3 Giugno 2007

Un messaggio dal bunker

Diario

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Roma, 2 giu. (Adnkronos) – “A me il posto non l’ha lasciato nessuno, ho fatto le primarie, ho lottato e me lo sono preso”. Lo dice Romano Prodi a Radio24 replicando al fatto che nel Comitato dei 45 non ci nemmeno un under 40. Il premier aggiunge che “non si è mai sentito che qualcuno lascia il posto, ma non solo in politica, anche in economia. Se ci sono giovani in gamba il posto se lo prendono”. Prodi prosegue facendo notare che c’è una certa mancaza di iniziativa e volontà da parte dei giovani: “Io mi auguro che ci sia una nuova generazione, ma non vedo nessuno che si fa avanti”.
Forse ha ragione Romano Prodi, il posto bisogna andare a prenderselo, e credo che in giro per l’Italia ci sia un bel po’ di gente che a questo punto pensa che sia proprio il caso di cominciare ad organizzarsi per farlo.


Certo, vedere l’esponente più autorevole di una classe politica che ha fatto della cooptazione basata sull’appartenenza e sulla fedeltà a questo o a quel capobastone il sistema tipico (se non l’unico) per l’assunzione di una responsabilità, un po’ sorprende e un po’ fa specie.
Mi occupo professionalmente di talento e di “succession planning” e so che la nascita di una classe dirigente non è una cosa che accade per caso, ma può succedere solo grazie ad uno sforzo assolutamente deliberato, estremamente impegnativo e spesso anche molto costoso. Una nuova generazione di leader non si improvvisa, si costruisce. E la si costruisce non solo perché è la cosa giusta da fare dal punto di vista morale, ma perché avere una classe dirigente pronta è cosa necessaria per la sopravvivenza dell’istituzione.
Ogni leader ha la responsabilità di far crescere ciò che governa e di trasmettere il testimone a chi verrà dopo di lui consegnando ai propri successori un valore aumentato. Parte indispensabile di questo processo è assicurarsi che ci sia qualcuno a raccogliere il testimone. Per fare questo bisogna in primo luogo costruire un ambiente nel quale i talenti possano svilupparsi, nella consapevolezza che si renderanno disponibili occasioni di crescita e di sviluppo. Bisogna poi cercarli, quei talenti, investire per fare in modo che crescano, esporli alle giuste esperienze per fare in modo che siano pronti quando sarà il loro momento.
Oggi non solo la politica, ma anche l’Italia più in generale, non fa niente di tutto questo. E’ per questo che Prodi, chiuso nel suo bunker, non vede giovani in gamba: se solo facesse un giro per le principali università del pianeta, se facesse una telefonata alle direzioni del personale delle più grandi banche ed imprese del mondo, in tutto il mondo, dall’America all’Oceania, ne vedrebbe un sacco, di valenti e giovani italiani.
E se poi, come capo del governo, si prendesse la briga di favorire la creazione di un sistema universitario più meritocratico e meno nepotistico, di un posto dove la conoscenza e non la produzione di diplomi fosse al centro del sistema, se aprisse le professioni e abolisse le corporazioni con i loro passaggi di padre in figlio, se aumentasse la mobilità sociale, se garantisse diritti di cittadinanza piena per tutti, se premiasse i meritevoli e proteggesse i deboli invece di essere alla testa di un paese in cui sistematicamente si confonde l’uguaglianza con un ugualitarismo livellato al punto più basso possibile che certo non incoraggia nessuno a migliorarsi, beh, in questo caso i giovani in gamba li vedrebbe moltiplicarsi come funghi.
Qui invece c’è una classe dirigente che non vive il passaggio del testimone come una responsabilità intimamente connessa al proprio mandato, la responsabilità di consegnare ciò che si governa al futuro, la responsibilità istituzionale – direi addirittura patriottica – di volere il bene di ciò che si governa al di là della propria traiettoria personale. Al contrario.
L’ Hic manebimus optime di Prodi dice invece chiaro e tondo che un ricambio al vertice del paese avverrà soltanto nella versione di una specie di lotta tra una generazione che preme da sotto ed una classe dirigente risolutamente decisa a non spostarsi fino a quando qualcuno, speriamo non l’estinzione per sopravvenute ragioni biologiche, non l’avrà rimossa dal campo.

