Rosy Bindi prova a far passare una soluzione pasticciata e restia sui cognomi dei figli e incassa per fortuna una chiara sconfitta in commissione. Non un grande segnale da parte del ministro che insieme a Barbara Pollastrini dovrà (dovrebbe?) darci entro il 31 gennaio il disegno di legge sui pacs: sembrerebbe anzi una schermaglia, un preliminare, un prendersi le misure in vista della guerra vera, quella sulle coppie di fatto. Certo è che lo spettacolo di un governo che invece di ispirare e guidare il cambiamento si fa scavalcare “a sinistra” dal parlamento in tema di diritti civili dovrebbe far riflettere chi il governo guida e chi lo sostiene.