Mi telefona oggi una giornalista per un’intervista e, tra le altre cose, mi chiede cosa ne penso della legge elettorale e del referendum. Mi imbarco in una lunga e convoluta risposta, spiegando quanto antidemocratica sia questa legge e quanto brutta (che anche i suoi promotori se ne vergognano) e che sì, la via parlamentare sarebbe quella preferibile per una modifica ma che si sa in Italia l’interesse collettivo viene sempre dopo quello particolare cosicché c’è da attendersi che un parlamento – e per di più questo parlamento zeppo di gente scelta per la propria fedeltà a questo o quel capobastone – certamente non voterà la legge migliore per il Paese ma solo per l’interesse di potere della propria minuscola parte… e la giornalista: “Vuol dire, Scalfarotto, che sarebbe come chiedere al tacchino di votare per il Natale?”. Per l’appunto.
Cerca nel blog
Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
12 risposte a “Però 'sti giornalisti!”
Titolo conseguente: “Scalfarotto: voglio più tacchini per il natale. Ruini risponde: diciamo basta a questi falsi idoli.”
E via così. Ci si potrebbe sbizzarrire 😉
Fare le cose giuste è troppo, troppo faticoso… ed il maiale dove lo metti? Fossi maiale andrei a vivere ad Hammamet…
bisognerebbe fregare il Tacchino e farlo fuori prima di Natale…magari con un Referendum 😉
Per fortuna ne esistono ancora di decenti. Ad esempio, l’inchiesta recente dell’Espresso sull’Universita’ italiana, opportunamente titolata “La mafia dei baroni”.
Semplicemente agghiacciante…
Se la racconto in giro qui a Londra, la gente non mi crederebbe…
e’ sempre bello vedere come i giornalisti si sorprendono nel sentirsi dire quello che sanno tutti…
Per Filippo: guarda che dal post si evince esattamente l’opposto: e’ Ivan che – in modo divertito – e’ rimasto sorpreso dalla lucida sintesi del giornalista! 🙂
x giovanni:
e’ sempre divertente vedere come i giornalisti si soprendono nel sentirsi dire le cose ovvie che tutti sanno (come quella riportata sopra dal post di ivan)
La maggior parte dei giornalisti fanno oramai parte “integrante” del sistema plitico. In fondo è proprio attraverso i mass media più diffusi che i politici possono continuare nella loro costante ricerca di “autocelebrazione”. La giornalista, di base, non cercava una dichiarazione propria da parte dell’intervistato, ma il solito commento al commento di un altro politico, per potere poi proporre ad un altro politico di commentarlo, e così via…
A proposito di giornalisti, ho scritto una letterina a Gianni Riotta. Commentando la sua apertura del Tg1 delle 20 del 22/1 sulla Cei e Ruini che parla contro i Pacs. Trovate tutto su Anelli.
Quando uno scrive un post e nei commenti si rincorrono le interpretazioni al post vuol dire che il post era scritto decisamente male. Questo è chiaramente il caso. Allora faccio ammenda e chiarisco che il mio era un pezzo assolutamente divertito e positivamente impressionato dal sense of humor e dalla fulminea capacità di sintesi della mia interlocutrice. Al termine della nostra conversazione ho continuato per ore a ripensare alla battuta del tacchino e a ridacchiarmela tra me e me. Nel caso la mia interlocutrice passasse da queste parti è bene che sappia che mi ha messo di buon umore per un intero pomeriggio, e di questo la ringrazio come anche della piacevole conversazione.
Ivan
x filippo
avevo ragione io! :-))))
x giovanni:
maledetto! :-)))