22 Aprile 2007

Firenze, il giorno dopo

Diario

Tra i mille commenti ed articoli che ho letto tra ieri e oggi sul congresso, quello che più ho condiviso è stato quello di Luca Sofri su Wittgenstein: “il congresso dei DS ha mostrato comunque un gruppo dirigente del partito, una decina di persone, come non ce l’ha mai avuto nessun altro partito nella storia della politica italiana. Le capacità e le intelligenze di queste persone, criticabili e criticate su un sacco di cose, spesso sfinenti, risaltano straordinariamente non appena le si confronta con quelle esibite in altri congressi di altri partiti; o in questo, quando la parola viene data a qualche illustre ospite esterno. Ragione di più per costruirsi dei degni successori”.
Proprio così. Ho assistito a 15 ore di interventi e devo dire che l’impressione è stata proprio quella, quella di trovarmi davanti a persone che con tutte le critiche che restano quelle di sempre, e che sono comuni a tutta la politica italiana, alla fine si stagliano – sul resto della politica italiana – di una spanna e mezza.


L’ho detto anche nel mio intervento. Per la prima volta vediamo un tentativo di fare qualcosa di innovativo, di rivoluzionario, di assumerci un rischio (e Piero Fassino, a cui va riconosciuto uno straordinario coraggio, lo ha esplicitamente detto nella sua relazione finale citando Freud: “Se alla vita togli il rischio alla fine alla vita resta poco”), di provare a leggere la società dei nostri anni inforcando un paio di occhiali nuovi.
Vedremo come va, lo vedremo subito. Vedremo se riusciremo a creare intorno al Partito Democratico la partecipazione politica ed anche emotiva che chi ha lavorato alle primarie, ed anche ai Comitati Prodi del 1996, ricorda benissimo. Vedremo come sarà risolta la questione della leadership. Il congresso ha detto secondo me delle cose molto chiare: penso, su tutti, alla forza e alle parole di Anna Finocchiaro (sul treno di ritorno pensavo e ripensavo a quanto mi sia sembrato di vedere in lei la luce di certe donne di Almodovar): “Io non voglio essere la sinistra del Partito Democratico, io voglio essere il Partito Democratico”. Questo sarà, se avrà da essere: un partito che capolvolga le logiche, un partito che non dovrà avere quote rosa o quote riservate ai giovani perché – sempre per dirla con Finocchiaro – o “sarà originariamente il partito delle donne e dei giovani, o non sarà”.
E’ una sfida incredibilmente difficile da vincere, ma proprio io che da anni critico furiosamente l’incapacità dell’Italia di tirarsi fuori dalla sua condizione di inferiorità, esco fuori da questa tre giorni ancora più convinto che l’unica cosa da fare se si vuole bene a questo paese è unirsi alla scommessa e fare in modo che vinca. Qualsiasi altra scelta è una scelta di conservazione, punto.
Ho ascoltato bene l’intervento di Mussi e l’ho trovato bello e anche seducente. La seduzione però del “chi lascia la via vecchia per la nuova”, la seduzione del porto per la nave, che è esattamente il motivo per il quale siamo il paese dei perpetui, il paese più vecchio, più complesso e più arretrato del mondo col quale amiamo confrontarci. Comunque la si giustifichi, qualsiasi ragione si invochi (processi alle intenzioni, pedigree dei compagni di strada, collocazioni internazionali e compagnia bella) non essere qui in questo momento significa far da freno ad una decisione di enorme coraggio che una classe dirigente statica e imbrigliata ha inopinatamente ma inequivocabilemente deciso di prendere.
Chi ha invocato il cambiamento sappia che ora il cambiamento è a portata di mano. Io farò tutto quello che potrò per portare dentro al nuovo partito quante più persone e quante più energie mi sarà possibile, e lo farò perché credo che il partito nuovo sarà quello che noi cittadini – alla sola condizione di esserci – ne sapremo fare.

44 risposte a “Firenze, il giorno dopo”

  1. Francesco ha detto:

    Sai come si dice a Napoli in questi casi?
    Fare “ò gall ncopp a munnezz’ “

  2. neroinchiostro ha detto:

    Io temo che il Pd si riveli un tendere al ribasso, un livellarsi per non dispiacere nessuno, Chiesa in testa. Condivido il desiderio di sognare, ma le premesse ci sono tutte affinchè si faccia un buco nell’acqua.

  3. luigi ha detto:

    Ivan torna in te, stai esaltando personaggi che hanno cambiato etichetta tre volte e che restano al loro posto di potere.
    Il Pd serve a cristallizzare il potere acquisito dai soliti noti.
    Poi che il resto della politica italiana sia imbarazzante è vero, ma questo non può non far notare che questi soliti personaggi cambiano solo il nome.
    Ciao,
    luigi
    Ps. Occhetto è l’unico che ha fatto una svolta seria, i suoi eredi sono patetici

  4. Francesco ha detto:

    credo in quello che stai facendo..sono con te.

  5. MT ha detto:

    anch’io sono con te Ivan, realizza il sogno!

  6. laura ha detto:

    spezzo una lancia a favore di ivan, che ho avuto il piacere di conoscere a firenze personalmente e di parlarci per capire meglio:
    nessuno sa se ci riuscirai, tantomeno te stesso, e se anche il tuo sogno non dovesse realizzarsi potrai dire di averci provato.
    se poi si realizza, tanto meglio, potri dire io ci sono riuscito a realizzare un sogno.
    non come chi sta li e gufa e tenta di affossare in tutti i modi.
    ps: credi nei tuoi sogni, ed essi si realizzeranno.
    buona domenica.

  7. Mario ha detto:

    Pochi mesi.
    E’ il tempo in cui si capirà se il PD è una cosa seria oppure no, se è l’OCCASIONE, oppure l’ennesima presa in giro.
    Cosa costa provare a crederci? A pensarci bene, poco o nulla.
    Un po’ di umiltà, un po’ di tempo, un occhio un po’ meno cinico del solito.
    E’ così difficile capire che il risultato sarà direttamente proporzionale al numero ed alla qualità individuale di coloro che ci proveranno?
    E’ così difficile convincersi che il PD potrà essere qualcosa che valeva la pena di aver creato se sarà fatto anche da noi?
    Basta chiacchiere, basta fronde, basta ironie fin troppo facili.
    Adesso è l’ora dei fatti.
    Un’altro treno come questo non passa più, non per la nostra generazione almeno, mettetevelo bene in testa.

