…Certo che Veltroni deve avere uno stomaco di ferro. Io non so se ce la farei a scrivere un giorno a Giuliano Ferrara per darmi disponibile a incontrarmi con lui per discorrere di aborto (figuriamoci che allegria) e il giorno dopo – invece di essere ringraziato per la presenza di spirito, le ampie vedute e l’elasticità mentale dimostrata – prendermi pure la ramanzina papale. Beh, ci dev’essere pure un motivo se uno fa il capo…
23 risposte a “Pensieri alla macchinetta del caffè”
“L’attacco all’aborto legale in Italia è il clou di una serie di niet su tutti i nuovi temi cosidetti sensibili…scambiando la richiesta di legittimi DIRITTI CIVILI per TEMATICHE ETICHE”.
..e che a prendere ramanzine a destra e ancora a destra non ci si fa una bella figura ! Dal leader del PD mi aspetterei un profilo un pò più solido. Mah !
Ah, quello è un capo? A me pare una mammola…
in effetti l’impressione che da’ Uolter, come fa notare Paolo, non e’ che sia proprio solidissima. Un pizzico di determinismo in piu’ non ci starebbe male. Affatto.
Ivan, cotanta leccata non me la sarei aspettata da te! Semmai, si noti il perfetto timing: il PD emette un timido belato laico, e subito arriva una ramanzina papale, sia pure con un pretesto.Eche sia un pretesto è chiaro a tutti: rispetto alleperiferie di Bari o di Napoli, quelle di Roma sono quasi vivibili!
Lorenzo ha perfettamente ragione. Questa di oggi è veramente incredibile: adesso il papa si mette anche a fare l’amministratore locale e spiega a comuni e province come, e dove devono spendere i soldi (con richiesta di fondi, naturalmente, per le strutture cattoliche) cosa devono fare ecc.! Pazzesco: a tanto ci ha condotto l’ignavia e la miopia della classe politica (in particolare della sinistra che è quella che più ha da perdere da questa situazione di ingerenza cattolicante).
Il papa e gli altri prelati continuano a sfruttare la lporo posizione equivoca: fanno politica sfruttando tutti i temi senza avere nessuna responsabilità! Cavalcano il disagio popolare per accattivarsi la fiducia della gente e poi sfruttarla sulle tematiche di “potere” che veramente gli stanno a cuore. Che costa a loro lamentarsi per conto terzi? tanto non devono fare nulla. Fossi stato in Veltroni gli avrei risposto: santità se si vuole accomodare lei a fare il sindaco di Roma…E non sto scherzando: la forma rispettosa è un conto ma deve essere chiaro che ognuno deve rimanere al suo posto.
L’interpretazione di Lorenzo è esatta: sono minacce. Come dire: stai attento a quello che fai perchè per me è facile sobillarti la gente contro. Però ancora la sinistra non vuole capire che, con chi VUOLE lo scontro, la tattica dello struzzo non funziona. Penose le parole di Veltroni alla destra: non “strumentalizzate politicamente” le parole del papa! Ma quale “strumentalizzazione politica”? Più direttamente politiche di così non potevano essere! quasi un programma di governo: più soldi alle strutture cattoliche, meno degrado nelle periferie, più politica di polizia e pubblica sicurezza ecc. E, contemporaneamenhte, una bocciatura dell’attuale governo della città su tutti questi temi. Inutile cercare di “stornare” l’attenzione prendendosela con la destra.
In fondo gli sta bene a Veltroni. Crede ancora di poter venire a patti con dei fondamentalisti impegnati in una disperata lotta di potere: folle. Li ha voluti assecondare anche nell’ultima vicenda del registro unioni civili, gli ha lisciato il pelo, e loro, per tutta risposta, gli danno un calcio sul muso. Gli sta bene, si e in fondo dovrei essere contento e godere di questi fallimenti se non fosse che, purtroppo, poi a patirne le conseguenze sulla pelle vera siamo e saremo noi (Veltroni al massimo prenderà un pò meno voti e perderà una cadrega).
Evidentemente il Vaticano pretende che Veltroni dica una volta per tutte come la pensa e dove vuole portare il PD. Bene così anche l’Italia finalmente saprà da che parte sta.
Buongiorno, sono le 6 e 48 in Italia.
Vi suggerisco la lettura dell’articolo di Barenghi sulla Stampa (di ieri): L’ammainabandiera dell’Ulivo.
