Mi risponde Piero Fassino, da L’Unità di oggi.
Caro Ivan,
Grazie.
Grazie per la bella lettera con cui hai voluto comunicare le ragioni della tua convinta adesione al Partito Democratico. Grazie per aver deciso di iscriverti ai Democratici di Sinistra proprio come uno strumento essenziale per la costruzione del Partito Democratico. Sì – come tu scrivi – «all’Italia in bilico serve uno slancio, uno scatto, un gesto di creatività». Il Partito Democratico corrisponde a questa ambizione, vuole guidare l’Italia in una stagione di impegnative riforme, trasformazioni, innovazioni. Vuole rinnovare la politica e il suo rapporto con i cittadini. Vuole essere lo strumento con cui affrontare le sfide di questo nuovo secolo: l’economia della conoscenza, il lavoro flessibile, lo sviluppo sostenibile, la società multietnica, la democrazia nel tempo della sopranazionalità.
Per governare tutto ciò serve chiamare a raccolta tanta gente, tante energie, tante risorse di cui la società italiana è ricca. L’esperienza unitaria dell’Ulivo ci dice che uomini e donne provenienti da storie diverse possono incontrarsi, riconoscersi e costruire un progetto comune. L’entusiasmante esperienza delle primarie – di cui tu stesso nell’ottobre del 2005 sei stato partecipe – ci dice quanta disponibilità c’è nella società italiana se solo si voglia ascoltarla e raccoglierla.
Per questo il processo costituente del Pd – che prenderà avvio all’indomani dei congressi di Ds e Margherita – dovrà essere un processo aperto, democratico, partecipativo, coinvolgendo partiti, associazioni, società civile, cittadini in un gigantesco crogiuolo in cui culture riformiste diverse, esperienze collettive ed individuali, politiche e culturali, si fondano ed elaborino un nuovo progetto riformista e progressista per l’Italia. La tua decisione di sostenere il Partito democratico e di aderire ai Ds per costruirlo è importante e preziosa. La tua esperienza umana, professionale e politica ti ha consentito di divenire punto di riferimento per tanti – soprattutto giovani – che vogliano un’Italia giusta perché capace di riconoscere talenti, merito, capacità, voglia di fare. Un’Italia che guardi al domani senza paure, e reticenze.
A questo ambizioso progetto i Ds intendono partecipare con tutta la loro forza, la loro passione, le loro idee e le loro esperienze come si è visto nei 7000 nostri congressi di sezione a cui hanno partecipato oltre 250 mila compagne e compagni. Sono felice che tu abbia deciso di camminare con noi, compiendo una scelta che certo solleciterà tanti altri ad essere protagonisti di una nuova appassionante sfida.
Con amicizia,
Piero Fassino
60 risposte a “Fassino risponde”
Caro Ivan, la tua scelta mi rende felice per diversi motivi:
Ho sempre pensato che esser parte di un grande partito abbia (oltre ad alcuni difetti noti) molti pregi tra cui il fatto che essendo questi i luoghi principali del confronto e dell’esercizio delle idee e della politica e quindi i naturali approdi di chi vuole fare politica in modo continuativo. Altri luoghi, come le associazioni, i blog, sono cenacoli interessantissimi, tuttavia nel tempo essi diventano luoghi che corrono il rischio di diventare un po’autoreferenziali.
Da un punto di vista politico, sai, ho sempre pensato al PD come l’approdo doveroso di un centrosinistra responsabile, con tutte le difficoltà che esso naturalmente comporta e oggi i ds sono il luogo migliore per preparasi a qesta avventura.
Il secondo motivo è più personale e ha a che fare con il fatto che avendo io compiuto la scelta di entrare nei ds meno di un anno fa, e avendola io vissuta come un atto di coraggio non scevro di dubbi e timori, la tua adesione mi dai una ragione in più (nell’ambito di un bilancio che sento davvero positivo) per pensare che allora la scelta fu giusta e che da oggi mi sentirò in una casa ancor più mia.
La terza ragione ha a che fare con le parole di benvenuto di Fassino che oggi aggiungono al mio noto sostegno politico, simpatia e complicità.
E non è un pesce di Aprile! Benvenuto Ivan ;-))
nun te fidà!!nun te fidààààààààà!!!!!!!!!!!!
nun te fidààà!!!!
nunte fidà!!!!!
a ivane….nun te fidàààààà!!!!!!!!!!!!!!!!!!
bravo, noi tifiamo per te…….f.v.a.
Per l’onorevole Fassino
La gente, giovane e non, coinvolta dalle idee, dai progetti, dalle ambizioni di Ivan Scalfarotto non sarà di certo disponibile, ne sia certo, a far sì che succeda quanto accaduto alle primarie.Non siamo un pacchetto di voti da “abbracciare” ora con entusiasmo e poi abbandonare a vittoria conseguita.Dimostri ad Ivan, a noi già da ora la sua stima nei suoi e nei nostri confronti.Lei può apparire sui media, sui giornali quotidianamente…ebbene chiedo che anche le posizioni del signor Ivan Scalfarotto possano essere lette, ascoltate da altri, da tutti con la stessa possibilità e non solo attraverso internet.Colga l’occasione per fare un gesto coraggioso:l’appello al Presidente della Repubblica non può rimanere inascoltato.
In fede.
Marlène Schneider
Ivan, capisco (e in parte condivido) la tua scelta a favore del PD. Personalmente -almeno in parlamento- ho sempre sognato una sinistra senza partiti, una sinistra di soli “eletti”, liberi dagli schieramenti, dai giochi di potere, e da tutti i ricatti e i veti che ben conosciamo.
Ma una politica senza partiti e’ pura utopia. Spero quindi che tu voglia entrare nel PD per renderne davvero trasparenti la gestione e l’azione. Perche’ se il PD verra’ gestito come le primarie prima e le liste elettorali poi, finira’ per essere solo la stanza di compensazione tra i vari poteri forti del centro-sinistra. E non avra’ nulla di democratico.
L’affaire “Margherita” delle scorse settimane insegna che fidarsi e’ bene ma non fidarsi e’ meglio. Resta vigile e dichiara fin da ora a quale condizioni sei dispoto a ripetere il tuo “io partecipo”. E magari pubblica queste condizioni sul blog, in evidenza, a futura memoria: la tua e la nostra.
