Ieri sera abbiamo fatto la prima “cena dal candidato”: ho invitato a cena dieci elettori che non conoscevo e che non si conoscevano tra di loro, amici di amici in parte indecisi in parte magari solo un po’ arrabbiati e desiderosi di confrontarsi e parlare di politica.
Non so se sono riuscito ad assicurare 10 voti al Piddì, ma certo è che il mio risotto radicchio e pancetta e la mia pasta fredda con ricotta salata e mini San Marzano hanno spopolato. Se va male con la politica apro un ristorante.
10 risposte a “Il piano B”
chi ha detto che gli expat perdono il tocco della cucina?
Ok, ora ho fame. Contento?
Ok, ora ho fame. Contento?
ahahah ! grande!
ahahah ! grande!
Guardate che negli espatriati aumenta la passione per la cucina…soprattutto se vivi in un paese dove questa non è di grande qualità…
Comunque Ivan hai avuto un’idea geniale…secondo me è molto alta la probabilità che tu li abbia convinti…il clima che si crea a tavola (e soprattutto se il cibo è di buona qualità) facilita la trasmissione e diffusione delle buone idee!
La prossima volta ricordati di noi… a costo di minacciare di non votare il PD! Se non per assaggiare la tua cucina, per stare sulla tua bellissima terrazza!
La prossima volta ricordati di noi… a costo di minacciare di non votare il PD! Se non per assaggiare la tua cucina, per stare sulla tua bellissima terrazza!
La prossima volta farò finta di essere indeciso…
Dopo le elezioni si può avere la ricetta?