Da profondo conoscitore dei luoghi non riesco a non sorprendermi quando penso che la cosa più interessante che la politica italiana sia stata in grado di produrre negli ultimi anni sono due froci di Foggia.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
57 risposte a “Foggian Pride”
E tu quale sei, scusa?
Hee hee.
Adoro.
fenomenale!
.. con Vendola facevate Bingo!! Siete stupendi. 😉
Hai scritto una storia molto tenera e piena di vita. Spero non ti dispiaccia se l’ho segnalata nel forum di cui faccio parte…
Hai scritto una storia molto tenera e piena di vita. Spero non ti dispiaccia se l’ho segnalata nel forum di cui faccio parte…
Hai scritto una storia molto tenera e piena di vita. Spero non ti dispiaccia se l’ho segnalata nel forum di cui faccio parte…
Hai scritto una storia molto tenera e piena di vita. Spero non ti dispiaccia se l’ho segnalata nel forum di cui faccio parte…
Lovely!
Gran bella foto, siete proprio belli.
Merito anche del fotografo, che è un grande… e si vede.
Baci,
Galy
>due froci di Foggia…
di cui uno si ostina a usare quelle orribili camicie da boscaiolo !
Capisco Ivan che punti anche all’elettorato del nord e che sei sensibile anche alla questione settentrionale, ma non serve travestirsi da valligiano…
;-))
Diamine se è venuta bene l’Onorevole Luxuria! C’è da dire che i capelli un po’ mossi le donano moltissimo…
(Tu non vali, Ivan, sei di un fotogenico da far morire d’invida.)
Bellissima descrizione. Bravo.
Ivan,
concordo con Marta, anche se il rosso ti dona..:o)
Però siete venuti bene tutti e due, considerata poi la giornataccia, soprattutto per Vladimir.
Mi è dispiaciuto vederla così scossa, non se lo meritava proprio perchè è una grande, ed ispira simpatia.
D’Alema ha detto stasera che il comportamento delle autorità russe richiede delle spiegazioni…vediamo un pò se le avremo mai.
Comunque, era assolutamente impossibile aspettarsi qualcosa di buono da un capo di stato che è un ex KGB.
Il lupo&compagni di merende (leggi sindaco di Mosca) perdono il pelo ma non il vizio, si sa…
Non per rovinare la festa, ma un due parole sul bagno di sangue del centro-centrosinistra alle elezioni amministrative, no? 🙂 Il problema ora è: quand’anche passasse una cometa e facesse decidere a Fassino di dare le dimissioni come dovrebbe davanti a questi numeri, ma chi ci mettete al posto suo? Se ne sono andati tutti quelli che la pensavano diversamente!
Ci metteremmo Ivan, naturalmente! :o)
Filippo, ti adoro pure a te. Ti ho pure risposto nei commenti del post sul giochino di Sofri, in questo blog.
t’ho risposto pure io, sempre la’.
Ed il bello è che in due città che andranno al ballottaggio (credo del Sud, non ricordo i nomi), in testa è il candidato della sinistra radicale !
Si facessero un esamino di coscienza, tutti !
che due paia di occhi, mi risollevate il morale, oggi…
effettivamente avresti dovuto scegliere una camicia + in sintonia con la tua ospite, Ivan 😉
un abbraccione.
Sta bene con il naso nuovo, Vladimir. No, non sfotto, sta bene davvero! Un abbraccio solidale per la brutta avventura.
Restodelmondo! i capelli di Luxuria non sono mossi: sono “à la coque”!
🙂 grande Luxuria, grande Ivan, grandi persone con dignità e schiena dritta!!
Sciltian.. per curiositàperché non è un nome molto diffuso.. non è che abbiamo fatto il Master insieme a Bologna?
Un abbraccio a tutti
Carolina
Carolina, eh, direi di sì. O pensi ce ne siano due co’ sto nome? 😉
ivan è sempre valido il detto fuggi da foggia non per foggia ma per i foggiani?
Belli veramente, tutti e due.
Quando si deciderà la maggioranza degli italiani a condividere un pò del nostro buon gusto?
:-))
Baci.
Massimo&Domenico
Mi piacete un sacco!
Siete la coppia più bella del mondo!!
Belli, bravi e coraggiosi!
Non da oggi vi amo.
Invece di partecipare al gioco di Sofri jr e Diaco, proponiamone uno noi: Ivan e Vladimir alla guida del PD al posto di Fassino e Rutelli.