Un partito che accolga il “giovane” esule moscovita, la sostenitrice del cilicio, quelli che da piccoli si dicevano radicali o comunisti e i cattolici che credono nella laicità dello Stato potrebbe essere la soluzione che da anni aspettiamo. Ma solo a patto che si vada tutti nella stessa direzione (magari seguendo strade diverse) e che nessuno pensi di prevaricare gli altri.
Caro Ivan,
massimo rispetto per la tua scelta.
Il problema maggiormente sentito e’ quello di capire cosa significa aderire al PD, qual’e’ la sua carta di valori, qual’e’ la sua identita’ politica. Naturalmente, una possibile risposta e’ quella che tu offri: che bisogna aderire al PD proprio per determinare al meglio tale identita’. Ci si trova nella paradossale situazione di aderire ad un partito di cui non si conosce ancora l’identita’ politica ma di cui conosciamo le identita’ dei politici (Rutelli, Binetti, De Mita ma anche D’Alema, Fassino, Pecorario Scanio) e quindi se lasciamo in mano a loro, l’identita’ della nuova creatura sara’ poco attraente.
Tuttavia, la questione cruciale e’ quella della partecipazione democratica all’interno del partito.
Se alla mancanza di identita’ politica dovessimo aggiungere anche la mancanza di trasparenza all’interno dei partiti allora l’adesione al PD per chi non puo’ stare 7 giorni su sette in sezione progredendo per anzianita’ di servizio (vecchio vizio italico) ed amico degli amici diventa ‘il problema’.
Tutto questo per dire che io non avrei aderito senza prima aver avuto delle forti garanzie ed aver capito quale siano le forme di selezione democratica del futuro PD.
Se il PD dovesse nascere come si sono svolti i congressi DS e Margherita, allora c’e’ poco da essere speranzosi.
E non mi sembra che la risposta di Fassino abbia risposto alle tue domande.
Io proporrei 4 condizioni minime ma ci sarebbe tanto da dire e da discutere in merito:
– primarie per i candidati e per i segretari regionali.
– Rimodulazione della Sinistra giovanile come un movimento dai 15-20 anni dopo si entra nei DS o nel PD punto. Come avviene nel resto d’Europa, altro che in Italia con gente di 30 ancora nella sinistra giovanile. Basta con questa inutile riserva indiana.
– Voto segreto all’interno delle sezioni o circoli che saranno.
– Turn over per le cariche maggiori nel partito sia livello locale che nazionale ogni 2 o 3 anni.
Venduto a Mosca!!!! Confermi che non bisogna mai fidarsi dei porci banchieri!!!!
ditemi che e’ un pesce d’aprile viprego!!!!!!!
Una parte di me è lieta di vedere Ivan e Walter Veltroni nello stesso partito, oltre che nella stessa coalizione. Vien voglia d’imitarlo.
Un’altra parte di me si chiede quali speranze riporre in un PD che non parte chiedendo il maggioritario a doppio turno ma confermando il proporzionale con premio di maggioranza.
Torno ora dal congresso dei DS della mia provincia. non leggevo il blog da qualche giorno e non sapevo di questa tua scelta. La rappresentanza è bellissima, ma occorre saperla poi fondere e disseminare. Io sono felice di aver potuto votare per te alle primarie, per un candidato che ricalcava perfettamente i miei desideri e le mie aspettative, e sono fiero di vedere che questo candidato non si limita a rappresentarmi e a curare il suo 0,6%, ma si impegna a fondo, con entusiasmo e pazienza, in un percorso difficile e per questo bellissimo. Io ho preso la tessera dei DS un mese fa, e questa che apprendo ora è davvero una notizia che mi riempie di orgoglio.
Grazie,
e non ti scoraggiare, e non ti risparmiare mai.
“Chi non ha dato tutto non ha dato ancor.”
Omar
Personalmente non trovo la lettera di Ivan particolarmente incoerente rispetto alla sua “storia” politica recente: l’ingresso nel Partito Democratico (che tale ingresso debba passare per forza attraverso l’iscrizione ai Ds la dice lunga su quanto in realtà il progetto sia aperto agli esterni ai 2 partiti fondanti…) ha un senso, alle condizioni di cui Ivan stesso parla in un passaggio cruciale:
“Esiste dunque una condizione alla mia richiesta, scusa la franchezza: che il processo non sia truccato, che si fondi su regole trasparenti, come le magnifiche primarie di due anni fa.”
Mi spiace per tutti gli entusiasti che hanno le stesse sue speranze, a cui faccio un in bocca al lupo, ma dubito che la trasparenza e l’abbandono delle logiche dirigistiche utilizzate fino ad ora si realizzeranno. Ne è un chiaro segnale questa risposta di Fassino, pura fuffa (o meglio, la tipica dichiarazine di intenti destinata a restare lettera morta).
Per questo ho la netta sensazione che la permanenza di Ivan nel PD sarà assai breve, perchè l’obiettivo dei vertici Ds che hanno portato a questa evoluzione del progetto Ulivo/Pd (partito con ben altre premesse, quelle sì davvero innovative) non è altro che inglobare pacchetti di voti e di partecipanti la cui voce non sarà mai ascoltata.
Si fa presto a dire che bisogna impegnarsi in prima persona ed entrarci nei partiti. Ma quando si vedono i numeri di certi congressi locali gonfiati dai voti degli iscritti 80enni che votano senza conoscere i programmi e le idee, a me cadono le braccia, mi spiace.
caro ivan ho saputo della tua decisione attraverso il blog onemoreblog di cui ti so lettore e partecipe, ne sono stata felicissima e oggi al congrssso ds di Torino ho manifestato la mia gioia per l’innovazione e il coraggio della tua scelta parlandone con i compagni delegati.
so che non è facile entrare in un partito grande e costruito come se fossero miriadi di scatole cinesi, apparati rigidissimi e contrapposti tra loro al limite dell’umana sopportazione, ma è una palestra necessaria affrontare l’arena politica, te lo dice una a cui non sono mai piaciuti i giochetti politici e che è sempre stata estranea alle fazioni sterili, chi ha voglia di spendersi e di lavorare bene trova il suo equlibrio sapendosi circondare di alleati capaci e coraggiosi, immagino che non ti siano estranee queste prerogative indispensabili a reggere l’inevitabile scontro e confronto che inevitabilmente ci sarà.
