28 Aprile 2008

Una generazione al tramonto

Diario

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Persa anche Roma, l’ultima cosa di cui ora abbiamo bisogno è di un manipolo di sessantenni di esperienza che ci dicano cosa fare ora che le cose si sono messe veramente dannatamente male. 

147 risposte a “Una generazione al tramonto”

  1. Giulia ha detto:

    l’amarezza più grande è che questa sconfitta era stra-annunciata, ma ciò nonostante ci si è andati contro a tutta velocità. Certe scelte rimangono veramente inspiegabili, se non applicando la logica della lottizzazione.
    un bacio

  2. mywocents ha detto:

    Ivan, ce l’hanno già detto. E’ colpa di Santoro e Di Pietro, bisogna invece aprire all’UDC di Cuffaro. Sinceramente non so più cosa si possa fare per questa classe politica di centrosinistra.
    Vorrei andarmene in Francia, che tanto amo, se solo avessi la possibilità.

  3. Fabio ha detto:

    La perdita di Roma è davvero grave. Anzi gravissima. E, sinceramente, non mi sorprende. Credo che sia giunta l’ora del “tutti a casa”.

  4. giri ha detto:

    Bella notizia, giusto dopo il 25 aprile.
    Roma chiama Mosca
    Aiuto! Aiuto!
    Chi ci libererà questa volta?

  5. wpro153 ha detto:

    La margherita non ha votato PD, la sconfitta a Roma non è del PD ma di Rutelli (vedi la differenza con la Provincia). Quando la Sinistra che pretende di essere il cambiamento inizierà davvero a cambiare, iniziando dai leader? La sinistra è così intenta a mimetizzarsi in nuove formazioni che si è dimenticata dei cittadini e di coloro che li avevano votati 2 anni fa. Per questo ha vinto Alemanno e prima di lui Berlusconi.

  6. vittorio ha detto:

    ivan abbiamo bisogno come l’ossigeno di una rivoluzione dei 40enni.
    ti prego, aiutaci tu.
    tremo solo all’idea che tra un paio di giorni, in parlamento, ci sarà una lotta tra ex-dl ed ex-ds per i capigruppo.
    con stima efiducia

  7. G.V. ha detto:

    E’ tempo che qualcuno dei big del PD si ritiri dalla politica attiva. Il Pd piace anglosassone solo a parole. Quando si perde, in una democrazia anglosassone, si prende la responsabilità della sconfitta e si da spazio a qualcun altro.

  8. Enzo Lodesani ha detto:

    E’ accaduto quello che doveva accadere. Dopo quindici anni di scelte sbagliate, ritardate o non fatte la credibilità di questo gruppo dirigente è a zero. E’ il momento di mandarli a casa. Senza tentennamenti o remore. I quarantenni si facciano avanti.

  9. Enzo Lodesani ha detto:

    E’ accaduto quello che doveva accadere. Dopo quindici anni di scelte sbagliate, ritardate o non fatte la credibilità di questo gruppo dirigente è a zero. E’ il momento di mandarli a casa. Senza tentennamenti o remore. I quarantenni si facciano avanti.

  10. kamillo ha detto:

    caro ivan,
    “l’ultima cosa di cui ora abbiamo bisogno è di un manipolo di sessantenni di esperienza che ci dicano cosa fare ora che le cose si sono messe veramente dannatamente male”
    anche tu bla bla bla bla…..
    ti posso suggerire una invece una richiesta da democrazia avanzata?
    veltroni hai perso: a casa!
    rutelli hai perso: a casa!
    gruppo dirigente del pd hai perso: a casa!
    diano onestamente le dimissioni anche da camera e senato e cedano il posto a quelli che hanno messo in coda nelle liste…è tecnicamente e legalmente possibile…sarebbe un colpo da maestri…
    ma non lo faranno, sono troppo pieni di sè per un passo di questa portata…
    e tu sei un illuso se pensi di poterli cambiare!

  11. Anellidifumo ha detto:

    Ivan, una domanda: ma tu ora chiederai le dimissioni di Veltroni da segretario nazionale oppure sarai parte del bunker veltroniano? Questa di Roma era la sua terza chance: la prima fu quando portò i Ds al minimo storico, la seconda il 13-14 aprile 2008. Non sarà mica il caso di vedere se Bersani o chi per lui possa far di meglio?
    E per quanto riguarda Rutelli: con questa sconfitta epocale la sua carriera politica – in un paese normale – dovrebbe essere finita. La pensi anche tu così oppure ci ritroveremo prossimamente Rutelli candidato alla presidenza della Regione Lazio con l’appoggio anche tuo e della corrente laica del PD, che continuo a ritenere la meno peggio?
    Io mi sa che apro un meet up di Beppe Grillo, prima o poi. Nel panorama politico italiano mi sa che è la prospettiva più decente. Tu pensa a che punto…

