o gay che sia, con la massima severità per verificarne l’idoneità. Esistono infatti coppie etero a cui non affiderei nemmeno il mio gatto Fidel e, cari i miei bacchettoni, esistono coppie gay che mi paiono perfettamente attrezzate ad adottare. In un paese civile l’idoneità all’adozione viene stabilita alla fine del processo di valutazione, non all’inizio. Mi potrò sbagliare, certo. Eppure vi dirò che sabato scorso ho passato con Federico un’intera giornata all’Internat 110, un orfanotrofio di Mosca. Insieme con molti altri colleghi e le loro famiglie (inclusa la mia, che – piaccia o no – comprende Federico e me) abbiamo passato una giornata con questi bambini. Sono andato via pensando che l’adozione non dovrebbe essere considerata un diritto, ma un dovere. Penso che in un mondo migliore di questo qualcuno dovrebbe avere il dovere di dirmi: “Caro Dottor Scalfarotto, lo sa che superata una certa fascia di reddito e una certo limite di ragionevolezza lei e il suo compagno avete l’obbligo di adottare uno dei bambini dell’Internat 110 di Mosca?” Sono tornato a casa mogio mogio, pensando al fatto che i cattolicoidi italiani e di ogni altro paese pensano forse che la loro stupidità ottusa discrimini me che sono gay. E invece benché io sia gay, dato che appartengo pur sempre a quella parte di mondo che è ricco e grasso, alla fine chi paga per la discriminazione che si pensa di esercitare su di me è sempre chi appartiene a quella parte di mondo che magari non è gay ma soprattutto non è né ricco né grasso. I farisei pensano di discriminare me, ma io alla fine torno nel mio elegante appartamento mentre i bambini che voi ritenete di proteggere restano nei loro orfanotrofi. E vabbé, la madre dei cretini è sempre incinta. Concludo ringraziando la mia amica Hillary Clinton (non quella di New York, quella di Milano) per la segnalazione del video che segue. Tutti dicono che con l’adozione ai gay si creerebbero degli infelici perché i figli delle coppie gay avrebbero una vita difficile a scuola: “Si sa, i bambini sono crudeli”. I bambini saranno crudeli, ma non sono cretini. Guardate cosa succede nel mondo civile e sappiatemi dire.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
30 risposte a “La fortuna è cieca, ma la discriminazione ci vede benissimo”
In Spagna ho visto libri per bambini con rappresentate famiglie omoparentali. Non è più solo questione di “paesi nordici”, ormai anche i nostri “cugini poveri” ci hanno superato. In ogni campo…
In compenso qui in Italia siamo campioni nella difesa d’ufficio dei preti pedofili (vedi Espresso di questa settimana)… Una vergogna.
Ed è proprio per questo punto del tuo programma che mi sono avvicinata a te, nell’agosto del 2005. Per questo e per l’indignazione dopo il referendum sulla fecondazione assistita.
Per me le coppie etero e omosessuali hanno gli stessi diritti, nessuno escluso. Ma mi batterei anche per l’adozione delle persone single perché credo che il desiderio di maternità e di paternità non siano per forza vincolati alla presenza di una seconda persona.
In Francia ho due care amiche lesbiche, pacsate da 5 anni e mamme di 2 maschietti di 6 e 4 anni: sono i loro figli naturali e hanno lo stesso papà, il loro migliore amico, omosessuale e fidanzato a sua volta. Detta così sembra una confusione totale, posso garantire che non lo è. Vedono il papà tutti i fine settimana, ma, a differenza delle coppie di separati, lo vedono insieme alle mamme. E anche per le vacanze si organizzano benissimo.
Hanno pensato anche a un eventuale evento tragico: se una delle due dovesse morire, il papà e la mamma che resta in vita dovrebbero sposarsi per poter permettere ai fratellini di restare sempre insieme. Perché il pacs non garantisce le stesse cose di un matrimonio: di fronte alla legge, Catherine non è nessuno per il figlio della sua compagna Christine, così come il figlio di Christine non è nessuno per Catherine. L’unico anello riconosciuto dalla legge è il padre.
Un bambino adottato è un bambino profondamente desiderato. Strano che il linguaggio del cuore sia così poco ascoltato da chi predica l’importanza dell’amore.
