Un articolo agghiacciante dell’Associated Press sull’ultima condanna capitale eseguita in Florida: lo ha scritto Ron Word, un giornalista che in vita sua ha fatto da testimone a più di 50 esecuzioni. I macellai di stato hanno fatto casino anche questa volta e la cronaca di Word rende benissimo – nella sua analitica freddezza – tutto l’orrore e la barbarie della pena di morte. Che accada in Cina, in Iran o vicino alle palme di Coconut Grove non fa davvero nessuna differenza.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
3 risposte a “Nessuno tocchi Caino”
non per essere polemico, ma non mi piacciono gli articoli come quello di Ron Word o di Repubblica. Non apprezzo la mancanza di informazione sui motivi per cui Diaz e’ stato condannato alla pena di morte. Mi sa che se i lettori li sapessero ci sarebbe molto meno sgomento sull’argomento…
La pena di morte è in un paese come gli Stati Uniti, che si definisce guida della democrazia, un’anomalia ingiustificabile. Grazie a persone come Word che ogni tanto ce lo ricordano.
E perche’ dovrebbe essere piu’ grave negli Stati Uniti (86 vittime nel 2005) che in Cina (1770 vittime nel 2005) ? Scusa Michele ma il nesso democrazia / dittatura / pena di morte non lo capisco. I sauditi sono governati da una monarchia assoluta fanaticamente islamica, percio’ sono meno vittime degli americani ? La pena di morte e’inaccettabile senza se e senza ma