Ma si cresce anche per questo , tocca prima tracciare un solco, poi seminare, il raccolto verrà solo dopo, al termine di questo duro lavoro.
Buon lavoro quindi.
maria
Caro Ivan,
da iscritta e attiva militante ormai da qualche anno dei Ds non posso che darti il benvenuto. Le tue idee e la tua voglia di costruire qualcosa di nuovo ci servono.
Rispetto la tua decisione, ma io continuo a non fidarmi. Credo che anche i DS, come ahimè la gran parte dei partiti italiani, miri solo all’autoreferenzialità, perdendo di vista il bene comune.
D’altronde, anche le primarie, iniziativa in cui io per primo ho creduto e accolto con entusiasmo, hanno mostrato i limiti dell’autoreferenzialità di cui sopra, basti vedere ciò che è successo a Caserta:
http://www.beppegrillo.it/2006/05/me_ne_frego.html
Mi auguro che dall’interno, tu riesca a cambiare qualcosa.
Comprendo lo spiazzamento che questa decisione di Ivan sta provocando e condivido anche chi continua a non fidarsi del nascente partito democratico, ma il futuro dell’Italia è roba nostra, l’assetto politico sociale del paese è roba nostra: dobbiamo entrarci con tutti e due i piedi. E poi dobbiamo anche agire. Ivan non ha mai fatto alcun calcolo, e anche questa volta ha scelto la strada più difficile, perchè un conto è denunciare da fuori le dichiarazioni profondamente ingiuste, discriminatorie e non rispettose del principio di laicità dello stato pronunciate da binetti & co. e tutt’altro paio di maniche è contrapporsi da dentro. Utopico? un poco sì. Ivan rischia la vampirizzazione ? Tanto. Ma non è sufficiente ormai farlo da fuori. Ivan si sta buttando in un’impresa difficilissima, ce la farà con l’aiuto di tutti di noi. Io ci sono. 🙂
Bene Fassino è contento nel farti mettere la casacca dei teodem con DeMita, Binetti.Hai fatto una gran pubblicità sui perpetui e ora ti stai infilando direttamente nel loro letto (eufemismo). Questa è un’altra delusione delle persone che stimo.
Non ho parole!!!!!!.
ivan, la vita è tua quindi fai come te pare.
però, per rispetto di chi pensava e magari continua a pensare che in qualche modo tu possa essere una di quelle persone che rappresentano una “novità”, ti sfido a pubblicare ora un elenco di questioni su cui ti sei battuto finora rispetto alle quali non muoverai neanche un passo indietro una volta all’interno dei DS.
fra qualche tempo, un anno, forse anche di meno, potremo verificare insieme se hai fatto una cazzata o meno…
Piero, ripensaci,
Permettere a Scalfarotto di entrare nei DS è una cazzata clamorosa.
Lo so, di questi tempi qualcuno che vuole entrare nei DS è già un avvenimento, e poi Scalfarotto potrebbe essere utile: è bravo, è giovane, e ci capisce di quelle
due cose che non sono proprio il tuo forte, internet e le banche. Come dirgli di no?
Beh, anche il cavallo di Troia era bello, lo sai?
Piero, guarda che Ivan ci farà passare le pene dell’inferno. Innanzitutto è un rompicoglioni nato, non gli sta mai bene niente, è una testa calda, e i suoi amici e sostenitori sono tali e quali, se non peggio.
Poi è capace di presentarsi alla cena del Partito Democratico, dove stavamo tanto seduti comodi, e ci avevamo messo anni a decidere i segnaposti e ci incasina tutto! Molto peggio che alle primarie.
Una volta a tavola poi è sicuro che si metterà a parlare di diritti civili e democrazia, laicità e futuro. Tutta roba terribilmente difficile da digerire. Avevamo detto per non litigare che non dovevamo parlare di niente, no? Hai idea di quanti commensali avranno maldipancia e se ne andranno?
Francamente, ti conviene fare posto a uno cosi’?
Ascolta Piero, fino ad adesso sei stato un prudente e moderato leader della sinistra. Hai sempre fatto passi cauti e misurati, trovato compromessi, cercato di tenere insieme il diavolo e l’acqua santa. Per sottrazioni successive ce la stai facendo a creare sto piddi’, espellendo il diavolo. E ora vuoi farlo rientrare dalla finestra?
Sarebbe pericoloso. La madre morirà nel parto ma quelli come Scalfarotto non devono poter adottare il picciriddo. Ci siamo prima noi, che conviviamo da molti anni, sappiamo come girano le cose, e abbiamo l’anzianità giusta.
Altro che questo Scalfarotto, fuori dal blue.
Ivan!!!
Adesso mi tocca votare pure il PD!!!!!!
Ivan,
il partito democratico mi diventa improvvisamente più simpatico …
Scherzi a parte, per quanto ti possa essere utile, posso solo aggiungere che questa tua decisione di “sporcarti le mani” non fa altro che confermare una volta di più – almeno ai miei occhi – quanto di buono avevo intravisto in te e nel tuo modo di pensare e di fare politica. Di schizzinosi capaci di difendere sempre e solo la propria purezza ideologica ed intellettuale ce ne sono già in giro fin troppi e, volendo essere un po’ cinici, non sappiamo proprio cosa farcene.
Al di là delle sigle e dei lasciti (pesanti) della sua storia e di quelli (altrettanto pesanti) della sua gestazione, se il partito democratico sarà fatto di persone come te (e, a questo punto, magari anche come me) qualche speranza che possa diventare molto simile a quello che ci vorrebbe davvero, adesso risorge.
Ivan, l’idea non è entusiasmante, ma nemmeno stupida. Cambiare da dentro invece che da fuori. Ma sei ancora in tempo x presentare al congresso dei DS che vincoli il partito democratico al socialismo?
