Ho visto con piacere che Sebastiano Messina scrive oggi sulla prima pagina di Repubblica quello che dico da tempo. La legge Calderoli è una totale schifezza e su questo sono d’accordo tutti (compreso Calderoli): se così è dovrebbero bastare cinque minuti e una legge di più o meno due righe per abrogare il Porcellum, tornare al Mattarellum e non parlarne più.
Messina elenca cinque buoni motivi per procedere in questa direzione. Cito testualmente: “1) Quel sistema ha dimostrato di garantire il bipolarismo e di funzionare bene, senza assicurare a nessuno privilegi occulti: tanto è vero che ha permesso cinque anni di governo prima al centro–sinistra e poi al centro–destra. 2) Si tornerebbe ai collegi uninominali come luogo principe della scelta dei parlamentari – come avviene in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia e Spagna – ripristinando un meccanismo che ha portato solo effetti benefici nelle campagne elettorali e nel rapporto tra cittadini ed eletti. 3) Sarebbe eliminato l´obbrobrio delle liste bloccate, dei parlamentari imposti dai partiti agli elettori, senza alcuna possibilità di scelta, evitando di ricorrere allo strumento ormai corrotto del voto di preferenza. 4) Verrebbero rispettati sia il desiderio dei partiti maggiori di far valere la propria forza, sia quello delle formazioni minori di guadagnarsi una rappresentanza in Parlamento (a patto di superare una ragionevole soglia di sbarramento del 4 per cento). 5) Si disinnescherebbe immediatamente la bomba a orologeria del referendum, perché di fronte all´importanza di una simile novità – sulla Gazzetta Ufficiale, si capisce – il comitato referendario sarebbe certamente felice di deporre la sua «pistola carica»”.
Io ne aggiungo un sesto. All’epoca dell’approvazione della legge elettorale Calderoli il centro-sinistra protestò vibratamente, fino ad indire una manifestazione in Piazza del Popolo a Roma, il 9 ottobre 2005, perché si votasse con la legge allora in vigore. Tuttavia, nonostante le proteste, non furono pochi coloro che sostennero che al di là delle dichiarazioni di facciata alle segreterie dei partiti del centro-sinistra, in fondo, quella legge non dispiaceva poi così tanto visto che conferiva loro assoluta discrezionalità nella nomina dei parlamentari. Ecco, io credo che la semplice e rapida abrogazione del “Porcellum” e il ritorno allo status quo ante sarebbero in qualche modo la dimostrazione che i nostri leader erano in buona fede, che davvero consideravano quella legge una cattiva legge, e questo non potrebbe che fare bene alla credibilità del centro-sinistra in generale e del partito nuovo in particolare. Certo meglio del mercato delle vacche a cui abbiamo assistito in queste settimane con Mastella che amoreggia con Bossi, la beffa dell’accordo sul proporzionale (ma non eravamo tutti per il maggioritario e il bipolarismo?) e la barzelletta dello sbarramento a partire dal 2016.
12 risposte a “Torniamo al Mattarellum”
Non è la soluzione migliore (secondo me i due turni favorirebbero il confronto tra programmi), ma al momento penso sia la strada più facile da percorrere per evitare di tornare al proporzionale o mettere in piedi soluzioni complicate che non farebbero che allontanare ancora di più la gente dalla politica.
Sono d’accordo, ho sempre pensato che questa sarebbe la soluzione più semplice ed immediata. Mi aspettavo che si facesse già il giorno dopo le elezioni. Da lì in poi i margini di miglioramento sarebbero comunque sempre percorribili. Non cancellare la “porcata” per fare una legge elettorale migliore del mattarellum non mi tranquillizza affatto. Il meglio è nemico del bene, una regola elementare oramai fra i fondamentali già dalle scuole primarie. Ben vengano quindi due righe di legge per ripartire da prima della curva a destra.
Il Mattarellum resta una schifezza,che può venir rivalutata solo alla luce della porcheria di calderoli che non merita neanche di esser definita legge.
Io ritengo che la soluzione migliore sia andare a votare al referendum,perchè una legge che uscisse da un inciucio fra partiti sarebbe solo l’ennesima schifezza.
Condivido. E’ quanto ho scritto in una lettera pubblicata dal Riformista un paio di settimane fa:
Questa era la lettera:
Caro direttore,
sono un elettore dell’Ulivo, e sto seguendo il dibattito di questi giorni sulla riforma della legge elettorale. Trovo già abbastanza allarmante il fatto che nessuno abbia avuto il buon senso di proporre il ritorno al Mattarellum (magari eliminando la quota proporzionale); trovo ancora più grave il fatto che centrodestra e centrosinistra si trovino d’accordo sul non concedere il voto di preferenza. Giusto cercare larghe intese sulla legge elettorale, giusto scendere a compromessi con gli avversari su materie così delicate. Questa però non è una trattativa bensì una resa, specie da parte dell’Ulivo: pur di avere il consenso dell’opposizione, via le preferenze; pur di avere il consenso dei mille partitini della maggioranza, nessun significativo sbarramento.
Se la riforma che ci aspetta sta tutta nell’assegnazione del premio di maggioranza al Senato su base nazionale e sulla timida ridefinizione degli sbarramenti, allora preferisco di gran lunga tenermi il porcellum. Almeno, di quello, potrò sempre dire che lo ha fatto Calderoli.
perfettamente d’accordo. Con te, con Messina (che avevo anche io stamattina messo su a casa mia) e con i primi due commenti.