24 risposte a “Un messaggio dal bunker”

  1. Filippo ha detto:

    per forza che nessuno si fa avanti, hanno chiuso tutte le porte di ingresso!
    Mi chiedo quanti risponderebbero all’appello se lo chiedessero quando qualcuno puo’ rispondere -e solo nelle interviste ai giornalisti-,

  2. Filippo ha detto:

    ops, ho mancato la seconda parte del post 🙂
    Ivan, da come la metti tu, sembrerebbe che la dichiarazione di Prodi sia stata una vera e propria dichiarazione di guerra. Volete il nostro posto? prendetecelo se ne avete il fegato. Non e’ forse una visione un po’ troppo decisionista per Prodi che ha fatto dell’evitare di prendere posizioni nette la sua bandiera?

  3. Lorenzo ha detto:

    Dopo le esternazioni di Prodi, spero che verranno capite meglio le argomentazioni di chi, come me, è uscito dai DS dopo il Congresso che ha segnato l’inizio del processo costituente del Pd. Non siamo dinosauri!
    Sono convinto che una sinistra liberal-democratica farebbe bene all’Italia (e, se è per questo, anche una destra laica repubblicana). Ma quando ho visto in che modo a partire dalle sezioni la classe dirigente ha indirizzato il Partito nel modo in cui voleva, mi sono accorto che si tratta di una gerontocrazia mummificata nei propri privilegi, che non ha sicuramente intenzione di cedere il posto ad alcuno. Il Pd sarà l’insieme di due scuole di apparacniki (comunista e democristiana) egualmente estranee alla democrazia in senso anglosassone.
    Ivan, l’unica cosa che devi fare è presentare una lista di giovani, donne, gay, nuovi italiani (purché tutti costoro siano motivati e intelligenti) e raccogliere un po’ di voti da offrire alla sinistra per temperare la batosta alle prossime elezioni.
    Il Pd non è una soluzione alla partitocrazia, è parte del problema. Quando l’avranno capito anche le persone come te, oneste e sincere, ma un po’ inesperte della vita interna ad un Partito, avremo fatto un gran passo avanti.

  4. Marco ha detto:

    Manomettiamo i loro girelli!

  5. gattasorniona ha detto:

    Caro Ivan,
    ho partecipato alle primarie perché volevo votare te. E l’ho fatto con tanto entusiasmo. Però ti confesso – non volermene – che avrei preferito votare una donna, perché fin da quando ne ho diritto, cerco sempre di dare il mio voto, qualsiasi voto, ad una “mia simile”. Ho sempre pensato che se tutte le donne facessero come me non ci sarebbe il problema della scarsa rappresentanza delle donne nelle istituzioni… d’ora in poi starò attenta anche all’età anagrafica. Questa sinistra al potere mi pare troppo pavida e inquartata per i miei gusti, anche se la sostengo perché l’unica alternativa disponibile mi fa paura.

  6. G.V. ha detto:

    Con tutti il rispetto per Prodi, questo e’ il classico modo per spostare la responsabilita’ dell’innovazione nella classe dirigente solo su i nuovi e mai sui coloro che detengono il potere e selezionano.
    Pienamente d’accordo con te Ivan.

  7. Piervincenzo ha detto:

    Ciao Ivan, ci siamo conosciuti negli studi di SkyTG24 nel 2005 prima di una tua intervista per le primarie. Ci ho tenuto a farlo perché credevo che persone come te siano la linfa vitale dell’Italia. Questo tuo post è una conferma di ciò che pensavo due anni fa. Continua così. Keep up the good work.