Se non ce ne è il tempo francamente non ne vedo il senso…
Finalmente sei arrivato dove, fin dall’inizio, volevi arrivare : alla POLTRONA. Non importa dove, non importa come. 27000 persone prese per il culo dal nuovo che avanza… Tante belle parole dietro la più sporca ipocrisia. Perse le primarie, invece di rimanere costruendo e sviluppando politica sul territorio, ritorni a Mosca fra finte lacrime e con rinnovata gioia di essere ancora un dirigente di Citibank. Il tuo scopo è solo aspettare il turno, consumando il tempo fra blog ed incontri per pubblicizzare il tuo libro. Va detto, l’hai fatta sporchissima ma bene. Ti serviva farti notare, far sapere che esisti. Non per per quello che pensi ma per quello che sei. Mi dispiace per i tanti che hanno abboccato al tuo amo e per chi, forse nella speranza di averne un ritorno, dice che ti apprezzerà anche nel correntone dei DS. E’ già iniziata la malinconica analisi opportunista dei vari “Anche da dentro i DS potrà far valere le nostre idee” ecc…ecc… Ma come? Fino a ieri eravate contro questa “presunta” Sinistra proprio perchè non sembrava tale e adesso volete affogarci dentro? Con la presunzione da paraculi che voi cambierete le cose quando, in verità, sbavate alla sola idea della poltrona e di quel potere che vi serve per pensarvi vivi. In questo testo di Giorgio Gaber c’è tutto quello che Ivan e la farsa di Io Partecipo hanno significato:
“Io sono
un uomo nuovo
talmente nuovo che è da tempo che non sono neanche più fascista
sono sensibile e altruista
orientalista
ed in passato sono stato
un po’ sessantottista
da un po’ di tempo ambientalista
qualche anno fa nell’euforia mi son sentito
come un po’ tutti socialista.
Io sono
un uomo nuovo
per carità lo dico in senso letterale sono progressista
al tempo stesso liberista
antirazzista
e sono molto buono
sono animalista
non sono più assistenzialista
ultimamente sono un po’ controcorrente
son federalista.
Il conformista
è uno che di solito sta sempre dalla parte giusta,
il conformista ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
è un concentrato di opinioni
che tiene sotto il braccio due o tre quotidiani
e quando ha voglia di pensare pensa per sentito dire
forse da buon opportunista
si adegua senza farci caso e vive nel suo paradiso.
Il conformista
è un uomo a tutto tondo che si muove senza consistenza,
il conformista s’allena a scivolare dentro il mare della maggioranza
è un animale assai comune
che vive di parole da conversazione
di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori
il giorno esplode la sua festa
che è stare in pace con il mondo
e farsi largo galleggiando
il conformista
il conformista.
Io sono
un uomo nuovo
e con le donne c’ho un rapporto straordinario sono femminista
son disponibile e ottimista
europeista
non alzo mai la voce
sono pacifista
ero marxista-leninista
e dopo un po’ non so perché mi son trovato
cattocomunista.
Il conformista
non ha capito bene che rimbalza meglio di un pallone
il conformista aerostato evoluto
che è gonfiato dall’informazione
è il risultato di una specie
che vola sempre a bassa quota in superficie
poi sfiora il mondo con un dito e si sente realizzato,
vive e questo già gli basta
e devo dire che oramai
somiglia molto a tutti noi
il conformista
il conformista.
Io sono
un uomo nuovo
talmente nuovo che si vede a prima vista sono il nuovo conformista.
Il commento di giodi è bellissimo, e temo sia quello che davvero pensano i grandi vecchi che stanno cucendo questo PD, come il dottor Frankenstein cuciva i pezzi della sua creatura…
Io Ivan nelle tue idee c’ho creduto e ci credo ancora, mi sembri veramente quello che mi rappresenta meglio sulla scena politica italiana; e andare a pescare a Londra prima, a Mosca poi, il mio rappresentante è già sintomatico di come stiamo messi!
Mi hai spinto a partecipare alla politica in modo un po’ più attivo, tanto che ho fatto la posta per tre giorni alla sezione DS della mia città per chiedere di poter fare lo scrutatore alle primarie (mi guardarono un po’ come un’alieno, chi è ‘sto qui che vien fuori dal nulla?), primarie che ricordo tuttora come una bellissima giornata.
Ma proprio in quell’occasione ho purtroppo avuto la conferma delle pastoie con cui ti leghi da solo una volta entrato in un partito: i 5 o 6 ragazzi iscritti alla Sinistra Giovanile con cui ho parlato apprezzavano tutti il tuo “folle tentativo” (permettimi di chiamarlo affettuosamente così!), e la loro risposta era “mi piace, lo voterei volentieri, MA…” e il ma in genere era seguito da “in questa occasione dobbiamo essere uniti su Prodi”, ripetuto come un mantra; e a 20 anni non si può già piegarsi così alle direttive di partito!!!!!
E tu vuoi entrare in questo ambiente di obbedienza cieca? se ti ribellerai a questa logica non otterrai ciò che ti proponi, e se invece ti accomoderai a questo modo di pensare, non solo non otterrai comuque nulla, ma tradirai pure te stesso (e noi, ma questo è secondario)…
Certamente, la tua presenza mi riporta un po’ più fiducia nei confronti del PD, la speranza di vedere un partito che mi rappresenti appieno si è leggermente riaccesa, ma la ragione non si arrende all’ottimismo!
che brutta notizia! io non credo proprio che i burattinai del pd ti lasceranno cambiare le cose dall’interno. speravo proprio nella creazione di una figura politica nuova…..sono molto perplessa!
Bravo Ivan!
Ora ti diranno che sei organico, ti sei forse reso conto che a cavalcare la tigre degli eterni scontenti si fa poca strada, meglio tardi che mai.
Comunque compagno Ivan ben venuto, se un giorno avrò la fortuna di votare per qualche assemblea nazionale e tu sarai candidato voterò per te.
Non sono d’accordo con Paolo, onestamente ti sei presentato alle Primarie, hai contato quanto vali ed ora spendi il tuo credito in favore di un progetto più grande di Io Partecipo. L’individualismo dei movimenti è finito per fortuna e l’anti-politica contro i partiti nasconde un rischio di derive poco democratiche, quidni sono doppaimente felice della tua scelta.
Sinceramente apprezzo il tuo sforzo,
Moreno
P.S. E famo pace!
L’importante è che ti diano modo di dire la tua, di contare qualcosa di più del cilicio della Binetti
caro Ivan, entrare nel PD? attento a non fare la fine di Di Pietro (che, nonostante tutto le buone intenzioni e senso civico, ora come ora non ha attenuto poi molto ma ha dovuto concedere tanto)
come si fa a credere ancora in una grande sinistra che annovera nelle sue file gente reazionaria e conservatrice come la Binetti o ondivaga come Mastella! Io non voto piu’.
C’è chi entra e c’e’chi esce.
