“In questi giorni, Mario Adinolfi, giornalista, blogger e animatore della associazione Generazione U, sta conducendo una battaglia a cui OMB ha deciso di dare massima rilevanza”, questo l’incipit dell’articolo del mio amico e socio Marco Simoni che rilancia da One More Blog la meritoria campagna di Mario Adinolfi sull’incredibile vicenda del tesseramento e delle votazioni al congresso della Margherita di Roma.
Per chi non lo sapesse si tratta un partito che, senza che nemmeno gli scappi da ridere, dichiara di avere ben 49.000 (diconsi: quarantanovemila) iscritti a Roma e provincia. Mario e i suoi coraggiosi proseliti di Generazione U si sono quindi appostati al congresso e hanno filmato (e messo su Youtube) non certo le immagini dell’adunata oceanica che ci si sarebbe aspettati in cotanta occasione ma soltanto le immagini di una sala triste e semivuota.
Mario – che a questo punto ha chiesto l’annullamento del congresso – dice sempre e giustamente che i congressi nazionali della Margherita e quello prossimo dei DS non sono soltanto i congressi di questi due partiti, ma sono in realtà il primo passo nella fondazione del partito democratico.
Il Partito Democratico, sia chiaro, è un progetto che non appartiene solo a DS e Margherita ma a tutti quei cittadini che ogni volta che l’Ulivo si è presentato alle elezioni hanno premiato lo sforzo unitario e la sintesi tra le forze progressiste del paese. Moltissime persone stanno guardando a quali saranno le regole del gioco per capire se il PD sarà occupato militarmente dalle nomenklature o se invece ci sarà davvero spazio per includere quel pezzo di Italia che la politica ha perso di vista da tempo. Il nuovo partito, dunque, sarà democratico davvero solo se il suo processo di formazione sarà basato sull’elementare principio “una testa un voto” e senza che i signori delle tessere con le loro truppe cammellate ne facciano carne da macello.
Come OMB, anche io appoggio con ogni determinazione la campagna di Mario Adinolfi perchè il Partito Democratico nasca in modo aperto e trasparente, ci volessero anche gli osservatori internazionali a verificare la regolarità del voto ai congressi dei due partiti.
10 risposte a “Mandiamogli gli osservatori internazionali”
Caro Ivan
anche noi concordiamo con questa denuncia e la rilanceremo sul nostro blog.
Il Partito (veramente) Democratico non può nascere attraverso congressi “poco chiari”. La trasparenza degli stessi è interesse non solo degli iscritti di oggi, ma di tutti coloro che fanno il tifo per il “Nuovo Partito” e che auspicano una politica diversa e lontana dalle vecchie logiche delle nomenklature.
L’operazione svolta da Mario Adinolfi è notevole per due motivi. Primo perchè è “ammirevole” il fatto che per la prima volta qualcuno abbia avuto il coraggio di dichiarare una verità scomoda mettendoci sopra la propria faccia, senza aver paura dei rischi possibili, secondo perchè dà inizio ad una fase di cambiamento che non discute le idee ma il metodo.
Credo che chiunque in Italia, di qualsiasi colore politico, se è ancora attuale fare questa distinzione, dovrebbe essere sostenitore di questa piccola rivoluzione.
Auguri Mario, siamo dalla tua parte.
magari erano tutti alle maldive…
Caro Ivan,
temo che i mali che speri non siano connaturati al futuro partito democratico – non riesco a scriverlo in maiuscolo – sono in realtà i motivi per cui lo stanno facendo nascere. Occupazione delle gerarchie verso una massa sempre più acritica – e le percentuali bulgare per Fassino lo dimostrano – che alla fine vota tutto ciò che le si presenta davanti, magari acitando lo spauracchio del berlusconismo di ritorno.
E magari con l’illusione di votare delle forze che si definiscono progressiste e che, di fatto, seguono fedelmente i dettami vaticani – tanto per citare uno dei padroni del futuro partito democratico – ai danni degli elettori che si illudono di poter scegliere il migliore dei candidati possibili.
Mi spiace essere così disfattista, ma credo che Moretti avesse ragione quando ha detto “con questi non si va da nessuna parte”. Un’invettiva purtroppo sempre attuale.
Caro Ivan,
temo che i mali che speri non siano connaturati al futuro partito democratico – non riesco a scriverlo in maiuscolo – sono in realtà i motivi per cui lo stanno facendo nascere. Occupazione delle gerarchie verso una massa sempre più acritica – e le percentuali bulgare per Fassino lo dimostrano – che alla fine vota tutto ciò che le si presenta davanti, magari acitando lo spauracchio del berlusconismo di ritorno.
E magari con l’illusione di votare delle forze che si definiscono progressiste e che, di fatto, seguono fedelmente i dettami vaticani – tanto per citare uno dei padroni del futuro partito democratico – ai danni degli elettori che si illudono di poter scegliere il migliore dei candidati possibili.
Mi spiace essere così disfattista, ma credo che Moretti avesse ragione quando ha detto “con questi non si va da nessuna parte”. Un’invettiva purtroppo sempre attuale.
Caro Ivan,
temo che i mali che speri non siano connaturati al futuro partito democratico – non riesco a scriverlo in maiuscolo – sono in realtà i motivi per cui lo stanno facendo nascere. Occupazione delle gerarchie verso una massa sempre più acritica – e le percentuali bulgare per Fassino lo dimostrano – che alla fine vota tutto ciò che le si presenta davanti, magari acitando lo spauracchio del berlusconismo di ritorno.
E magari con l’illusione di votare delle forze che si definiscono progressiste e che, di fatto, seguono fedelmente i dettami vaticani – tanto per citare uno dei padroni del futuro partito democratico – ai danni degli elettori che si illudono di poter scegliere il migliore dei candidati possibili.
Mi spiace essere così disfattista, ma credo che Moretti avesse ragione quando ha detto “con questi non si va da nessuna parte”. Un’invettiva purtroppo sempre attuale.
Caro Ivan,
temo che i mali che speri non siano connaturati al futuro partito democratico – non riesco a scriverlo in maiuscolo – sono in realtà i motivi per cui lo stanno facendo nascere. Occupazione delle gerarchie verso una massa sempre più acritica – e le percentuali bulgare per Fassino lo dimostrano – che alla fine vota tutto ciò che le si presenta davanti, magari acitando lo spauracchio del berlusconismo di ritorno.
E magari con l’illusione di votare delle forze che si definiscono progressiste e che, di fatto, seguono fedelmente i dettami vaticani – tanto per citare uno dei padroni del futuro partito democratico – ai danni degli elettori che si illudono di poter scegliere il migliore dei candidati possibili.
Mi spiace essere così disfattista, ma credo che Moretti avesse ragione quando ha detto “con questi non si va da nessuna parte”. Un’invettiva purtroppo sempre attuale.
grande Mario
Non ne ero a conoscenza di questo pastrocchio (sarà perche leggo solo La Repubblica??).
Questo comunque mi da un ulteriore prova ( se ancora ne mancava qualcuna) di come il processo che sta portando alla nascita del PD sia artificiosa e anche un po’ spudorata.
Dov’è la passione in questa fusione a freddo?
Ti segnalo un’intervista a Diaco su Avvenire, l’ho trascritta sul mio blog: http://unvotogay.blogspot.com/2007/03/diaco-lo-schizofrenico-democristiano.html
io credo si debba intervenire al più presto contro di lui e contro gli organizzatori Arcigay della manifestazione!