Mi ritengo offesa ancora oggi, la libertà mia dei miei amici non può essere (scusate il termine forte) smerdata così…paese laico, paese laico, paese laico.Ricordatelo.
due osservazioni e una conclusione personale. Dal punto di vista culturale l’Italia non sarebbe pronta, attualmente un bambino verrebbe pesantemente discriminato. D’altronde, prima che qualche passo significativo in direzione di una maggiore apertura delle adozioni alle famiglie omosessuali e ai single possa essere fatto, credo passeranno un po’ di anni, spero non troppi. Bisogna lavorare affinchè in questo lasso di tempo la società civile cresca e allarghi i propri orizzonti, così da avere al momento giusto una legge equa e più cittadini possibili capaci di rispettarla e difenderla.
Serena, rispetto il tuo pensiero, ma riconoscerai che qui si stanno limitando dei diritti sulla base di una tua personale valutazione: io Serena ritengo che l’Italia non sia ancora pronta e quindi tu Ivan non hai accesso a questo specifico istituto giuridico. Trent’anni fa erano discriminati nelle maggior parte del Paese anche i figli delle ragazze madri o dei divorziati, ma nessuno si sognava di sottrarli alla potestà dei genitori. Dove sta scritto che i bambini per essere protetti dalle vessazioni degli altri bambini (che comunque poi alla fine arrivano: perché hai le orecchie a sventola, perché hai gli occhiali, perché sei troppo grasso o troppo magro o perché il tuo nome fa rima con qualcosa di spiritoso) devono essere lasciati in un orfanotrofio? Non ti pare una forma di protezione un poco pelosa? Non sarebbe meglio se chi come te vuole sinceramente lavorare perché la società cresca contribuisse allo sforzo sfidando i pregiudizi e provando a mettere in dubbio i luoghi comuni discutendo sui fatti invece assumere come fatti quelle che sono solo proprie valutazioni? L’Italia non sarà mai pronta prima di allora: se non ci fossero state delle ragazze madri pronte ad andare a testa alta nonostante tutto, nonostante la gente che diceva che non eravamo pronti, l’Italia sarebbe ancora quella di trent’anni fa.
Cari saluti,
Ivan
Ho visto il video che mi sembra olandese e ho pensato, non senza sconforto, che qui sarà difficile vedere un bambino adottato cantare di essere felice di avere due padri…A volte sono proprio sfiduciata e da ex-cattolica, parlando con i cattolici, mi si gela il sangue nelle vene. Ho come l’impressione di avere un nugolo di nemici intorno, persone per le quali la parola intolleranza suona perfino leggera…Non ci arrivano, non vogliono capire, ma sono giudicare chi non è come loro, sulla base della loro assoluta Verità che altro non è che un insieme di pregiudizi stratificati nei secoli e spalmati con la melassa del buonismo e dell’amore divino. Quando ho scoperto di essere gay, mi sono sentita al settimo cielo: avevo capito chi ero! la felicità è durata lo spazio di battere la testa contro il muro della mia famiglia prima e della società civile (!) poi. Ora vivo la mia storia (5 anni, in barba al ratzinger che definisce l’amore gay debole e ridicolo) da sola: non ne parlo se non con chi ritengo davvero amico. I pregiudizi sono talmente ramificati e profondi che davvero non so se posso combatterli…L’amarezza è compensata solo dall’amore per chi condivide con me le mie giornate…
Sul mio blog, nemmeno due mesi fa, c’è una discussione molto interessante a riguardo (http://ilgranderouge.blogspot.com/2006/10/in-svezia-gi-dal-2003-possibile-per-le.html). Se avete voglia dateci un’occhiata. Riporto qui il mio post iniziale che, sinteticamente, spiegava la mia opinione sul tema.
