3 Aprile 2008

Alibananas

Diario

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Mi preparo con curiosità ad ascoltare come Angeletti ed Epifani spiegheranno che impedire l’ingresso dell’Alitalia nel più grande e solido gruppo aereo del mondo e far fallire l’azienda per la quale lavoravano corrispondeva all’interesse dei lavoratori dell’Alitalia.
Ora bisogna assicurarsi che nemmeno un solo ulteriore centesimo delle tasse dei contribuenti finisca nella vergognosa voragine provocata da questo esemplare campione dell’idiosincrasia italiana per il mercato e per un’economia moderna.

20 risposte a “Alibananas”

  1. Filippo ha detto:

    Apprendo la stessa notizia dai giornali. Il teatrino della politica ha colpito ancora. Finche’ Prodi era in sella erano tutti d’accordo che Air Franca/KLM fosse la scelta migliore per Alitalia. Sotto elezioni, s’e’ scatenata la bagarre a colpi di sindacati, italianismi-lehigsmi, cordate pazze e quant’altro.
    Formigoni probabilmente stara’ stappando lo spumante (sic), Beppe Grillo pure (ri-sic).
    Speriamo che Air France abbia solo deciso di tenersi alla larga da Alitalia fino ad elezioni concluse, e poi tornare alla carica (siamo seri, sotto campagna elettorale e’ impossibile gestire una trattativa decente sotto il fuoco incrociato delle sparate dei cavalieri e dei vetero-comunismi sindacali di Bertinotti).
    Oggi fare l’expat non mi sembra poi cosi’ brutto.

  2. l'oste ha detto:

    stavolta ti ho battuto sul tempo. “Una farsa alitaliana
    Ciao,
    Federico

  3. l'oste ha detto:

    stavolta ti ho battuto sul tempo. “Una farsa alitaliana
    Ciao,
    Federico

  4. l'oste ha detto:

    stavolta ti ho battuto sul tempo. “Una farsa alitaliana
    Ciao,
    Federico

  5. Filippo the other ha detto:

    Sembrerà crudele, terribilmenete cinico. E poi vatti a mettere al posto dei lavoratori. Un vero dramma. Ma io penso che se Alitalia fallisce ben gli sta ai sindacati. Cocciutti e ciechi. Che volevano? Che pretendavano dai francesi? Spero che ci ripensano e faccino marcia in dietro, ma temo sia troppo tardi. Per voler troppo non hanno avuto nulla, nulla. Dicevano che volevano salvaguardare i posti di lavoro.
    Poi Bertinotti che si unisce alla protesta in salsa demagogico-nazionalista di Berlusconi (“non ci faremo colonizzare” e poi propone ….. una patriocisissima fanta-cordata italo-araba!). Bertinotti sarà gentile ma cosi’ ha davvero toccato il fondo……
    Se la situazione é questa non é per colpa di Airfrance. No!!!!! Ma di anni di pessima, pessimissima gestione. Con lo scalo di Malpensa come ciliegina sulla torta, mal gestito, mal collegato a Milano per treno (!!!!????). E poi l’idea folle e megalomane di volere due centri (“hub”) in uno stesso piccolo paese, senza poi considerare che Zurigo era dietro l’angolo. Follia, follia.

  6. irene faustinelli ha detto:

    Letta da Amsterdam. Questo è davvero un incentivo all’espatrio definitivo.

  7. Stefano ha detto:

    Magari fosse ancora possibile come dici, ma è tutto un teatrino: fuori dalle balle i Francesi, fuori dalle balle l’amministratore dell’attuale governo, rischio di fallimento, fuori dalle balle i sindacati colpevoli, vince le elezioni il cavaliere (secondo loro, noi speriamo di no) e magicamente saltano fuori in cordata i suoi amici e i suoi figli, tra i quali il neovincitore dell’expo 2015 Totò Ligresti, e si mangiano Alibabanas (ottima, questa) con 4 cents.

  8. Filippo ha detto:

    ehila’ Irene, saluti da Amsterdam allora dove vivo anche io.

