Segnalazione molto interesante e anche cruda nel finale. “se vogliamo un rinnovamento della classe politica, realisticamente dobbiamo sapere che il costo del suo collasso, della sua decadenza e della sua (eventuale) reinvenzione, dobbiamo pagarlo anche noi”.
Aggiungerei che quando si tratta di pagare a pagare sono sempre i soliti e questa volta i soliti già faticano ad arrivare alla quarta settimana… Nubi scure all’orizzonte.
Segnalazione molto interesante e anche cruda nel finale. “se vogliamo un rinnovamento della classe politica, realisticamente dobbiamo sapere che il costo del suo collasso, della sua decadenza e della sua (eventuale) reinvenzione, dobbiamo pagarlo anche noi”.
Aggiungerei che quando si tratta di pagare a pagare sono sempre i soliti e questa volta i soliti già faticano ad arrivare alla quarta settimana… Nubi scure all’orizzonte.
“Così, ad esempio, nel centro-sinistra, elezioni oggi significherebbero la discesa in campo di Walter Veltroni, con un partito tutto nuovo e a lui legato, con la voglia di «correre da solo» e nelle mani il diritto-dovere di decidere con l’attuale legge i prossimi parlamentari. Insomma una notevole sminuizione di ruolo di tutti gli attuali potenti e potentati, nonché la ratifica definitiva della leadership del sindaco di Roma.”
E’ questo passaggio che rende affascinante questa sua analisi?
Uno che ha fatto pippa pure ai rimbrotti di Prodi può davvero pensare di farla franca con i vecchi potentati e decidere da solo? Uno che non ha detto una parola esplicita una in tutte le situazioni di crsi, dalla binetti, al papa universitario alla stessa crisi attuale?
Credo che walter debba solo sperare che a Prodi non gli venga la garibaldina idea di presentarsi con un nuovo partito (stasera da Ferrara il signor Parisi mi ha spaventato) perchè sennò si squaglia senza neanche cominciare.
Non sai quanta gente già preferisce Prodi a Veltroni a capo del nuovo partito.
Mancava un voto in Senato per oggi… la nemesi… l’abbiamo ritrovato su http://www.lbunder40.ilcannocchiale.it
Bah, non ci trovo alcunché di epocale né mi stupisce in quel che sta accadendo, come ormai non vedevo quasi nessuna differenza sostanziale tra questo/i governo/i e quello/i di Berlusconi (salvo la lotta all’evasione fiscale).
Quello che invece mi stupirebbe davvero, è che si andasse ad elezioni anticipate prima che scatti il diritto alla pensione dei lor signori legislatori, cioè prima dell’autunno o giù di lì. Questo si mi stupirebbe e mi farebbe pensare che qualcosa sta davvero cambiando.
Anche se c’è da dire che le vie praticabili non sono molte, possono spacciare come necessario un governo di transizione che faccia le riforme, che poi di fondo è la legge elettorale, che dovrebbero varare prima di giugno… se ci riuscissero poi non potrebbero giustificare i mesi che mancano alla pensione e anche se non ci riuscissero e si andasse al referendum cmq poi non ci sarebbe giustificazione per aspettare…
forse è per questo che nel centro-destra forse per la prima volta non temono elezioni anticipate, in fondo la pensione ormai se la son giocata cmq e quindi tanto vale andare al voto subito e con questa medesima legge che con le liste bloccate garantirà a tutti quelli che siedeno ora in Parlamento di essere riconfermati più tutto il bonus della vittoria, quindi più posti di “lavoro” e accesso alla stanza dei bottoni…
l’unica ragione per cui si potrebbe andare al governo di transizione per le riforme, cioè per la pensione, (e non solo ad uno per arrivare ad elezioni) è che l’UDC vedesse un possibile danno nell’andare subito ad elezioni, ovvero che i sondaggi li dessero in calo o che ci fosse qualche accordo particolarmente vantaggioso con Mastella… ma non penso sia il caso. Vedremo
Se Prodi volesse fondare un partito lo voterei più volentieri che votare per il Veltroni. Mi spiace ragazzi ma Moretti aveva ragione “con questa classe politica non andremo da nessuna parte…” Ma vi rendete conto che l’Italia è in mano al Vaticano e alle lobbies? Non vi sembra una strana coincidenza che quando si comincia a pensare di essere ormai prossimi al miglioramento delle condizioni di vita della povera gente cade il Governo?
Oggi si svolgono i funerali di Arrigo Boldrini (del quale ero concittadina) che è stato uno dei padri nobili della nostra Repubblica. Credo sia il modo peggiore di commemorarlo. Come la penserebbero quelle migliaia di martiri per la nostra libertà se vedessero il terrificante spettacolo al quale stiamo assistendo in questi giorni? Credete che sarebbero ancora disposti a morire per la patria visto i risultati? Come faremo a sopportare nuovamente gli sproloqui di quelle faccie sprezzanti e maleducate dei vari Giovanardi, Tremonti, La Loggia, Schifani, Casini, Cuffarooooo e potrei andare ancora avanti per molto tempo. Ritengo comunque che anche dalla nostra parte non ci siano molti personaggi “nobili”. Ma infine la domanda che mi e vi pongo è: dopo decenni di scarsa cultura e maleducazione quale classe politica saremo in grado di proporre per sostituire la precedente? In Italia c’è ancora una speranza?
Grazie e scusate lo sfogo
Sul nostro blog stiamo discutendo con il professore il solito problema italiano dello scegliere il meno perggio.
Dove un governo di CS dev’essere difeso se poi la sua azione negativa mi crea malagestione sulle mie spalle e soprattutto una deriva destrorsa tre volte superiore?
Non siamo noi stessi che cerchiamo sempre la via breve per rimediare qualcosina ancora, non ristrutturando mai a fondo per ricominciare a fare le cose bene?
Forse è arrivato il momento di fergarsene se la destra va al governo e ricominciare adesso a ricostruire un’alternativa a sinistra degna da presentare fra 5 anni.
