Daria Bignardi ha un blog e dice la sua sui dico.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
5 risposte a “Dica duca”
Viste le reazioni diametralmente opposte tra chi è pro e chi è contro (i Dico riconoscono pochi diritti oppure troppi), direi che il Vaticano sta sicuramente riuscendo in un intento: quello di spaccare la nostra società in due. Complimenti! Ne vadano fieri.
I DICO in termini assoluti rappresentano un risultato deludente, ma in termini relativi, rapresentano il massimo che questa coalizione a maggioranza cattolica potesse concedere. E non è nemmeno scontata che in parlamento passi o non subisca modifiche restrittive dei diritti previsti dal testo approvato. La Binetti, ha già detto che proporrà emendamenti.
Più che sui DICO, credo occorrerebba riflettere sul costruendo Partito Democratico, un partito che nasce più da esigenze elettorali che da una condivisione di ideali e di valori di fondo tra i cattolici ed i laici dei partiti “fondatori”.
Credo che in Italia ci sia un grande bisogno di laicità e perciò di un grande partito laico, riformista e di sinistra. Un partito che dovrà certo trovare una mediazione con i cattolici, ma che nell’autonomia non dovrà rinunciare alla propria identità ed ai propri principi.
Dubito che i laici si riconoceranno mai nel PD.
Con questa chiesa e questi mastelloidi poteva andare anche peggio… i Dico possono essere un punto di partenza… e sottolineo “di partenza”.
La Bignardi ed i suoi interlocutori paiono ingenuamente fare il conto dei DICO senza l’oste. E’ più che evidente che in parlamento manca persino una maggioranza diposta a votare questo testo. Figuriamoci qualcosa di più coraggioso.
Quanto alla sua commercialista, mi pare più interessata al suo “portafoglio” che non a difendere i diritti civili dei cittadini e delle persone omosessuali come lei. Se così non fosse, non voterebbe a destra, una coalizione che nella quasi maggioranza dei suoi parlamentari definisce i gay “fuori natura” e vorrebbe rinchiuderli in recinti culturali, tollerati, ma non inclusi tra i destinatari dei diritti dello Stato.
L’incoerenza di queste persone che si dicono delusi, ma votano per il POLO sinceramente mi indigna.
Fossi nella Bignardi cambierei commercialista.
Caro Ivan,
Scusami il tono polemico ma vorrei tanto sapere il tuo parere e quello della Bignardi sulla notizia pubblicata sul blog di Loredana Lipperini. (7 Feb 2007 titolo: UNA DENUNCIA A LA 7).
http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/
Con immutata stima (nei tuo confronti, non molto in quelli della Bignardi e della sua redazione).
Luca Moretti