  8. Mario ha detto:

    Che noiosi che siete,
    questo non va, quello non va, chi sta intorno non va bene.
    sapete che vi dico. siete voi la parte più conservatrice d’Italia.
    Io c’ero, mi sono iscritto ai ds un anno fa per motivi credo analoghi nel mio piccolo di quelli dello Scalfarotto e ho visto tantissime persone che si dannano, che si impegnano, che ci provano.
    non tutti sono geni, molti sono persone normali, altri anche più mediocri, ma loro la sera sono a fare fotocopie, a dibattere (magari anche male, vivvadiio non siamo un paese di genii tutti) e provarci.
    voi immobili a casa a leggere due pagine di giornale guardare 20 minuti di vespa e dire: va tutto malissimo, che disastro, che manica di imbecilli.
    cari i miei postatori che non eravate a firenze, sapete che vi dico. peggio per voi,
    io c’ero, mi sono divertito molto, ho visto tantissima gente che vuole cambiare il paese e si è presa le ferie per essere qui e provarci almeno un pochino. ho visto tantissimi interventi belli, intensi veri, tecnicamente fatti benissimo (e si perché parlare davanti a 4mila persone non è che se lo fate voi vi riesce alla prima)
    ho visto vera voglia di cambiare e di buttarsi in questa sfida da parte di gente che ha solo da perdere e che a tenere lo stato delle cose ha diversi mille al mese di motivi per farlo, ma che vuole una nuova Italia.
    bene, andatevene con Mussi (che è un peccato se ne vada perché serviva a differenza di molti di voi) e statevene in salotto a criticare. Io sono uno che pensa che tutti devono parlare e che si ascolta sempre tutti, ma non ne posso più di voi.
    voglio solo interventi positivi, voglio circondarmi di persone che ci credono, che lavorano per questo.
    e sapete perché: perché cosi si da di più, si lavora di più e meglio e noi abbiamo bisogno di tanta tanta energia perché la sfida è enorme.
    ma vi anticipo una cosa ogni tanto quando vi alzate dalla vostra poltrona date una occhiata fuori, perché noi cambieremo l’Italia anche in mezzo al vostro scetticismo inutile.
    Non ne sono mai stato più convinto, questa sfida noi la vinciamo

  9. Zambini ha detto:

    Condivido quello che dice Luca Sofri..e quello che dici a proposito del Pd

  10. Francesco ha detto:

    Bravo Mario concordo pienamente.. è proprio come dici tu.

  11. Lord ha detto:

    Forza con questo PD

  12. Fabrizio ha detto:

    Io ci credo.
    Ci voglio credere.
    Ci devo credere.
    Ho 21 anni e se non ci credo io, chi può farlo al mio posto?
    O noi cambiamo le cose o le cose cambiano noi.

  13. Marco S. ha detto:

    Fabrizio, niente paura, ci crediamo in tanti.

  14. pellizzer ha detto:

    Da Ochetto in poi, dal pds ad oggi, ho sempre votato per questi qui.
    Non temo di cambiare il nome (mi ci hanno abituato, ormai), ma vorrei capire con che regole ci alleiamo a quel trasformista neo-bigotto che è Rutelli (la Binetti, almeno, ha la sua storia di coerenza, e la capisco di più).
    Quello che mi entusiasma, invece è questo: in una italia dove tutti si dividono (anche nello sport, per dire!), trovare gente che si vuol unire …
    Pellizzer (anticlericale “fastidioso” e sinistroide)

  15. Pimpa ha detto:

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=172665
    forse invece di credere sarebbe meglio pensare…

  16. Anellidifumo ha detto:

    La cosa divertente è che gente come Mario pensa, parlando a questo modo a gente di sinistra – gente che dovrebbe essere “naturalmente” elettorato del PD ma non lo è, al momento – di poterli convincere a votare per il PD, un domani.
    Bravo Mario, continua così e vedrai che di sicuro ci porterai tutti a votare PD.
    Ma dimmi te…

  17. Anellidifumo ha detto:

    Pellizzer, se lo sa Fassino che sei anticlericale, ti sbatte subito fuori 😉 Auguri, cmqe.

  18. leonardo ha detto:

    D’accordissimo con Mario e con Lord “Forza con questo PD”!
    Intanto informiamoci, documentiamoci, non certo dalle pseudo-sintesi del “Giornale”, piuttosto ascoltando gli interventi originali http://www.congresso.margheritaonline.it/home.php
    http://www.dsonline.tv/archivio.aspx.
    Oltre a credere e pensare, diamoci da fare. Non possiamo cambiare la Politica stando in poltrona.

  19. l'Elfo ha detto:

    Ivan, io ti stimo e ti seguo da un po’. Ho pure votato per te alle primarie e credo che tu sia uno degli atomi di “nuovo” che esistono in Italia.
    Ma vediamo la cosa sotto un’altra prospettiva: come può una classe dirigente inetta e incapace – nonché torbida e ambigua – fondare dal nulla che sono diventati i partiti in cui milita una società nuova e migliore?
    Hai letto l’ordine del giorno dei DS sui diritti delle persone glbt? Pura aria fritta, irrealizzabile, utopistico.
    E non perché dica chissà quali cose, ma perché è irrealizzabile.
    Chi lo dovrebbe realizzare? La Pollastrini? E’ stata ridotta a fare la dattilografa della Bindi.
    Dovrebbe farlo la Bindi? Quella se prima Ruini non le dice come deve vestirsi manco esce di casa.
    La Binetti, che ti dice che se sei gay sei deviato? Rutelli, che sta messo peggio della Bindi?
    Eppure tutti questi esultano per il pd, dicono che è il nuovo.
    Io di nuovo non ci vedo manco il simbolo.
    Mi spiace, ma non riesco a entusiasmarmi per la morte della politica italiana.
    http://elfobruno.go.ilcannocchiale.it/post/1453993.html