Come Zapatero con Aznar. Quanti anni ci hanno messo a ricostruire?
Ecco perchè Zapatero rinnova. Perchè è frutto di un processo duro e sofferente di rinnovamento.
Quello che l’Annunziata dice che dobbiamo patire necessariamente per riemergere.
Riusciremo mai a cambiare questo approccio in Italia? O ci attaccheremeo sempre alla cosa meno peggio nel breve?
Stamattina a Radio Città Futura c’era un commentatore giornalistico che sottolineava come a Prodi convenisse dimettersi prima della fiducia per ottenere così un secondo mandato.
Il conduttore gli faceva notare come Prodi sembra si stia impuntando con Napolitano per andare comunque al voto al Senato.
E il giornalista ribatteva come fosse davvero stupido Prodi se non seguisse questa linea x riottenere il secondo mandato.
Mannaggia la miseria,
predichiamo sempre bene ma poi diamo dello stupido a uno che non vuole più fare tatticismi.
Questo siamo noi. Questa è l’Italia.
Non ci accorgiamo mai quando noi stessi facciamo gli opportunisti, ci accorgiamo sempre e solo quando lo fanno gli altri.
Un politico vero sa quando si trova un compromesso per una soluzione costruttiva e quando è mero oportunismo per non perdere la poltrona.
Non sarà che almeno il Professore ci stia insegnando questo?
Vedremo.
@ Andrea
Ferrara lo stuzzicava sulla discesa in campo di Prodi e Parisi glissava… e per un sardo tosto come lui sai quanto riesce male il glissare…
questo non vuol dire niente, chiaramente, però un brivido sulla schiena me l’ha fatto venire quel pensiero…
Beh, in uno spirito democratico, si farebbero primarie vere: prodi o veltrone alla guida della “nuova unione”? ristretta sperabilmente a Cosa Rossa e Radical-Socialisti.
Se veramente avessero il coraggio di farlo, allora si’ che si inizierebbe a vedere un barlume di luce …. ma vediamo prima se si andrà veramente al voto (come sembra ma magari poi ….)
Scusatemi, non vorrei essere offensivo, ma vi trovo più o meno tutti (a parte Ale) o un pò troppo pazzi o un pò troppo sentimentali.
Ma voi veramente pensate dopo l’esperienza di ben due governi prodi falliti, pur in modo diverso, per incapacità di tenuta della coalizione messa insieme per battere l’avversario alle elezioni, che la sinistra possa presentarsi agli elettori ancora con Prodi??!!!!
Ma vi rendete conto che sono 15 anni, DICO 15 anni, che andiamo avanti così, col Prodi-Berlusconi?
Vi rendete conto che Prodi è stato battuto, è caduto, basta. Come potete pensare che si possa ripresentare agli elettori? Ma con che faccia, con che credibilità si può andare davanti agli elettori a dire: sono ancora qua come prima, ma anche se fino giusto a due minuti fa non riuscivo a governare e sono cascato, ora se mi ridate il voto miracolasamente riuscirò a governare, fidatevi! Cosa gli diciamo che stavolta tutti i partiti della coalizione sotoscriveranno un programma…?! Spero si capisca l’ironia.
Qualcuno dice che c’è già molta gente che lo voterebbe, è questo è un brutto, bruttissimo sintomo, tipico della sinistra irrazionale, istintiva, dietrologa, complottarda, tanto affettivamente attaccata ai suoi miti quanto incapace di pensare alle possibilità EFFETTIVE di futuro che potrebbe costruire davanti a sé. Ecco ci mancava anche questa: abbiamo appena fatto questo ennesimo naufragio e già pensiamo di aggiungerci, per soprannumero, una bella guerra civile interna prodiani contro veltroniani, dalemiani contro chissà chi.
E poi anche qui: si vuole la coerenza, bene, ma allora, dico io, ma il pd chi l’ha voluto? ma non era il sogno e il traguardo di vent’anni di lotte politiche di Prodi e c.? Tutta la loro vicenda politica, la loro stessa ragion d’essere politica, stava in questo risultato storico. Ci hanno fatto una testa così su questa grande novità, le due grandi tradizioni del socialismo e del cattolicesimo democratico che finalmente si fondono e bla bla bla…Morale prima l’hanno fortemente voluto e adesso addirittura adombrano la…scissione!! Hahahaha ma è veramente paradossale: Prodi e Parisi che vogliono fare la guerra al pd! Ma dai su.
Non si può volere tutto e il contrario di tutto: voglio il pd però con la linea politica che piace a me! sennò rompo il giocattolo. Bè…complimenti!
Voglio la grande prova di democrazia delle pirmarie, però poi, oh! intendiamoci bene!, decido io…o decidiamo noi (parisi, marini, dalema, fassino, fioroni, prodi ecc. ecc. )
Certo che ci saranno molti già pronti a votare un Prodi contro Veltroni: sono i tipici nostalgici di sinistra, quelli che preferiscono prendersela sempre con qualcuno in casa, dargli addosso, sfogarsi accusandolo di complotto, perchè non vogliono vedere i limiti reali effettivi dell’azione politica da loro sostenuta. Così si sentono legittimati a continuare tutto come prima e a riproporre sempre le stesse scelte politiche di fondo: non vogliono vedere il fallimento di qualcosa a cui sono affezionati. Non hanno il coraggio di cambiare: l’accusa al compagno di strada è il loro modo di resistere al cambiamento, all’analisi su di sé.
Scusatemi, non vorrei essere offensivo, ma vi trovo più o meno tutti (a parte Ale) o un pò troppo pazzi o un pò troppo sentimentali.
Ma voi veramente pensate dopo l’esperienza di ben due governi prodi falliti, pur in modo diverso, per incapacità di tenuta della coalizione messa insieme per battere l’avversario alle elezioni, che la sinistra possa presentarsi agli elettori ancora con Prodi??!!!!
Ma vi rendete conto che sono 15 anni, DICO 15 anni, che andiamo avanti così, col Prodi-Berlusconi?