“In Svezia, già dal 2003, è possibile per le coppie omosessuali fare richiesta per adottare un bambino. Ne parlavo l’altra sera con alcuni ospiti e la polemica è stata interessante. Premesso che relativamente ai pacs sono favorevole, sostenevo il fatto che il contesto italiano non fosse ancora pronto per rivoluzioni di questa entità. Non perchè non sia possibile, sia chiaro, ma perchè obbligheremmo una terza persona (il bimbo) a subire una situazione che, potenzialmente, potrebbe essere in futuro dannosa. Chi decide di fare outing lo fa da persona che decide per sé stessa, senza coinvolgere direttamente nessuno; una coppia omosessuale a cui viene affidato un bimbo lo costringerà a dover sopportare episodi che, durante il periodo adolescenziale, potrebbero creare disastrose conseguenze a livello psicologico. Questo in Italia, dove non penso si arriverà mai a concepire socialmente determinati “progressi” vista la pervasività della cultura cattolica. In altri Paesi, dove lo Stato fortunatamente non si è fuso con la Chiesa, questo problema non sussisterebbe. Personalmente, pur ritendendo l’adozione gay un passo in più verso il vivere civile, in questi casi credo che la risposta debba essere ricercata nella natura. Come la natura ha scelto per noi dove dovessero portarci i nostri instinti sessuali, così è stata ancora lei a decidere che per fare un bimbo fossero necessari un uomo ed una donna. Ed io, che voglio sempre un gesto naturale, credo sia giusto accettare quello che siamo, così come siamo. La perla del giorno è la seguente : “Se hai bisogno di qualcosa in più avrai sempre qualcosa che ti manca.”
Ciao Ivan, da quando l’ho scoperto seguo ogni giorno il tuo blog e sono sempre d’accordo con le cose che dici.
Trovo sempre più avvilente vivere in un paese come il nostro, nel quale l’Unione riesce a dividersi perfino su una fiction (Il padre delle spose) che innocua più innocua non si può.
E ho trovato poi vergognoso e privo di senso il commento della sen. Binetti.
Con queste premesse, come si può aprire da noi un confronto sul diritto all’adozione da parte dei gay, o dei single, se ci fanno passare per non maturi neppure per un film di Lino Banfi?
Ti saluto.
Scusate, il link era troppo lungo ed è venuto tagliato. Ecco qui la discussione a cui mi riferisco : http://snipurl.com/130kt
Per Ivan:
Le tue parole sono una boccata di ossigeno vitale per quelli come me che combattono tutti i giorni con un omofobia sempre pi misera e sempre più provinciale.
Spero che il mio (misero…:-)) apprezzamento ai tuoi discorsi contribuisca a farti continuare su questa strada.
Per Grande Rouge:
Ma davvero pensi che la stupidità di qualcuno possa giustificare la soppressione dei diritti individuali? Pensi davvero che sia giusto farsi influenzare da chi deride, insulta e offende l’intera società?
Lo stato dovrebbe combattere l’ignoranza e i comportamenti discriminatori e non dare carta bianca a chi insulta e deride i gay!
Non è giusto che tali comportamenti non siano punti e che al contrario chi viene insultato sia anche mortificato dallo stato con restrizioni della sua libertà personale!
Conosco una coppia sposata, entrambi sopra i 40, lei psichiatra e lui giudice (quindi più che benestanti), senza figli biologici. Hanno adottato qualche mese fa due sorelline affricane di 2 e 6 anni.
Pensi che sia sensato che qualcuno dica loro che hanno fatto male ad adottrle perchè sono nere o perchè ancora parlano la loro lingua madre?
Seguendo il tuo ragionamento dovremmo dire loro che hanno fatto malissimo ad adottarle perchè soffriranno nel cambiare lingua e perchè a scuola saranno delle disadattate e qualcuno le chiamerà “sporche negre” e “bastarde” (i bambini sanno essere crudeli…ma anche gli adulti non scherzano un cazzo :-)…!).
Non posso poi accettare questa tua visione “panteistica” della realtà che ci vede nelle mani di una natura “madre e padrona”.
Qui si parla di diritti, di sentimenti, di equità…di AMORE (si sono retorico, e allora?), la natura non centra niente!
Chi si ammala di cancro può contrarre la malattia per cause naturali ma non per questo lo si abbandona al suo destino.
Ha anzi il DIRITTO ad essere curato nel migliore dei modi per essere restituito alla vita e all’affeto dei suoi cari.
Capisco di aver fatto un paragone forte ma era per far capire che nel campo dei diritti umani la Natura centra ben poco…
PS:un abbraccio ad Ivan e Federico
Andrea, molte delle obiezioni che fai sono simili a quelle che mi fece Gabriele in quella discussione. Sei hai tempo prova a vederel. La forzatura del cancro non è un buon esempio perchè ti porta a strorpiare il concetto di natura da me citato. Questa malattia è sì naturale, ma è, appunto, una malattia, qualcosa che fa male all’uomo e lo può poratre alla morte. La natura, riferita, ad una coppia, vuole che una vita possa nascere solo da un uomo ed una donna. Che siano genitori adottivi o meno non conta per quello è l’equilibrio naturale a cui faccio riferimento. E, se la natura non ha permesso all’uomo di procreare da solo, tanto mi basta per non lanciarle l’ennesima sfida.