  8. Valentina ha detto:

    Senza parole

  9. L'altro Filippo ha detto:

    Continuo a pensare che in caso di non ascolto, di voler dare tuta la colpa ai giovani incapaci,
    bisogna arrivare a un vero scontro.
    In un post di un pa di giorni fà concludevo dicendo
    “Spodestiamoli”
    Ed aggiungevo:
    In caso di rifiuto da parte dei vecchietti
    l’alternativa sarebbe convocare un altro comitato.
    Nello stesso posto dove lo convocano loro.
    E tirare fuori le proposte noi, che non vogliono e non sanno tirare fuori loro.
    E che noi, possiamo fare.
    ***********************************************************************
    Ora mica Prodi lo avrà letto?
    Forse….

  10. L'altro Filippo ha detto:

    Continuo a pensare che in caso di non ascolto, di voler dare tuta la colpa ai giovani incapaci,
    bisogna arrivare a un vero scontro.
    In un post di un pa di giorni fà concludevo dicendo
    “Spodestiamoli”
    Ed aggiungevo:
    In caso di rifiuto da parte dei vecchietti
    l’alternativa sarebbe convocare un altro comitato.
    Nello stesso posto dove lo convocano loro.
    E tirare fuori le proposte noi, che non vogliono e non sanno tirare fuori loro.
    E che noi, possiamo fare.
    ***********************************************************************
    Ora mica Prodi lo avrà letto?
    Forse….

  11. L'altro Filippo ha detto:

    Continuo a pensare che in caso di non ascolto, di voler dare tuta la colpa ai giovani incapaci,
    bisogna arrivare a un vero scontro.
    In un post di un pa di giorni fà concludevo dicendo
    “Spodestiamoli”
    Ed aggiungevo:
    In caso di rifiuto da parte dei vecchietti
    l’alternativa sarebbe convocare un altro comitato.
    Nello stesso posto dove lo convocano loro.
    E tirare fuori le proposte noi, che non vogliono e non sanno tirare fuori loro.
    E che noi, possiamo fare.
    ***********************************************************************
    Ora mica Prodi lo avrà letto?
    Forse….

  12. L'altro Filippo ha detto:

    Continuo a pensare che in caso di non ascolto, di voler dare tuta la colpa ai giovani incapaci,
    bisogna arrivare a un vero scontro.
    In un post di un pa di giorni fà concludevo dicendo
    “Spodestiamoli”
    Ed aggiungevo:
    In caso di rifiuto da parte dei vecchietti
    l’alternativa sarebbe convocare un altro comitato.
    Nello stesso posto dove lo convocano loro.
    E tirare fuori le proposte noi, che non vogliono e non sanno tirare fuori loro.
    E che noi, possiamo fare.
    ***********************************************************************
    Ora mica Prodi lo avrà letto?
    Forse….

  13. paulo ha detto:

    Posso solo notare che se fosse vero:
    “Prodi prosegue facendo notare che c’è una certa mancaza di iniziativa e volontà da parte dei giovani”
    allora Prodi, in quanto una delle guide di cotale generazione, starebbe semplicemente, candidamente, ammettendo un suo totale fallimento al riguardo.

  14. francescoQQ ha detto:

    A proposito di un messaggio dal bunker….
    “Dal 16 aprile, con l’esclusione di 36 ore un “manipolo” di Radicali ha intrapreso, giorno dopo giorno, uno sciopero della fame ad oltranza. E dalle ore 12 di mercoledì Pannella ha deciso anche di non ingerire liquidi di sorta. Nessuno ne parla, nessuno ne discute. Anche per dare torto, per dire che si sbaglia. E’ “normale”? Forse sì, in questo paese è normale.”
    “Sono queste ormai le ore e i giorni decisivi per presentare e portare al voto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso la Risoluzione per la moratoria. Malgrado il successo del Consiglio Affari Generali dell’Unione Europea a Bruxelles del 14 maggio, nessun atto concreto e conseguente a quanto deciso in quella sede è stato ancora compiuto. Non risulta che il Governo italiano abbia ottenuto la necessaria approvazione della Presidenza tedesca dell’UE su un qualsiasi testo di Risoluzione e tantomeno si è avviata la raccolta dei co-sponsor né sono stati presi contatti con la Presidenza dell’Assemblea Generale dell’ONU per individuare la procedura di apertura del dibattito sulla moratoria. In tal modo viene beffato persino il parere unanime dei ventisette Ministri europei e, in particolare, l’impegno del Parlamento e del Governo italiani.”
    IVAN FAI UN POST SUL TUO BLOG SULLA BATTAGLIA DI PANNELLA E I RADICALI PERCHE’ IN QUESTE ORE IL GOVENO ITALIANO PRESENTI ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELL’ONU UNA RISOLUZIONE PER LA MORATORIA DELLE ESECUZIONI CAPITALI ! ! !

  15. Marco S. ha detto:

    Grande gattasorniona! Sentivamo la tua mancanza, ed ora può cominciare la lotta!

  16. Upanisad ha detto:

    Umm.. vedendo la puntata di Report di stasera una domanda mi sorge spontanea: qualcuno riesce a procurarsi il manuale del “giovane rivoluzionario pacifico” illustrato nel servizio? Forse è il caso di mettere in pratica qualche suggerimento anche in Italia, per smuovere ‘sit gerontocrati!

  17. Paolo ha detto:

    “Se ci sono giovani in gamba il posto se lo prendono”. Avevo visto questa intervista (tra l’altro di un tono arrogante e saccente come poche altre volte ho visto) un paio di giorni fa e ora sono tornato dopo un po’ di tempo sul tuo blog proprio perchè mi aspettavo un tuo commento. Commento che devo dire perfetto. Vorrei solo aggiungere una considerazione: Prodi ha vinto perchè quella volta alle elezioni politiche una grandissima parte delle generazioni di ventenni e trentenni ha votato per lui, ma perderà tutte le prossime elezioni perchè in un anno è riuscito a disintegrarne tutte le aspettative. Mi chiedo se si possa essere più miopi.

  18. Paolo ha detto:

    Eppoi scusami Ivan… ma vorrei farti una domanda che tra l’altro vorrei rivolgere anche ad altri come Cuperlo, pennarossa ecc…
    Ma come fate a sentirvi più vicini a Prodi, D’Alema,Finocchiaro,Fassino, Rutelli, Dini, Follini, Del Turco, Sbarbati piuttosto che Folena,Mussi,Falomi,DeZulueta,G. Chiesa, Luxuria,Grillini?
    Perchè scegliete di stare in un partito che, tanto per dirne una semplicemente fondante, NON METTERA’ MAI NEL SUO ORIZZONTE POLITICO LA FINE DELLA DISCRIMINAZIONE OMOSESSUALE? Ti chiedo semplicemente di darmi una data indicativa futura entro la quale pensi che il PD possa proporre una legge che introduca il matrimonio omosessuale.
    Il PD è un partito che nasce con l’unico obiettivo di creare le premesse di un governo puramente centrista che (superati Prodi e Berlusconi) includa anche FI. Non guarda e non guarderà mai in altre direzioni che non siano il centro moralmente conservatore e politicamente lobbista. Pensate davvero di riuscire a cambiare direzione a forza di primarie e congressi????