Vi rendete conto che Prodi è stato battuto, è caduto, basta. Come potete pensare che si possa ripresentare agli elettori? Ma con che faccia, con che credibilità si può andare davanti agli elettori a dire: sono ancora qua come prima, ma anche se fino giusto a due minuti fa non riuscivo a governare e sono cascato, ora se mi ridate il voto miracolasamente riuscirò a governare, fidatevi! Cosa gli diciamo che stavolta tutti i partiti della coalizione sotoscriveranno un programma…?! Spero si capisca l’ironia.
Qualcuno dice che c’è già molta gente che lo voterebbe, è questo è un brutto, bruttissimo sintomo, tipico della sinistra irrazionale, istintiva, dietrologa, complottarda, tanto affettivamente attaccata ai suoi miti quanto incapace di pensare alle possibilità EFFETTIVE di futuro che potrebbe costruire davanti a sé. Ecco ci mancava anche questa: abbiamo appena fatto questo ennesimo naufragio e già pensiamo di aggiungerci, per soprannumero, una bella guerra civile interna prodiani contro veltroniani, dalemiani contro chissà chi.
E poi anche qui: si vuole la coerenza, bene, ma allora, dico io, ma il pd chi l’ha voluto? ma non era il sogno e il traguardo di vent’anni di lotte politiche di Prodi e c.? Tutta la loro vicenda politica, la loro stessa ragion d’essere politica, stava in questo risultato storico. Ci hanno fatto una testa così su questa grande novità, le due grandi tradizioni del socialismo e del cattolicesimo democratico che finalmente si fondono e bla bla bla…Morale prima l’hanno fortemente voluto e adesso addirittura adombrano la…scissione!! Hahahaha ma è veramente paradossale: Prodi e Parisi che vogliono fare la guerra al pd! Ma dai su.
Non si può volere tutto e il contrario di tutto: voglio il pd però con la linea politica che piace a me! sennò rompo il giocattolo. Bè…complimenti!
Voglio la grande prova di democrazia delle pirmarie, però poi, oh! intendiamoci bene!, decido io…o decidiamo noi (parisi, marini, dalema, fassino, fioroni, prodi ecc. ecc. )
Certo che ci saranno molti già pronti a votare un Prodi contro Veltroni: sono i tipici nostalgici di sinistra, quelli che preferiscono prendersela sempre con qualcuno in casa, dargli addosso, sfogarsi accusandolo di complotto, perchè non vogliono vedere i limiti reali effettivi dell’azione politica da loro sostenuta. Così si sentono legittimati a continuare tutto come prima e a riproporre sempre le stesse scelte politiche di fondo: non vogliono vedere il fallimento di qualcosa a cui sono affezionati. Non hanno il coraggio di cambiare: l’accusa al compagno di strada è il loro modo di resistere al cambiamento, all’analisi su di sé.
Caro Piergiorgio, concordo con te che dopo questa caduta si debba fare autocritica e ricandidare Prodi non sia credibile, ma pensi che il PD possa essere altrettanto credibile a candidare Veltroni come presidente del Consiglio? Dopotutto il primo passo che ha fatto appena è stato eletto è andato a scodinzolare da Berlusconi e ovviamente è stato preso in giro come D’Alema alla bicamerale: ma la storia non insegna nulla? Comunque una cosa è certa: Prodi è un galantuomo e aveva le capacità di rimettere in sesto l’Italia, Veltroni ha dimostrato che quando era segretario dei DS ha fatto vincere le elezioni a Berlusconi e si è dilieguato poi lasciando a Fassino la patata bollente!
Per carità, non voglio essere frainteso, a Prodi vanno gli onori delle armi, io non ho nulla contro di lui.Sono anch’io convinto che Prodi sia un galantuomo sul serio, e che sia uomo di notevoli qualità, anche se, adesso, pure con lui non esageriamo e non facciamo mitizzazioni: anche Prodi in persona ha fatto degli errori e non è l’uomo della provvidenza. Comunque certamente le colpe principali non sono sue come persona, ma della coalizione, della formula politica che egli incarnava e di cui era il garante. Però, appunto, poichè Prodi si identifica con quella stagione politica, appena fallita e fallita rovinosamente per il continuo logorio sin dall’inizio, sarebbe follia ripresentarsi con lui agli elettori. E, ben sapendo l’impossibilità di questa scelta, sarebbe follia maggiore mettersi a fare la “fornda” nella casa appena costruita e voluta da lui stesso: dopo aver perso il governo, aver condotto all’esaurimento l’esperienza politica dell’unione (anche nei consensi elettorali), l’unica cosa che rimane, l’unica eredità che lascia al centro-sinistra italiano è il PD, e, mettendosi su quella china, travolgerebbe pure quello!
Poi, oh, intendiamoci,io ho partecipato alle primarie perchè mi rendevo conto dell’importanza fondamentale per la sinistra di questo progetto e non volevo starne fuori, ritenevo doveroso almeno partecipare alla costruzione di un soggetto che cmq sarebbe stato l’asse del centro-sinistra e con cui cmq avremmo dovuto avere tutti a che fare. L’ho fatto pur essendo, nel merito, estremamente critico sul modo con cui si andava formando il pd nonchè sulla linea politico-ideale che stava prendendo; e, dopo, e in questi mesi, molte dichiarazioni, vicende, atti, anche ufficiali come il manifesto dei valori, ancor più mi hanno rafforzato nella critica. Sicchè, come ho scritto più volte, e forse avrete letto, non credo proprio che lo voterò il pd, (salvo sempre vedere alla fine il programma e i candidati perchè bisogna pure sforzarsi di essere pragmatici) .Perciò mi sembra quasi paradossale mettermi a fare io il difensore del pd: se avete tanta voglia di portarlo alla dissoluzione appena nato, accomodatevi. Per me, ora, sarebbe un grave errore.
Ah, scusate, dimenticavo Veltroni.
