Aides, una delle organizzazioni che in Francia si batte contro l’AIDS, ha chiesto a 7 candidati alla presidenza di figurare su questi manifesti che dicono: ”Votereste per me anche se fossi sieropositivo? E’ l’AIDS che bisogna escludere, non i sieropositivi”. Chi prima, chi dopo (o anche molto dopo, e con la pistola puntata alla tempia, vedi Sarkozy) alla fine hanno tutti accettato. Di AIDS e di prevenzione da noi si parla troppo poco.
14 risposte a “Anche positivi”
Immagina il faccione di un Casini o di un Mastella su manifesto del genere… Bagnasco collassa.
tutto sacrosanto! A me piacerebbe che finalmente si cominciasse a discutere anche del collegamento HIV-AIDS e si cercasse di far luce una volta per tutte se l’AIDS abbia origine virale (HIV) o meno, come da alcuni e’ stato messo in dubbio da qualche tempo. Dubbi scientifici che andrebbero chiariti, se si avesse il coraggio di cominciare a parlarne.
mentre sulle donne si discute sempre più in questo modo —>http://www.revanche.ilcannocchiale.it
Rilancio l’appello di Filippo: come accedere a informazioni e discutere riguardo il legame AIDS- HIV, che pare sia assolutamente non chiaro nè dimostrato? Parliamo di AIDS, a tutto tondo però.
Questo Sarkozy… già il nome sembra quello di una malattia….
Infatti, non c’e’ alcun legame tra HIV e AIDS, tutta la comunitá internazionale che lo studia da venticinque anni è al soldo delle multinazionali che si sono inventati una malattia finta solo per fare piu’ soldi.
Finalmente possiamo scopare tutti senza preservativo, evvai!!!
Se poi proprio ci dovesse prendere qualcosa, una cura c’è, per di piu’ gratuita, basta andare in Gambia e il presidente in persona la somministra per quindici giorni, e vi passa pure l’asma. Tutto vero, seguite il link.
http://www.statehouse.gm/hiv-aids.htm
Ah, dimenticavo gli americani il WTC se lo sono buttati giu’ da soli, Auschwitz era un ospedale con piscina e mio nonno c’aveva le ruote.
caro giodi, fai dell’ironia fuori luogo. Sono stati espressi dei dubbi scientifici leciti e andrebbero esaminati, confutati o dimostrati. La scienza non si si basa su odori e sensazioni a pelle ma su dati chiari e scientificamente dimostrabili. I dogmi non appartengono al mondo scientifico, ne’ tantomeno l’ipse dixit o la chiacchera da bar sport dei tuoi esempi. Nessuno parla di complotto ma solo di fare chiarezza.
Filippo, possiamo andare al bar a scherzare quanto ti pare, ma questi sono argomenti seri.
Non sono immunologo, ma so usare il cervello e ho accesso anche a gran parte pubblicazioni scientifiche mondiali attraverso sciencedirect.com.
Beh, ho cercato, e di articoli che mettono in dubbio il legame HIV/AIDS praticamente non c’e’ traccia. il piu’ grande contestatore è un certo Peter Duesberg che in 20 anni è riuscito a produrre nel 2003 solo un (1!) articolo pubblicato su un giornale indiano (e una lettera aperta nel 1995 a un giornale americano)
Dopodiché è verissimo che grazie al cielo e alle terapie moderne, c’è un sacco di gente HIV+ che vive da dieci o venti anni senza quasi alcun problema. Pero’, figli di un dio minore, soprattutto in Africa ce ne sono.
(e tra parentesi, nella mezz’ora che io ho perso a risponderti, nell’africa sub sahariana sono morte 120 persone perché non avevano cure adeguate. Vedi un po’ te quale dovrebbe essere la prioritá. )
caro giodi, ricordo bene il caso Duesberg e non volevo tirarlo in ballo per non degenerare in uno sterile dibattito sulle cospirazioni di massa (manco fossimo su matrix). Sciencedirect lo seguo pure io, leggo, penso e mi pongo delle domande. Domande a cui vorrei dare delle risposte. Niente piu’ che questo. Dire che “Duesberg ha torto visto che non ha scritto articoli” non e’ dare delle risposte, e’ giocare al solito “lui e’ peggio di me per cui ho ragione io” a cui siamo italianamente avvezzi gia’ da tempo. Le domande (scomode) ci sono, le risposte? Il dibattito scientifico e’ una cosa, la polemica non lo aiuta.
