Giovanni Sartori, in un editoriale sul Corriere del 6 marzo scorso citava la “regoletta dei nanetti: una riforma elettorale che piace a loro è sicuramente cattiva per il Paese”.
Sull’Unità di ieri Stefano Ceccanti sottolinea l’opportunità e la necessità di una sottoscrizione in massa del referendum sulla legge elettorale (150.000 firme raccolte in un mese) anche durante le feste dell’Unità. Individua nel mancato rispetto di alcuni punti del programma elettorale e nel “sotto scacco” costante sferrato ora da un partito, ora da un altro della coalizione le ragioni del distacco dal Governo da parte dell’elettorato di centrosinistra e lo definisce uno “scetticismo pronunciato” , escludendo che si arrivi alla “forma eclatante del ritiro del voto”.
Alla luce dei risultati, ancora parziali, che stanno emergendo dalle elezioni amministrative però, mi viene in mente il tormentone di una vecchia pubblicità : “Già fatto???”
2 risposte a “Già fatto??? – Emanuela Marchiafava”
Io penso che il referendum debba servire solo da mezzo di pressione sulla politica. Purtroppo la volontà del popolo era chiara prima dell’aborto- Mattarellum: si votò un referendum per eliminare il proporzionale, e per il maggioritario.
Io sono per il maggioritario a doppio turno, e per una riforma in senso francese/semipresidenziale.
Considerato che teocons e teodem sono enormemente avvantaggiati dalla legge attuale direi che anche il gaypride è appropriato per una sottoscrizione in massa