Paola dice: ma è credibile Veltroni leader? Bè, Paola, Veltroni è il leader, piaccia o meno. In tutti i paesi civili avviene così: il segretario (il leader) del maggior partito viene candidato premier. L’anomalia della sinistra italiana è durata quindici anni e il pd, voluto tanto fortemente da prodi e dai prodiani, è nato anche per superare questa anomalia. Non ci sono discussioni posibili sul punto a meno, anche qui ,di ridimensionare il significato e il ruolo politico del pd, e , in buona sostanza, far finta che non sia cambiato niente. Perchè candidare qualcun altro, avrebbe, di fatto, questo significato: il pd non esiste, è solo un ombrello sotto cui continuano ad esistere le vecchie “case”, i vecchi partiti, solo formalmente riuniti ma che non si riconoscono davvero in un progetto unitario e continuano a guardarsi con sospetto reciproco, perciò ci vuole un “garante” esterno per loro e per gli altri partiti e partitini della coalizione. Vi ricorda qualcosa?
E anche questo fatto che gli altri eventuali partiti minori di una coalizione “rivendicano” un “punto di equilibrio”, cioè in buona sostanza rifiutano di candidare il leader del partito maggiore, cosa significa? Significa che non vogliono dare “spago” al maggiore partito, non vogliono riconoscere il suo ruolo, il suo peso, non vogliono che abbia maggiore spazio politico, maggior filo da tessere, cioè in buona sostanza vogliono ostacolarlo, rintuzzarlo. Significa che essi non vogliono dare e dimostrare fiducia al partito maggiore con cui dicono di volersi alleare.
Ma non è anche questa un’anomalia assurda? Ma come può reggersi una coalizione in cui si sta insieme solo perchè non si può fare a meno, ma in realtà non c’è quella fiducia, quel riconoscimento? Non sappiamo benissimo tutti quanti, dentro di noi, che è proprio questo il virus che ha reso impossibile la governabilità coi due governi Prodi? E, allora, non sappiamo bene che anche questo è un circolo perverso da spezzare, se si vuole andare avanti?
Io capisco che i partiti minori hanno paura di venire fagocitati. In alcuni casi, e cioè quando si tratti di partiti meramente personalistici come l’Udeur o Dini, ciò sarebbe sacrosanto: la loro esistenza semplicemente non ha senso se non quello di dare un pò di potere in occupazione a pletoriche clientele.
In altri casi, quando c’è una reale rappresentatività di interessi politici, e non personalistico-clientelari, degli elettori, invece sarebbe ingiusto. Ma il punto fondamentale è che questa paura i partiti minori se la devono superare con la loro azione politica e non cercando di paralizzare gli altri. La loro sopravvivenza se la devono conquistare sul campo.
E inutile che i verdi, per dire, si lamentino quando è 10 anni che si tengono come leader Pecoraro Scanio e sono sempre al 2 o all 1,5 %! Voglio dire: ma in quale paese i leader che non ottengono mai nulla, e anzi magari fanno andare male il loro partito, stanno sempre là, al comando? I piccoli pensino ai loro deficit di democrazia interna e alle loro strategie. E forse le cose andranno meglio, per tutti, non solo per loro.
E, in ogni caso, è questione di scelte. Uno può pensare: io non mi fido del Pd, il pd finisce che mi assorbe, io voglio coltivare il mio orticello politico. Benissimo, però allora lo dici e lo dici agli elettori prima di tutto. Non è che dici , facendo la commedia, io vorrei allearmi ma…ma non mi danno il “punto di equilibrio”! Troppo comodo.
Nei paesi civili e non anomali come l’Italia, se si vuole fare una coalizione con un grande partito la leadership della coalizione spetta al grande partito, e gli altri gli riconoscono, con questo, la fiducia. Uno non è più grande degli altri perchè è cattivo e prepotente: è maggiore perchè è più votato dai cittadini-sovrani e quindi più rappresentativo. Bisognerà pur mettersi in testa una buona volta come funzionano le democrazie.
Naturalmente poi ci dovrà essere un programma realmente condiviso in cui si stabilisce che cosa si può fare insieme, su cosa si è d’accordo: è quella è la base dell’alleanza. Ma la guida della coalizione spetta al partito maggiore.
Infine sulla paura dell’inciucio e su Veltroni- Berlusconi. La trattativa per la legge elettorale non c’entra nulla con la bicamerale dalemiana. Anche qui, va bene le simpatie o antipatie personali, va bene il giudizio sulle persone e le loro qualità, ma cerchiamo anche di vedere la sostanza politica che determina le azioni. Non è che Veltroni è scemo, non è che non sapesse che, cadendo il governo, berlusconi avrebbe chiuso ogni trattativa per andare alla elezioni subito, difatti veltroni ha cercato disperatamente di lottare contro il tempo, la sua era una sfida delicatissima: doveva tenere in piedi il governo (condizione per poter indurre la controparte alla trattativa se no l’appetito della vittoria elettorale a portata di mano gli avrebbe fatto abbandonare il tavolo) e, contemporneamente,perseguire una riforma elettorale che, essendo osteggiata dai piccoli della coalizione, accelerava la caduta del governo! Come si vede una strada ben stretta: la condizione per la trattativa era anche messa a rischio dalla trattativa stessa.
Perchè trattare con il “caimano”? Ma, cara Paola, perchè piaccia o no il PD e FI, rispetto alla legge elettorale, avevano ed hanno lo stesso interesse.NOn è una questione di persone, non è che a Veltroni piaccia andare a prendere il tè ad Arcore. E questione che l’interesse effettivo dei due partiti su questa questione converge, cioè è una questione di sostanza politica. NOn l’interesse di Veltroni, ma del PD. Veltroni dunque ha coerentemente cercato di appoggiarsi a Berlusconi: solo con il suo appoggio poteva pensare di ottonere maggiori dosi di “bipolarismo” e “governabilità”, e poteva pensare di contenere le spinte eccessivamente porporzionalistiche dei partiti minori.
Che poi abbia fallito la mission impossible…bè l’ho appena detto era una strada strettissima, ma mica questa situazione l’aveva creata lui.
