Il centro-destra si dispera, Formigoni si strappa i capelli, il TG3 Lombardia ci fa sapere che solo tre tratte intercontinentali saranno tenute a Milano, il Giornale apre con un malinconico “Adieu”. Tutti a commentare con toni luttuosi la perdità dell’italianità dell’Alitalia, eppure non c’è storia più italiana di questa, con la lottizzazione, il protezionismo, il sindacato istituzionalmente votato a fare a pezzi l’azienda. Sempre al TG3 un tizio diceva che l’offerta dell’Air One avrebbe “tutelato i lavoratori della Malpensa”, come se i lavoratori della Malpensa non fossero stati danneggiati soprattutto dall’essere dipendenti di un’azienda fallita. E ora che abbiamo evitato (forse) l’ennesimo acquisto di un’azienda da parte di uno che non ha i soldi per comprarsela, aspettiamo che i francesi e gli olandesi facciano quello che non abbiamo saputo fare noi. Air France come l’Euro, la salvezza è dovuta arrivare da fuori.
12 risposte a “L'euro volante”
Scalpha hai ragione su tutto!
Anche se Alitalia dovesse sparire a me non manchera’. Una compagnia aerea che offre servizi mediocri, non riesce da anni e anni a decidere cosa fare, senza strategie, in ostaggio dei sindacati, senza prospettive e tenuta in piedi dallo stato per motivi politici e di convenienze piu’ o meno squallide non e’ un ‘interesse nazionale’.
Quanto a Formigoni, Moratti e tutti gli altri nodristi (in effetti solo i Lombardi) che piangono per il destino di Malpensa mi chiedo che cosa hanno fatto loro negli ultimi 10 anni per Malpensa, un aeroporto nato vecchio, difficile da raggiungere, con pochi servizi e apparentemente dipendente da Alitalia. Se il mercato del Nord e’ cosi’ promettente e ricco immagino sara’ molto facile trovare altre compagnie interessate a volare su Malpensa, e se non sono italiane e non usano Malpensa come hub pazienza.
E se l’Italianita’ e un valore vincente, la vendita di Alitalia ai terribili francesi sara’ un’opportunita’ incredibile per AirOne (e Meridiana e tutte le altre nanerottole Italiane)
…ma non potremmo cedere ai francesi pure il governo del nostro paese, con tutto quanto il parlamento compresa la Binetti, al cui confronto la famigerata Boutin sembra un’estremista di sinistra, dato che neanche lei rivendica come “libertà” la possibilità di picchiare i finocchi generosamente offerta dalla nostra Repubblica? Per non parlare di Sarkozy, che rispetto a Veltroni e D’Alema in alcune sue esternazioni sembra Che Guevara…
Il controllo di Air France, ammesso e non concesso che il governo Prodi lo consenta, vorrà dire non solo la riduzione di Malpensa a aeroporto e non a hub (pazienza, in fondo un hub per un Paese piccolo come l’Italia è abbastanza), ma anche la trasformazione di Fiumicino a hub per il Nord Africa, l’Est europeo e il Medio Oriente. Per andare in Nord America, probabilmente, dovremo fare tutti scalo a Parigi o Amsterdam.
Ce lo siamo meritato, secondo me. Sarà ancora più plastico il fatto che questo Paese è mediorientale.
La strumentalizzazione politica e’ un classico anche se e’ vero che Alitalia fa 70% dei profitti sui biglietti business a milano. Ma AF avra’ fatto i suoi conti, mica sono scemi.
Dipendenti Alitalia a Malpensa? Ma se non ce ne sono. Erano tutti romani in trasferta (per questo meglio parlare di aliroma) con tanto di indennita’.
Se ci sono da fare degli scali per gli intercontinentali non e’ una tragedia, gia’ si fanno abbondantemente dato che molte compagnie sono piu’ concorrenziali e offrono servizi migliori.
E poi parliamo degli azionisti, 1 cent contro 35 mi pare gia’ sufficiente per darla ai francesi.
Non mi manchera’ una compagnia dove il personale di bordo per portarti da bere si rivolge cosi’: chetteporto?
