13 Gennaio 2007

La Pallacorda

Diario

La storia insegna che quando una classe dirigente perde completamente il contatto con la realtà finisce prima o poi con l’organizzarsi una bella riunione in una qualche Versailles. L’idea non è nuova: ci aveva già pensato Luigi XVI nel 1788.
Duecentodiciannove anni dopo, anche l’italica riunione del potere a palazzo è passata e, per dirne una, sui pacs è calato un silenzio tombale. Siamo veramente alla farsa: non mi stancherò mai di ripetere che questa incapacità della politica di dare alla luce una legge su una questione che ha cessato di essere controversa per il paese reale da almeno 10 anni è la cartina di tornasole della deprimente mediocrità della nostra classe dirigente. Il fatto poi che il nostro governo non riesca a capire l’urgenza con la quale questa benedetta legge è attesa nel paese è anche la prova evidente che ad essere governati da un gruppo di pensionati (tali sarebbero il Presidente del Consiglio e i titolari dei più importanti ministeri se invece di avere il privilegio di fare i politici avessero fatto qualsiasi altro mestiere, magistrati e cattedratici a parte) c’è necessariamente un prezzo da pagare. Se a tutto questo si aggiunge che i parlamentari hanno già esteso a se stessi tutti i benefici economici dei pacs, dato che i conviventi more uxorio dei nostri deputati e senatori hanno diritto a tutti i benefici previsti per i coniugi degli stessi, ci sarebbe da prendere lance e forconi e ad andare all’assalto di Montecitorio per dare una bella svegliata a questo migliaio di parrucconi incipriati.
La storia insegna che per ogni riunione di una classe dirigente decotta a Versailles, il nuovo sta già preparando un’altra riunione da qualche altra parte.

7 risposte a “La Pallacorda”

  1. Mytwocents ha detto:

    Penso tu abbia centrato il punto fondamentale della situazione politica italiana: i politici vivono in un mondo completamente diverso da quello della popolazione che sono chiamati a rappresentare. Non parlo solo delle solite differenze di “vita quotidiana” o privilegio, ma di valori. E’ un circolo, per cui la gente sarebbe aperta a valori più moderni, ma la classe politica (così come la gerarchia ecclesiastica) funge da peso morto al progresso. Non ci sono motivazioni dietro tanti “no”, solo ignoranza e immobilismo.
    La nostra Sala della Pallacorda è qui: questo blog, quello di Beppe Grillo, i meetup, i girotondi ecc. ecc.
    Ci manca solo organizzazione e concretezza.

  2. Filippo ha detto:

    Condivido tutto tranne la conclusione: l’Italia non e’ la Francia. Forse una rivoluzione l’avremmo tra 10-15 anni, quando gli ora 60enni non riusciranno piu’ a badare attivamente agli imbelli figli 30enni…

  3. linda ha detto:

    Ho scoperto di recente che i parlamentari godono di questo privilegio,come se non fossero cittadini comuni. vadano a quel paese…cioè il nostro,in cui si concedono tutto e non concedono niente.Egoismo e menzogna è dir poco

  4. francesco(QQ) ha detto:

    Ma perchè allora i Radicali di Marco Pannella che da 50 a questa parte sono sempre più avanti nella forma e nella sostanza del fare politica rispetto ai baroni della partitocrazia italiana (paraVaticana), ottengono da sempre miseri riscontri elettorali?
    Non sarà che l’italiano al momento del voto si comporta come molti, troppi omosessuali di casa nostra che, non contenti di essere becchi, vogliono anche essere bastonati una volta dato il voto, da leader come Fassino contrario all’adozione per gli omosessuali, piuttosto che D’Alema che non vuol sentire parlare di matrimonio tra persone dello stesso sesso o ancora Veltroni che nell’incontrare il Papa, assieme Marrazzo e Gasparra, subisce muto e chino gli attacchi di Ratzinger sulle unioni civili in quanto “pericolose e controproducenti”.
    Che il mal voluto non sia mai troppo….?!

  5. Anellidifumo ha detto:

    Carerrimo Ivan, a parte il fatto che io non vedo sale della Pallacorda piene di gente che la pensa come te, Marco e me, direi che stavolta ti sfuggono le dirompenti novità del vertice della Reggia di Caserta. Per vederle, ti rimando al mio blog 😉

  6. massimo ha detto:

    Io mi son fatto questa opinione: se oggi e durante la legislatura precedente non c’è stata e non ci sarà una rivoluzione, è perché le pulsioni più forti verso il rinnovamento sono già state sfogate. Ed è colpa di Craxi… le monetine lanciate davanti al suo albergo e Tangentopoli sono state una catarsi collettiva; adesso siamo tutti incazzati, ma quell’incazzatura dolce che non preoccupa nessuno.

  7. Anellidifumo ha detto:

    Temo che Massimo qui su ci abbia preso in pieno, sapete?