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
13 risposte a “Stalingrado”
Segnalazione molto interesante e anche cruda nel finale. “se vogliamo un rinnovamento della classe politica, realisticamente dobbiamo sapere che il costo del suo collasso, della sua decadenza e della sua (eventuale) reinvenzione, dobbiamo pagarlo anche noi”.
Aggiungerei che quando si tratta di pagare a pagare sono sempre i soliti e questa volta i soliti già faticano ad arrivare alla quarta settimana… Nubi scure all’orizzonte.
Segnalazione molto interesante e anche cruda nel finale. “se vogliamo un rinnovamento della classe politica, realisticamente dobbiamo sapere che il costo del suo collasso, della sua decadenza e della sua (eventuale) reinvenzione, dobbiamo pagarlo anche noi”.
Aggiungerei che quando si tratta di pagare a pagare sono sempre i soliti e questa volta i soliti già faticano ad arrivare alla quarta settimana… Nubi scure all’orizzonte.
“Così, ad esempio, nel centro-sinistra, elezioni oggi significherebbero la discesa in campo di Walter Veltroni, con un partito tutto nuovo e a lui legato, con la voglia di «correre da solo» e nelle mani il diritto-dovere di decidere con l’attuale legge i prossimi parlamentari. Insomma una notevole sminuizione di ruolo di tutti gli attuali potenti e potentati, nonché la ratifica definitiva della leadership del sindaco di Roma.”
E’ questo passaggio che rende affascinante questa sua analisi?
Uno che ha fatto pippa pure ai rimbrotti di Prodi può davvero pensare di farla franca con i vecchi potentati e decidere da solo? Uno che non ha detto una parola esplicita una in tutte le situazioni di crsi, dalla binetti, al papa universitario alla stessa crisi attuale?
Credo che walter debba solo sperare che a Prodi non gli venga la garibaldina idea di presentarsi con un nuovo partito (stasera da Ferrara il signor Parisi mi ha spaventato) perchè sennò si squaglia senza neanche cominciare.
Non sai quanta gente già preferisce Prodi a Veltroni a capo del nuovo partito.
Mancava un voto in Senato per oggi… la nemesi… l’abbiamo ritrovato su http://www.lbunder40.ilcannocchiale.it
Bah, non ci trovo alcunché di epocale né mi stupisce in quel che sta accadendo, come ormai non vedevo quasi nessuna differenza sostanziale tra questo/i governo/i e quello/i di Berlusconi (salvo la lotta all’evasione fiscale).
Quello che invece mi stupirebbe davvero, è che si andasse ad elezioni anticipate prima che scatti il diritto alla pensione dei lor signori legislatori, cioè prima dell’autunno o giù di lì. Questo si mi stupirebbe e mi farebbe pensare che qualcosa sta davvero cambiando.
Anche se c’è da dire che le vie praticabili non sono molte, possono spacciare come necessario un governo di transizione che faccia le riforme, che poi di fondo è la legge elettorale, che dovrebbero varare prima di giugno… se ci riuscissero poi non potrebbero giustificare i mesi che mancano alla pensione e anche se non ci riuscissero e si andasse al referendum cmq poi non ci sarebbe giustificazione per aspettare…
forse è per questo che nel centro-destra forse per la prima volta non temono elezioni anticipate, in fondo la pensione ormai se la son giocata cmq e quindi tanto vale andare al voto subito e con questa medesima legge che con le liste bloccate garantirà a tutti quelli che siedeno ora in Parlamento di essere riconfermati più tutto il bonus della vittoria, quindi più posti di “lavoro” e accesso alla stanza dei bottoni…
l’unica ragione per cui si potrebbe andare al governo di transizione per le riforme, cioè per la pensione, (e non solo ad uno per arrivare ad elezioni) è che l’UDC vedesse un possibile danno nell’andare subito ad elezioni, ovvero che i sondaggi li dessero in calo o che ci fosse qualche accordo particolarmente vantaggioso con Mastella… ma non penso sia il caso. Vedremo
Che cosa ha detto Parisi per spaventarti?
Se Prodi volesse fondare un partito lo voterei più volentieri che votare per il Veltroni. Mi spiace ragazzi ma Moretti aveva ragione “con questa classe politica non andremo da nessuna parte…” Ma vi rendete conto che l’Italia è in mano al Vaticano e alle lobbies? Non vi sembra una strana coincidenza che quando si comincia a pensare di essere ormai prossimi al miglioramento delle condizioni di vita della povera gente cade il Governo?
Oggi si svolgono i funerali di Arrigo Boldrini (del quale ero concittadina) che è stato uno dei padri nobili della nostra Repubblica. Credo sia il modo peggiore di commemorarlo. Come la penserebbero quelle migliaia di martiri per la nostra libertà se vedessero il terrificante spettacolo al quale stiamo assistendo in questi giorni? Credete che sarebbero ancora disposti a morire per la patria visto i risultati? Come faremo a sopportare nuovamente gli sproloqui di quelle faccie sprezzanti e maleducate dei vari Giovanardi, Tremonti, La Loggia, Schifani, Casini, Cuffarooooo e potrei andare ancora avanti per molto tempo. Ritengo comunque che anche dalla nostra parte non ci siano molti personaggi “nobili”. Ma infine la domanda che mi e vi pongo è: dopo decenni di scarsa cultura e maleducazione quale classe politica saremo in grado di proporre per sostituire la precedente? In Italia c’è ancora una speranza?
Grazie e scusate lo sfogo
Sul nostro blog stiamo discutendo con il professore il solito problema italiano dello scegliere il meno perggio.
Dove un governo di CS dev’essere difeso se poi la sua azione negativa mi crea malagestione sulle mie spalle e soprattutto una deriva destrorsa tre volte superiore?
Non siamo noi stessi che cerchiamo sempre la via breve per rimediare qualcosina ancora, non ristrutturando mai a fondo per ricominciare a fare le cose bene?
Forse è arrivato il momento di fergarsene se la destra va al governo e ricominciare adesso a ricostruire un’alternativa a sinistra degna da presentare fra 5 anni.