Ivan, come sempre, sono d’accordo con te. Un vero peccato che nel Pd lombardo, invece, si preferisca (in)seguire Formigoni…
Io ricordo lezioni di 10 anni fa e passa in cui si diceva agli studenti che eravamo che l’idea di far eun hub a malpensa e di fare malpensa in generale era considerata da tutti gli analisti una barzelletta strepitosa da raccontarsi nelle sere più grigie con risultato certo nel far capottare dalla sedia gli economisti…
ma vedo che continuiamo a dirci che è stata una bella idea anche potendo vedere quanto non funziona oggi.
speriamo in airfrance, ma le vie italiche del signore sono infinite e al peggio non c’è fine…
del resto bianchi lo ha detto chiaro: non c’è fretta per decidere… (una barzelletta non male anche questa per una azienda che perde cifre da capogiro ogni giorno)
vabbuono, tanto è natale e tutti sono felici
un caro saluto natalizio al lumbard che ha postato prima… ti riaspettiamo nel nord est dove nel frattempo si festeggia la caduta di epocali muri
Certo se l’Alitalia se la comprasse Formigoni se lo potrebbe lasciare l’hub a Milano….
Per ora rimane un’azienda a carico mio e dei miei colleghi concittadini d’ Italia.
Auguri.
riccaru
Bravo Ivan
Purtroppo pero’ anche in area centro-sinistra sono tantissimi a non pensarla cosi’.
In Italia e’ difficile essere di sinistra e liberisti.
La sfida del futuro e’ proprio quella di “svecchiare” e “disideologizzare” la sinistra italiana, da Rifondazione Comunista a Diliberto, da Pecoraro Scanio fino a pezzi (non cosi’ esigui) del PD.
Andrea
Malpensa è stato un errore che nessuno finora ha avuto il coraggio e l’onestà di riconscere. Un aeroporto sbagliato e mal progettato. Gli spazi pubblici sono minimi e scomodi, gli imbarchi talmente stretti che le file arrivano dentro i negozi. I bar sono rari, piccoli e brutti. Le finiture, a distanza di pochi anni, hanno un effetto passé che deprime, a cominciare dagli ubiqui laminati verdi a macchie nere. I pavimenti di graniglia sono crepati, le maniglie dei bagni tutte scassate, le improbabili colonne postmoderne ormai inguardabili.
Ma soprattutto Malpensa è ostile al passeggero e con il tempo peggiora. L’ultima idea della SEA (che gestisce gli aeroporti di Milano) è stata quella di obbligare a passare per il duty free se si vuole comprare un giornale. L’ostilità è confermata dall’atteggiamento generale del personale, che da quando Alitalia ha annunciato la riduzione dell’attività è persino peggiorato, quasi che la colpa sia di chi viaggia.
Malpensa non ci mancherà. Formigoni, Moratti, Calderoli e gli altri indignati lombardi dovrebbero ricordare che l’aeroporto non ha un collegamento con la rete delle ferrovie dello stato, che tutti abbiamo ancora in mente i filmati dei furti sui nastri dei bagagli e che pochi anni fa (presidente SEA era quel simpaticone di Giorgio Fossa) Malpensa fu messo in ginocchio da due dita di neve, evento non certo imprevedibile nel Varesotto. Per non parlare di Linate, comodo per la posizione periurbana ma tetro e sporco come una grotta, dove mancano solo stalattiti e pipistrelli.
L’ultima stupidaggine sentita è che Malpensa sarebbe cruciale per l’Expo 2015 che Milano si è candidata ad ospitare. Hannover ha organizzato con successo l’Expo 2000 ed ha un aeroporto poco più grande di Ancona-Falconara.
al progettato.
Malpensa è stato un errore che nessuno finora ha avuto il coraggio e l’onestà di riconscere. Un aeroporto sbagliato e mal progettato. Gli spazi pubblici sono minimi e scomodi, gli imbarchi talmente stretti che le file arrivano dentro i negozi. I bar sono rari, piccoli e brutti. Le finiture, a distanza di pochi anni, hanno un effetto passé che deprime, a cominciare dagli ubiqui laminati verdi a macchie nere. I pavimenti di graniglia sono crepati, le maniglie dei bagni tutte scassate, le improbabili colonne postmoderne ormai inguardabili.
Ma soprattutto Malpensa è ostile al passeggero e con il tempo peggiora. L’ultima idea della SEA (che gestisce gli aeroporti di Milano) è stata quella di obbligare a passare per il duty free se si vuole comprare un giornale. L’ostilità è confermata dall’atteggiamento generale del personale, che da quando Alitalia ha annunciato la riduzione dell’attività è persino peggiorato, quasi che la colpa sia di chi viaggia.