E’ solo un sogno, lo so…
a-d-o-r-a-b-i-l-i, sì una coppia davvero straoridnaria nel marasma italiano: perché non vi mettete a lavorare di più assieme?
Ivan posso aggiungermi io anche se sono di Bari??????? 😛
Certi rincontri fanno parte del vissuto di molti gay che da adolescenti gaurdavano da lontano e con timore il coraggio dei coetanei che invece non avevano paura di sfidare il sistema. C’e insomma nella mia vita e in quella di molti miei amici un Vladimiro il Ricchione che un giorno si trova finalmente la forza di salutare, con animo un po’ colpevole. La tua storia mi ha quasi commosso.
Che belli che siete…
😉
Della serie: facciamoci del male…
Io penso di andarci…qui sotto…
Ma solo perchè c’è Patrizio Roversi a condurre, eh ?:o)
http://www.propd.net/
La cosa più interessante della politica italiana? Degli ultimi decenni?
Ma certo: Ivan e Vladimir.
C’è pure la foto a dimostrarlo, 30 (!) commenti in poche ore (vabbé, qualcuno è doppio) e immagino almeno 1000 contatti/giorno.
Rutelli e Fassino stanno prendendo contromisure. Bartinotti è rassegnato. Pecoraro interessato.
Ivan, ci sono parole che fanno male, dovresti saperlo. Due mesi fa, a Torino, Matteo si e’ tolto la vita perche’ gli davano del frocio e noi tutti a parlare di intolleranza e omofobia. Oggi sei tu a definirti in quel modo. Che significa? Che in bocca a te certe parole sono semplici sinonimi, mentre diventano insulti se le pronuncia qualcun altro?
Benedetto, non credi che se cominciamo a usarla anche noi gay/froci questa parola magari poi perderà la sua accezione negativa?
bellissima foto 🙂
No, Giovanni, non lo credo affatto. Chi ha la pella scura non deve accettare di chiamarsi “negro”. Le prostitute non si devono definire “troie”. Chi ha un problema psichico non e’ un “ritardato”. E gli omosessuali non sono ne’ “froci”, ne’ “finocchi” ne’ altro… Certe parole non sono semplici sinonimi: sono insulti.
Benedetto, la questione è più complessa di come credi.
In tutto il mondo i gay usano chiamarsi tra loro con termini volgari, così come i neri si chiamano spesso, tra loro, “niggers”. L’uso del termine volgare è una forma di esorcismo della sua contundenza, per dirla in due parole. Naturalmente ne viene consentito l’uso solo a chi è interno al gruppo.
Oltre a questo, il termine romanesco “frocio” è l’unico, tra i vari dialettali, con un’etimologia non ignobile. Viene probabilmente dai “frosci”, che erano il soprannome romano delle guardie svizzere del papa, con la loro caratteristica divisa colorata che aveva delle “frasce”, ossia delle frange. Nel Rinascimento i romani decisero che se a Roma c’era omosessualità, come c’era, poteva solo essere stata portata da fuori. Da chi? Dalle guardie svizzere, naturalmente, che avevano diffuso anche tra i preti… 🙂
Poi possiamo discutere se è politicamente opportuno che un politico che è anche gay, come Ivan, debba usarlo o no, ma direi che sul suo blog fa un po’ come gli pare, no?
Ohi Ivan, ho letto solo ora il post su Vladimir. Ma lo sai che è bellissimo ciò che hai scritto? :-))
Sciltian, potremmo anche aprire un dibattito sull’uso “interno” di determinate parole, ma non credo che questo sia il problema. Ivan e’ stato (e resta) il mio cadidato premier e da lui mi aspetto un comportamento (anche verbale) degno della moglie di Cesare.
Ho provato a cercare su Google “+Obama +nigger”, e ho trovato soprattutto link a fanatici razzisti di estrema destra (puoi controllare). Ci sara’ un motivo, no? Barak Obama e’ un nero americano, non un negro. Punto.
Ivan Scalfarotto e’ un omosessuale italiano (e lo sono anche io). Ed e’ anche un uomo politico che non puo’ permettersi simili sviste. O il prossimo branco di adolescenti cretini che se la prendono col piu’ indifeso di loro potra’ sempre dire “mica offendiamo nessuno, anche Scalfarotto parla cosi’…”
Sciltian, pensaci tu. Io con uno che si fa chiamare come il papa non ci parlo piu’.