Ti segnalo, più in generale, la risposta ad Alessandro Cecchi Paone che ha dato oggi Sergio Romano sul Corriere della Sera in tema di coppie gay. Sono d’accordo con lui.
(http://www.corriere.it/solferino/romano/06-11-23/02.spm)
ACP :
Caro Romano, nei giorni
scorsi Bruno Vespa ha dedicato una puntata di «Porta a Porta» alle coppie gay. C’erano in studio otto ospiti, fra politici, giornalisti e attori, ma un solo gay dichiarato, l’onorevole Grillini.
Non trova strano e scorretto che a dibattere e decidere dei diritti delle persone omosessuali siano gli eterosessuali? La prossima volta a discutere di quote rosa ci saranno solo uomini? E di problemi alla prostata solo donne?
Alessandro Cecchi Paone, alexpaone@hotmail.com
SR:
Sono d’accordo, purché
non si commetta l’errore opposto.
Non credo che il giudizio su certe controverse questioni etiche possa essere lasciato esclusivamente a coloro che sono direttamente interessati.
per Grande Rouge:
leggerò quanto prima il post che mi hai indicato.
Continuo comunque a non capire cosa centri la natura e le sue leggi (sacrosante!) con l’adozione che è un’altra cosa!
Tu dici: “E, se la natura non ha permesso all’uomo di procreare da solo, tanto mi basta per non lanciarle l’ennesima sfida. “
Giusto! Ma qui non stiamo parlando di far procreare un uomo mettendolo incinta con chissà quali tecniche fantascientifiche di biotecnologie. Qui si parla di semplice e pura adozione! Non puoi (a mio avviso) dire che una persona non può essere un buon genitore in base alla sua sessualità! La capacità di essere genitori si misura con un metro che nulla a che fare con le leggi di natura, ma ha molto a che fare con la formazione dell’individuo.
Ecco perchè continuo a non capire come mai ancora molti vogliano impedire le adozioni a persone non sposate o gay nel nome di una fantomatica “legge di natura”.
Caro Ivan, butto lì un paio di considerazioni sul tema delle adozioni anche alla luce della mia esperienza personale, che mi vede nella veste di padre affidatario di un ragazzino di 13 anni che, per un insieme di ragioni che sarebbe troppo lungo spiegare qui, è nella mia famiglia da 12 anni; una situazione – quindi – molto simile, nei fatti anche se non giuridicamente, a quella dell’adozione.
Quando ho letto nel tuo libro quello che scrivevi sul tema, l’argomento che per me è stato decisivo nel convincermi che avevi ragione (nonostante le iniziali, profonde, perplessità) è stato l’esempio che hai usato sulla differenza di sorte tra i bambini che vivono in qualche orfanatrofio russo o rumeno e quelli che vivono in una coppia gay, in Olanda o da qualche altra parte.
Perchè questo esempio forte ha spostato l’accento sull’unico punto di vista corretto della questione e cioè sull’INTERESSE DEL MINORE, che è anche il discorso di fondo che sostieni tu nel tuo post introduttivo del tema.
Vedo però che alcuni insistono invece sul concetto del presunto diritto ad avere figli da parte dei genitori, concetto che – a mio avviso – è un’autentica aberrazione: ma dove sta scritto che esita un diritto di questo tipo, gay o etero che siano i genitori?
Mi pare che la confusione che ogni tanto traspare tra questi due diversi concetti non aiuti molto nel sostenere questo punto di vista.
E poi, mi si consenta, se uno sostiene che la richiesta di adozione possa essere fatta – nell’interesse del minore – anche da coppie gay, la cosa può essere condivisibile e molto comprensibile (bellissimo anche il tuo riferimento al “dovere sociale” di adottare).
Ma quelli che la sostengono come diritto individuale della coppia genitoriale, escludendo che possano essere genitori in prima persona (sennò dubito che ne parlerebbero in questi termini), non hanno qualche amico a cui chiedere bene cosa significhi davvero essere genitori? E, soprattutto, essere genitori di un figlio adottato o affidato? Secondo me è meglio che si informino bene, prima di parlare ….