Della mia non adesione al PD non si sprecheranno certo commenti sui giornali.
Ho una militanza “di base” e non è certo il titolo di “segretario di sezione e consigliere di circoscrizione che può dar peso mediatico a questa scelta.
Io al contrario tuo smetto di credere in chi promette sempre per domani e mai per l’oggi la riforma della politica,la volontà di rinnovarsi,di dare valore al ruolo delle donne ed investire su una nuova classe dirigente …
Come se tutte queste cose dentro i democratici di sinistra non fossero già praticabili oggi senza il bisogno di fondersi con Rutelli e la Binetti.
Cambiano i nomi dei partiti non cambiano i nomi di chi li dirige e l’autocandidatura di Fassino in tv da Minoli l’altra sera è indicativa di quanto questa gente sia disposta a fare un passo indietro..
Buona fortuna a te che entri,la stessa che auguro a me e tanti come me che escono nella speranza di “un altra sinistra possibile”
Luca
per la prima volta dopo anni ero disposto a votare qualcuno perchè mi sembrava così adatto a tirarci fuori dal basso medioevo in cui viviamo da meritarsi il mio voto. Come non detto, non voterò per lei. Iscriversi ad uno dei partiti più colpevoli dello squalificante livello della politica italiana, uno dei partiti che sta facendo a fette questo Paese portandosi a casa le porzioni più succulente, uno dei partiti che tengono questo Paese sotto scacco democratico, potrà anche voler dire in buona fede combattere il nemico dall’interno. Nella sostanza vuol dire farsi fagocitare da questi squallidi abusivi della democrazia. Dispiaciuto, ripongo il mio voto nel cassetto. Buona fortuna.
Tra le scelte che aveva a disposizione Ivan ha operato quella più difficile e rischiosa.
Lo si vede dai numerosi commenti contrari (alcuni anche offensivi) che ha ricevuto e riceverà.
Perché è sempre facile criticare, accusare, censurare i partiti e i politici “da fuori”. Il difficile è invece salire su una tribuna e dire le stesse cose dall’interno. Chiedere e impegnarsi dall’interno affinché la politica che noi vogliamo prenda il sopravvento.
Mi sembra di assistere a tante “chiacchiere da bar”, quando tutti si lamentano demagogicamente di tutti e di tutto (il traffico, la sporcizia, la microcriminalità, l’immigrazione, ecc.). Peccato che quando a queste persone chiediamo: “Ma tu, al posto di chi ci amministra, cosa faresti?”, le stesse persone non hanno risposte.
Ivan vuole tentare di dare queste risposte.
Io ho la sicurezza che non ci deluderà, che porterà dentro ai DS ora, e nel PD dopo, la stessa determinazione e la stessa “chiarezza” che lo ha contraddistinto fino ad ora. Senza sconti e senza compromessi. Sia che davanti abbia Fassino o La Binetti, oppure Fini o Mastella.
Di sicuro ha bisogno di non sentirsi solo, di sentire al suo fianco la fiducia che fino ad ora in molti gli abbiamo dato.
Alcuni post fa accennai su questo blog di un concetto accennato anche da Gramsci: l’”azione molecolare”, cioè tante piccole azioni individuali che unite possono condizionare la società (e la politica). Io credo che se tutti applicassimo questo concetto, se ad esempio tutti – in massa – ci iscrivessimo al PD – potremmo determinare quel famoso “potente impatto cumulativo delle azioni individuali”.
In bocca al lupo Ivan!
Caro Ivan, la notizia non è di quelle esaltanti. L’idea era quella di contribuire alla nescita del Pd in maniera diversa, facendo fronte comune con altri, come Mario Adinolfi e la schiera. Cmq in bocca al lupo.
A proposito, i commenti a questa notizia dovrebbero farti riflettere.
La solennità della notizia e il giorno in cui è stata data (primo aprile…) sono sospette.
Non sono del tutto convinto che Ivan vada a finire nei ds o nel pd.
Ma scusate qualcuno l’ha vista sull’Unità questa benedetta lettera di fassino?
Francamente trovo tutti questi sputasenzenze pessimisti un po’ fuori luogo. Di persone divertenti capaci di ridere dei difetti dei nostri politici ne abbiamo a iosa. Quel di cui che c’è bisogno è qualcuno capace di criticare che provi a mettersi in condizione di venire criticato. La scelta di aderire ad un partito invece che crearne uno nuovo mi semra quindi giusta. Mi rende un po’ piú perplesso scegliere il partito della Binetti e D’Alema. Magari iscriversi alla RnP avrebbe avuto piú senso, considerate le tue idee. O piuttosto ai Verdi, tentando di trasformarli in quel partito ambientalista moderno di cui l’Italia è priva. Tuttavia il fatto che un elettore di sinistra si senta di votare i verdi come i ds come la RnP fa capire che forse abbiamo bisogno di un partito solo e variegato che ci rappresenti tutti, piuttosto che di qualche briciola variopinta. Peraltro immagino che tu sappia che se vorrai contare qualcosa dovrai fare il capocorrente di una tua minoranza. Ma questo sarebbe stato il caso anche nei verdi, nella RnP e persino nella lista di pietro. Se bisogna essere minoranza, meglio esserlo in un partito grosso, che in una briciola.
Quindi tanti auguri!
Fra
onestamente, io, nel mio minuscolo ho avuto la stessa tentazione…
… ma ho troppa paura che non sia questione di far pesare di più le proprie idee e che la democrazia non basterà a rendere migliore il PD…
io sono pessimista, ma magari Scalfarotto mi dimostrerà che sbagliavo, chissà…
>La solennità della notizia e il
>giorno in cui è stata data (primo
>aprile…) sono sospette.
>
http://notizie.alice.it/notizie/search/index.html?filter=foglia&nsid=12506075&mod=foglia
Non compro l’unita’… ma mi sa anche a me che e’ un pesce.
Ivan non ha ancora risposto…
e non ci sono riscontri veri in rete a parte questo blog.
IVAAAAANNNNN !!!
Caro Ivan,
sono veramente contento della tua scelta. Una scelta fondamentale e tempestiva in un momento che non accetta esitazioni.
Una scelta che dimostra anche la coerenza di chi sinceramente vuole cambiare le cose, e si accorge che per essere più incisivi, più consapevoli, più diretti all’obiettivo, bisogna agire “da dentro”, senza però rinunciare alla propria indipendenza e libertà.