  9. KilgoreTrout ha detto:

    Ivan non voglio sostituirmi ad Epifani ma se vuoi provo a spiegartelo io visto che purtroppo cadi, e per un candidato di un partito che aspira a governarci è un grave peccato, nel conformismo dei commenti dovuti alla scarsa informazione.
    Vedi in questo caso accusare il sindacato di aver impedito la conclusione della trattativa è falso. E lo è per diversi motivi.
    Primo perché non sono stati i sindacati ad aver abbandonato il tavolo.
    Secondo perché, se di trattativa si parla, si ascoltano le proposte di tutte e due le parti e si cerca semmai una mediazione.
    Terzo perché in questo caso la proposta dei sindacati (tu l’hai per caso letta sulla stampa?) è sostenibile o comunque rappresenta un valido punto di partenza .
    Quarto perché la proposta di AF non si regge dal punto di vista industriale né nell’ottica del mantenimento del posto di lavoro delle persone che sarebbero rimaste nell’azienda (non parliamo delle altre…), né nell’ottica del rilancio della compagnia in modo che si regga con le proprie gambe né, infine, nel salvaguardare gli interessi del nostro paese riguardo al trasporto aereo.

  10. daniele ha detto:

    Scusa, come ho già cercato di argomentare su questo sito, la vera idiosincrasia per il mercato sarebbe dimostrata con la vendita ad Air France che ha chiesto (e ottenuto dal Governo) il “mantenimento dei diditti di traffico attualmente in portafoglio ad Alitalia”, cioè il congelamento del mercato epr impedire ai suoi concorrenti di entrare sul mercato italiano sopratutto del Nord che i francesi vorrebberio portare a Parigi e Amsterdam senza essere troppo disturbati dai tedeschi.
    Ricorderei inoltre che Air France è una compagnia detenuta al 20% dello Stato francese.
    daniele, milano

  11. scalpha ha detto:

    Mio caro Kilgore, ti ricordo che l’Alitalia da anni accumula enormi perdite e dalle analisi di tutte le banche cha hanno dovuto lavorare sul suo dossier durante la gara andata deserta è risultato evidentissimo che uno dei motivi per i quali l’Alitalia perdeva mentre tutto il settore prosperava (vedi l’Iberia) era proprio per l’assurda conflittualità sindacale che ha – e lasciatelo dire da un grande viaggiatore Freccia Alata Plus – sempre costituito piombo nelle ali della strategia commerciale della nostra compagnia. Quindi, uno: il sindacato non ha solo responsabiltà oggi ma ha enormi responsabilità storiche.
    Due. AirFrance ha abbandonato il tavolo perché le condizioni poste dal sindacato erano quelle di lasciare l’Alitalia nello stato in cui è, senza azioni decise che consentissero di risanarla. Il sindacato sperava cioè di trasferire una situazione economicamente insostenibile dall’azionista pubblico (cioè dalle tasche mie e tue) a quelle dell’azionista di AirFrance. Spinetta che, al contrario della sequela dei presidenti Alitalia fin qui collezionati, è pagato per difendere i suoi azionisti e non per impallinarli ha dovuto, a malincuore, lasciare.
    Tre. Che mediazione vuoi avere per una compagni aerea che non ha nemmeno più i soldi per pagare il carburante. Qui, mio caro, siamo ridotti con le pezze al cxxx, che cosa vuoi mediare? Loro sono gli acquirenti e hanno soldi e know how, noi abbiamo le perdite e un fallimento gestionale ed operativo talmente enorme da respingere ogni possibile acquirente finora. Ripeto: la gara per l’acquisto andò deserta. De-ser-ta.
    Quattro. Mi pare francamente arrogante pensare di insergnare il mestiere ad AirFrance. Tu che titoli hai per farlo? Quanto agli interessi del paese, ricordarsene oggi è come chiudere la stalla a buoi abbondantemente fuggiti.