  20. l'Elfo ha detto:

    Ivan, io ti stimo e ti seguo da un po’. Ho pure votato per te alle primarie e credo che tu sia uno degli atomi di “nuovo” che esistono in Italia.
    Ma vediamo la cosa sotto un’altra prospettiva: come può una classe dirigente inetta e incapace – nonché torbida e ambigua – fondare dal nulla che sono diventati i partiti in cui milita una società nuova e migliore?
    Hai letto l’ordine del giorno dei DS sui diritti delle persone glbt? Pura aria fritta, irrealizzabile, utopistico.
    E non perché dica chissà quali cose, ma perché è irrealizzabile.
    Chi lo dovrebbe realizzare? La Pollastrini? E’ stata ridotta a fare la dattilografa della Bindi.
    Dovrebbe farlo la Bindi? Quella se prima Ruini non le dice come deve vestirsi manco esce di casa.
    La Binetti, che ti dice che se sei gay sei deviato? Rutelli, che sta messo peggio della Bindi?
    Eppure tutti questi esultano per il pd, dicono che è il nuovo.
    Io di nuovo non ci vedo manco il simbolo.
    Mi spiace, ma non riesco a entusiasmarmi per la morte della politica italiana.
    http://elfobruno.go.ilcannocchiale.it/post/1453993.html

  21. l'Elfo ha detto:

    Ivan, io ti stimo e ti seguo da un po’. Ho pure votato per te alle primarie e credo che tu sia uno degli atomi di “nuovo” che esistono in Italia.
    Ma vediamo la cosa sotto un’altra prospettiva: come può una classe dirigente inetta e incapace – nonché torbida e ambigua – fondare dal nulla che sono diventati i partiti in cui milita una società nuova e migliore?
    Hai letto l’ordine del giorno dei DS sui diritti delle persone glbt? Pura aria fritta, irrealizzabile, utopistico.
    E non perché dica chissà quali cose, ma perché è irrealizzabile.
    Chi lo dovrebbe realizzare? La Pollastrini? E’ stata ridotta a fare la dattilografa della Bindi.
    Dovrebbe farlo la Bindi? Quella se prima Ruini non le dice come deve vestirsi manco esce di casa.
    La Binetti, che ti dice che se sei gay sei deviato? Rutelli, che sta messo peggio della Bindi?
    Eppure tutti questi esultano per il pd, dicono che è il nuovo.
    Io di nuovo non ci vedo manco il simbolo.
    Mi spiace, ma non riesco a entusiasmarmi per la morte della politica italiana.
    http://elfobruno.go.ilcannocchiale.it/post/1453993.html

  22. l'Elfo ha detto:

    Ivan, io ti stimo e ti seguo da un po’. Ho pure votato per te alle primarie e credo che tu sia uno degli atomi di “nuovo” che esistono in Italia.
    Ma vediamo la cosa sotto un’altra prospettiva: come può una classe dirigente inetta e incapace – nonché torbida e ambigua – fondare dal nulla che sono diventati i partiti in cui milita una società nuova e migliore?
    Hai letto l’ordine del giorno dei DS sui diritti delle persone glbt? Pura aria fritta, irrealizzabile, utopistico.
    E non perché dica chissà quali cose, ma perché è irrealizzabile.
    Chi lo dovrebbe realizzare? La Pollastrini? E’ stata ridotta a fare la dattilografa della Bindi.
    Dovrebbe farlo la Bindi? Quella se prima Ruini non le dice come deve vestirsi manco esce di casa.
    La Binetti, che ti dice che se sei gay sei deviato? Rutelli, che sta messo peggio della Bindi?
    Eppure tutti questi esultano per il pd, dicono che è il nuovo.
    Io di nuovo non ci vedo manco il simbolo.
    Mi spiace, ma non riesco a entusiasmarmi per la morte della politica italiana.
    http://elfobruno.go.ilcannocchiale.it/post/1453993.html

  23. Matteo ha detto:

    Caro Ivan,
    ho seguito la tua vicenda politica fin da tempi non sospetti, sostenendo e condividendo le tue osservazioni e proposte sulla situazione politica, economica e culturale in Italia. Condivido quasi pienamente anche il tuo discorso presentato al congresso DS. Tuttavia mi faccio delle domande. Tu lavori per Citigroup che, tanto per essere chiari, e’ uno degli emblemi piu’ evidenti di quel capitalismo finanziario che,in nome degli shareholders e del profit non lesina di liquidare centinaia, a volte migliaia di lavoratori tramite una processo di wild off-shoring che non trovo sia molto in sintonia con dei valori anche lontanamente di sinistra. Tu, che ti occupi delle risorse umane, dovrai sicuramente sentirti i difficolta’ nel tentare di conciliare un’occupazione cosi’ poco socialmente sensibile con l’adesione ad un partito che, per quanto noioso e senza futuro, si definisce ancora (almeno) di centro-centro-sinistra. Ti ripeto, condivido pienamente la tua critica ai “perpetui” e al vecchiume pachidermico della nostra cara Italia. Te lo dico dopo 4 anni ormai trascorsi in Gran Bretagna, sempre in salita, partendo da lavapatti e arrivando (per ora) ad un dottorato di ricerca in corso. Vorrei capire meglio che cosa hai in mente per quelle famiglie che con 1100 euro al mese devono andare avanti, visto che la filosofia aziendale che hai appreso lavorando per Citigroup certamente non puo’ fornire risposte soddisfacenti. Io, per ora, ho deciso di seguire Mussi. Il cambiamento non significa adeguarsi al reale ma confrontarsi ad esso pur mantenendo un’idea diversa di societa’, di valori, e di rapporti umani.
    In bocca al lupo
    Matteo

  24. paulo ha detto:

    No anellidifumo,
    non è questo il punto su Mario. Il punto è che qui fino a ieri c’era gente che venerava Ivan, e oggi gli dice appresso di tutto, proprio qui, e proprio in questo forum, come se da un momento all’altro ad Ivan fosse stato trapiantato il cervello con quello di un altro e con altre idee. Questa è, lo dico ora e l’ho capito “esiliando” (costretto, carssimi miei) dall’Italia, l’ITALIA. Il paese dove è normale, secondo alcuni, condividere le idee di una persona e invece di incoraggiarla quando intraprende una qualunque strada per perseguire quelle idee, dirgli: “sarai sconfitto su tutta la linea, sei senza speranza, ti tritureranno, stai perdendo il tuo tempo”. In nessun paese dove ho vissuto, tre oltre l’Italia, ho mai, dico mai, incontrato questo tipo di atteggiamento disfattista e fatalista. Mai! Ed è proprio quello che ci fa ciò che siamo, un paese immobile, dove l’unica realtà che viene accettata, che sia per convenienza o che sia per fatalismo, è lo status quo. Un paese dove il fatalismo è più forte della lealtà, dell’incoraggiamento e del sostegno reciproco in tutto e per tutto (senza necessità di alcun vincolo di “voto”).
    Nessuno obbliga anellidifumoo altri a votare Pd o Scalfarotto, nessuno gli vieta nemmeno di essere scettico. Anzi, fa bene ad esserlo. Quello che trovo assurdo è, verso una persona che condivide le battaglie di anellidifumo, e quando questa persona decide (sì, forse utopisticamente) di portare avanti questa battaglia secondo altri schemi da quelli che anellidifumo contempla, il suddeto ritiene onorifico dargli addosso e dirgli: mandocazzovai, come si dice a Roma.
    Questo è uno dei vizi peggiori dell’italianità.
    Ovunque nel mondo le persone che condividono le tue idee ti incoraggiano, ti dicono: metticela tutta, non mollare mai (senza che questo voglia dire condividere come arrivarci, che peraltro è, mettetevelo in testa, una scelta INDIVIDUALE). No, in Italia si sente il bisogno di dire: mandocazzovai. Non c’è il rispetto, e questo mi deprime, per la scelta individuale sul come battersi per le proprie idee, anche qualora le si condividano.
    Bravi, in attesa c’è il premio italianità, che devo dire?
    Ripeto per chiarire il mio pensiero: nessuno qui sta dicendo che si debba votare per Ivan né farsi fan del Pd. Dico solo che, se si condividono (come cinque minuti fa pareva) le sue idee, allora sarebbe bene incoraggiarlo in modo che egli abbia maggior forza e entusiasmo per farsi strada (comunque ritenga di farlo) portando avanti quelle idee, che mi pareva di aver capito fossero simili alle vostre/nostre.
    Poi sinceramente non capisco nemmeno perché se Ivan ha avuto determinate impressioni durante ben determinati interventi, e lui era lì, qualcuno senza nemmeno essere stati lì lo debba smentire. Ah be’, allora è un po’ come stare allo stadio no? La fede per la squadra è cieca, non si discute razionalmente.

  25. leonardo ha detto:

    Elfo, okay, i nostri politici sono inetti, incapaci, torbidi, ambigui ecc. ecc., ma ti sei mai chiesto perché? Quali sono le cause? Io penso che la ragione principale sia la frammentazione del sistema politico. E’ l’assenza di grandi partiti capaci di ideare e realizzare politiche stabili e incisive che produce la degenerazione delle nostre classi dirigenti. Il PD può essere l’occasione per cominciare a risolvere il problema.

  26. Anellidifumo ha detto:

    Paulo, è evidente che confondi il mio nick con i contenuti di altri. Io non mi sono mai espresso dicendo a Ivan mandocazzovai: non è il mio stile. Gli ho detto, semmai: non condivido la tua scelta e non ti seguo, poi buona fortuna. E lo puoi vedere dal primo post con il quale, in modo discutibile assai, lui ha comunicato a un intero movimento politico che lo aveva sostenuto alle primarie, che aderiva al PD. Non c’è stato un atomo di discussione interna. Dopo di che, io sul fatto posso credere a quel che mi spiega Marco o che mi dice Ivan (e che non sto a riportare), perché mi fido in modo cieco della loro parola, dal momento che ci conosciamo di persona. Ma questo non toglie che una scelta del genere andava fatta con quel minimo di collegialità che vuole la democrazia di ogni movimento.
    Nei commenti a questo post, me la sono poi presa con Mario, non con Ivan. Rileggi.
    Infine: tu dici che è roba italiana il non firmare cambiali in bianco a una persona. Io dico che ti sbagli. Storicamente, il popolo italiano ha sempre avuto, sia in tempi lontani che vicini, il mito dell’Uomo Solo Al Comando. E sappiamo com’è andata a finire. Io ho condiviso l’impostazione di Ivan quando si è candidato, da outsider assoluto, alle primarie. Oggi che si candida da insider (non solo dentro al partito più moderato della coalizione, ma addirittura appresso alla maggioranza fassiniana), cambiando di 180° impostazione, non lo seguo più. Poi va da sè che se nel PD eleggono Ivan al posto di Fassino o Rutelli leader, ne sarò ben contento. Anzi, glielo auguro a viva voce. Ma qualcosa mi dice che non solo Ivan non sarà il leader del PD, ma nemmeno tenuto in considerazione per quello che (di giusto) dice. E penso che se vorrà stare a lungo nel PD, da posizioni di rilievo, dovrà adattare le sue parole e le sue idee. Cosa che per altro non credo farà. Penso infatti che a un certo punto, capita l’antifona, così com’è entrato nel PD se ne andrà via.
    Che io sappia, Ivan non conosce da vicino né la pancia dei Ds né la classe dirigente nazionale di quel partito. Io qualche nozione a riguardo me la sono formata, prima attraverso una decina d’anni di militanza in sezione Pds-Ds, poi da giornalista politico, analizzando scelte, frasi, politiche. Insomma Paulo, io a questa gente qui – Fassino, Rutelli ma anche quei diessini che reputano D’Alema un genio, quando ha preso una serie di cantonate che solo Fini ha fatto di peggio – non credo neanche un po’, ma mica per pregiudizio; per post-giudizio, semmai.
    Tu pensa che quando si formò il Pds fui tra i tanti che si fidarono al punto da prenderne la tessera! E bada che venivo da destra (Alleanza Democratica e Radicali). E’ pregiudizio questo? Il punto è che ormai non mi basta che una persona di buon senso (Ivan) decida di aderire alle loro idee per farmele diventare all’improvviso belle e votabili. Per te sì? Secondo me sei ingenuo, ma non vorrei mai che cambiassi la tua idea per la mia. Il mondo è bello perché è vario, caro Paulo, e a me non viene *minimamente* in mente di farti il pistolotto col ditino alzato per dirti che sbagli. Sei libero di sbagliare, di votare per il PD anche quando sarà chiaro che è il partito nel quale Berlusconi si riconosce al 95%, che non sarà nel Pse, che non parlerà di difesa della laicità dello stato, di conflitto d’interessi, di riordino del sistema tv, di legge antitrust, di questione morale, quando vedrai che non potrà dire una parola di chiarezza su divorzio, aborto, diritti civili, concordato, ricerca scientifica. Sennò i teo-adem se ne andranno. E non è cosa che si voglia. Potrai votare il PD anche quando il leader sarà Rutelli, o Fassino, o Letta, o Franceschini. O adesso, che è Prodi.
    Concludo con una riflessione, Paulo. Ci fossero le primarie oggi, Ivan non si potrebbe mica ricandidare. Il PD infatti sceglierebbe Prodi o chi per lui, e imporrebbe a tutti i suoi iscritti se non di votare per il candidato di partito, almeno di non candidarcisi contro. Cosa che, per altro, mi pare anche di buon senso. Ecco, io penso che invece sosterrei un altro outsider che dicesse le stesse cose di Ivan un anno e mezzo fa. Chiamala incoerenza, io la chiamo coerenza.