  19. Nico Colella ha detto:

    OT: per chi è di Bari ed è interessato a partecipare al prossimo Gay Pride nazionale di Roma del 16 giugno, sul mio blog (cliccando sul mio nome) trovate tutte le informazioni necessarie su come parteciparvi. Arcigay Bari ha messo a disposizione due pullman.
    Grazie e scusate l’OT…

  20. Kkarl - Pennaroosa ha detto:

    Caro Paolo,
    la risposta alla tua domanda è nell’altra tua domanda finale.
    La nostra è una pazza scommessa! Qundo metti insieme un pò di sana incoscienza, passione, voglia di combattere, voglia di sfide difficili, e tanti ideali … beh: noi ci siamo.
    Sulla carta (ripeto: sulla carta) il PD rappresenta la prima vera occasione in cui si possa “occupare” pacificamente un partito. Noi ci auguriamo di fare proprio quello che nel finale del tuo commento chiedi con evidente ironia (bonaria).
    Noi vogliamo tentare di dare al PD una direzione diversa da quella che appare ora. Con la costituente, con le primarie, con le nostre iscrizioni tendenti a condizionare “da dentro” le sezioni (o i circoli o come si chiameranno …).
    Lo so che sembra una “mission impossible”. Per ora ci proviamo. Di sicuro non accetteremo di morire democristiani.
    Sarebbe importante però, in ogni caso, che la sinistra (quella che non è voluta confluire nel PD) decida una buona volta di unificarsi anche essa! Con il 5% si fanno delle bellissime e toccanti manifestazioni, ma tornati a casa si arrotolano di nuovo le bandiere e non si ottiene niente.

  21. Danilo ha detto:

    Caro Ivan,
    prendiamo alla lettera l’invito del Presidente del Consiglio e andiamoci a prendere il nostro posto. Io sono pronto! Ovviamente senza rivoluzioni cruente ma con la determinazione che richiede l’impresa. La dichiarazione di Prodi ha il merito di farci capire che non c’è la volontà di creare e crescere una classe dirigente e quindi non dobbiamo aspettarci nulla da chi oggi è al potere.
    Danilo

  22. andrea ha detto:

    Un’avviso ai naviganti.
    A volte sento rivendere il conflitto generazionale come la novità- entusiasmante- dei nostri giorni.
    Storia alla mano, vorrei smentire.
    Non è il conflitto generazionale la novità, quello c’è sempre stato, e nel ’68 è stato la molla della rivolta.
    Il motto di oggi non è “potere ai giovani!”, ma la rivendicazione del diritto di essere riconosciuti adulti, e che ci vengano garantite le condizioni per realizzare i nostri progetti e vivere da adulti. Ho 27 anni: sono adulto. Sono loro che sono vecchi. Ma se c’è una cifra dell’adulta, allora è proprio quella di abbandonare i toni dell’adolescenza per quelli del confronto maturo. Non lo scontro irriducibile dietro a un’altro concetto, quello di gerontocrazia, che organizza il nostro disagio; ma il confronto, anche duro, sui contenuti.
    Se ci limitiamo alle offese reciproche è ben triste: vuol dire che abbiamo raccolto molto bene il peggio dell’eredità di padri e nonni.
    Buon lavoro
    andrea

  23. beffatotale ha detto:

    Ecco, allora vorrei sapere qual e’ il mio posto, perche’ per me non c’e’ neanche se me lo volessi prendere. Prodi forse si dimentica che in Italia il merito non e’ riconosciuto. Che nelle universita’ contano i baroni amici, non i concorsi. Che nella pubblica amministrazione fa carriera chi e’ benvoluto, non chi e’ piu’ bravo. Certo, ci sono delle eccezioni. Ma oltre a essere bravi bisogna essere fortunati. Per questo tanti dei bravi giovani d’Italia sono all’estero, a fare la fortuna delle aziende e degli istituti di ricerca di mezzo mondo (vero Ivan?).
    Noi non vogliamo che nessuno ci regali il posto, vogliamo che ci sia data la possibilita’ di far vedere che valiamo, di portare le nostre idee e di spezzare gli schemi ingessati del vecchio modo di fare politica, preoccupato piu’ di spartirsi il potere, accumulare cariche e spesso soldi. Abbiamo delle idee e vogliamo poter usarle.

  24. benny ha detto:

    ha ragione Romano non si puo chiedere agli altri di lasciarci libera la strada siamo noi a dovercela guadagnare e scavalcarli