In riferimento ai leader di centrosinistra, in primis WV, dice: “Perché il punto non è quale questione sia sul tappeto o quale leader sia nel posto sbagliato (per chi lo ha votato) al momento giusto (per chi lo ha avversato). Il punto, diciamolo con una certa franchezza, è la subalternità ai valori altrui. Come se il centrosinistra italiano non avesse una sua storia, una sua cultura politica, suoi ideali, non avesse fatto lunghe battaglie, peraltro vinte, su questi temi. Sembra allora di trovarsi di fronte a personaggi catapultati nel nostro Paese da qualche mondo sconosciuto, gente che fa finta di non sapere di cosa si stia parlando. Esposti a qualsiasi brezza, pronti a mettere in gioco se stessi (e qui poco male) e tutto il loro patrimonio storico (e qui molto male) solo perché terrorizzati dall’antagonista che prende l’iniziativa, li provoca, scende in battaglia, mobilita pensatori, politici, vescovi, lettori e soprattutto elettori. Mentre loro si ritirano non in buon ordine, deboli e insicuri.”
Lapidario e perfettamente al centro della questione.
E pero’ condivido la critica del Papa alla gestione di Roma. E’ ora di essere seri nel valutare la gestione Veltroni del comune di Roma che sembra essere tanta immagine e marketing e poca sostanza.
mah Giuseppe (GV), sulla gestione di Roma non concordo. Il piu’ grande errore di Uolter su Roma e’ stata l’incuria e l’inefficienza in cui ha lasciato i mezzi pubblici (semi-abbandonati sotto le pressioni delle varie lobby). Per una citta’ internazionale come Roma e’ una fesseria bella e buona, nonche’ una segno di incivilta’ profonda. Un’altra fesseria e’ stato l’abbandono dell’edilizia pubblica per calmierare i prezzi degli alloggi (oggi Roma costa piu’ di New York, pero’ con stipendi di 1/3) ma questa e’ una colpa generale di mezza Italia e non solo romana. Sul resto mi pare che Uolter se la sia cavata egregiamente, considerato l’ambientino dove si muoveva. Se poi ci si lamenta che Roma non e’ pulita ed ordinata come Toronto, beh, forse bisogna considerare che -ad esempio- a Roma quasi mai i ristoratori rilasciano scontrino e ti guardano malissimo se lo chiedi, oltre a tutta una lunga serie di ruberie di Scarpino che non sto qui a elencare. Per fare di Roma una citta’ civile non basterebbe Gesu’ Cristo nel ruolo di sindaco, altro che Uolter.
Concordo con Filippo. La gestione di Veltroni presenta limiti e difetti, ma complessivamente è stata un’ottima gestione, molto dinamica. Effettivamente so poco delle periferie, ma se persno Parigi ha problemi con le sue, vuol dire che le soluzioni arrivano in tempi lunghi. Dal punto di vista dell’ATAC, mi sembra che si migliori continuamente un servizio che resta assolutamente carente, ma che non è più così ridicolo e direi scandaloso come era anche solo quindici anni.
La sinistra al potere a Roma finora ha avuto il vantaggio di possedere ancora una classe dirigente degna di questo nome, capace di governare e amministrare. Esiste ancora questa sinistra, o si è consumata la lingua e le ginocchia dietro ai preti?
Poveri noi, altroché.
Se fosse stato Sarkozy, in qualità di capo di stato estero, a suggerire le politiche più adatte per la gestione di Roma, altro che rivalità Mundial alla Zidane-Materazzi. Oppure Bush, o Zapatero.
Se invece è un altro capo di stato, Joseph Ratzinger, tutti zitti, tutto va bene.
bah!
riccarù
Lorenzo: a Parigi le periferie non fanno parte dello stesso comune.
Già ci si dibentica che B16 è un capo di stato straniero …. ma si dimentica troppo spesso in italia. Certo i francesi non lo vogliono certo più ad avignone, dove lo potremmo spedire?
