Veltroni sostiene i referendum elettorali ma non firma. Per questioni di opportunità, pare. Perché il partito che è candidato a guidare ospita posizioni non omogenee sull’argomento. Mi dispiace ma dissento fermamente. E dissento perché pensavo fosse chiaro che in questo paese abbiamo bisogno di un leader, di uno che non prenda decisioni dettate soltanto dall’opportunità, che non divarichi le proprie azioni dalle proprie opinioni. Uno che indichi una strada, una visione, un progetto di Italia da perseguire e da realizzare.
Francamente ne ho abbastanza della real politik, ne ho abbastanza dei colpi al cerchio e dei colpi alla botte. Ne ho abbastanza di quelli che cercano il consenso tentando di non scontentare mai nessuno. Vorrei qualcuno che si assumesse finalmente uno straccio di responsabilità, che avesse il coraggio limpido delle proprie idee e che consentisse a me e ai miei concittadini di valutarlo sulle sue idee e sulle azioni conseguenti.
Leader è uno che guida un partito, non uno che si fa guidare dallo stesso. La varietà di opinioni nel PD è tale e tanta che se Veltroni deciderà di usare lo stesso criterio utilizzato in questo caso finirà con non decidere su nulla.
Per ciò che mi riguarda l’indicazione è una ed una soltanto. Firmare, e presto.
22 risposte a “Non ci siamo proprio”
Da esterno al Pd e da scettico sul referendum, i “leader” diessini mi sconcertano sempre di più. Dopo Fassino che aderisce al Pride ma non alla piattaforma, questa di Veltroni. Insomma, va bene che ormai la sinistra l’hanno messa da parte, quindi forse chiedere di “dire qualcosa di sinistra” è troppo. Che dicano pure qualcosa di centro, allora.
Ma che dicano qualcosa di coerente, per una volta!
Ma, qui più che sinistra o centro, il problema risiede nella lacuna decisionale. Se si è d’accordo per il referendum si firma. Punto. Altrimenti si sta zitti. No, invece si tira il sasso e si nasconde la mano. Che poi qualcuno si offende. Peccato che all’interno delle componenti che formeranno il PD non conosco qualcuno che non sia d’accordo, almeno a parole, con i quesiti referendari.
Sottoscrivo pienamente il tuo giudizio su questa vicenda, sono rimasto sconcertato pure io dal comportamento di Veltroni.
L’uomo nuovo per non cambiare nulla, come al solito! Poi, nuovo insomma….
Spero che “imille” presentino una candidatura, quanto meno per contribuire ad arricchire il dibattito!
Un saluto, Andrea V.
Mah, pensavo che potrei sostenere, ma non votare, il buon Walter.
da veltroni non ci si possono aspettare posizioni nette, è da sempre così. la sua immagine consiste in un tifoso juventuni, con madre laziale e padre romanista: insomma mette sempre tutti d’accordo.
Pur di non far scegliere ai cittadini i propri
rappresentanti, le segreterie di tutti i partiti,
inventano formule sempre più fantasiose, ivi
compreso i vaf day, dove la nomenclatura e già
formata dal vecchio che avanza…..e di primarie
aperte per legge non si parla
…. meditate cittadini…ci stanno fregando
si scambia voto bulgaro per scegliere segretario
scelto dal partito (plebiscito) per primaria chiusa
(loro la chiamano aperta, perché possono votare anche i
simpatizzanti), siccome la primaria chiusa la fanno anche a
destra, niente primarie a sinistra radicale. La repubblica
dei cittadini vuole solo primarie pilotate.
Ed ogni giorno, nel silenzio assoluto migliaia di
cittadini firmano per le PRIMARIE APERTE PER LEGGE.
Perchè vogliono e vogliamo una democrazia partecipata.
Dal 17 gennaio 07 siamo in marcia verso l’Italia delle
Primarie, concretamente per cambiare realmente il paese.
Umberto Calabrese
Coordinatore Nazionale
Campagna VERSO L’ITALIA DELLE PRIMARIE e
de LA SPEDIZIONE DEI 1001
Via Savoia, 78 – 00198 Roma RM
Tel. 06.85.237.437 Tel.
Mobile: 338.7603413
Yh umberto_calabrese
Sk umbertocalabrese
http://www.laspedizionedei1001.it
E se – come mi suggerisce un’amica subdola e intelligente – appoggiassimo Veltroni senza votarlo?