Caro Benedetto,
frocio – anzi: ricchione – è il modo in cui Vladimir ed io siamo stati apostrofati per anni in quel di Foggia. Questo post è semplicemente una piccola e sorridente considerazione su come sia strana la vita e come ci sia un’intrinseca giustizia nelle dinamiche di dare-avere del destino.
Dopo anni di persecuzioni (Vladi) o di vita vissuta nel terrore di essere scoperto (io) ci ritroviamo a quarant’anni in quel di Mosca: lei tra i più popolari e visibili deputati della Repubblica, io dirigente di una multinazionale con la passione della politica. Proprio noi due siamo i quarantenni di Foggia che, in barba al pregiudizio, hanno fatto in qualche modo più strada nella vita. E nel frattempo chi ci dava dei froci passa le sue giornate in piazzetta a Foggia a spendere, nella migliore delle ipotesi, i soldi di mamma e papà.
Hai chiamato in causa il povero Matteo. Ecco: il messaggio è che se Matteo avesse avuto più esempi di omosessuali o transessuali sereni e realizzati intorno a sé avrebbe avuto meno paura e più serenità ad affrontare la vita e anche quei bastardi che gli davano del frocio. Ho usato deliberatamente una parola forte per dire una cosa forte: che prima di dare del frocio a qualcuno conviene pensarci bene. Dopo qualche tempo potrebbe diventare il vostro deputato o il vostro direttore. E, quando sarà, vi passerà la voglia di fare gli spiritosi.
Se non sei convinto, fatti un giro su questo blog. Si chiama “Vecchi froci” e ci sono molte cose da imparare da quelle parti.
Cari saluti,
Ivan
Caro Ivan,
mi e’ ben chiara la differenza tra “darsi” del frocio e “dare” del frocio a qualcuno. MA usando una parola forte per dire una cosa forte, si corre il rischio di sdoganare quella parola. Hai ragione: prima di dare del frocio a qualcuno conviene pensarci bene, ma non perche’ domani fara’ strada nella vita. Bisogna pensarci bene perche’ oggi quell’insulto lo fara’ stare male. E gli esempi di omosessuali realizzati non devono servire solo ai ragazzi come Matteo, ma anche a quelli che Matteo lo tormentavano perche’ nessuno gli aveva mai spiegato che non c’e’ nulla di male nell’essere diversi.
Comunque grazie per la risposta e per la segnalazione.
Benedetto
Ho sempre pensato che si debba contrapporre una spregiudicatezza “nostra” al loro insulto, sottrargli anche l’aggressività, tipo quella battuta in “Amici Complici Amanti” (A Torchsong Trilogy, di Harvey Fierstein) dove la drag che canta sul palco, all’ennesimo insulto di uno spettatore, gli fa: “Ma tua madre l’ha avuto un figlio normale?”.
O come un mio amico al ristoratore napoletano che dice: “E un piatto di finocchi no?” . E lui: “Anche un cesto, caro”
Bisogna rubargli tutto, anche “finocchio” e “normale”, a loro che in questo momento ci tolgono anche l’aria.
Ivan, Grazie per il link, ricambio con un post in cui segnalo questo dibattito che mi pare interessante
Se fossimo vis-a-vis, aggiungerei delle sfumature. Siccome siamo in un forum, mi limito a dire che sono più d’accordo con Trimanda, sebbene capisca perfettamente la prospettiva di Benedetto.
Il problema è particolarmente spinoso quando a usare il termine “frocio” è un uomo pubblico gay. Ci sarebbero tante considerazioni da fare. Non dobbiamo avere paura delle parole e il modo migliore per farlo è usarle. Ovviamente, è un messaggio che possono cogliere bene soprattutto coloro che sono ormai sereni. Un adolescente che si pensa gay, oppure un uomo adulto che è ancora “nel cassetto”, quando sente parlare di “frocio”, diventa rosso in volto per la rabbia e la paura di essere accostato a quell’insulto.
La spiegazione di Ivan cmqe è azzeccata, mi ritrovo anche in quello che dice lui.
Infine, una notarella personale. L’ultimo tizio che mi ha urlato dietro “frocio” mi aveva visto andar via dal Coming Out di Roma, in scooterone, con una rosa rossa tra i denti (eravamo sotto campagna elettorale, ero candidato per la RnP, ed ero anche in umore Ultimo Tango) e il mio fidanzato abbracciato dietro. Mi sono fermato, sono tornato indietro, siamo stati circondati da 7-8 amici del tizio, tutti sui vent’anni. Ci hanno mollato un pugno e io ho pensato bene di stampare il ricordo del mio casco da motociclista, che naturalmente indossavo, sul setto nasale di colui che ha urlato “frocio”. Poi ce ne siamo andati. Ora, forse non sarò stato educativo per le masse (?) però di certo il tizio si ricorda dell’episodio tutte le volte che si guarda allo specchio…
***
Intanto, la Cdl ha preso il 50,0% a Todi, nella rossa Umbria. Ne vogliamo parlare?