E’ un segno che anche un partito come i DS per non perdersi in questo viaggio, deve portare al proprio interno sguardi critici nuovi e mentalità non contaminate da un’inutile modus operandi.
La costituente del Partito Democratico, per essere aperta e fatta di idee, deve partire anche da segnali come il tuo.
Ben arrivato.
Pier Paolo
per Canio:
conosciamo il modo di lottare di Ivan e conosciamo il modo di lottare di Mario Adinolfi.
Io credo che in questo momento ognuno deve dare il suo contributo spendendo al massimo le proprie “attitudini”.
Credo che Ivan non sarebbe capace di fare il “caterpillar” (come Mario) e Mario al contrario si sentirebbe a disagio se dovesse combattere da dentro (anche se non dobbiamo dimenticare che Adinolfi è un iscritto alla Margherita).
Secondo me è proprio dalla unione di queste due metodologie (diverse ma con lo stesso obiettivo) che possiamo arrivare al traguardo di un Partito Democratico fatto come lo vogliamo noi.
Non condivido per nulla le critiche alla scelta di Ivan. Pur diffidando dal Partito Democratico e da Fassino, Rutelli e Binetti penso che alla fine la costituzione del Pd sia inevitabile. E allora perchè contrastare l’idea che qualcuno valido ci possa entrare ? Perchè ? Perchè criticare uno che voglia cercare di portare novità e laicità all’interno del PD ? Che voglia cercare di contrastare la deriva reazionario-bigotta che rischia di prendere ? Grazie a Ivan che ha il coraggio di imbarcarsi in questa impresa forse disperata. Le cose possono cambiare solo dall’interno, non da un’illusoria opposizione da farsi sempre e comunque.
@ pimpa, e a chi spera nel pesce d’aprile
nemmeno io compro l’unità, ma sul corriere una breve di fassino c’era (ieri). Mi sa che tocca arrendersi…
la mia l’ho già detta sul primo post, e non insisto. Però la letterina di Giodi a Piero mi sembra geniale, e da sottoscrivere.
e se gliela mandassimo davvero?
Non è tanto la tua lettera a Fassino a stupirmi; basta averti seguito un pò per capire che prima o poi il passo verso il centro lo avresti fatto!
Quello che mi inquieta è la lettera priva di risposte che ti scrive Fassino a confermarmi quello che temo: il PD nascerà magari anche con persone come te ma senza che i padri costituenti abbiano la minima intenzione reale di coinvolgere il “nuovo” nel processo innovativo e di ricambio generazionale di cui la politica italiana ha assolutamente bisogno
Ammesso che tu gli serva -è più onesto credere il contrario-, perchè non commenti la mancanza di risposte di Fassino ai tuoi “distinguo”?
In sostanza ti ha detto: “grazie per l’adesione ma non fare domande e non porre condizioni”.
Te ne sei accorto?
veramente nei verdi non c’è minoranza o maggioranza. Ivan sarebbe la maggioranza in quanto è stato un verde ed ha votato verde.
Questa decisione rappresenta un ennesimo transfugo da un partito da appoggiare a piene mani ad uno in cui già ci sono le poltrone sicure e comode. Sono d’accordo e sottoscrivo ciò che Paolo ha scritto.. Tuttavia un partito come PD non lo voterò mai.Basti vedere gli scempi ambientali che ora sotto forma di DL e DS stanno facendo. Leggete i giornali cosa fanno in toscana Fiesole, Campi, Castgneto Carducci ecc… Pensavo che le cose sarebbero cambiate, invece anche te tra biasimi e lamentele eccoti nella bocca del leone e….. deliberatamente. non capisco le ragioni della tua decisione. La mia veneranda età mi ha insegnato che nessuna persona può cambiare dall’interno un partito il cui statuto e linee sono già consolidate perchè solidali delle lobby. Grillini ha cambiato qualcosa?
Caro Ivan, da militante e Segretario di una Sezione Ds di Bologna, ti esprimo la mia soddisfazione e gioia per la tua scelta. A dispetto dei pessimisti, penso che questa sia un’avventura che vada tentata e che il tuo contributo potrà essere fondamentale nella costruzione di questo nuovo soggetto, e rappresenta la giusta direzione che la fase costituente secondo me deve assumere. Ciao.
Leggendo tutti questi commenti, ora mi trovo d’accordo con gli scettici e ora con gli entusiastici. Ma credo sia normale, nella tua scelta ci sono pro e ci sono contro.
Ma sai, aldilà di tutto ciò,io i dico questo: sto dalla tua parte. tutto qua. Ti seguirò con entusiasmo così come già faccio qui sul tuo blog. La politica italiana ha bisogno di te e di persone come te. Parola di ventiduenne. Non molllare.
Ciao Ivan, sono d’accordo con Mirko.
E’ la prima volta che partecipo al tuo blog. E lo faccio per farti i conplimenti. Perchè credo che la tua scelta sia piena di responsabilità e di coraggio, anche perchè vedo in molti messaggi (e quindi in molti tuoi sostenitori) una sfiducia “a priori” verso i partiti. I partiti e la politica vanno riformati, resi trasparenti e tutto quello che vogliamo, ma sono la forma più democratica per partecipare e far contare la popria idea. Se avessimo solo eletti, liberi dai partiti (come ho letto in uno dei post più sopra), chi rappresenterebbero questi eletti e chi controllerebbe il loro operato svincolato da tutti e da tutto. I partiti sono un gruppo di persone che hanno un progetto comune, che gli eletti non devono tradire. La democrazia italiana è debole perchè i partiti sono deboli, e non il contrario. E i partiti si possono rafforzare solo con la partecipazione sempre più numerosa di tutti noi.
Quando farlo se non adesso che bisogna creare un nuovo grande progetto?
Quindi Ivan hai tutto il mio appoggio.
Ho visitato questo blog pochi giorni fa raccontando la mia storia di iscritta DS che per la prima volta in un congresso si è astenuta come una sorta di sciopero passivo…
Oggi sono stupita, anzi sbalordita, hai ascoltato il mio accorato appello dalla profonda periferia barese?
