“C’è un punto in cui la sinistra smette di essere sinistra? E quel punto si trova prima o dopo la senatrice Binetti?”, si chiede Luca Sofri. Nel frattempo anche Alessandro Zan lascia i DS.
Cerca nel blog
Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
5 risposte a “Binetti dentro, Zan fuori”
Sbaglio o tutti mollano i Ds in questo periodo?
Sono convinto che ora più che mai i laici debbano rimanere all’interno dei DS, potendo così dare il loro importante contributo alla creazione di un Partito Democratico che sia veramente laico.
Io, nel mio piccolo, resto e spero vivamente lo facciano anche gli altri.
Il partito democratico è un enorme sbaglio. Serve solo a chi vuole ricreare la democrazia cristiana. Già da soli i DS sono per metà un branco di chierichetti, figuriamoci se si mischiano con Rutelli Binetti & Co.
Ma vedo in tutto questo un aspetto positivo: solo dallo sfascio completo dell’attuale sinistra moderata può nascere una nuova formazione politica progressista e soprattutto laica.
Ma perchè noi in Italia dobbiamo PER FORZA essere anomali rispetto al resto d’Europa?
Perché dobbiamo sempre proiettare all’esterno un’immagine confusa e poco chiara?
In tutta Europa la sinistra “moderna” si raccoglie sotto l’unico ombrello del partito socialista.
Questo accade in Spagna, Francia, Germania, Austria, stati scandinavi, ecc…
Noi perché dobbiamo prenderci in giro con il partito democratico!!!?? Perché non riusciamo a fare UN partito di sinistra in cui o si sta dentro o si sta fuori (capito BinettiBindiRutelli?)?
Oggi occorre riacquistare un’identità politica ed ideologica e un partito-minestrone non serve a nulla!
Ho letto la lettera di dimissioni di Zan e l’ho trovata appropriata giustamente motivata e anche troppo rispettosa dei suoi interlocutori. Questa mattina ho cercato invano la replica di Fassino, ma forse è troppo preso a difendere chi la notte si ubriaca e va in giro a cercare trans. E pensare che poi queste persone la mattina vanno al lavoro a difendere la famiglia cattolica. Poi ci sono gli altri quelli che la notte del sabato si drogano, tanto per far fare uno scoop alle Iene, e poi la domenica mattina tutti a messa con i figli. Ma la domanda è semplice ed altrettanto triste: un omosessuale che continua, nonostante gli attacchi quotidiani, a sentirsi sano ed equilibrato, per chi deve votare? E spero che quel giorno arrivi presto…
Non ti nascondo che eserciterei il mio diritto di voto nella maniera più punitiva che conosco: voterei Berlusconi per favorire i miei interessi di imprenditore certo poi il mio stomaco me la farebbe pagare, ma almeno avrò vendicato quelli che come te e Zan si sono esposti e si sono visti sbattere più di una porta in faccia. Ti saluto e invito tutti e me stesso a non mollare. Maurizio