Non vi sembra giunta l’ora di smetterla con questa pantomina.Smettetela di ciurlare nel manico.Non prendiamoci in giro.Tutto il male dell’Italia non sta solo nel conflitto laicofondamentalista.Il male dell’Italia si chiama:corruzione.Ripeto:corruzione.E’ necessario unire il paese attorno ad una nuova classe dirigente attorno a pochi e semplici valori. 1) Unità nazionale (tutti i problemi non sono del nord o del sud sono problemi italiani. 2)Diritti civili a livello europeo 3) Liberalizzazioni in campo economico (con risorse da investire a favore delle categorie piu’ deboli).Assumere l’Europa come stella polare di qualsiasi azione politica.Queste sono le cose che interessano la gente.Non perdere tempo con Ferrara o con il Papa o le stronzate sulla riforma elettorale.I cittadini italiani sono piu’ avanti di voi politicanti.Non occorre fare una rivoluzione giovanile occorre liberare l’Italia dalla corruzione senza tintinnio di manette e senza ghigliottine.Basta avere coraggio e superare le vecchie diatribe destra-sinistra.Obiettivi chiari con gente che condivide:è troppo difficile?Datti una mossa Scalfa.
x Riccardo da Parigi:
anni fa, sul muro della mensa universitaria che frequentavo (PG) c’era scritto: “FUORI IL PAPA DALL’UNIVERZO”… Chissà che non basti…
L’arroganza del papa è strotdinaria ma, in fondo, non è questo che mi procura frsutrazione.
E’ che se la sinistra istituzionale non avesse negli ultimi 30 anni mollato la ricerca ed il lavoro “culturali”, l’agibilità per le lamentatio vaticane e baciapile nemmeno ci sarebbe.
Roma, 13:42
PAPA: VELTRONI, LA MIA GRATITUDINE PER LE SUE PAROLE
Walter Veltroni ringrazia il Papa Benedetto XVI per la precisazione di oggi. “Vorrei esprimere al Santo Padre – afferma il primo cittadino di Roma – la mia gratitudine per le parole pronunciate questa mattina, che rappresentano un riconoscimento al lavoro ed all’impegno profuso in questi anni dall’Amministrazione Comunale, dalle altre istituzioni locali e da tutte quelle forze sociali che hanno collaborato a far crescere la citta’, a migliorarne la qualita’ della vita senza perdere mai di vista i bisogni ed i diritti dei piu’ deboli, delle fasce piu’ disagiate”. “Ho definito pubblicamente il discorso pronunciato ieri dal Pontefice, durante l’incontro con gli amministratori di Roma e del Lazio – prosegue Veltroni -, come uno stimolo ulteriore per il nostro lavoro. Oggi si possono chiudere le polemiche causate da odiose e strumentali reazioni politiche al discorso del Papa”.
Ma in quale altro paese del mondo accadono cose simili? Il primo ad avere strumentalizzato le parole del Papa è stato proprio Veltroni che, nel rispondergli snocciolando numeri, casi, cifre e quant’altro – forniti prontamente dal suo potentissimo ufficio stampa – ha attribuito valenza politica alle parole di Ratzinger. Non che il discorso di Benedetto XVI non avesse finalità politiche – sappiamo bene tutti che ce le aveva eccome – ma, ripeto, chi per primo l’ha “rivelato”, attraverso una strumentalizzazione, è stato proprio Veltroni. Che poi si lagna perché gli altri “strumentalizzano”. Ma ci è o ci fa? Ma alla fine di tutto l’indegno can-can, che fa il Walter? Ringrazia!! E per cosa? Perché il Vaticano ha riconosciuto l’impegno blablabla… Che disdetta se non l’avesse riconosciuto! Mannaggia! E così il buon Veltroni è caduto nella trappola. D’altronde, come fare a non caderci essendo lui pure, in fondo, uomo di “chiesa”?
Sia ben chiaro: il tutto fa pendant perfettamente con gli orrori inconcepibili della bozza valori del PD, affidati al coordinamento del grande intellettuale Reichlin, quello che nel 2007 prova una grande nostalgia per Gramsci e per Togliatti: per Togliatti!!!! Quello che si definisce un comunista non pentito, insomma. Ma di quelli veri, però; quelli che lo sapevano bene cosa è una Chiesa con la C maiuscola, anzi, tutta maiuscola. La descrizione che Ostellino fa, sul Corriere di oggi, di quel guazzabuglio pseudoideologico che è il manifesto dei valori del PD, è pressoché perfetta. Benedetto e Ruini si fregano le mani: si preparano tempi di vacche grasse, anzi grassissime.