Voglio tornare a sperare e a sognare, un noto poeta diceva ” DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE DAL LETAME NASCONO I FIOR”
Concludo con delle parole tratto da uno dei libri a cui ricorro nei periodi bui per rivedere un po’ di luce”Bisogna che noi ci rendiamo capaci di creare un nuovo Stato, che non può più essere quello fascista, nè quello liberale, nè quello comunista…Dobbiamo ripensare ai fondamenti stessi dell’idea di stato: al concetto di individuo che ne è alla base….L’individuo non è un entita chiusa ma un rapporto, il luogo di tutti i rapporti…Individuo e Stato coincidono nella loro essenza e devono arrivare a coincidere nella pratica quotidiana, per esistere entrambi…” Questo scriveva nel lontano ’45 Carlo Levi e a questo mi sono sempre ispirata nelle mie lotte quotidiane contro l’apatia e l’indifferenza, voglio tornare a lottare e sono felice di avere degli alleati come te.
Grazie di aver capito che bisognava darci una seconda possibilità…Tutti insieme possiamo farcela ed anche se certe volte sembra di lottare contro i mulini a vento io voglio riprovare ancora!!
Per gli scettici e per chi crede al pesce d’aprile, posso confermare che sull’Unità di ieri c’era sia la lettera di Scalfarotto che la risposta di Fassino.
Forzzzzaaaa Partito Democratico, si vola al 35%
Quando riformisti si è, riformisti si resta.
Caro Ivan, beccati la stretta di mano di Fassino e vanne fiero, quando a chiunque altro verrebbe da vomitare. Nel commento di Paolo e nella sua citazione di Gaber c’è tutto il senso di questo piccolo show scalfarottiano.
E a proposito di grandi autori… Marilde, citi De Andrè e sei iscritta ai DS? Ma lo sai che De Andrè era anarchico?
Lorenzo, sai qual è l’inganno? Che Scalfarotto, come Marilde, vuole continuare ad essere non essendo. Se scegli di entrare nei DS allora SEI un DS. Punto. Non c’è niente da aggiungere. Se ami, capisci e condividi De Andrè SEI un anarchico. Punto. Non puoi citare Faber per avvalorare concetti che sono margheritiani o diessini! Ivan ha scelto la sua parte, benissimo. Ma non ci venga a raccontare che è la stessa di prima. Perchè così assolutamente NON E’.
Una lettera assolutamente asettica, il solito bla bla bla politico.
Tenendo conto che è il segretario del più grande partito di sinistra, poteva fare di meglio: non una proposta, non un ché di concreto.
La solita delusione.
Il dibattito che si è scatenato su questo blog da due giorni a questa parte ha dei caratteri che stanno fra lo stupefacente e il surreale.
Tra le cose più curiose, questa polemica nella polemica in merito a chi abbia o meno il “diritto” di appropriarsi, citandole, delle parole di due dei musicisti italiani più significativi del dopoguerra, Gaber e De Andrè.
Come se il patrimonio della loro arte fosse appannaggio esclusivo di questa o di quest’altra parte politica, per cui risulterebbe impossibile apprezzarli per qualcuno che politicamente faccia scelte diverse dall’anarchia, dall’antagonismo a tutti i costi o, più banalmente, scelte diverse dalle proprie. Ma in che mondo vivete, ragazzi? Credete ancora che il mondo sia nato con voi e che morirà con voi? Leggendo l’integralismo di certi commenti si arriva (quasi) ad apprezzare l’apertura mentale di Ruini …
Veniamo al sodo. Ivan aveva davanti a sé cinque strade possibili:
1) farla finita con la politica e ritornare in una dimensione esclusivamente privata
2) restare sulla rete a fare, in sostanza, il grillo parlante
3) fondare un partito proprio
4) entrare in un partito esistente che non partecipa alla nascita del partito democratico
5) partecipare alla fondazione del partito democratico
La prima scelta, peraltro sempre possibile vista la reazione di buona parte della compagnia di chi lo seguiva, credo sia quella che interessa meno a tutti noi.
Della seconda, mi pare che non si avverta un gran bisogno: di gente che parla, parla, parla ce ne è già in giro molta. E di gente che è “contro” a prescindere, pure troppa.
Della terza scelta, forse in teoria la più suggestiva, ditemi voi con che faccia si può pensare di fondare in Italia un nuovo partito di sinistra: forse per cavarsi il gusto e l’ebbrezza di avere, nel giro di un mese, la prima scissione? Ma fatemi il piacere …
La quarta scelta, credo possa essere stata scartata proprio per l’implicito e conseguente rifiuto di provare a partecipare alla nascita di qualcosa di totalmente nuovo.
Rimaneva la quinta, e non solo per via residuale. Il segnale di entrare nella partita di un vero progetto unitario (piaccia o no, e sono il primo ad avere un mucchio di perplessità, è comunque l’unico che esiste in questo momento sulla piazza), proprio nel momento in cui tanti, troppi, continuano con i loro distinguo e le loro paventate scissioni, mi sembra in sé il segnale più eloquente, il primo tassello di un partecipare con modalità nuove, che sparigliano il quadro esistente. Esserci, perché gli assenti hanno sempre e comunque torto.
A qualcuno questo piace, e molto, perché è il segnale che si attendeva, quello che ci voleva per capire che adesso basta giocare, adesso si fa sul serio.
A qualcun altro, forse un po’ troppo preso del suo indomabile ego, questo non piace, perché lo prende in contropiede e lo interroga sul da farsi e, interrogandosi, si scopre totalmente impreparato ad affrontare il dibattito politico vero, al posto della chiacchiera senza confronto dialettico dei commenti sul web.
E fino a qui ci può anche stare.
Ma che almeno costoro non vengano a farci la predica per il loro volere restare ancora alla finestra a sparare su qualsiasi cosa si muova.
E facciano anche il piacere di risparmiarsi i commenti offensivi su poltrone e altre amenità varie.
concordo con il commento di Mario qui sopra. Ivan ha fatto la scelta piu’ saggia, ha scelto il male minore, visto che non sempre si ha facolta’ di scegliere tra bene e male. Ha pero’ anche scelto l’investimento piu’ fruttuoso: entrare nel partito piu’ grosso, cambiarlo dal di dentro e usarlo come ariete per cambiare il paese intero. Ottimo esempio di pensiero strutturato aziendale, Ivan.
