12 Aprile 2007

Ci sentiamo più tardi

Diario

Mario%20Adinolfi.jpgMario Adinolfi risponde da Europa e dal suo blog al mio post di ieri.
Abituato allo spessore e alla perentoria nettezza delle cose che Mario scrive di solito devo dire che quello che leggo oggi non mi pare né particolarmente chiaro né definitivamente convincente, a parte nel punto dove dice che per il seguito sarebbe meglio che ci facessimo una telefonata. Che infatti gli farò in giornata, col medesimo piacere di sempre.

5 risposte a “Ci sentiamo più tardi”

  1. Mario ha detto:

    Le posizioni critiche alla decisione di Ivan possono essere anche ben argomentate, come quella di Mario Adinolfi e di altri, ma non arrivano mai al cuore della questione: la “gente” non ne può più dei distinguo e dell’autoreferenzialità che caratterizzano la sinistra italiana.
    Io non ho la pretesa di sapere se questo – alla fine – sia un bene o sia un male; sicuramente è una cosa che un po’ mi spaventa. Però credo si sapere bene, come del resto tutti voi, come mai si è arrivati in questa situazione. A furia di distinguo sempre più esasperati, siamo riusciti ad avere un governo a cui non basta il sostegno di almeno 8-10 partiti (si fa fatica anche a fare il conto aggiornato …) per reggersi in piedi, perché bastano un Rossi o un Turigliatto qualsiasi per farlo cadere.
    Va bene il dibattito, ma se alla fine di ogni dibattito l’unico risultato ottenuto è una scissione o la caduta del governo, l’impressione che resta è che il motivo vero del dibattere sia solo ed unicamente l’esigenza di giustificare la propria esistenza nello zoo politico italiano, comprese le sue gabbie virtuali sparse nel web.
    E di questo, giustamente, l’elettorato (o almeno buona parte di esso) non ne può più.
    Parlate di sondaggi al 25%. Se il processo di formazione del PD proseguirà con questo livello di litigiosità mi stupirei che, alla prova del volto, il nuovo soggetto politico arrivasse ad ottenere una percentuale tanto ELEVATA, perché mi sembra più realistico pensare che, non cambiando passo e registro, il 25% sarà la somma dei voti di tutti partiti della sinistra, PD compreso. Se il centrodestra avesse l’intelligenza di non ricandidare Berlusconi la sinistra, così come la conosciamo oggi, verrebbe spazzata via dal voto. Senza troppi rimpianti da parte mia: forse sarebbe la volta buona che impara la lezione, visto che due vittorie di Berlusconi non sembrano essere state sufficienti allo scopo.
    Queste sono le ragioni per le quali mi sembra evidente che la scelta di Ivan sia non solo la scelta giusta, ma anche la scelta più coraggiosamente controcorrente rispetto all’andazzo che continua imperterrito a prevalere, una scelta in linea con le caratteristiche fondamentali del personaggio. Unire gli sforzi. Mandare concretamente il messaggio che un altro modo di essere sinistra è possibile. Avere il coraggio di perdere un pezzo del proprio io nella mediazione inevitabile per acquistare il peso ed il consenso senza i quali la politica, semplicemente, non è.
    La testimonianza è una cosa, fare politica un’altra.
    La scommessa è alta, perché il rischio di perdersi o di essere l’alibi per qualcun altro esiste ed è concreto, su questo siamo d’accordo. Ma, alla fine, quello che conta è la fiducia nelle persone. E io di Ivan, anche se non lo conosco così bene, mi fido. Quello che è certo è che non può farcela da solo.

  2. Laura TS ha detto:

    penso che mario non avrebbe potuto scrivere meglio quello che è anche il mio pensiero
    perchè dobbiamo fare sempre arrocarci su quello che ci “distingue”?
    quello che ci divide?
    i partiti devono essere grandi casi comuni
    con regole chiare
    trasparenti
    ma rendendosi conto
    che quando si è in tanti
    non si può sempre pensare di avere ragione
    cerchiamo di creare ponti
    di capire e comprendere le ragione dell’altro
    non di farci sempre la guerra
    l’obbiettivo
    di ivan, di adinolfi, di fassino, dei militanti (etc) è lo stesso…

  3. Barbara ha detto:

    Ottimo commento di Mario.

  4. Fabio ha detto:

    Sinceramente, caro Ivan, ritengo che le cose scritte da Adinolfi anche stavolta siano piuttosto nette, peraltro con toni più dialoganti del solito. Ho letto su Europa l’articolo e ritengo che dovresti cogliere la mano tesa, anche se evidentemente l’averlo descritto come uno zapatista l’avrà fatto incazzare. Figurati, hai detto zapatista a un democristiano!

  5. giodi ha detto:

    Ivan, a proposito di tutto quello che giá ci diciamo, vediti questi due pezzettini di Anna Finocchiaro.
    http://www.youtube.com/watch?v=R00bgwrCcow
    http://www.youtube.com/watch?v=LvQ0Kf1p7CI
    ciao!