  27. Dimenticavo di rispondere alla tua ultima provocazione:
    “Poi sinceramente non capisco nemmeno perché se Ivan ha avuto determinate impressioni durante ben determinati interventi, e lui era lì, qualcuno senza nemmeno essere stati lì lo debba smentire. Ah be’, allora è un po’ come stare allo stadio no? La fede per la squadra è cieca, non si discute razionalmente.”
    Faccio notare che:
    1) Non ho contestato le sue impressioni, infatti.
    2) Se avessi voluto contestare le sue impressioni, rivendico la possibilità di farlo: sai com’è, esiste internet. Il congresso di scioglimento dei Ds è stato trasmesso sul sito http://www.dsonline.tv/ e me lo sono sorbito ampiamente. Con tutto che vivo in Canada. O vuoi forse dire che può parlare del congresso dei Ds solo chi era fisicamente a Firenze??
    Parlare di fede, poi, a un agnostico come me… che dirti? Sempre più convinto che tu abbia confuso il nick col contenuto di altri. Cmqe sei stato parecchio offensivo, nel tuo commento, riflettici. Saluti!

  28. Antonio ha detto:

    Grazie a Ivan e a Luca Sofri sappiamo che a Firenze si sono riunite, fra le altre, 10 persone di intelligenza superiore che, lavorando in team, ben affiatati, hanno portato il loro partito al 17.5 % (in eredità ne avevano uno che prendeva il 25%). Dieci persone che non ce l’ha mai avute nessun partito italiano! E magari neanche europeo.
    Il capolavoro i dieci lo hanno fatto quando, dopo essersi fatti travolgere da oltre 4 milioni di persone, hanno creato una suspense di un anno per costituire un nuovo partito dal quale hanno sapientemente escluso quelli meno intelligenti di loro.
    C’è la speranza che nel frattempo si sia aggiunto qualche genio che riuscirà a trascinare le masse. Ma anche se le masse non gli vanno dietro, ai cervelloni, loro potranno sempre continuare a farsi i complimenti nei blog incrociati, nelle interviste e nelle comparsate, oltre che in Parlamento.
    Una consolazione per noi (sub?) normali, pubblico del cabaret che qualcuno crede sia la politica.

  29. Marco ha detto:

    Nessuna nuova… buona nuova!?

  30. daniela ha detto:

    Scusa Ivan,
    è del tutto legittimo (e coerente con le tue recenti scelte) pensare che “l’unica cosa da fare se si vuole bene a questo paese è unirsi alla scommessa e fare in modo che vinca”.
    Però dire che “Qualsiasi altra scelta è una scelta di conservazione, punto” mi sembra un po’ … da terza internazionale, come dire…
    Sarà l’età, saranno le numerose mazzate prese in altre epoche, sarà quello che vuoi, ma non credo si possa togliere a chi diffida anche il diritto di diffidare.
    Io mi ritengo, in teoria, una elettrice potenziale del Pd, e perfino una potenziale +che elettrice per un Pd che fosse un vero Pd.
    Ma ancora non sono convinta che il Pd nostrano sarà un vero Pd. E le cose del mio territorio (la Campania di Bassolino e Iervolino), dove l’attuale elite (alquanto oligarchica) è anche il “motore” del Pd non mi aiutano a non diffidare…
    Dunque, non mi commuove Mussi, mi incuriosiscono Angius, Grillini e tanti altri che hanno posto delle “condizioni” (da verificare alla fine della fase costituente), e voglio capire come si avvia, e come prosegue, la fase costituente.
    Per ora, dunque, sto a vedere.
    Poi potrei decidere di votarli, ma non partecipare. Di scommetterci anche io. O che il presepe non mi piace, come diceva quello. E perfino che non mi piace nessuno … o che mi piacciono dei movimenti che non hanno una precisa colloczione partitica… non sarebbe la prima volta che uno non trova “rappresentanza” in un partito (anche se per il pd sarebbe un bel problema).
    Insomma. La voice è meglio, è vero, ma l’exit è un esito “democratico”, in democrazia.
    Se lo fai/fate diventare “conservazione” — ri-scusami — ma già non ci siamo…

  31. medo ha detto:

    “Cambiare le cose dall’interno”. Un auspicio sentito troppe volte e sempre, sempre, sempre tradito. Per impossibilità oggettiva di trainare e trascinare un sistema preesistente alla propria individuale “voglia di cambiare le cose”. Ivan ti auguro tutto il bene del mondo, ma diventerai un mostro come loro, se vorranno che tu diventi qualcosa o qualcuno.