Pochi giorni fa, in auto, per radio. La trasmissione di Fabio e Fiamma. Decisamente etero entrambi. Alla obiezione di un ascoltatore del tipo del Grande Rouge, Fiamma si è duramente incazzata. Ha ricordato i maltrattamenti familiari su mogli e su bimbi in famigliole “normali” che, in quanto tali, non sempre evitano omicidi, stupri, violenze sessuali su minori, talora (spesso?) con la connivenza dell’altro genitore “normale”. Mi pare appena appena giusto qyuale che dice Ivan: che io sia idoneo, valutatelo pure. Ma non mi impedisca di far domanda. Così facendo, chi danneggio? E’ un po’ come la donazione del sangue, da cui sono esclusi i gay. Chi ne è danneggiato? Il gay? Nemmeno per idea: è il ricevente (mancato).
Come se gli etero fossero al riparo dall’AIDS!
Grande Rouge…
lasciamo stare gli omosessuali per un attimo.
La Natura™ (poi ce la presenti magari un giorno eh) ha fatto nascere un bimbo orfano.
E tucheffai ???
…vai contro la santissima natura e permetti che venga educato da un uomo e una donna che la natura non ha messo in grado di procreare ????
Male!
Male!
Ahi ahi ahi, la natura si ribellera’ e punira’ gli uomini e le donne che adottano bambini nonostante “la natura” non li abbia messi in grado di fare autonomamente dei figli.
Questo e’ il senso del tuo discorso!
…non e’ forse la natura che non voleva che il bimbo avesse genitori ???? (smentisci se ci riesci !)
…e quindi TUTTE le adozioni sono CONTRO NATURA… o no???
Quelle dei tuoi amici (etero certo) no, vero ???
e allora non siamo noi (TU) a decidere quello che ti fa comodo che sia naturale e quello che non e’ naturale ???
… cazzo ma questa gente e’ tutta uguale… non sa far altro che materializzare le proprie fobie e la propria incapacita’ di affrontarle sempre tramite gli stessi concetti.
…”la natura” !?!?!?!?
ma va va va…un etologo ti spiegherebbe quante sono le specie animali nelle quali l’omosessualita’ e’ “naturale”.
ciao…
in generale apprezzo MOLTO il “taglio” dei tuoi interventi; stavolta non riesco, in quanto mi sembra la cosa ti colpisca nel profondo e tolga un po’ di obiettività. mi spiego meglio: il richiamo “al pagamento delle tasse” avviene 2 volte in poche righe, quasi fosse un requisito fondamentale per un’adozione di successo… fortunatamente fai subito dopo un richiamo “all’interesse del minore”, che DEVE essere L’UNICO punto di discussione.
D’accordo sui PACS e su TUTTI i diritti alle coppie omosessuali, (anche se preferirei “a tutti gli individui”).
lascerei perdere ogni altro tipo di considerazione e mi focalizzerei esclusivamente sui bambini, e come ha scritto prima “ilgranderouge” può sorgere qualche dubbio sull’opportunità dell’adozione della coppia gay in relazione ad una serena crescita psicologica del bambino, che non avrebbe (anche secondo il mio punto di vista) le stesse opportunità di crescita di un bimbo cresciuto da una coppia etero.
il discorso meriterebbe un notevole approfondimento sotto questo aspetto, così come la legge delle adozioni andrebbe profondamente rivista per permettere inter di controllo più snelli in generale.
il filmato dei bimbi che cantano che è bello avere più papà… scusami ma è molto poco indicativo; sappiamo bene che ai bimbi possiamo fare cantare quello che interessa a noi grandi…
saluti (comunque con stima)
Roberto
Caro Roberto,
dal tuo commento desumo tu ritenga che invece i bambini cresciuti negli orfanotrofi russi o rumeni godano di eccellenti possibilità di svilupparsi in modo armonioso ed equilibrato, e che comunque crescere in quei posti sia meglio per loro che essere affidati ad una coppia gay riconosciuta idonea al termine di un rigoroso processo di selezione.
Che devo dire, mi pare una teoria assai bizzarra. Sicuro non si tratti solo di omofobia?