ERRATA CORRIGE: ricordavo male, non era il mio ragazzo. Era Andrea, del Mieli. Siamo sempre stati amici e basta 🙂
Secondo me, ha ragione Benedetto. Ho un figlio di 8 anni e qualche settimana fa l’ho sentito dare del frocio a un suo compagno. Gli ho chiesto se sapeva il significato di quella parola e mi ha risposto di no. Gli ho chiesto perchè la usava e mi ha detto che in classe la usano tutti. Mi è sembrata una cosa molto preoccupante: bambini delle elementari che si lanciano epiteti omofobi. Io ho spiegato a mio figlio che se cento persone intelligenti ripetono una cosa stupida quella cosa non diventa intelligente. Adesso però mi fate sentire come se avessi torto… Che faccio? Gli dico di continuare pure così toglie aggressività all’insulto?
Ciao,
1) a proposito di politica… speriamo che ora non coincino a dire che perdono voti perché hano sposato la questione nomosessuale con i DICO!
2) a proposito di froci e omofobia… il 28 Giugno i Gruppi di omosessuali credenti di alcune città organizzano una veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia, e non serve morire per esserlo!
3) a proposito di Matteo che si è suicidato… avete letto il racocnto di Veltroni? Bello! E conoscete il racconto di Matteo B. Bianchi “Say ggodbye to Cosmobimbo”? Bellissimo ed educativo!!! Se volete ve lo mando, è molto corto, molto bello, ben scritto e si legge in un lampo!
Canarino
ERRATA CORRIGE:
il racconto di Veltroni è “Aspetta te stesso”
il racconto di MAtteo B.Bianchi è “Say goodbye to Cosmobimbo”
ma facciamoci due risate sul PD che è un uccello in chiesa: http://www.youtube.com/watch?v=5AThqlRCKWY
e dopo gli uccelli, le mucche : http://www.davidecorritore.it/archives/2007/05/le_mucche.shtml
Giorgia, se vuoi ti do il mio parere. Secondo me hai fatto benissimo a riprendere tuo figlio. Al 90-95% lui è etero, e tutti gli etero dovrebbero introiettare il rispetto delle parole. Se poi dovesse essere gay o bi, quando sarà grande, se deciderà di esorcizzare l’insulto usandolo a sua volta, sarà una scelta consapevole ben differente da quella di oggi che ha 8 anni. Oggi usa la parola nel suo verso sbagliato e ovvio, quello dell’insulto. Se un domani lo vorrà usare come suo tratto distintivo, sarà una scelta di tutt’altro tipo.
cara giorgia, pensa che quando mia figlia aveva l’età del tuo, lei, figlia di due non sposati e neanche conviventi, l’ho beccata che diceva a un compagno di scuola “bastardo” …
ripensandoci, guarda come quell’insulto lì abbia perso il suo significato letterale: quasi non se lo ricorda più nessuno che significa figlio fuori dal matrimonio …
accadrà anche a “frocio”? Il problema è “nel frattempo”: quanti ragazzi come Matteo “nel frattempo” ne saranno vittime?
Ivan, ho letto il pezzo che hai scritto su Vladimir… che bello!
Confesso che quando lo vidi su Telefoggia che ballava e cantava in playback “Polisex” di Ivan Cattaneo fu davvero un colpo!
Però adesso toglimi una curiosità: in che periodo hai frequentato il Lanza? In che sezione eri? La A per caso (Fanelli, De caro ecc ecc)?
Un abbraccio da un altro foggiano frocio.
PS – scusa, non vorrei rovinare la festa ma forse dovresti aggiungere “due froci di Foggia” che da Foggia se ne sono andati ! ! !
Uso privato del mezzo pubblico.
Caro Zealamb, devi essere più vecchietto di me: ero nel corso A, ma sono arrivato a Fanelli e De Caro appena pensionati.
Fatti vivo con una mail privata che continuiamo l’amarcord senza annoiare il prossimo nostro.
Un abbraccio, Ivan
Beh… siete veramente belli, dentro e fuori!
Complimenti a entrambi, dove troviate la forza proprio non lo so.
Con stima