Come Zapatero con Aznar. Quanti anni ci hanno messo a ricostruire?
Ecco perchè Zapatero rinnova. Perchè è frutto di un processo duro e sofferente di rinnovamento.
Quello che l’Annunziata dice che dobbiamo patire necessariamente per riemergere.
Riusciremo mai a cambiare questo approccio in Italia? O ci attaccheremeo sempre alla cosa meno peggio nel breve?
Stamattina a Radio Città Futura c’era un commentatore giornalistico che sottolineava come a Prodi convenisse dimettersi prima della fiducia per ottenere così un secondo mandato.
Il conduttore gli faceva notare come Prodi sembra si stia impuntando con Napolitano per andare comunque al voto al Senato.
E il giornalista ribatteva come fosse davvero stupido Prodi se non seguisse questa linea x riottenere il secondo mandato.
Mannaggia la miseria,
predichiamo sempre bene ma poi diamo dello stupido a uno che non vuole più fare tatticismi.
Questo siamo noi. Questa è l’Italia.
Non ci accorgiamo mai quando noi stessi facciamo gli opportunisti, ci accorgiamo sempre e solo quando lo fanno gli altri.
Un politico vero sa quando si trova un compromesso per una soluzione costruttiva e quando è mero oportunismo per non perdere la poltrona.
Non sarà che almeno il Professore ci stia insegnando questo?
Vedremo.
@ Andrea
Ferrara lo stuzzicava sulla discesa in campo di Prodi e Parisi glissava… e per un sardo tosto come lui sai quanto riesce male il glissare…
questo non vuol dire niente, chiaramente, però un brivido sulla schiena me l’ha fatto venire quel pensiero…
Beh, in uno spirito democratico, si farebbero primarie vere: prodi o veltrone alla guida della “nuova unione”? ristretta sperabilmente a Cosa Rossa e Radical-Socialisti.
Se veramente avessero il coraggio di farlo, allora si’ che si inizierebbe a vedere un barlume di luce …. ma vediamo prima se si andrà veramente al voto (come sembra ma magari poi ….)
Scusatemi, non vorrei essere offensivo, ma vi trovo più o meno tutti (a parte Ale) o un pò troppo pazzi o un pò troppo sentimentali.
Ma voi veramente pensate dopo l’esperienza di ben due governi prodi falliti, pur in modo diverso, per incapacità di tenuta della coalizione messa insieme per battere l’avversario alle elezioni, che la sinistra possa presentarsi agli elettori ancora con Prodi??!!!!
Ma vi rendete conto che sono 15 anni, DICO 15 anni, che andiamo avanti così, col Prodi-Berlusconi?
Vi rendete conto che Prodi è stato battuto, è caduto, basta. Come potete pensare che si possa ripresentare agli elettori? Ma con che faccia, con che credibilità si può andare davanti agli elettori a dire: sono ancora qua come prima, ma anche se fino giusto a due minuti fa non riuscivo a governare e sono cascato, ora se mi ridate il voto miracolasamente riuscirò a governare, fidatevi! Cosa gli diciamo che stavolta tutti i partiti della coalizione sotoscriveranno un programma…?! Spero si capisca l’ironia.
Qualcuno dice che c’è già molta gente che lo voterebbe, è questo è un brutto, bruttissimo sintomo, tipico della sinistra irrazionale, istintiva, dietrologa, complottarda, tanto affettivamente attaccata ai suoi miti quanto incapace di pensare alle possibilità EFFETTIVE di futuro che potrebbe costruire davanti a sé. Ecco ci mancava anche questa: abbiamo appena fatto questo ennesimo naufragio e già pensiamo di aggiungerci, per soprannumero, una bella guerra civile interna prodiani contro veltroniani, dalemiani contro chissà chi.
E poi anche qui: si vuole la coerenza, bene, ma allora, dico io, ma il pd chi l’ha voluto? ma non era il sogno e il traguardo di vent’anni di lotte politiche di Prodi e c.? Tutta la loro vicenda politica, la loro stessa ragion d’essere politica, stava in questo risultato storico. Ci hanno fatto una testa così su questa grande novità, le due grandi tradizioni del socialismo e del cattolicesimo democratico che finalmente si fondono e bla bla bla…Morale prima l’hanno fortemente voluto e adesso addirittura adombrano la…scissione!! Hahahaha ma è veramente paradossale: Prodi e Parisi che vogliono fare la guerra al pd! Ma dai su.
Non si può volere tutto e il contrario di tutto: voglio il pd però con la linea politica che piace a me! sennò rompo il giocattolo. Bè…complimenti!
Voglio la grande prova di democrazia delle pirmarie, però poi, oh! intendiamoci bene!, decido io…o decidiamo noi (parisi, marini, dalema, fassino, fioroni, prodi ecc. ecc. )
Certo che ci saranno molti già pronti a votare un Prodi contro Veltroni: sono i tipici nostalgici di sinistra, quelli che preferiscono prendersela sempre con qualcuno in casa, dargli addosso, sfogarsi accusandolo di complotto, perchè non vogliono vedere i limiti reali effettivi dell’azione politica da loro sostenuta. Così si sentono legittimati a continuare tutto come prima e a riproporre sempre le stesse scelte politiche di fondo: non vogliono vedere il fallimento di qualcosa a cui sono affezionati. Non hanno il coraggio di cambiare: l’accusa al compagno di strada è il loro modo di resistere al cambiamento, all’analisi su di sé.
Scusatemi, non vorrei essere offensivo, ma vi trovo più o meno tutti (a parte Ale) o un pò troppo pazzi o un pò troppo sentimentali.
Ma voi veramente pensate dopo l’esperienza di ben due governi prodi falliti, pur in modo diverso, per incapacità di tenuta della coalizione messa insieme per battere l’avversario alle elezioni, che la sinistra possa presentarsi agli elettori ancora con Prodi??!!!!
Ma vi rendete conto che sono 15 anni, DICO 15 anni, che andiamo avanti così, col Prodi-Berlusconi?