Temo che Messina non avrà risposte, tuttavia. E noi neppure…
@ Frank77. Messina spiega bene (nella parte di articolo che Ivan non cita) perchè il referendum non elimina gli aspetti più orrendi della porcata (le liste bloccate) e anche perchè rischia di premiare ancora di più i partiti (il premio al partito e non alla coalizione). Poi va bene che il Ref. stia lì come una pistola, come tutti hanno detto, però se la pistola fa sì che si produca un pocellum bis, meglio il mattarellum 🙁
Ivan guarda che anche con il Mattarellum la libertà di scelta dei cittadini è molto limitata.
Tre osservazioni in particolare.
1) I collegi uninominali senza primarie di collegio – che non sono mai avvenute nel 1994, 1996, 2001 – garantiscono comunque ai segretari di partito di nominare direttamente piu’ della metà dei parlamentari nei collegi sicuri. La scelta degli elettori si limita ai cosidetti collegi marginali o incerti.
2) la parte proporzionale alla camera è fatta con liste bloccate, la nomenklatura è comunque garantita ed è garantita la frammentazione dato che poi i conti veri si fanno sul peso di ciascun partito nella parte proporzionale.
3) per quanto riguarda il il rapporto con gli elettori.. beh, insomma. Saro’ stato sfigato ma nel collegio dove votavo io il deputato dell’ulivo (lista dini, mi pare) dopo aver promesso in campagna elettorale di continuare ad avere incontri mensili sul territorio non si è piu’ visto. Ed è anche meglio cosi’, perché dopo poco ‘”l’onorevole” passo’ allegramente il rubicone e ando’ con Forza Italia. Nelle elezioni successive mi è sempre toccato votare per candidati francamente pessimi, turandomi il naso.
Un ultima considerazione:
Le leggi elettorali hanno un impatto grande sul sistema dei partiti, è chiaro, tuttavia io credo che avesse ragione Machiavelli che affermava che ” come gli buoni costumi, per mantenersi, hanno bisogno delle leggi; così le leggi , per osservarsi, hanno bisogno de’ buoni costumi.”.
Puo’ sembrare banale, ma io penso che la “prassi” politica sia, in fondo, molto piu’ importante della lettera delle leggi. Cambiare una legge è facile, cambiare i costumi no. Resta da vedere se i costumi italiani sia irreversibilmente corrotti, come il facile scetticismo generale suggerisce, o se ci sia ancora la possibilità di riprendersi. L’italia, nel bene e nel male, sorprende sempre. Probabilmente siamo in un momento storico di fondamentale importanza per cercare di inclinare per il verso giusto questo paese, l’europa, e il mondo. Ognuno con i suoi piccoli o grandi mezzi. In bocca al lupo a tutti.
Io sono per il doppio turno alla francese, ma farei delle modifiche: obbligo ai partiti di correre singolarmente, con sbarramento al primo turno al 12,5%. Dal secondo turno in poi puoi fare le alleanze che più t’aggradano.
E sono assolutamente contrario al proporzionale, in ogni sua forma. L’Italia è una nazione ancora immatura per la democrazia. Il proporzionale funziona nei paesi socialmente avanzati. Qui ci vuole il pugno di ferro, a cominciare dai signori che sono parcheggiati a Montecitorio.
Io sono per il doppio turno alla francese, ma farei delle modifiche: obbligo ai partiti di correre singolarmente, con sbarramento al primo turno al 12,5%. Dal secondo turno in poi puoi fare le alleanze che più t’aggradano.
E sono assolutamente contrario al proporzionale, in ogni sua forma. L’Italia è una nazione ancora immatura per la democrazia. Il proporzionale funziona nei paesi socialmente avanzati. Qui ci vuole il pugno di ferro, a cominciare dai signori che sono parcheggiati a Montecitorio.
Io sono per il doppio turno alla francese, ma farei delle modifiche: obbligo ai partiti di correre singolarmente, con sbarramento al primo turno al 12,5%. Dal secondo turno in poi puoi fare le alleanze che più t’aggradano.
E sono assolutamente contrario al proporzionale, in ogni sua forma. L’Italia è una nazione ancora immatura per la democrazia. Il proporzionale funziona nei paesi socialmente avanzati. Qui ci vuole il pugno di ferro, a cominciare dai signori che sono parcheggiati a Montecitorio.
Io sono per il doppio turno alla francese, ma farei delle modifiche: obbligo ai partiti di correre singolarmente, con sbarramento al primo turno al 12,5%. Dal secondo turno in poi puoi fare le alleanze che più t’aggradano.
E sono assolutamente contrario al proporzionale, in ogni sua forma. L’Italia è una nazione ancora immatura per la democrazia. Il proporzionale funziona nei paesi socialmente avanzati. Qui ci vuole il pugno di ferro, a cominciare dai signori che sono parcheggiati a Montecitorio.
E’ demeziale pensare di tornare al Mattarellum. Dobbiamo riuscire ad inverire la rotta. A fare riforme in nome dell’interesse comune. E non dei singoli. E’ antidemocratico che un partito sotto la soglia del 2% possa condizionare la vita di un paese.
d’accordissimo. il ripristino del mattarellum è l’unica soluzione