Ciao,
Ivan
Capisco che buttarla in caciara sia molto più facile che accettare le opinioni altrui; non mi dilungherò quindi più di tanto nella mia risposta. Pimpa non mi pare tu abbia capito molto, peccato. L’omossessualità è, per quanto mi riguarda, naturalissima. Come lo è l’ermafroditismo in alcune specie animali. L’obiezione della coppia che non può avere figli però non sussiste. E’ vero che la natura non ha dato loro questa possibilità ma la coppia uomo-donna rimane in ogni caso la sola protagonista che la natura ha scelto per la procreazione. Dunque non mi pare in alcun modo innaturale che possa adottare un figlio. Per la stessa ragione ritengo naturale che un bambino, per crescere, abbia necessità di una figura femminile e di una maschile, di una mamma ed un papà. Ed è inutile che andiate a pescare i padri puttanieri, le mamme assassine o la violenza casalinga, per due ragioni : la prima è che il mio discorso è di principio e prescinde da casi particolari e/o drammatici; la seconda è che Fiamma, per radio, dice una banalità bella e buona, alla Costanzo. Perchè, per contro, nessuno può assicurare che all’interno di una coppia omosessuale gli episodi di violenza non possano succedere. Detto questo siete liberi di continuare a credere che questa sia omofobia. Saluti.
Caro Ivan,
quello delle adozioni da parte di gay è uno dei pochi temi per i quali sono in completo disaccordo con te. Concordo invece pienamente con quanto detto dal visitatore Mario: il diritto del minore prevale sempre e comunque su quello degli adulti. E il minore ha il diritto naturale a essere aducato da due persone di sesso diverso. E guarda che lo dico da gay, mica da etero bacchettone.
Si può discutere all’infinito se sia “normale” essere gay, su cosa sia la normalità. Ma su una cosa non si discute. L’evoluzione della specie ha prodotto una situazione molto precisa: il cuccio d’uomo viene cresciuto da un maschio e una femminna (cosa che magari non avviene in altre specie). E questo è un suo diritto naturale.
Oggi si tende a considerare il bambino come un oggetto, un attributo dell’essere coppia legalmente riconosciuta, come la reversibilità della pensione o il mutuo. E invece il bambino è un essere umano, da garantire molto di più degli adulti perché più indifeso.
Il diritto a essere genitori infatti non può essere dato per scontato.
Per il resto, Ivan, dici tutte cose giuste 😉
Artemio
Ancora una nota, a proposito degli orfanotrofi biolorussi, rumeni ecc.: il problema non si pone, in quanto coppie eterosessuali disposte ad adottare un orfano del genere non mancano, sono le procedure che sono terribilmente lente, macchinose e spesso ai limiti della legalità. Le adozioni gay non sono la soluzione dei problemi degli orfani dei paesi sottosviluppati.
A.
Artemio, attento! Rischi, anche da gay, di pigliarti dell’omofobo se la pensi così. Non è permesso.
Quoto–
Caro Roberto,
dal tuo commento desumo tu ritenga che invece i bambini cresciuti negli orfanotrofi russi o rumeni godano di eccellenti possibilità di svilupparsi in modo armonioso ed equilibrato, e che comunque crescere in quei posti sia meglio per loro che essere affidati ad una coppia gay riconosciuta idonea al termine di un rigoroso processo di selezione.
—
ciao,
desumi male… NULLA di ciò che ho scritto può portare a questa conclusione… ci mancherebbe!
Quoto–
Che devo dire, mi pare una teoria assai bizzarra. Sicuro non si tratti solo di omofobia?
Ciao,
Ivan
—
La teoria bizzarra te la sei scritta da solo e la mia non è omofobia, ma solo un differente punto di vista… ma non è questo il discorso; mi sembra che detta così sia buttata “in rissa”.
Sei omofobo, quindi… “ti vanno bene” gli orfanotrofi russi e rumeni.
Scusa se mi sorge “qualche dubbio sull’opportunità dell’adozione della coppia gay…” ma può capitare che qualcuno abbia sensazioni diverse e se penso che “il discorso meriterebbe un notevole approfondimento sotto questo aspetto, così come la legge delle adozioni andrebbe profondamente rivista per permettere inter di controllo più snelli in generale…”. personalmente mi piacerebbe che fosse portata avanti una proposta di questo tipo.
sicuro di non essere prevenuto nei confronti di chi la pensa diversamente su questo argomento?
