8 Febbraio 2008

Sassolini

Diario

sassolino.jpg
Marco Simoni ha un sassolino nella mia scarpa.

14 risposte a “Sassolini”

  1. Simone Cavallaro ha detto:

    Letto e sottosrcrivo in pieno. Ti ho appoggiato ai tempi delle primarie vinte da Prodi e la mia fiducia nei tuo confronti rimane intatta ed immutata, nonostante le mie riserve il mio scetticismo riguardo al PD. Ammiro il coraggio di portare avanti la tua scelta.

  2. Simone Cavallaro ha detto:

    Questa e’ bella! Oltre ai sani emendamenti che sei riuscito a far approvare nello statuto del PD, sembra che ora abbiano preso spunto, dalla tua campagne per le primarie, anche per l’inno. Mi fido di te.

  3. Simone Cavallaro ha detto:

    Questa e’ bella! Oltre ai sani emendamenti che sei riuscito a far approvare nello statuto del PD, sembra che ora abbiano preso spunto, dalla tua campagne per le primarie, anche per l’inno. Mi fido di te.

  4. Alessandro ha detto:

    Chiedo ospitalità per un link a una trasmissione di Placido con Foa e Montanelli su destra e sinistra.
    Viene dal passato, ma illlumina meravigliosamente il futuro.
    http://it.youtube.com/watch?v=tIm5FzuZGa4

  5. Alessandro ha detto:

    Chiedo ospitalità per un link a una trasmissione di Placido con Foa e Montanelli su destra e sinistra.
    Viene dal passato, ma illlumina meravigliosamente il futuro.
    http://it.youtube.com/watch?v=tIm5FzuZGa4

  6. nome04 ha detto:

    Certo che poter votare te direttamente potrebbe farmi cambiare idea sul prossimo voto.

  7. nome04 ha detto:

    Certo che poter votare te direttamente potrebbe farmi cambiare idea sul prossimo voto.

  8. giuseppe romeo ha detto:

    Bravo Ivan avanti cosi’.Adesso sotto con le primarie c’è tutto il tempo per farle.Mobilitiamoci tutti.DobbiAMO FARCELA.Mi fido di te.Liste giovani e di competenze acclarate.Ti raccomando l’unità nazionale è fondamentale è la contraddizzione piu’ vistosa negli ectoplasma.Non vogliamo vedere fazzoletti verdi.Diritti civili come nel resto d’Europa.In bocca al lupo.

  9. Andrea Ballabeni ha detto:

    Marco dice varie cose giuste.
    Ma non facciamo le cose troppo facili.
    Quando dice…
    “…bastava candidare venti Scalfarotti, quarantenni pescati a caso dalle professioni (basta guardare fuori dai confini e si trovano), metterli in prima fila, e vincere le elezioni…”
    … fa le cose troppo facili.
    Purtroppo di professionisti con la passione, la determinazione e la conoscenza della politica di Ivan non ce ne sono tanti.
    Non basta mettere assieme quarantenni pescati a caso dalle professioni.
    Ragazzi, non esageriamo con la mitizzazione dei professionisti. Non basta essere bravi professionisti per sapere fare politica.
    Per sapere fare politica bisogna essere prima di tutto bravi politici.
    Se uno e’ bravo a fare la sua professione (ad esempio l’avvocato) significa che e’ bravo a fare la sua professione e non a fare un’ altra professione come, ad esempio, la politica.
    Se uno e’ bravo a fare il dentista non e’ detto che sia anche un buon architetto o un buono psicologo.
    Per fare politica bisogna essere bravi politici. Se poi uno e’ anche un bravo professionista tanto meglio perche’ porta un bagaglio culturale aggiuntivo.
    Non usiamo la logica demagogica di Berlusconi: “sono un grandissimo imprenditore (???) e quindi saro’ un grandissimo presidente del consiglio”.
    Ragazzi, per capire e fare la politica non basta essere buoni avvocati o medici o biologi o commercialisti.
    Bisogna essere bravi politici. E per essere bravi politici bisogna avere masticato tanta tanta politica e avere doti non comuni e grandissima passione.
    Se cadiamo nelle mitizzazioni del professionista giovane e dinamico e non sporcato dalla “vecchia politica” cadiamo nei piccoli argomenti del qualunquismo e dell’antipolitica.
    Il problema non e’ il politico di professione. Il problema e’ il sistema chiuso che non permette di avere il miglior politico.
    Per fare politica bisogna essere prima di tutto bravi politici.
    Se poi il bravo politico e’ anche un bravo dentista tanto meglio