Se Ivan si fosse mosso da indipendente avrebbe fatto la fine di Di Pietro, con pochi voti (gli indecisi in italia sono pochi, molti sono squadristi e votano AN, DS, UDC perche’ “cosi’ hanno sempre votato”, e da li’ non li schiodate) che ingoia rospi a piu’ non posso e ottiene molto meno di quel che paga.
Ad ogni modo, entrare nel PD e’ l’investimento piu’ fruttuoso ma anche il piu’ rischioso, perche’ sono mille gli squali da battere come Fassino. A prop, che cosa vi aspettavate dalla lettera di Fassino? vi aspettavate che un perpetuo avrebbe ricevuto la fulminazione sulla via di Damasco solo perche’ Ivan si e’ unito ai DS? e’ proprio per quello che Ivan si e’ unito al PD, per scardinare i soliti politicanti del fumo negli occhi che stanno distruggendo il nostro paese da 20anni. Diamogli una mano invece di fare i “grilli parlanti” dietro a un monitor. E tu Ivan, non ci deludere come tanti altri prima di te… (in tal caso me ne vado in svizzera, promesso)
A Lorenzo e a Paolo, so benissimo che De Andrè era anarchico e certe volte ho la tentazione di esserlo anch’io ma se diventassimo tutti anarchici dove finirebbe l’idea di stato inteso come luogo di espressione dei singoli individui?
Ciò non toglie che anch’io sono titubante e anche a me fa un certo effetto pensare di poter un giorno essere iscritta allo stesso partito di Mastella ma sono anche convinta che una parte, anche minoritaria, di iscritti possa dall’interno premere per scelte diverse.
Il mio sogno è vedere insieme nello stesso partito il meglio della sinistra italiana, forse sarò troppo utopista ma quanto mi piacerebbe avere come futuro leader del centro sinistra Vendola!
Senza nulla togliere a DAniele, naturalmente…
Mi ripeto e ripeto quello che dicono moltissimi tuoi sostenitori nei commenti a questo blog: come potrà sopravvivere un partito che debba, per forza di cose, mediare le istanze di una Binetti e/o un Mastella con quelle di uno Scalfarotto?
CARO IVAN
LA LIBERTA’, LA LAICITA’, LA MODERNITA’, IL RIFORMISMO…DI CUI HAI LUCIDAMENTE SCRITTO SU IL TUO BLOG PENSI DI TROVARLI NEI DS E IN FUTURO IN COMPAGNIA DI RUTELLI, DE MITA, LA BINETTI & CO.? I MAGGIORI AZIONISTI DI UNO SCHIERAMENTO CHE IL MASSIMO CHE SONO RIUSCITI A PROPORCI IN TEMA DI UNIONI DI FATTO E’ QUELL’ORRENDO COMPROMESSO AL RIBASSO DI NOME DICO CHE FA A PUGNI APPUNTO CON L’IDEA DI MODERNITA’, LAICITA’, LIBERTA’ E RIFORMISMO.
CIOE’ NEI DUE MAGGIORI PARTITI DI UNA UNIONE CHE E’ RUSCITA A PARTORIRE QUEL COMPROMESSO AL RIBASSO CHE SI CHIAMANO DICO?
Bravo Ivan, hai fatto la cosa giusta!
Tu con la RnP o con i Verdi? Nulla di più inutile.
Con la prossima legge elettorale con sbarramento al 3 o 4 % saresti scomparso insieme ai vari partitini.
Inoltre la RnP, con Boselli fissato col feticcio dell'”Unità dei peggiori socialisti” e col perpetuissimo Conte Pannella-Ugolino (spero Capezzone faccia la tua stessa scelta) ormai ridotto ad un ingombrante pappone, impegnato sempre e solo a sopravvivere a se stesso, non è mai realmente esistita come progetto politico.
E poi tutti a parlare degli immondi Binetti, Bobba e teo-dem cilicianti, ma è proprio con l’ingresso nel pd di gente come Ivan che costoro diventano sempre più minuscoli e ininfluenti e chissà presto si tolgano pure dalle balle.
Bravo, non potevi fare scelta migliore! Io farò altrettanto e convincerò altri a emularci.
Leonardo, il peggiore dei socialisti sarà sempre meglio del migliore dei Teo-Adem.
Inoltre ti illudi se speri in una legge elettorale con una soglia di sbarramento alta. Sarà al massimo al 2%, ma probabilmente all’1,5%. E se fosse al 3% o al 4% (magari) vedresti partiti simili unirsi in federazioni. Io spero che nasca una nuova RnP con dentro il Correntone. Vediamo che succede.
X Anellidifumo:
ma se il correntone non entra nel partito democratico perchè vuole tutelare la propria laicità rispetto ai cattolici, come farà ad allearsi con Pannella che è notoriamente filo-americano e tutelare il proprio anti-americanismo?
Per Giuseppe A. Veltri
Ciao, ti invio questo messaggio facendo riferimento al tuo commento del 1° aprile (in cui, tra le altre cose, parlavi anche della sinistra giovanile)
Da come parli della SG, sembra che tu conosca abbastanza bene il funzionamento del nostro (del mio) partito.
I DS.
Volevo solo aggiugere una nota prettamente “tecnica”.
Far parte della SG non significa non far parte dei DS.
Ecco la frase “dopo si entra nei DS” e un pochino fuorviante.
Io ho 24 anni, sono iscritta alla SG da 3 anni e ai DS da due.
Negli ultimi due anni ho lavorato (e lavoro) attivamente in entrambe le realtà senza che questo possa considerarsi strano o inusuale.
Diversi amici e compagni della sg sono anche segretari di sezione dei DS piuttosto che eletti in comuni e provincie.
La SG non è altro rispetto al partito, ma semplicemnte un luogo dove ci si può trovare tra persone che condividono alcuni aspetti della vita legati strettamente alla generazione di cui si fa parte.
Ecco direi che la SG ha principalmente due funzioni:
– portare avanti battaglie legate strettamente alle giovani generazioni
– fare da scuola a chi, magari molto giovane, si avvicina al mondo della politica
(diciamo cercando di accompagnarlo all’inizio – com’è successo a me – senza buttarlo direttamente nell’arena).
Tra l’altro, almeno a Trieste, oltre alla SG, il partito si è organizzato in modo tale da consentire agli iscritti (giovani, e meno giovani) di accostarsi alla politica con gli strumenti utili alla partecipazione attiva.
Grazie
Ciao
Laura
http://www.sgtrieste.it
http://www.ds-ts.it