Ciao
Roberto
Vedi, Granderouge, che Fiamma per radio non era mica tamto banale: lei parlava di famiglie “natuali”, per le quali l’unica selezione la fa la “natura”. Al più, una mamma vedova/divoziata/nubile che si unisce ad un uomo sopraggiunto poi. Il compagno (70 anni) della mamma della piccola Denise di Marsala, è stato arrestato perchè violentava una delle figlie più grandette (11 anni) della sua compagna. Che, guarda un po’, non si è mai accorta di nulla. Per le famiglie adottive, quelle etero già in atto, intendo, c’è (dovrebbe esserci) una selezione, e quel che dice Fiamma non ho mai sentito sia accaduto. Gli aspiranti “adottatori” omo sarebbero sottoposti a selezione almeno pari. Sai a chi ti affidi. Ma che non possano nemmeno proporsi . . . . qui mi trovi proprio di traverso. Non sarà omofobia la tua, ma sembra proprio che tu sia tra quelli che praticano ancora distinzione tra “omosessuali” e “normali”. Questo cos’è?
Saluti a te!
…e bravo Grande Rouge,
il tuo ragionamento potrebbe anche essere corretto se (se!) i postulati da cui parti lo fossero.
…e qui caschi.
il fatto e’ che tu, a sostegno della tesi, affermi che
“la coppia uomo-donna rimane in ogni caso la sola protagonista che la natura ha scelto per la procreazione”
E questo che centra ???
La crescita psicofisica di un bambino/a ha bisogno di “equilibrio”, mica di complementarieta’ pene/vagina.
No, no, non vado a prendere puttane o puttanieri come dici tu, addirittura perche’ non ho bisogno di farlo… molte, moltissime coppie eterosessuali sono semplicemente squilibrate perche’ quello che le tiene assieme non e’ l’amore reciproco o il voler costruire qualcosa insieme, ma il parassitarsi reciprocamente senza riuscire a considerare l’altro una persona.
Coppie come queste sono metaluoghi dove l’equilibrio manca completamente e dove un bambino addirittura ***diventa*** funzionale alla coppia oltre che l’unica ragione per non salutarsi una volta per tutte come vorrebbe il buon senso.
Una sorta di lasciapassare per la patente di conformita’ sociale.
Il bambino si trova a sopportare il peso di esistere per legittimare l’esistenza di una coppia di squilibrati che bimbi invece sarebbe meglio che neanche li facciano.
In tutto questo, caro Rouge, pene e vagina non centrano un bel niente per il bimbo.
E invece siamo (siete) qui ancora attaccati ai due feticci che secondo qualcuno dovrebbero dare il senso alla totalita’ delle cose che facciamo.
Forse hai ragione, non e’ questione di omofobia, ma di disturbo ossessivo indotto dagli organi sessuali.
Bisognerebbe sostenere le proprie ragioni piu’ con la testa e il cuore e meno con il pisello. Servirebbe a rendere il mondo migliore.
Certo, come si scade facile nello squadrismo: da una parola in su ti dichiarano omofobo e quindi non degno di essere ascoltato… Troppo facile così!
E con questo commento di Artemio abbiamo chiuso il cerchio: gli omosessuali sono squadristi e coloro i quali pretendono di ritenerli a priori non idonei all’adozione non solo hanno ragione, ma vanno anche protetti dall’accusa di omofobia rivoltagli dai suddetti squadristi.
La maggioranza buona insomma, che va protetta dalla minoranza cattiva. Proprio come a Berlino, nel 1933.
A priorie valere nemmeno il contrario però…
Mettiamola così.
Non metto in nessun dubbio che i gay siano delle bravissime persone, capacissime di “trasmettere valori” (ma che significa?) a un bambino da adottare; sincerissime nel loro amore per i bambini e nella compassione verso gli orfani dell’Est europeo; prontissime per formare una famiglia monogender.
Però:
così parliamo solo dei gay. e dei bambini quando parleremo? Il bambino ha il sacrosanto diritto di avere una mamma e un papà.
Tra i diritti dei gay e i diritti del minore vincono senza dubbio quelli del minore.
Rivendico il diritto di dire questo senza essere accusato di omofobia, se per di più sono omosessuale io stesso.
Ivan, salvaci tu
>Il bambino ha il sacrosanto
>diritto di avere una mamma e un
>papà.
Ma e’ bellissimo… 😀
“il sacrosanto diritto”
L’hai letto in quelche phamplet della tua parrocchia o te l’ha detto Luca Volonte’ ???
Devi argomentare Artemio!!!!!
…non solo affermare, se no’ e’ verita rivelata, e come tale vale niente in un dialogo costruttivo.
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