Il “Belpaese” di Alessandra Longo su Repubblica di oggi.
Ivan dà fastidio
Ricordate Ivan Scalfarotto, il quarantenne dirigente di Citigroup a Londra (ora lavora a Mosca) che, nel 2005, decise di partecipare alle primarie e arrivò sesto sfidando Prodi e Bertinotti? Non è scomparso, gira l´Italia per dire la sua e, da omosessuale dichiarato, sarà in piazza a Roma il 10 marzo. Ieri sera era a Pavia per parlare di Dico e laicità dello Stato con il pastore valdese Giorgio Bouchard. Stando alle dichiarazioni che appaiono sul suo sito è molto arrabbiato. «Di Prodi penso tutto il bene possibile», aveva detto Scalfarotto due anni fa. Adesso deve aver cambiato idea: «Considero questo momento dolorosamente segnato dal disimpegno del governo e dallo schiamazzo delle voci barbare che si levano indisturbate a negare diritti e dignità dei cittadini». Davanti ad una platea di estimatori di Fabriano ha calcato la mano sull´ingratitudine della politica: «Pur avendo preso 26.912 voti alle primarie, non ho avuto proposte interessanti alle elezioni. I partiti sono autoreferenziali, interessati solo alla loro sopravvivenza. Lì ho capito che davo troppo fastidio».
2 risposte a “Non è scomparso”
no dai, menarla sempre con il fatto che hai preso qualche migliaio di voti ad elezioni che non contano nulla (primarie), e comunque voti che arrivano solo perchè sei presente sulla scheda (tipo le vecchie liste civetta, o il partito umanista), solo per il fatto di poi chiedere il posticino (non mi hanno offerto nulla…), non ti fa onore.
Non è che con Scalfarotto sottosegretario avremmo risolto i problemi del sistema Italia.
Pensaci giacobino!
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