  12. KilgoreTrout ha detto:

    Ivan, rimaniamo al presente visto che nel tuo post di quello parli. Se vogliamo ripercorrere la storia di Alitalia degli ultimi dieci anni o più possiamo farlo quando vuoi, però tirarla fuori adesso è spostare l’attenzione dalle tue affermazioni iniziali.
    Nella tua risposta confermi che AF ha abbandonato il tavolo. Bene è un punto di partenza. Fai però affermazioni che non sono suffragate dai fatti. Scrivi “…le condizioni poste dal sindacato erano quelle di lasciare l’Alitalia nello stato in cui è, senza azioni decise che consentissero di risanarla”.
    Ti (ri)faccio una domanda: le conosci le condizioni poste dal sindacato? Le hai lette? O parli per sentito dire?
    Io il documento l’ho letto e la trattativa l’ho seguita. Già parlare di condizioni poste dal sindacato è inesatto. Nell’ambito di una trattativa è stata presentata una proposta migliorativa, a detta dei sindacati è ovvio, dell’offerta AF.
    Se leggi il documento, se vuoi te ne invio copia, vedrai che l’offerta è integrativa di quella AF.
    Vedrai che AF non sborserebbe un euro di più di quanto preventivava, che il piano di rilancio verrebbe accelerato perché la nuova compagnia avrebbe più risorse, che ci sarebbero ulteriori spazi di risparmio per la nuova compagnia.
    Mi fermo qui, se vuoi apriamo una discussione tecnica, ma io non ho mai voluto insegnare il mestiere ad AF. Solo che leggendo l’offerta di Spinetta (tu l’hai fatto?) dalla prima pagina appare chiaro quale è l’obiettivo di quel piano industriale, è’ scritto nero su bianco…
    Fammi poi notare che “l’arrogante” è la seconda caduta di stile nello stesso post. Non mi offendo solo per la stima che ho di te e che mi ha portato a votarti nelle primarie

  13. scalpha ha detto:

    Kilgore, e con questo chiudo, voglio solo dire che guardare a questa trattativa senza pensare che l’AF è ricca e potente e l’Alitalia è disperata (e non per caso) non avrebbe alcun senso. Quanto allo stile, anche pensare che chi ha opinioni diverse dalle proprie parli solo per sentito dire non è proprio il massimo. Ma non mi offendo nemmeno io, e anzi grazie per la stima. A presto. Ivan

  14. masaccio ha detto:

    Ivan, non è il sindacato che sta vendendo Alitalia. Il sindacato ha il compito, nella vendita, di tutelare il più possibile l’interesse dei lavoratori, e l’ha fatto, avanzando proposte ragionevoli e per nulla massimaliste.
    Queste proposte non riducono il valore dell’azienda, anzi. Certo, non vanno nella direzione “arraffo tutto con meno stipendi da pagare possibile” che vorrebbe il management di Air France, ma siccome non sono un azionista di Air France la cosa non mi tange. Voglio una compagnia aerea che funzioni, non margini di profitto un po’ più alti per quegli azionisti. Tu?
    È facile, per Spinetta, prendere il pretesto delle proposte sindacali per alzarsi dal tavolo e minacciare di far crollare tutto, per far tremare un po’ il culo al governo (quale che sia) e originare una serie di commenti come il tuo, in modo che tra un po’ di tempo lui possa tornare indietro mentre lo preghiamo, per favore, di licenziare chi vuole.
    È un gioco delle parti, come in ogni trattativa. Ma chiunque abbia letto le proposte del sindacato sa che non intaccano il valore dell’azienda, e che se l’interesse di Air France è investire su Alitalia, nessuno glielo impedirà. Se invece Spinetta si tirerà indietro, vorrà dire che il suo interesse era semplicemente rubare un po’ di mezzi a un concorrente in difficoltà.

  15. saint exupery ha detto:

    temo che qualunque cosa air france avesse da offrire fosse comunque molto meglio di quello che ha da offrire, per alitalia e per i suoi dipendenti, una procedura concorsuale. può benissimo essere che quelle di air france fossero condizioni capestro, ma chiunque abbia vissuto dal’interno una ristrutturazione d’impresa sa benissimo che, nel momento in cui si resta con un solo offerente, l’unica cosa sensata da fare è accettare le condizioni offerte e chiudere in fretta un accordo vincolante, sperando di recuperare DOPO quello che si può, eventualmente, ricuperare. a questo punto l’unica cosa che spero è che se fallimento sarà, il fallimento arrivi in fretta, in modo tale da preservare quel po’ di cassa che alitalia ha ancora per pagare i creditori, e che il mercato dei cieli italiano a questo punto si apra. bisognerebbe a questo punto che fossero rimessi sul mercato in fretta i diritti di traffico di alitalia; si cerchi perlomeno di fare in modo che da questo disastro si possa trarre l’unica cosa positiva possibile, e cioè l’apertura dei cieli italiani all’offerta più ampia possibile, con beneficio – almeno – per i consumatori /taxpayers che dopo avere sostenuto per decenni la compagnia avrebbero diritto perlomeno di vedere che i prezzi dei biglietti possono perfino scendere. temo però che si andrà al fallimento, e che arriverà una “cordatina” a raccattare i pezzi, e a continuare a rendere il solito servizio schifoso a prezzi alti, sovvenzionata in un modo o nell’altro dallo stato. sarà bene anche ricordare che nessuna delle grandi amministrazioni straordinarie degli ultimi anni, con l’unica eccezione di parmalat, ha dato buoni risultati. un fallimento rapido potrebbe addirittura essere meglio di uno stato agonico prolungato sotto l’amministrazione straordinaria.