Vi rendete conto che Prodi è stato battuto, è caduto, basta. Come potete pensare che si possa ripresentare agli elettori? Ma con che faccia, con che credibilità si può andare davanti agli elettori a dire: sono ancora qua come prima, ma anche se fino giusto a due minuti fa non riuscivo a governare e sono cascato, ora se mi ridate il voto miracolasamente riuscirò a governare, fidatevi! Cosa gli diciamo che stavolta tutti i partiti della coalizione sotoscriveranno un programma…?! Spero si capisca l’ironia.
Qualcuno dice che c’è già molta gente che lo voterebbe, è questo è un brutto, bruttissimo sintomo, tipico della sinistra irrazionale, istintiva, dietrologa, complottarda, tanto affettivamente attaccata ai suoi miti quanto incapace di pensare alle possibilità EFFETTIVE di futuro che potrebbe costruire davanti a sé. Ecco ci mancava anche questa: abbiamo appena fatto questo ennesimo naufragio e già pensiamo di aggiungerci, per soprannumero, una bella guerra civile interna prodiani contro veltroniani, dalemiani contro chissà chi.
E poi anche qui: si vuole la coerenza, bene, ma allora, dico io, ma il pd chi l’ha voluto? ma non era il sogno e il traguardo di vent’anni di lotte politiche di Prodi e c.? Tutta la loro vicenda politica, la loro stessa ragion d’essere politica, stava in questo risultato storico. Ci hanno fatto una testa così su questa grande novità, le due grandi tradizioni del socialismo e del cattolicesimo democratico che finalmente si fondono e bla bla bla…Morale prima l’hanno fortemente voluto e adesso addirittura adombrano la…scissione!! Hahahaha ma è veramente paradossale: Prodi e Parisi che vogliono fare la guerra al pd! Ma dai su.
Non si può volere tutto e il contrario di tutto: voglio il pd però con la linea politica che piace a me! sennò rompo il giocattolo. Bè…complimenti!
Voglio la grande prova di democrazia delle pirmarie, però poi, oh! intendiamoci bene!, decido io…o decidiamo noi (parisi, marini, dalema, fassino, fioroni, prodi ecc. ecc. )
Certo che ci saranno molti già pronti a votare un Prodi contro Veltroni: sono i tipici nostalgici di sinistra, quelli che preferiscono prendersela sempre con qualcuno in casa, dargli addosso, sfogarsi accusandolo di complotto, perchè non vogliono vedere i limiti reali effettivi dell’azione politica da loro sostenuta. Così si sentono legittimati a continuare tutto come prima e a riproporre sempre le stesse scelte politiche di fondo: non vogliono vedere il fallimento di qualcosa a cui sono affezionati. Non hanno il coraggio di cambiare: l’accusa al compagno di strada è il loro modo di resistere al cambiamento, all’analisi su di sé.
Caro Piergiorgio, concordo con te che dopo questa caduta si debba fare autocritica e ricandidare Prodi non sia credibile, ma pensi che il PD possa essere altrettanto credibile a candidare Veltroni come presidente del Consiglio? Dopotutto il primo passo che ha fatto appena è stato eletto è andato a scodinzolare da Berlusconi e ovviamente è stato preso in giro come D’Alema alla bicamerale: ma la storia non insegna nulla? Comunque una cosa è certa: Prodi è un galantuomo e aveva le capacità di rimettere in sesto l’Italia, Veltroni ha dimostrato che quando era segretario dei DS ha fatto vincere le elezioni a Berlusconi e si è dilieguato poi lasciando a Fassino la patata bollente!
Per carità, non voglio essere frainteso, a Prodi vanno gli onori delle armi, io non ho nulla contro di lui.Sono anch’io convinto che Prodi sia un galantuomo sul serio, e che sia uomo di notevoli qualità, anche se, adesso, pure con lui non esageriamo e non facciamo mitizzazioni: anche Prodi in persona ha fatto degli errori e non è l’uomo della provvidenza. Comunque certamente le colpe principali non sono sue come persona, ma della coalizione, della formula politica che egli incarnava e di cui era il garante. Però, appunto, poichè Prodi si identifica con quella stagione politica, appena fallita e fallita rovinosamente per il continuo logorio sin dall’inizio, sarebbe follia ripresentarsi con lui agli elettori. E, ben sapendo l’impossibilità di questa scelta, sarebbe follia maggiore mettersi a fare la “fornda” nella casa appena costruita e voluta da lui stesso: dopo aver perso il governo, aver condotto all’esaurimento l’esperienza politica dell’unione (anche nei consensi elettorali), l’unica cosa che rimane, l’unica eredità che lascia al centro-sinistra italiano è il PD, e, mettendosi su quella china, travolgerebbe pure quello!
Poi, oh, intendiamoci,io ho partecipato alle primarie perchè mi rendevo conto dell’importanza fondamentale per la sinistra di questo progetto e non volevo starne fuori, ritenevo doveroso almeno partecipare alla costruzione di un soggetto che cmq sarebbe stato l’asse del centro-sinistra e con cui cmq avremmo dovuto avere tutti a che fare. L’ho fatto pur essendo, nel merito, estremamente critico sul modo con cui si andava formando il pd nonchè sulla linea politico-ideale che stava prendendo; e, dopo, e in questi mesi, molte dichiarazioni, vicende, atti, anche ufficiali come il manifesto dei valori, ancor più mi hanno rafforzato nella critica. Sicchè, come ho scritto più volte, e forse avrete letto, non credo proprio che lo voterò il pd, (salvo sempre vedere alla fine il programma e i candidati perchè bisogna pure sforzarsi di essere pragmatici) .Perciò mi sembra quasi paradossale mettermi a fare io il difensore del pd: se avete tanta voglia di portarlo alla dissoluzione appena nato, accomodatevi. Per me, ora, sarebbe un grave errore.
Ah, scusate, dimenticavo Veltroni.