(e tra parentesi, citare i morti per AIDS per impaurire e far leva sul senso di colpevolezza -manco fosse colpa di chi esprime dubbi- non serve a fare informazione costruttiva ne’ dibattito, serve solo a fare terrorismo mediatico).
Cordialmente.
Filippo, ma di cosa stiamo parlando?
questo non è un blog di immunologi, se hai dei dubbi su aspetti scientifici leggi e confrontati su pagine appropriate, internet è grande e troverai sicuramente una comunitá di esperti del ramo che ti dará una mano a dipanarti in questa materia complessa.
Se invece parliamo di politiche, allo stato attuale delle conoscenze, le cose da fare sono solo due: prevenzione e accesso ai medicinali, per tutti. E quando dico tutti intendo anche i venticinque milioni di Africani HIV+.
Eh, si, dobbiamo pagare noi.
Giodi
in realtá in Francia, dopo l’onda emotiva degli ani ’90. di “sida” (come chiamano li’ l’AIDS) non si e’ parlato molto. poco. nel 2001 giunse la pubblicazione secondo cui i numeri dei contagi aumentava.
la campagna rimaneva fiacca. ci si era smobilitati. anche a parigi. il nuovo sindaco delanoe, che pur ha organizzato varie campagne di informazione, sembra aver dedicato piu’ risorse economiche ad un altra campagna (vedi “cacche canine”, non scherzo ‘e tutto vero).
comunque da un paio di anno si rivede qualcosa di piu’ sostanzioso
la smobilitazione e’ stata un po’ ovunque. pure in italia dove dai fumetti di lupo alberto
vietati dalla jervolino si passo’ al nulla . i pochi sfrozi dei governi si concetrarono su altre campagne
(“no allo sballo”)
ora, in vista della campagna presidenziale varie organizazzioni sisono mosse.
nicolas hulot per lo sviluppo sostenibile, aides per l’AIDS. qualche risultato e’ stato ottenuto.
speriamo che duri l’impegno del o della futur@ president@.
caro giodi, lasciami ricordarti che, secondo la teoria della regolazione dei rischi, la scienza deve studiare quali siano le possibili cause di un evento, senza pronunciarsi su quale sia preferibile. La regolazione dei rischio e’ un fatto politico che non spetta alla scienza (quale prevenzione?). Ricorderai il blackout italiano di qualche anno fa, dovuto all’interruzione della fornitura francese per la caduta di un albero sulle linee ad alta tensione. Fu dovuto al fatto che molti sedicenti tecnici e scienziati troppo politicizzati dell’ENEL e del governo non si posero il problema “puo’ la caduta di un albero causare un blackout all’italia intera?”. Fecero i politici e non gli scienziati e se ne fregarono. Risultato: Italia ai buio per ore, danni per milioni di euro a cui seguirono innumerevoli biechi scaricabarile. E tutto perche’ si scelse di ignorare bellamente un’ipotesi giudicata “assurda”.
per giodi.
caro giodi sono d’accordo con filippo penso che tu viva ancora nel mondo delle favole,e come ben sai di complotti al giorno d’oggi ce ne sono tanti.e per quanto riguarda l’hiv penso che sia piu credibile duesberg mullys ecccc. che uno come te.
giodi giodi ma dove vivi…..ma cosa dici????ma sai cosa e la scienza?il significato?pressuppongo di no allora io se fossi in te terrei chiuso il beccuccio,,,e non lasciarti abindolare dalle tv e informazione controllata.A proposito cosi mi dici dello smon(patologia)in giappone data per infettiva e poi si scopri causa medicine????