  32. pippo ha detto:

    E ora finalmente capisco perchè durante tuua la mattina di sabato smanettavi sul computer anzichè seguire il dibattito del congresso!!! Aggiornavi il tuo blog e ti pavoneggiavi con le foto in compagnia dei notabili della platea.
    Che pena. E tu saresti il nuovo?
    Hai qualcosa da dire oltre che sei giovane e che ci sei?
    un saluto

  33. Francesco ha detto:

    Scusa Ivan, il risultato delle presidenziali francesi non ti interessa oppure non hai tempo? Spero la seconda… 🙂
    Comunque un post ben fatto su cosa pensi di Mussi, di Angius e del (nuovo?) PSI radicali De michelis sarebbe interessante da leggere…
    O anche una tua opinione sulla vicenda Telecom potrebbe aiutare a capire quanto lavorare per una banca possa essere conciliabile con il tuo essere di sinistra.
    Aspetto,
    Francesco

  34. Marlène ha detto:

    Io sono rimasta molto,molto sorpresa del brevissimo spazio di tempo che intercorreva tra l’appello del Presidente della Repubblica e la lettera scritta all’onorevole Fassino.Ivan…puoi aiutarmi a capire?

  35. pippo ha detto:

    Io consiglierei, umilmente, a Scalfarotto di leggere (non ascoltare, leggere) l’intervento di Fabio Mussi e rendersi conto, se ne è in grado, di capire quanto di buono c’è in questo intervento, chiarezza, onestà, e una consapevolezza intellettuale e storica che gli altri non hanno lontanamente dimostrato. Mussi non ce la farà, razzolerà male? Può anche darsi. Ma ti assicuro caro Scalfarotto che il suo intervento rimarrà nella storia, e te lo dice un altro che pur essendo giovane (più di Anellidifumo) la pancia di quel partito l’ha conosciuta bene e ha più idea di te di quali sono i correttivi che andrebbero apportati, e quali i mali e i difetti congeniti che andrebbero estirpati impietosamente e che invece le dieci “menti superiori” hanno sempre costantemente vellicato per salvare le proprie posizioni nonostante il cumulo di macerie che si sono lasciati dietro. Col maledetto sentimentalismo hanno manipolato per anni le coscienze dei militanti. Il merito di Mussi, che non è ne immune, è stato, finalmente, di vincerlo e di vincersi e di proporre un’alternativa laica. Mi spiace per te che non la sai vedere. Mussi ha detto: “I giovani ci portano mondi nuovi, e noi dobbiamo sempre esortarli alla storia: a ricostruire incessantemente la memoria collettiva, conoscere le radici, comprendere i risultati dei processi storici, e i “sentieri interrotti”, le cose che avrebbero potuto essere e non sono state. Cancellare le tracce, è diseducativo. Quando il Moderno si presenta come “il nuovo” assoluto, in verità è già decrepito.” Questo è fondamentale ed è il nesso che dovrebbe farti capire dove è finita l’eredita di Gramsci, non certo nel PD. Mussi lo ha colto, se sarà in grado di continuare su questa strada si conquisterà la fiducia di molta gente. Di nuovo nel PD non c’è proprio niente, siamo tornati ai movimenti parlamentari di fine ottocento con i loro notabili e i loro trasformismi e non si vede davvero come questa situazione possa essere modificata da un pur volenteroso Scalfarotto.

  36. giovanni ha detto:

    Secondo me questo Pippo in realtà è Mussi……
    “e te lo dice un altro che pur essendo giovane (più di Anellidifumo) la pancia di quel partito l’ha conosciuta bene e ha più idea di te di quali sono i correttivi che andrebbero apportati,…”. Perchè non entra in politica, allora?
    ps @Ivan: almeno ti ha dato del volonteroso….

  37. michela ha detto:

    Ivan, non sono sicura che il futuro PD possa davvero essere la casa di tante persone cosi’ diverse, come giustamente ne esprime la societa’ italiana. Penso comunque che se lo animiamo e lo popoliamo sin dall’inizio con entusiamo e voglia di fare in concreto, allora si parte con il piede giusto. Il passato non ce lo dobbiamo scordare, e nemmeno le sue facce, lo dobbiamo usare nella giusta prospettiva per andare avanti. Impariamo dagli errori; al primo posto per me c’e’ la troppo poca considerazione del ruolo femminile e l’assenza della meritocrazia.
    Come e’ gia’ stato scritto, cambiamo le cose!

  38. Andrea ha detto:

    Il PD non è altro che la riesumazione della (credevo e speravo) estinta Balena Bianca! Povera Italia!

  39. carcamanno ha detto:

    Forse il materiale umano c’e’. Forse c’e’ sempre stato. Forse non emerge facilmente. Siccome io sono tra i tanti stufi della gerontocrazia il mio pensiero va sempre al fatto che i giovani non emergono.
    Secondo me il PD qualche spunto dagli altri, togliendosi la solita puzza sotto il naso delle elites culturali di sinistra, dovrebbe prenderlo.
    I fatti sono che:
    -i radicali hanno Capezzone (che piaccia o no) che ha 35 anni
    -la Lega (sempre che piaccia o no) ha il gruppo parlamentare piu’ giovane e persone in giunte regionali e provinciali sotto i 30
    In comune questi movimenti hanno una forte base, una forte partecipazione popolare dei loro leader (comizi, piazza, militanza), forti elementi aggregativi.
    I DS avevano molte di queste cose ma forse la cultura “del bottegone” resiste e di meritocrazia non se ne parla. Si va avanti solo con l’anzianita’.
    La Margherita al momento e’ una accozzaglia di correntine e regionalismi (non venitemi a dire che DeMita e Co sono persone che si prendono dei rischi).
    Pur essendo (molto) scettico (faccio volentieri il ruolo del “Black Hat”), la speranza c’e’ ancora di vedere nascere qualcosa di meglio.

