21 Maggio 2007

Parlare ai sordi

Diario

Cosa penso della proposta Fassino sulla regolamentazione dei diritti delle coppie di fatto attraverso il codice civile? Più o meno quello che ne pensa e scrive il mio socio e amico Marco Simoni su One More Blog.
Voglio solo notare uno dei commenti al post di Marco, quello nel quale Marella ricorda l’appello dei tanti ed insigni giuristi che Critica Liberale ha raccolto sotto la sua Dichiarazione-appello sull’interpretazione dell’art. 29 della Costituzione.
Un appello luminoso ed illuminante (è a destra nella home page, leggetelo) che dice, tra l’altro: “Il fatto che la Costituzione garantisca in modo particolare i diritti della famiglia fondata sul matrimonio non può in alcun modo avere come effetto il mancato riconoscimento dei diritti delle altre formazioni famigliari”.

7 risposte a “Parlare ai sordi”

  1. Teo ha detto:

    E se la modifical del codice avesse luogo in un senso favorevole alle coppie di fatto, cioé attraverso non una legge speciale (come nel caso attuale dei DiCo), ma dell’inserimento di nuove norme? Alla fine, anche il matrimonio è regolato dal codice. Non è così che hanno fatto in Spagna?

  2. marco ha detto:

    caro Ivan, mi chiedo se non c’è qualche modo per trascinare il Ns Paese davanti a qualche corte di giustizia sovranazionale in quanto lesivo di alcuni diritti fondamentali dei cittadini che forse saranno rivendicati solo da una minoranza della popolazione, ma che è comunque ampia.

  3. Marta Meo ha detto:

    Caro Ivan, c’è qualcosa di fondo non mi tornava di questa dichiarazione di Fassino.
    Poi ho capito perchè.
    Io credo che la proposta del segretario dei ds non farebbe una piega (salvo la verifica dei benefici che potrebbe effettivamente portare) se lui fosse il Presidente del Consiglio, ovvero se avesse la forza nell’ambito della coalizione e oltre di contrattare il “valore” del ritiro dei DICO. Ma siccome non lo è questa dichiarazione è da ascrivere ad un suo libero posizionamento politico (e non di governo) che riguarda la fase costituente del PD che, francamente, fatico a far mio.

  4. paolo briziobello ha detto:

    Caro Ivan, non posso proprio esimermi dal risponderti stavolta!
    La recente presa di posizione di Fassino può certamente dare origine ad interpretazioni disparate per cui ci sta anche questa di Marco Simoni che fai tua, che per me è bizzarra.
    Mi sembra infatti davvero singolare il cercare interpretazioni che provocano quale effetto naturale lo spostamento del dibattito su un altro tema: dai diritti civili all’interpretazione di norme civilistiche e costituzionali: è la destra che cavalca a più non posso questa linea, da anni ormai!
    E tutto ciò, scritto da Marco Simoni, mi pare ancora più singolare se ci si aiuta nel ragionamento con il diritto privato, che potrà certo regolare i rapporti tra persone fisiche e/o giuridiche ma difficilmente va a braccetto con il diritto universale all’uguaglianza, almeno fintanto che al potere rimarranno o saliranno soggetti in grado di farsi beffa dei diritti di ognuno di noi, abilissimi nei dietrofront post elettorali o negli opportunismi di facciata.
    Il “nuovo modello di società” incarnato dal nascente PD (ammesso che a qualcuno interessi ancora l’argomento) è composto da ambedue le categorie, questo è il punto drammaticamente dolente per i veri fautori dell’uguaglianza dei diritti.
    E impariamo a dire le cose per come stanno: un iscritto ai DS che spera di entrare nella nomenklatura del PD preferisce assecondare l’uscita di Fassino.
    Mi pare che anche tra i commentatori si stiano riesumando altre anime silenti.
    E poi si dice che in questa Italia i DICO sono una schifezza!
    Vogliamo provare a vedere qual è la schifezza più grande?
    Non certo la verità scritta da Biraghi su OMB!

  5. massimo ha detto:

    Concordo al 100% con paolo briziobello e riporto testualmente un brano da questo blog postato il 24/04/2007 intitolato CHI SI CALO’ LE BRAGHE…
    “Il fatto che Aurelio (Mancuso) e molti altri dirigenti del movimento GLBT italiano si siano impegnati direttamente, e per molti anni, purtroppo non fa tuttavia venir meno che il risultato di questo loro impegno sia stato di di qualità e di impatto assolutamente fallimentari. Riconosco e rispetto la buona volontà di chi per anni si è dato da fare, ma quello di cui qui si dovrebbe discutere non è tanto della storia del mio impegno personale quanto dei risultati di chi istituzionalmente si era assunto la responsabilità di rappresentare e difendere la nostra comunità.
    Aurelio sa che ho sostenuto le tesi che ho esposto al Congresso di Firenze ben prima di aderire ai DS e continuo serenamente a sostenerle adesso. Nessun bisogno di accasarsi o di rendersi simpatici, dunque. Il problema è che proprio il fallimento di decenni di politica omosessuale in Italia ci costringe oggi ad esigere l’approvazione dei Dico per poter – non dirò risolvere il problema dei diritti di cittadinanza dei gay in Italia, figuriamoci – ma per evitare situazioni scabrose come quella di Adele Parrillo, la vedova di Nassirya scacciata e misconosciuta perché non regolarmente sposata col suo uomo.”
    Ivan, queste riflessioni io (e non solo) le ho condivise, ma le tue ultime uscite mi disorientano assai….
    Massimo

  6. Sciltian Gastaldi ha detto:

    La nuova – ma probabilmente non ultima – posizione di Fassino sui diritti civili è ormai più moderata di quella di Gianfranco Rotondi, segretario della Nuova Dc. Direi missione compiuta, no?
    Adesso l’accordo con la Binetti lo vedo possibile: in fondo si tratta di conciliare la vecchia posizione di Rutelli con quella di sempre di Binetti, sapendo bene che alla fine vincerà quest’ultima.
    Sul piano della faccia, non c’è motivo di preoccuparsi. Fassino l’aveva perduta da tempo. Ora semmai è il turno di chi segue Fassino.

  7. Nico Colella ha detto:

    Giusto Sciltian. Il trasformismo di certi politici è avvilente.