Malpensa non ci mancherà. Formigoni, Moratti, Calderoli e gli altri indignati lombardi dovrebbero ricordare che l’aeroporto non ha un collegamento con la rete delle ferrovie dello stato, che tutti abbiamo ancora in mente i filmati dei furti sui nastri dei bagagli e che pochi anni fa (presidente SEA era quel simpaticone di Giorgio Fossa) Malpensa fu messo in ginocchio da due dita di neve, evento non certo imprevedibile nel Varesotto. Per non parlare di Linate, comodo per la posizione periurbana ma tetro e sporco come una grotta, dove mancano solo stalattiti e pipistrelli.
L’ultima stupidaggine sentita è che Malpensa sarebbe cruciale per l’Expo 2015 che Milano si è candidata ad ospitare. Hannover ha organizzato con successo l’Expo 2000 ed ha un aeroporto poco più grande di Ancona-Falconara.
al progettato.
Malpensa è stato un errore che nessuno finora ha avuto il coraggio e l’onestà di riconscere. Un aeroporto sbagliato e mal progettato. Gli spazi pubblici sono minimi e scomodi, gli imbarchi talmente stretti che le file arrivano dentro i negozi. I bar sono rari, piccoli e brutti. Le finiture, a distanza di pochi anni, hanno un effetto passé che deprime, a cominciare dagli ubiqui laminati verdi a macchie nere. I pavimenti di graniglia sono crepati, le maniglie dei bagni tutte scassate, le improbabili colonne postmoderne ormai inguardabili.
Ma soprattutto Malpensa è ostile al passeggero e con il tempo peggiora. L’ultima idea della SEA (che gestisce gli aeroporti di Milano) è stata quella di obbligare a passare per il duty free se si vuole comprare un giornale. L’ostilità è confermata dall’atteggiamento generale del personale, che da quando Alitalia ha annunciato la riduzione dell’attività è persino peggiorato, quasi che la colpa sia di chi viaggia.
Malpensa non ci mancherà. Formigoni, Moratti, Calderoli e gli altri indignati lombardi dovrebbero ricordare che l’aeroporto non ha un collegamento con la rete delle ferrovie dello stato, che tutti abbiamo ancora in mente i filmati dei furti sui nastri dei bagagli e che pochi anni fa (presidente SEA era quel simpaticone di Giorgio Fossa) Malpensa fu messo in ginocchio da due dita di neve, evento non certo imprevedibile nel Varesotto. Per non parlare di Linate, comodo per la posizione periurbana ma tetro e sporco come una grotta, dove mancano solo stalattiti e pipistrelli.
L’ultima stupidaggine sentita è che Malpensa sarebbe cruciale per l’Expo 2015 che Milano si è candidata ad ospitare. Hannover ha organizzato con successo l’Expo 2000 ed ha un aeroporto poco più grande di Ancona-Falconara.
al progettato.
Malpensa è stato un errore che nessuno finora ha avuto il coraggio e l’onestà di riconscere. Un aeroporto sbagliato e mal progettato. Gli spazi pubblici sono minimi e scomodi, gli imbarchi talmente stretti che le file arrivano dentro i negozi. I bar sono rari, piccoli e brutti. Le finiture, a distanza di pochi anni, hanno un effetto passé che deprime, a cominciare dagli ubiqui laminati verdi a macchie nere. I pavimenti di graniglia sono crepati, le maniglie dei bagni tutte scassate, le improbabili colonne postmoderne ormai inguardabili.
Ma soprattutto Malpensa è ostile al passeggero e con il tempo peggiora. L’ultima idea della SEA (che gestisce gli aeroporti di Milano) è stata quella di obbligare a passare per il duty free se si vuole comprare un giornale. L’ostilità è confermata dall’atteggiamento generale del personale, che da quando Alitalia ha annunciato la riduzione dell’attività è persino peggiorato, quasi che la colpa sia di chi viaggia.
Malpensa non ci mancherà. Formigoni, Moratti, Calderoli e gli altri indignati lombardi dovrebbero ricordare che l’aeroporto non ha un collegamento con la rete delle ferrovie dello stato, che tutti abbiamo ancora in mente i filmati dei furti sui nastri dei bagagli e che pochi anni fa (presidente SEA era quel simpaticone di Giorgio Fossa) Malpensa fu messo in ginocchio da due dita di neve, evento non certo imprevedibile nel Varesotto. Per non parlare di Linate, comodo per la posizione periurbana ma tetro e sporco come una grotta, dove mancano solo stalattiti e pipistrelli.
L’ultima stupidaggine sentita è che Malpensa sarebbe cruciale per l’Expo 2015 che Milano si è candidata ad ospitare. Hannover ha organizzato con successo l’Expo 2000 ed ha un aeroporto poco più grande di Ancona-Falconara.
al progettato.