  16. Filippo the other ha detto:

    davvero quando sento e leggo gente che continua a trattare i francesi da colonizzatori (pure fra questi commenti) rabbrividisco. il nazionalismo é un oppio con cui si cerca di distrarre le masse.
    l’altro ieri mi é ricapitato fra le mani un vecchio articolo di Giavazzi, paralvano di Europa senza mercato. si diffida del perfido francese, per gattarsi nell mani di una fanta cordata italo-araba (la prima proposta del Silvio era questa). davvero cari é davvero grave se ragionate ancora in termini nazionalistici (ragionamento che non riguarda solo gli italiani).
    se si ragiona in termini nazionalistici si sta prendendo un abbaglio. é un illussione. gli “interessi nazionali”.
    senza capire che nel mondo dove viviamo o si ragiona intermini di squadra o non si va da nessuna parte.

  17. Filippo ha detto:

    scusa the other, ma quale colonizzazione francese ci leggi nel messaggio di S.Exupery? A me pare che abbia semplicemente asserito una realta’ economica sulle condizioni di vendita di aziende fallite che trattano con un unico acquirente.
    Che c’entrano i nazionalismi francesi, ora? (per inciso, l’offerente e’ AF/KLM, quindi sarebbe franco-olandesi e gli olandesi non sono mica colonizzatori ferventi)

  18. Fabio ha detto:

    Quando Prodi vinse le elezioni (anche col mio voto) mi dissi che sarebbero stati tre i segnali che mi avrebbero convinto che stava facendo sul serio:
    1. Il raggiungimento del 3% del PIL dei fondi di ricerca.
    2. La promozione almeno a capo di terzo livello (..il minimo sindacale..) del mio ex-collega che da 20 anni si fa un mazzo tanto per mantenere l’ente di ricerca bolognese in cui lavoravo a un livello decente nonostante una sequenza infinita di dirigenti politicizzati e ben poco competenti.
    3. Liberarci di Alitalia in un modo o nell’altro, un buco nero che da 10 anni sottrae futuro e opportunita’ ai cittadini italiani.
    Sul primo segnale non ci siamo proprio: ho firmato il mio contratto da expat pochi mesi fa, piu’ o meno quando si decideva di stornare anche quei pochi denari raccolti per la ricerca verso la chiusura della vertenza con gli autotrasportatori.
    Per il secondo segnale c’ervamo quasi arrivati: s’e’ visto-un super-capo e un sotto-capo di qualita’, per lo meno. Purtroppo le elezioni e l’incertezza sui i futuri orientamenti del decisore politico hanno bloccato la propagazione di queste dignitose novita’ verso il basso.
    Sul terzo punto, purtroppo sta finendo nel modo peggiore possibilie, ma tant’e’… il tempo della mia compassione umana e’ scaduto anni fa, quando epidemie improvvise di certificati medici lasciavano a terra decine di migliaia di viaggiatori incolpevoli.
    Saluti
    Fabio (da vicino Amsterdam)

  19. Filippo Zuliani ha detto:

    ciao Fabio, compagno amsterdammer 🙂

  20. Filippo the other ha detto:

    caro Filippo non mi riferivo a saint-exupery ma ha un sentimento che intravedo in vari post
    dettoquesto teoricamente gli olandesi sono stati pure loro dei colonizzatori cativissimi come tutti colonizzatori (vedi la storia dell’indonesia e che gli facevano a quei poveracci nelle mine). pero’ nel dibattito nazionale si cita sempre la Francia, mai l’Olanda quando infatti si tratta di un gruppo franco-olandese. é chiaro e tutto fumo!
    il nazionalismo é un brutta bestia e pensare attualmente l’Italia dei primi 15 dell’UE é il paese in cui attualmente vi é la piu’ bassa conoscenza dell’UE. la situazione é tutt’altro ch rosea e le polemiche in salsa nazionalista non aiutano.