  40. B.G. ha detto:

    Ho sempre pensato che fosse possibile leggere nel futuro del nostro paese guardando al presente degli Stati Uniti. In qualche modo i fatti mi danno ragione, in politica come in economia. Senza voler entrare nel merito dell’evoluzione storica italiana, dal dopoguerra fino ai giorni nostri, mi preme evidenziare le modalità attraverso le quali questa si è, a mio avviso, attuata.
    Pensiamo al dopoguerra ed agli aiuti economici da parte degli Stati Uniti, stanziati con un piano ben definito, pensiamo all’evoluzione della nostra economia, che da agricola è balzata in breve tempo ad industriale capitalistica, pensiamo alla società che trova, sempre di più, i propri valori nell’individualismo e nella competizione. Tutto questo e tanto altro ci fa capire che non siamo noi a decidere il nostro destino, ma a farlo sono dei meccanismi che intervengono con un rigore scientifico-matematico i cui postulati risiedono nel modello dominante americano.
    Credo che ci sia stato un momento, nel nostro paese, in cui si è pensato di poter gettare le basi del proprio futuro facendo appello alle proprie idee, alla propria storia, alla propria identità. Oggi, più che mai, questa mera illusione si infrange nella realtà dei fatti. La costituzione del partito democratico è l’ultimo esempio, in ordine temporale, che avvalora quanto detto, decretando una virata definitiva della politica italiana verso gli standard americani. In questo caso, infatti, il punto su cui discutere non è l’opportunità della fusione fra DS e Margherita, bensì ciò che da tale fusione scaturisce, il modo in cui, questa operazione, influenza il panorama politico del paese. Sono convinto che si metterà in atto un processo di sintesi dei partiti esistenti che porterà alla costituzione di due schieramenti netti e distinti : Democratici e Non. I protagonisti di questi cambiamenti, dunque, non saranno altro che gli attori di un copione già scritto e la loro abilità si consumerà, esclusivamente, nella capacità di recitarlo nel migliore dei modi.
    La mia vuole essere una constatazione piuttosto che un giudizio di merito, è per questo che non ho la pretesa di giudicare giusto o sbagliato questo stato di cose, probabilmente non ho neanche i mezzi per farlo.
    La sensazione che mi pervade , tuttavia, alla luce di quanto detto, è un misto di impotenza e rassegnazione nei confronti di un destino inesorabile.
    Non siamo noi che facciamo la storia, come qualcuno ha detto al congresso dei DS, ma è la “storia” che si serve di noi per fare il suo corso.

  41. paulo ha detto:

    Anellidifumo, mi scuso con te per due errori che di solito non faccio. Uno quello di aver generalizzato, l’altro quello di essere stato frettoloso nell’ascrivere a te atteggiamenti e posizioni che sono stati propri in maniera più netta di altre persone che sono intervenute. Il punto è che in parte condividevo le frustrazioni di Mario, a cui hai risposto (e non perché sono un fan dei Ds, ma perché sono ottimista che non vuole mai arrendersi). Se hai detto a Ivan qualcosa del tipo: non sono d’accordo ma ti auguro successo e ti sosterrò (moralmente) in qualche modo nella tua battaglia, allora il discorso cambia. Il che non vuole assolutamente dire votare mai per il partito di cui farà parte, se non ti rappresenta, ma solamente fornire incoraggiamento. Questo se credi nelle sue idee. Se credi che le sue idee siano sbagliate, allora non hai motivo di incoraggiarlo.
    Venendo alla tua risposta alle mie obiezioni, devo fare alcune precisazioni perché mi devo essere spiegato male. Non ho mai affermato di identificarmi pienamente con la strategia di Ivan, è meglio dire che preferisco non esprimermi. In linea ipotetica, potrei condividere maggiormente il tuo metodo al suo. Il punto è che questo non toglie che io senta il dovere, ora che siamo all’inizio, di incoraggiare Ivan. Se tradirà le sue idee, se smetterà di parlare forte e chiaro di cosa pensa che non vada impegnandosi con ogni sforzo per far sì che qualcosa cambi, ne prenderemo atto in futuro. Invece molti commentano come se Ivan avesse già fallito, avesse già tirato i remi in barca. Sembra quasi di leggere tra le righe, in alcuni commenti, una cinica e autolesiosista speranza che il suo progetto fallisca. Questo va al di là della mia comprensione.
    Io sto solo dicendo che merita la nostra fiducia e incoraggiamento: come portare avanti le battaglie in cui crede è una sua scelta, che potrebbe anche non essere la migliore di tutte, ma ora che l’ha fatta va sostenuta (ripeto, non per forza votando per lui in futuro se non lo si vuole, ma dicendogli forza e coraggio non mollare e non arrenderti).
    E devo dire, e basta che tu legga gli altri commenti successivi al mio, che non puoi assolutamente ascrivermi di proporre di firmare cambiali in bianco. Questo nemmeno io lo auspico. Ma quel che succede qui è l’opposto, vengono firmate, per così dire, cambiali in nero. Ivan ha già perso secondo molti, la cambiale qui la stanno firmando quelli che gli danno addosso, insultando perfino la sua lealtà e sincerità (vedi commenti riguardanti il lavoro che fa).
    Tornando a noi, voglio solamente dire che condivido moltissime delle tue critiche alla dirigenza dei Ds (mai nessuno che nomini Finocchiaro però, guardacaso). In tutto ciò non vedo nulla di così marziano nell’affermare che la logica conseguenza non sia che persone come Ivan debbano starne alla larga, ma al contrario il mio auspicio è che ce ne siano sempre di più all’interno di quel movimento. Ripeto che anche se non fosse la scelta più efficace, è certamente un bene su quel fronte che qualcuno provi a fare qualcosa. Io sono dell’idea che quando si vuole che le cose cambino, le forze devono agire su più fronti. Stare all’interno, da solo, non basta. Dare spallate dal di fuori, da solo, non basta. Stare coi piccoli, da solo, non basta. Ma se tutti gli elementi sono concomitanti allora la faccenda cambia.