Ri-pazzesco! Fabio dice benissimo. L’atto di ringraziamento di oggi è più ridicolo dell’atto di codardia di ieri. Insomma qua il punto è che bisognava dire chiaro e tondo che non si prendono lezioni di amministrazione dal vaticano e che questi, giusti o sbagliati, non sono fatti loro, salvo si vogliano presentare alle elezioni.
Invece sia che si prendano sberle, sia che si incassino pelose carezze, ci si mette sempre nella posizione del vassallo che ha bisogno di rifarsi alla Curia come suo punto di riferimento.
Marò dove siamo arrivati!
Ri-pazzesco! Fabio dice benissimo. L’atto di ringraziamento di oggi è più ridicolo dell’atto di codardia di ieri. Insomma qua il punto è che bisognava dire chiaro e tondo che non si prendono lezioni di amministrazione dal vaticano e che questi, giusti o sbagliati, non sono fatti loro, salvo si vogliano presentare alle elezioni.
Invece sia che si prendano sberle, sia che si incassino pelose carezze, ci si mette sempre nella posizione del vassallo che ha bisogno di rifarsi alla Curia come suo punto di riferimento.
Marò dove siamo arrivati!
Ri-pazzesco! Fabio dice benissimo. L’atto di ringraziamento di oggi è più ridicolo dell’atto di codardia di ieri. Insomma qua il punto è che bisognava dire chiaro e tondo che non si prendono lezioni di amministrazione dal vaticano e che questi, giusti o sbagliati, non sono fatti loro, salvo si vogliano presentare alle elezioni.
Invece sia che si prendano sberle, sia che si incassino pelose carezze, ci si mette sempre nella posizione del vassallo che ha bisogno di rifarsi alla Curia come suo punto di riferimento.
Marò dove siamo arrivati!
Vedi, Piergiorgio, qui nessuno chiede Zapatero; immagino quanto sarebbero devastanti per gli equilibri del PD la limpidezza, la trasparenza e la chiarezza di Zapatero. Il PD dovrebbe – vorrebbe – soprattutto limitare il danno di un paese in declino: non puoi chiedere alla mafia di annullarsi. Puoi tutt’al più contenerla e sperare, lentamente, di eroderla. Il contenimento è un obiettivo forse raggiungibile, l’erosione meno. Detto questo, di fronte alle parole di Benedetto XVI forse bastava, semplicemente, abbozzare, cioè “farsi cadavere”, galleggiare – e qui davvero certi democristiani del tempo che fu giganteggiano di fronte agli esponenti dell’attuale classe politica – senza offrire la sponda della seconda accusa, e cioè quella della strumentalizzazione politica (cioè della stupidità oltre che dell’incapacità). In Vaticano galleggiano da 2000 anni: che glielo insegna Veltroni come si fa a pigliare per i fondelli, ammesso pure che il sindaco di Roma possa avere mestiere nell’antica pratica? E invece no, Veltroni si precipita a giustificare, a presentare “i compiti” – “ma io li ho fatti, signor Maestro!!!” – e quelli, di rimando: “Ma che avete capito? Ma come vi permettete? Noi si parlava di massimi sistemi, roba di spirito, animule, paradisoinfernopurgatorio, mica cazzi, e voi ci mescolate alle beghe terrene della zozza politica? Siete proprio stupidini, oltre che incapaci nel gestire la cosa pubblica, neh!”
Ma si può? Si può arrivare a tanto (nella dabbenaggine, intendo, ché è ovvio che in Vaticano ne sanno una più del diavolo)?
Ecco lo sbaglio Fabio. Bisogna “chiedere Zapatero”, è ora di smetterla con le mezze misure, col navigare sempre a vista. Alla sinistra italiana manca coraggio. E l’Italia regredisce a protettorato vaticano.
Il 17 ci ritroviamo la zietta alla Sapienza per inaugurare l’anno accademico, con Mussi e Veltroni a reggergli la coda. L’invito è giunto dal Rettore, Guarini, ultrasettantenne e sotto indagine per questioni legate alla parentopoli universitaria. Gli unici a protestare, sinora, sono stati gli studenti di sinistra e una sessantina di docenti, quasi tutti appartenenti al raggruppamento di Fisica. I giovani del PD si dissociano – come sempre – da una “protesta strumentale”. Facce di bronzo, per non dire altro. Quando pensi che il peggio è arrivato, sbagli di certo: c’è sempre un livello più basso da raggiungere e a portata di mano. E i giovani del PD pare siano bravissimi a scavare.