Avevo appreso tempo fa di quella sentenza assurda. Il paradosso dei paradossi è che l’autore effettivo di quei commenti non ne ha mai risposto, quando si sarebbe potuto tentare di risalire a lui per via telematica. L’altro punto sconvolgente è questa equiparazione con la stampa: è chiaro che il titolare del blog non necessariamente fa cernita, né mette la firma, su alcunché venga poi pubblicato. In altre parole, possono apparire in chiaro commenti che lui non ha mai avallanto o nemmeno letto. Può decidere di farlo, ma non mi pare che esista ancora una legge che lo obblighi a farlo. E se la facessero, che ne sarebbe di un blog che avevo aperto e che è fuggito dalla mia memoria?
Io potrei in effetti aprire un blog e dimenticarmene completamente per anni, ma chiunque potrebbe continuare a postarci liberamente su. Come diavolo sarebbe possibile ritenermi poi responsabile dei commenti che vi verranno inoltrati? Tra le altre cose il titolare non è nemmeno in ultima analisi padrone dello spazio telematico e del server che gli viene messo a disposizione.
Allora se c’è una scritta infamante sotto casa mia perché non vengo condannato? È una scritta pubblica, che io potrei rimuovere quando voglio, che io certamente ho letto molte volte. Perché non l’ho eliminata? E perché non ne pago le conseguenze?
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “Mi presento”
Avevo appreso tempo fa di quella sentenza assurda. Il paradosso dei paradossi è che l’autore effettivo di quei commenti non ne ha mai risposto, quando si sarebbe potuto tentare di risalire a lui per via telematica. L’altro punto sconvolgente è questa equiparazione con la stampa: è chiaro che il titolare del blog non necessariamente fa cernita, né mette la firma, su alcunché venga poi pubblicato. In altre parole, possono apparire in chiaro commenti che lui non ha mai avallanto o nemmeno letto. Può decidere di farlo, ma non mi pare che esista ancora una legge che lo obblighi a farlo. E se la facessero, che ne sarebbe di un blog che avevo aperto e che è fuggito dalla mia memoria?
Io potrei in effetti aprire un blog e dimenticarmene completamente per anni, ma chiunque potrebbe continuare a postarci liberamente su. Come diavolo sarebbe possibile ritenermi poi responsabile dei commenti che vi verranno inoltrati? Tra le altre cose il titolare non è nemmeno in ultima analisi padrone dello spazio telematico e del server che gli viene messo a disposizione.
Allora se c’è una scritta infamante sotto casa mia perché non vengo condannato? È una scritta pubblica, che io potrei rimuovere quando voglio, che io certamente ho letto molte volte. Perché non l’ho eliminata? E perché non ne pago le conseguenze?