Calabrese, il 1000 era occupato che proponi la marcia dei 1001?
La politica nuova è quella che mette in home page Fiori, Forlani, Bordon e Segni?
Siete d’accordo su tutto, basta non si parli di politica.
No!
La politica nuova è quella che ci fa stare ogni giorno, a raccogliere firme con e per i cittadini, che ci fanno essere con i referendum anni luce prima di chi vuole ma non può.
La politica Nuova è avere il coraggio di rischiare il proprio tempo e denaro, senza unirsi a vecchie carotidi o seguire come pecore il vecchio che avanza.
La politica nuova è Costruire dal basso una Mia Italia protagonista democratica e popolare, senza apparati di potere né segreterie compiacenti.
La nuova politica passa solo attraverso la partecipazione dei cittadini alla vita della polis ATTRAVERSO LE PRIMARIE APERTE PER LEGGE
Solo attuando l’art. 49 della costituzione, ridando SOVRANITA’ AL POPOLO si ha una nuova politica, sono i cittadini che si scelgono i propri rappresentanti e non i Potentati dei partiti che impongono al popolo suddito i propri Segretari e candidati
Questa è La Mia Italia protagonista democratica e popolare
che marcia orgogliosa VERSO L’ITALIA DELLE PRIMARIE
Ne vogliamo parlare?
Finalmente ho chiaro cosa non mi è mai piaciuto del Veltro….
Per Calabrese: dici “una Mia Italia protagonista democratica e popolare”
Non c’è che dire un post ossimorico!
sono d’accordo con lei signor scalfarotto: ne ho abbastanza di colpi al cerchio e colpi alla botte.
ma mi domando: come mai lei è ancora qua? l’altra settimana ha parlato con il ministro bindi dando un bel colpo al cerchio, nella riunione di pisa che c’è sul sito parla che non tornerà in italia finchè non le permetteranno di sposare il suo compagno -a proposito auguri, son lieta che lei sia un gay-, ma così dà un bel colpo alla botte. insomma forse veltroni è incoerente per equidistanza, come lo è sempre stato, ma lei che si propone con quest’aria così per bene e tranquilla, cosa avrebbe di diverso se in pochi giorni è riuscito ad andar d’accordo con il diavolo e anche con l’acqua santa? un’ultima cosa signor scalfarotto, sia così cortese da evitare che suoi anonimi seguaci si approprino del mio nome di battesimo su altri blog per controbeccare. non entro nel merito ma è una scorrettezza di cui lei certo non si onorerà di sapere nulla o ignora l’appartenenza. ma mi permetta di dubitarlo, è una birichinata davvero poco elegante. buona continuazione.
In nome della coerenza, propongo di cambiare il nome del partito Democratico in V.M.N.P. (Vorrei Ma Non Posso)…
Scusate, ma questa uscita di Veltroni mi ha fatto tornare in mente la canzone di Samuele Bersani “LO SCRUTATORE NON VOTANTE” che ci si adatta alla perfezione:
lo scrutatore non votante
è indifferente alla politica
ci tiene assai a dire “ohissa!”
ma poi non scende dalla macchina
è come un ateo praticante
seduto in chiesa alla domenica
si mette apposta un po in disparte
per dissentire dalla predica
lo scrutatore non votante
è solo un titolo o un immagine
per cui sarebbe interessante
verificarlo in un indagine
intervistate quel cantante
che non ascolta mai la musica
oltre alla sua in ogni istante
sentiamo come si giustifica
lo scrutatore non votante
è come un sasso che non rotola
tiene le mani nelle tasche
e i pugni stretti quando nevica
prepara un viaggio ma non parte
pulisce casa ma non ospita
conosce i nomi delle piante
che taglia con la sega elettrica
lo scrutatore non votante
conserva intatta la sua etica
e dalle droghe si rinfresca
con una bibita analcolica
ha collegato la stampante
ma non spedisce mai una lettera
si è comperato un mangia-carte
per sbarazzarsi della verità
lo scrutatore non votante
è sempre stato un uomo fragile
poteva essere farfalla
ed è rimasto una crisalide
telefonate al cartomante
che non contatta neanche l’aldiquà
siccome è calvo usa il turbante
e quando è freddo anche la coppola
lo scrutatore non votante
con un sapone che non scivola
si fa la doccia 10 volte
e ha le formiche sulla tavola
prepara un viaggio ma non parte
pulisce casa ma non ospita
conosce i nomi delle piante
che taglia con la sega elettrica
lo fa svenire un po’ di sangue
ma poi è per la sedia elettrica.