  10. Andrea Ballabeni ha detto:

    Marco dice varie cose giuste.
    Ma non facciamo le cose troppo facili.
    Quando dice…
    “…bastava candidare venti Scalfarotti, quarantenni pescati a caso dalle professioni (basta guardare fuori dai confini e si trovano), metterli in prima fila, e vincere le elezioni…”
    … fa le cose troppo facili.
    Purtroppo di professionisti con la passione, la determinazione e la conoscenza della politica di Ivan non ce ne sono tanti.
    Non basta mettere assieme quarantenni pescati a caso dalle professioni.
    Ragazzi, non esageriamo con la mitizzazione dei professionisti. Non basta essere bravi professionisti per sapere fare politica.
    Per sapere fare politica bisogna essere prima di tutto bravi politici.
    Se uno e’ bravo a fare la sua professione (ad esempio l’avvocato) significa che e’ bravo a fare la sua professione e non a fare un’ altra professione come, ad esempio, la politica.
    Se uno e’ bravo a fare il dentista non e’ detto che sia anche un buon architetto o un buono psicologo.
    Per fare politica bisogna essere bravi politici. Se poi uno e’ anche un bravo professionista tanto meglio perche’ porta un bagaglio culturale aggiuntivo.
    Non usiamo la logica demagogica di Berlusconi: “sono un grandissimo imprenditore (???) e quindi saro’ un grandissimo presidente del consiglio”.
    Ragazzi, per capire e fare la politica non basta essere buoni avvocati o medici o biologi o commercialisti.
    Bisogna essere bravi politici. E per essere bravi politici bisogna avere masticato tanta tanta politica e avere doti non comuni e grandissima passione.
    Se cadiamo nelle mitizzazioni del professionista giovane e dinamico e non sporcato dalla “vecchia politica” cadiamo nei piccoli argomenti del qualunquismo e dell’antipolitica.
    Il problema non e’ il politico di professione. Il problema e’ il sistema chiuso che non permette di avere il miglior politico.
    Per fare politica bisogna essere prima di tutto bravi politici.
    Se poi il bravo politico e’ anche un bravo dentista tanto meglio

  11. riccardo da parigi ha detto:

    Andrea, il tuo ragionamento non fa una grinza, ma il problema è: se un politico fa e ha fatto solo e esclusivamente politica, non si farà mai da parte. Resterà attaccato a qualsiasi carica come una cozza ….

  12. riccardo da parigi ha detto:

    Andrea, il tuo ragionamento non fa una grinza, ma il problema è: se un politico fa e ha fatto solo e esclusivamente politica, non si farà mai da parte. Resterà attaccato a qualsiasi carica come una cozza ….

  13. Filippo ha detto:

    peggio, Riccardo. Se fai e hai sempre fatto solo il politico poi, a fine carriera, ti devono parcheggiare in qualche commissione o carica ad hoc. Gli e’ che dopo aver comandato, molti trovano difficile rassegnarsi a non comandare piu’. Cosi’, invece di finire a ricoprire qualche oscuro ruolo di passacarte, te li ritrovi come parlamentari europei, direttori di asl, professori universitari, supercomissari a 200.000euro l’anno o qualche altro ruolo importante. Poi tutti a chiedersi come mai i meritevoli -ma non politici o politicanti- trovano difficile conseguire certi ruoli.

  14. Andrea Ballabeni ha detto:

    Riccardo e Filippo, avete ragione.
    Il mio non voleva essere un commento a favore del politico perpetuo.
    Volevo solo enfatiizare il fatto che per fare buona politica bisogna essere bravi a fare politica.
    Il messaggio che voglio dare e’ questo”:
    dobbiamo giudicare chi fa politica (sia egli/ella un politico di professione, un medico od un famoso architetto) solo in base alle sue qualita’ politiche.
    Sono poi il primo a pensare che persone di altre professioni portino importantissime esperienze aggiuntive. Ma queste persone devono saper fare politica. E spesso non basta essere super-brillanti nella propria professione, sapere 6 lingue e lavorare all’estero per avere buone qualita’ di politico.
    Bisogna aprire il sistema. Piu’ accessibilita’ nella vita politica dei partiti. Il partito deve essere una cosa piu’ dinamica. La porta di entrata al partito deve essere (come dice Ivan) una porta girevole.
    Cosa importantissima e’ poi che ci sia una legge elettorale che permetta ai cittadini di dare una preferenza.
    Se il sistema e’ aperto e non bloccato tutti (politici di professione e non) competeranno per dare il meglio di se.
    A quel punto avremo una lista dei migliori.
    A quel punto a me non interessera’ molto (da elettore) se le persone che avro’ di fronte saranno politici di vecchia data o giovani imprenditori (o medici) in politica da solo un anno. Valutero’ i vari candidati in base alle loro capacita’ politiche.
    un caro saluto
    Andrea