  42. Paulo, io non metto in dubbio l’onestà intellettuale di Ivan. Non ho mai pensato né scritto che lui sia entrato nella maggioranza fassiniana dei Ds per avere un posto in Parlamento. Non l’ho scritto perché non lo credo. Mi auguro che sia entrato nel Pd perché crede di poter esprimere lì le sue idee – che per inciso nulla hanno a che vedere con il PD – e di potere in qualche modo condizionare il PD attraverso esse. Gli ho augurato buona fortuna quando ci ha comunicato la sua decisione ademocratica.
    Sono però convinto di una cosa. Ivan si sbaglia sulla nuova fisionomia politica del PD. E’ un macro-errore con conseguenze di vasta portata, per dirla con Mussi.
    Non basta una Finocchiaro a farne un partito di sinistra o di sinistracentro o di centrosinistra ma laico e socialista o socialdemocratico. Per una Finocchiaro che rimane, oggi abbiamo una Olga D’Antona che esce e un Marco Follini che entra. Il quale è persona stimabile, ma certo lontano da due luoghi: la sinistra e la laicità. Che poi Follini non sia un clericale è il minimo. Che sia anche persona intelligente e che io stimo, è un suo pregio. Ma insomma, Follini è il tipico esempio di avversario che io mi auguro di avere davanti, non il mio compagno di partito della corrente lontana alla mia. Mi spiego? Le persone, le loro idee, sono quello che conta. Dimmi con chi ti presenti alle elezioni e ti dirò chi sei 🙂
    E poi con Follini nel PD chi c’è? Ciarrapico. Fisichella. Binetti. Bindi. Carra. Baio Dossi. Rutelli. Devo continuare? Immagino di no.
    Allora torniamo a cosa farà Ivan. Prima o poi si renderà conto che nel PD lui gioca il ruolo dello specchietto per le allodole. Quando toccherà con mano il fatto che le sue idee non avranno alcun peso nel PD, dovrà scegliere: o adeguare le sue idee al nuovo pubblico che applaude Follini, oppure uscire dal PD, così come ne è entrato: con una lettera sul blog.
    Solo che (se e) quando lo farà, temo si sarà giocato la sua credibilità politica. Almeno agli occhi della grande maggioranza.

  43. paulo ha detto:

    Anelli.
    Su Follini concordo abbastanza con te, ma in un mondo non ideale ma almeno un po’ pragmatico io mi augurerei sempre un Follini in più ed un Mastella in meno (che non sarà nel Pd, ma certo influenza questo nostro paese più di una Binetti o un Ciarrapico).
    “E poi con Follini nel PD chi c’è? Ciarrapico. Fisichella. Binetti. Bindi. Carra. Baio Dossi. Rutelli”
    Sì sì, per carità, non ce li vorrei questi personaggi e spero che prima o poi alcuni ce li perderemo per strada (anche se per me Bindi e Binetti sono piani diversi, e Rutelli ce l’avremo in eterno). Ma il Pd, secondo me ed è questo il cardine di tutta la faccenda, non avrebbe nessun senso se non in un’ottica bipolare, di un partito quindi allargato che tenti (teoricamente almeno) di mediare le istanze alla fonte, piuttosto che vedersi mettere i paletti alla fine (per veti incrociati). Perché potrei anche risponderti: con quei nomi che citi, tu pensi che si potrebbe governare senza averci mai un istante a che fare? Peraltro, la storia del Pci-Pds-Ds è sempre stata una storia di un partito che si è proposto di navigare seguendo le istanze della maggioranza interna (o del segretario che essa aveva prima espresso), anche se questa strategia si è un po’ persa. Anche quando le posizioni non erano unitarie, a fine discussione si agiva (e votava) di norma compatti. Staremo a vedere come funzionerà nel Pd. Però mi sono un po’ stufato di parlare del Pd e difenderlo, mi costa una gran fatica. Io cerco semplicemente di guardare tutti gli aspetti. Quando poi si dà giù alla politica, e a ragione, finisco sempre per accorgermi che per una certa percentuale essa è come siamo noi. Da che parte si debba cominciare per cambiare non l’ho mai capito, ma ognun faccia il suo.
    “Solo che (se e) quando lo farà, temo si sarà giocato la sua credibilità politica. Almeno agli occhi della grande maggioranza”
    Immagino che ne sia più che consapevole, se è come dici una persona integra che non vuole trarre vantaggi personali. Si sta prendendo i suoi rischi e lo sa, cosa che non trovo in sé disonorevole.

  44. Marco ha detto:

    Io non c’ero, ma mi sono seguito quasi tutto il congresso via Internet. E’ vero, lo spessore di molti interventi era notevole, le cose dette andavano persino oltre ciò che è di Destra e Sinistra, parlando delle palesi esigenze del paese che tutti conosciamo fin troppo bene, dalla necessità di ringiovanire una classe dirigente vecchia a avvinghiata al potere, a quella di alzare i livelli indecenti di attenzone dedicata alla ricerca e alla formazione. Oppure volando alto, parlando di ambiente e dei temi che dovrebbero essere centrali per la Sinistra dei prossimi anni.
    Si, begli interventi, ma che ce ne facciamo delle chiacchiere? Alla fine chi sono questi che hanno parlato, per quanto intelligenti ed esperti? Per es. D’Alema, un buon ministro degli Esteri, ma come si fa a dimenticare il suo disastro con la Bicamerale? O il fatto che è stato beccato a vivere in un attico assegnatogli a quattro soldi dalle case popolari? Oppure, come dimenticare che lo stesso Fassino, in cambio dell’appoggio di quattro avanzi di galera ebbe a dichiarare che nella storia dei ds (e quindi, deduco, del nuovo PD) ci starebbe anche il noto latitante Bettino-Bottino Craxi?
    Che me ne faccio dei bei discorsi con un Partito che ha questi esponenti? Che fiducia posso dargli? Per me è interessante che qualche cosa si muova, ma la crisi della politica nella società occidentale non è certo risolta da questa operazione di riassembramento partitico. Per me se ne esce con ben altro, con il rinnovo delle classi dirigenti innanzi tutto, ma anche con un lungo ripensamento dei partiti così come li conosciamo e di come si può dare un senso oggi a parole come democrazia e partecipazione. Se si crede veramente nella Politica e nella Sinistra. Se invece si crede che può andar bene questo è solo riassetto del potere, è solo mestiere del politicante. E ho smesso di interessarmi a questo già da diversi anni, e infatti già da alcuni anni non rinnovo la tessera e non milito più in alcun partito.