Pienamente d’accordo con te Ivan,
da consigliere comunale che si è impegnato pure con il porta a porta per raccogliere firme per questo referendum (che comunque è una operazione al ribasso, restando le liste bloccate) mi sono sentito un po’ tradito, almeno Prodi all’altro referendum , pur da cattolico era andato a votare contro il parere della CEI.
Veltroni ancora prima di essere designato leader non prende posizione, insomma un cerchiobottismo preventivo, già da questo dico che non voterò per Veltroni alle Primarie, sperando ci siano altri candidati, potrei addirittura spostarmi a “destra” (se ha ancora senso distinguere destra e sinistra) e votare Letta, almeno ha 41 anni…
Insomma mi accodo pure io: sosterrò ma non voterò Veltroni.
i commenti a questo post sono esilaranti 🙂
mi unisco alla corrente: appoggiamo veltroni ma non votiamolo!
scherzi a parte, ivan la situazione è drammatica. ogni volta che mi risale l’ottimismo, passano due giorni.. e via.
O.T.: Ivan, glielo spieghi tu ad Adinolfi qual’è la differenza tra un gay e un transessuale?
@Marta:mi hai rubato le parole di bocca 🙂
mi aspetto che intervenga parisi a berciare su chi è buono e chi è cattivo, così siamo tutti costretti a prendere posizione contro i “traditori” della volontà popolare etc.
Eppure qualcosa non mi quadra: abbiamo votato un anno fa, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Avrebbe senso votare ancora domani ? (ci sono proposte politiche chiare in campo?): direi di no.
Possiamo occuparci d’altro, vedere le cose più urgenti? Altrochè. Se non lo facciamo è perchè preferiamo dare al nostro disagio (e alla paura di non venirne a capo) una forma e una direzione: eppure nessuno – a sinistra – sta dicendo: legge elettorale subito, nuove elezioni tra 9 mesi (e meno male).
Si continua a parlare di riforma elettorale e non di raccolta differenziata! tutti discutiamo della sua ultima discutibile uscita (“vorrei firmare ma non posso”) e così non pensiamo alla spazzatura che ci sommergerà (un problema grave, insieme ad altri problemi gravi).
Eppure la città di Roma mostra il fallimento e l’inefficacia delle politiche di differenziazione dopo 10 anni di Rutelli e 7 di Veltroni. Dov’è il problema? Signor Sindaco: a lei piace parlare di sviluppo sostenibile ma cosa ha fatto di concreto nella sua città? Ha dimostrato la capacità di far funzionare un’amministrazione elefantiaca ed incompetente (che cosa ha fatto di concreto per migliorarne il livello professionale? Lei ha orientato la sua azione al risultato? Ha applicato criteri meritocratici nella scelta dei manager dei servizi pubblici? Ritiene di non essersi fatto condizionare dalle lobby nella gestione del territorio? E’ in grado di monitorare l’andamento dei servizi e di intervenire tempestivamente? (Se mi risponde di sì, mi dica con quali strumenti). Di chi ritiene che sia la responsabilità di questo fallimento? (Sarebbe il caso di parlarne con serenità se si vuole migliorare il risultato).
Per il resto, apprezzerei il fatto che Veltroni, se vuole cambiare questa porcata della legge elettorale, si impegnasse in Parlamento e contribuisse al suo superamento (risparmiandomi l’ennesimo referendum). Ma per il momento mi interessa di più quello che dimostra di essere in grado di fare, e come (e qui ci sono molte luci e molte ombre), a partire dalla gestione della città.
Perdonatemi se mi chiedo… se vi chiedo… vista questa mancanza di voglia di cambiare… dal referendum… alle pensioni… ai costi della politica… e quant’altro… VALE ANCORA LA PENA VOTARE A SINISTRA? LA SINISTRA VUOLE CAMBIARE L’ITALIA… O VUOLE MANTENERE TUTTO COSI’ COM’E’?… IL MANTENERE I PROPRI PRIVILEGI NON E’ INDICE DI UNA COMPLETA AUTOREFERENZIALITA’… PERCHE’ GARANTISCA LA PROPRIA AUTOPOIESI?
io non so proprio… credo che questa volta mi sposto a destra…
Intanto sabato mattina non c’era nessun banchetto in via del Corso, dov’era previsto (e andare in via del corso di sabato mattina non è così divertente.)…