Promuovete il “World Wide Walter”: proposte concrete per la rete e sulla rete (diffusione della banda larga anche nei comuni che ne sono tuttora sprovvisti; servizio wi-fi in tutti i luoghi pubblici del Paese, nei parchi urbani, nelle stazioni e sui mezzi di trasporto pubblico; promozione di programmi di alfabetizzazione alla rete; diffusione del telelavoro e di una cultura della rete e dei servizi telematici in ogni ambito dell’amministrazione pubblica) lanciate da Pippo Civati e sostenute da iMille. Nel frattempo io ho sottoscritto in quanto candidato l’impegno a favore del software libero. Firmate anche voi la petizione on-line.
7 risposte a “World Wide Walter”
Ummm… io NON sono a favore del software libero, perchè vuol dire abituare la gente a non pagare per il lavoro fatto da un altro!
Chi si lascia andare a facili entusiasmi, non ha ben capito di cosa si tratti e tutte le sue implicazioni socio-economiche.
…non sono d’accordo. Sarà che sono titolare di una società che produce software open source, sarà che il nostro fatturato cresce del 20% ogni anno, sarà che Linux è il più grande progetto cooperativo della storia dell’umanità, sarà che non capisco i risvolti socio-economici, sarà che mi lascio andare a facili entusiasmi… Ma sono contento che Ivan abbia sottoscritto l’impegno a favore del software libero.
Ciao !
Luca
Sai com’è, ma continua a non piacermi la cultura che prevede che la gente dia via i prodotti del proprio lavoro gratis. Quando la FIAT mi regalerà la macchina allora potremo parlarne.
Ho la vaga sensazione che tu non conosca davvero cosa c’è dietro al movimento del software libero.
Se ti interessa potresti leggere la licenza GPL…Libero non vuol dire gratis. “Free as in speech, not free as in beer”.
Il software deve essere libero com’è libera la ricerca scientifica.
Se la FIAT lavorasse come la Microsoft non solo pagheresti la macchina, ma ti sarebbe proibito aprire il cofano per vedere cosa c’è dentro. Non potresti far utilizzare la tua automobile a tua moglie, e per trasportare altre persone pagheresti una royalty aggiuntiva. La tua automobile comunicherebbe automaticamente alla FIAT i percorsi che fai più spesso, per “aiutarti ad utilizzarla meglio”, e così via.
E comunque il paragone con l’automobile non regge, perché l’automobile è un prodotto mentre il software è prevalentemente un servizio; non lo dico io, ma gli standard internazionali di settore (ITIL v3, ISO 20000….)
Disponibile ad approfondire fino a quando Ivan non si arrabbia per l’OT …
Ciao,
Luca
Ho la vaga sensazione che tu non conosca davvero cosa c’è dietro al movimento del software libero.
Se ti interessa potresti leggere la licenza GPL…Libero non vuol dire gratis. “Free as in speech, not free as in beer”.
Il software deve essere libero com’è libera la ricerca scientifica.
Se la FIAT lavorasse come la Microsoft non solo pagheresti la macchina, ma ti sarebbe proibito aprire il cofano per vedere cosa c’è dentro. Non potresti far utilizzare la tua automobile a tua moglie, e per trasportare altre persone pagheresti una royalty aggiuntiva. La tua automobile comunicherebbe automaticamente alla FIAT i percorsi che fai più spesso, per “aiutarti ad utilizzarla meglio”, e così via.
E comunque il paragone con l’automobile non regge, perché l’automobile è un prodotto mentre il software è prevalentemente un servizio; non lo dico io, ma gli standard internazionali di settore (ITIL v3, ISO 20000….)
Disponibile ad approfondire fino a quando Ivan non si arrabbia per l’OT …
Ciao,
Luca
Ok, lasciamo da parte gli slogan ed approfondiamo un pochino.
Software Libero non vuol dire software gratuito (“Free as in speech, not free as in beer”). Software Libero è un software per cui valgono queste libertà fondamentali:
1) Si è liberi di utilizzare il software in qualsiasi modo lo si desideri.. Oggi se compri Windows Vista lo puoi utilizzare solo su un computer. Se il computer si rompe ricompri anche Vista. Se la tua auto fosse Microsoft potrebbe trasportare solo una persona alla volta e sempre quella; altri passeggeri o conducenti dovrebbero pagare una royalty.
2) Si è liberi di studiare come il software funziona.. Se la tua auto fosse Microsoft l’apertura del cofano sarebbe vietata contrattualmente.
3) Si è liberi di modificare il software adattandolo alle proprie esigenze. Il 90 % di Windows non ti serve e rallenta le performance del tuo computer costringendoti all’acquisto di piattaforme assurdamente potenti. Se usi – tanto per dirne una – Linux, il problema non si pone ed un PC di otto anni fa continua ad essere attuale.
4) Si è liberi di ridistribuire il software una volta modificato, purché si identifichino le parti modificate e quelle originali. Questo è il principio alla base della ricerca scientifica.
C’è qualcosa in queste libertà fondamentali che non ti piace ? Se sì, parliamone. Altrimenti, quando si parla di software libero intendiamo questo.
Ciao !
Luca
Scusate per il doppio post (con questo triplo), pensavo che il primo post fosse andato perso.