Paola dice: ma è credibile Veltroni leader? Bè, Paola, Veltroni è il leader, piaccia o meno. In tutti i paesi civili avviene così: il segretario (il leader) del maggior partito viene candidato premier. L’anomalia della sinistra italiana è durata quindici anni e il pd, voluto tanto fortemente da prodi e dai prodiani, è nato anche per superare questa anomalia. Non ci sono discussioni posibili sul punto a meno, anche qui ,di ridimensionare il significato e il ruolo politico del pd, e , in buona sostanza, far finta che non sia cambiato niente. Perchè candidare qualcun altro, avrebbe, di fatto, questo significato: il pd non esiste, è solo un ombrello sotto cui continuano ad esistere le vecchie “case”, i vecchi partiti, solo formalmente riuniti ma che non si riconoscono davvero in un progetto unitario e continuano a guardarsi con sospetto reciproco, perciò ci vuole un “garante” esterno per loro e per gli altri partiti e partitini della coalizione. Vi ricorda qualcosa?
E anche questo fatto che gli altri eventuali partiti minori di una coalizione “rivendicano” un “punto di equilibrio”, cioè in buona sostanza rifiutano di candidare il leader del partito maggiore, cosa significa? Significa che non vogliono dare “spago” al maggiore partito, non vogliono riconoscere il suo ruolo, il suo peso, non vogliono che abbia maggiore spazio politico, maggior filo da tessere, cioè in buona sostanza vogliono ostacolarlo, rintuzzarlo. Significa che essi non vogliono dare e dimostrare fiducia al partito maggiore con cui dicono di volersi alleare.
Ma non è anche questa un’anomalia assurda? Ma come può reggersi una coalizione in cui si sta insieme solo perchè non si può fare a meno, ma in realtà non c’è quella fiducia, quel riconoscimento? Non sappiamo benissimo tutti quanti, dentro di noi, che è proprio questo il virus che ha reso impossibile la governabilità coi due governi Prodi? E, allora, non sappiamo bene che anche questo è un circolo perverso da spezzare, se si vuole andare avanti?
Io capisco che i partiti minori hanno paura di venire fagocitati. In alcuni casi, e cioè quando si tratti di partiti meramente personalistici come l’Udeur o Dini, ciò sarebbe sacrosanto: la loro esistenza semplicemente non ha senso se non quello di dare un pò di potere in occupazione a pletoriche clientele.
In altri casi, quando c’è una reale rappresentatività di interessi politici, e non personalistico-clientelari, degli elettori, invece sarebbe ingiusto. Ma il punto fondamentale è che questa paura i partiti minori se la devono superare con la loro azione politica e non cercando di paralizzare gli altri. La loro sopravvivenza se la devono conquistare sul campo.
E inutile che i verdi, per dire, si lamentino quando è 10 anni che si tengono come leader Pecoraro Scanio e sono sempre al 2 o all 1,5 %! Voglio dire: ma in quale paese i leader che non ottengono mai nulla, e anzi magari fanno andare male il loro partito, stanno sempre là, al comando? I piccoli pensino ai loro deficit di democrazia interna e alle loro strategie. E forse le cose andranno meglio, per tutti, non solo per loro.
E, in ogni caso, è questione di scelte. Uno può pensare: io non mi fido del Pd, il pd finisce che mi assorbe, io voglio coltivare il mio orticello politico. Benissimo, però allora lo dici e lo dici agli elettori prima di tutto. Non è che dici , facendo la commedia, io vorrei allearmi ma…ma non mi danno il “punto di equilibrio”! Troppo comodo.
Nei paesi civili e non anomali come l’Italia, se si vuole fare una coalizione con un grande partito la leadership della coalizione spetta al grande partito, e gli altri gli riconoscono, con questo, la fiducia. Uno non è più grande degli altri perchè è cattivo e prepotente: è maggiore perchè è più votato dai cittadini-sovrani e quindi più rappresentativo. Bisognerà pur mettersi in testa una buona volta come funzionano le democrazie.
Naturalmente poi ci dovrà essere un programma realmente condiviso in cui si stabilisce che cosa si può fare insieme, su cosa si è d’accordo: è quella è la base dell’alleanza. Ma la guida della coalizione spetta al partito maggiore.
Infine sulla paura dell’inciucio e su Veltroni- Berlusconi. La trattativa per la legge elettorale non c’entra nulla con la bicamerale dalemiana. Anche qui, va bene le simpatie o antipatie personali, va bene il giudizio sulle persone e le loro qualità, ma cerchiamo anche di vedere la sostanza politica che determina le azioni. Non è che Veltroni è scemo, non è che non sapesse che, cadendo il governo, berlusconi avrebbe chiuso ogni trattativa per andare alla elezioni subito, difatti veltroni ha cercato disperatamente di lottare contro il tempo, la sua era una sfida delicatissima: doveva tenere in piedi il governo (condizione per poter indurre la controparte alla trattativa se no l’appetito della vittoria elettorale a portata di mano gli avrebbe fatto abbandonare il tavolo) e, contemporneamente,perseguire una riforma elettorale che, essendo osteggiata dai piccoli della coalizione, accelerava la caduta del governo! Come si vede una strada ben stretta: la condizione per la trattativa era anche messa a rischio dalla trattativa stessa.
Perchè trattare con il “caimano”? Ma, cara Paola, perchè piaccia o no il PD e FI, rispetto alla legge elettorale, avevano ed hanno lo stesso interesse.NOn è una questione di persone, non è che a Veltroni piaccia andare a prendere il tè ad Arcore. E questione che l’interesse effettivo dei due partiti su questa questione converge, cioè è una questione di sostanza politica. NOn l’interesse di Veltroni, ma del PD. Veltroni dunque ha coerentemente cercato di appoggiarsi a Berlusconi: solo con il suo appoggio poteva pensare di ottonere maggiori dosi di “bipolarismo” e “governabilità”, e poteva pensare di contenere le spinte eccessivamente porporzionalistiche dei partiti minori.
Che poi abbia fallito la mission impossible…bè l’ho appena detto era una strada strettissima, ma mica questa situazione l’aveva creata lui.