Un bell’articolo di Newsweek che racconta di come i diritti dei gay e delle lesbiche vadano affermandosi in parti del mondo dove proprio non te lo aspetteresti, tipo Messico e Sudafrica. Nel frattempo i nostri candidati segretari del Partito Democratico sulla questione glissano o, peggio ancora, tacciono.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
3 risposte a “Messico e Nuvole”
Se il candidato segretario Veltroni glissa vergognosamente, perchè iMille lo sostengono? Perchè Marco Simoni non chiama il Grande Sindaco e chiede, a nome de iMille, di formulare qualche pensiero più intelligente sull’argomento? Insomma.. che tristezza!
Qualcuno sostiene che a fumo sia facile – e quasi scontato – rispondere fumo. Difficilmente si può negare che le domande poste dal Mario Mieli, come spesso accade nel mai abbastanza frammentato panorama glbt italiano, siano fumose e – nella sostanza – provocatorie. Ma la “nuova stagione” non dovrebbe essere altro che un gioco di specchi? Nella “nuova stagione” è ammissibile che un candidato segretario – anzi, il segretario – faccia rispondere da un portaborse scribacchino alle domande di un’associazione glbt discutibile quanto si vuole ma, comunque, una delle più importanti nel panorama nazionale? Nella “nuova stagione” è possibile eludere le richieste di chiarimento sui temi dei diritti di gay e lesbiche invitando genericamente al “rispetto” – che parola fastidiosa – e ricordando le tante occasioni di festa e di incontro organizzate per “sciogliere” la paura? Qualche burlone ha già paragonato il candidato alla regina Maria Antonietta, con tanto di fotomontaggio. Nessuno nega che alcune iniziative patrocinate dal Comune di Roma possano essere servite ad instillare in qualcuno per lo meno il dubbio che i gay e le lesbiche non siano laidi pervertiti. Ma, nella nuova stagione, ci si aspetterebbe una parola chiara su molte altre questioni che, invece, vengono sistematicamente eluse, accortamente evitate, goffamente spazzate sotto il tappeto. In questo momento, Veltroni è molto forte. Forse non sarà mai più così forte: decidere, fare delle scelte, è quasi sempre un’operazione in perdita. Attualmente, però, i sondaggi attribuiscono al Sindaco di Roma almeno il 75% dei consensi. Un plebiscito quasi bulgaro. E’ così folle, così irragionevole, rischiare di sacrificare – teoricamente – un 15 od anche un 20 per cento per dire una parola un po’ più chiara su questo tema? O il rischio è – in realtà – molto maggiore? Ma se così fosse – e sarebbe come dire che Veltroni tanto forte non è – la tanto annunciata “nuova stagione” non inizierebbe a somigliare un po’ troppo ad un inverno che non vuole arrivare o – a scelta – ad una primavera che non riesce a fiorire?
Caro Fabio,
Veltroni ha paura di essere smutandato dal suo stesso partito. Questo non avverrà non perché sia amato, ma perché i comunisti vogliono avere il controllo del futuro Pd per continuare a fare i loro affari.
Detto questo, non esageriamo ‘sta notizia: una rondine non fa primavera, Città del Messico non è sempre rappresentativa del paese e in Messico i diritti delle coppie gay non saranno riconosciuti ancora per molti, molti anni dopo che saranno arrivati in Italia.