  12. Anellidifumo ha detto:

    Ivan, una domanda: ma tu ora chiederai le dimissioni di Veltroni da segretario nazionale oppure sarai parte del bunker veltroniano? Questa di Roma era la sua terza chance: la prima fu quando portò i Ds al minimo storico, la seconda il 13-14 aprile 2008. Non sarà mica il caso di vedere se Bersani o chi per lui possa far di meglio?
    E per quanto riguarda Rutelli: con questa sconfitta epocale la sua carriera politica – in un paese normale – dovrebbe essere finita. La pensi anche tu così oppure ci ritroveremo prossimamente Rutelli candidato alla presidenza della Regione Lazio con l’appoggio anche tuo e della corrente laica del PD, che continuo a ritenere la meno peggio?
    Io mi sa che apro un meet up di Beppe Grillo, prima o poi. Nel panorama politico italiano mi sa che è la prospettiva più decente. Tu pensa a che punto…

  13. Manuela ha detto:

    Hai perfettamente ragione nell’indicare quello di cui “non” c’è bisogno.
    Quello di cui invece “c’è” bisogno come il pane è di una nuova classe dirigente che ora, subito, si candidi a guidare il PD verso il futuro.
    C’è bisogno che i 30-40enni, che hanno competenze e capacità da vendere, vengano finalmente allo scoperto con atti e prese di posizione politiche per sostituire dirigenti bolsi e logori.
    A cominciare da quegli atti suggeriti da Kamillo, che sembrano estremisti, ma in qualsiasi altro paese sarebbero il minimo sindacale!

  14. piergiorgio ha detto:

    Mah…io Rutelli al secondo turno l’avrei pure votato (lo scrissi qui in tempi non sospetti nel thread su Grillini), però certo era una candidatura indigesta: se la sono andata un pò a cercare, diciamoci la verità.
    Mi pare che questa vicenda riconfermi anche uno dei messaggi più importanti delle elezioni politiche (più importanti e meno recepiti dai leader pd, pare): i mitici “moderati” non esistono, il pd non prendo un voto al “centro” facendo la corte alle oligarchie e classi dirigenti ritenute rappresentanti del “centro”, in compenso finisce per diventare irriconoscibile e invotabile o votabile solo con gran sforzo e poca motivazione per il “suo” popolo di sinistra: così distruggendo il rapporto di fiducia con il suo bacino elettorale potenziale che quindi poi non lo segue più, non si mobilita più.
    Il caso di Roma in questo senso è proprio evidente, addirittura emblematico: Rutelli al secondo turno ha preso MENO VOTI che al primo! (e Alemanno ha vinto con un numero di voti molto simile a quelli presi da Rutelli al primo turno).
    Che significa?
    Che evidentemente gli elettori di sinistra erano delusi e stanchi e se ne sono andati al mare; al primo turno avevano votato Rutelli – come dire?- per spirito di sacrificio, vista la concomitanza con le elezioni politiche e il martellamento del voto utile; al ballattoggio l’hanno “mollato” perchè evidentemente non era un candidato votato convintamente, dunque non poteva garantire una mobilitazione durevole del proprio elettorato.
    In generale: qui nel pd c’è un grosso equivoco. E cioè che per fare i riformisti bisogna diventare una specie di partito neodemocristiano, che rinnovare la sinistra significhi dover rincorrere gli ipotetici “moderati”, che al “centro” si arriva tentando di aggregare spezzoni di classe dirigente, oppure che il “centro” è definito dalle politiche altrui, cioè delle classi dirigenti altrui (per es. quelle dell’UDC). Insomma una totale subalternità cultural politica che poi produce i suoi effetti.
    Il pd deve costruire una nuova, più moderna sinistra o centro-sinistra, ma parlando al, e riconquistando il ,suo elettorato. Non illudendosi di intercettare i mitici “moderati”: quelli non esistono, sono solo elettori dei partiti di destra e non gradiscono affatto le avances.

  15. piergiorgio ha detto:

    Mah…io Rutelli al secondo turno l’avrei pure votato (lo scrissi qui in tempi non sospetti nel thread su Grillini), però certo era una candidatura indigesta: se la sono andata un pò a cercare, diciamoci la verità.
    Mi pare che questa vicenda riconfermi anche uno dei messaggi più importanti delle elezioni politiche (più importanti e meno recepiti dai leader pd, pare): i mitici “moderati” non esistono, il pd non prendo un voto al “centro” facendo la corte alle oligarchie e classi dirigenti ritenute rappresentanti del “centro”, in compenso finisce per diventare irriconoscibile e invotabile o votabile solo con gran sforzo e poca motivazione per il “suo” popolo di sinistra: così distruggendo il rapporto di fiducia con il suo bacino elettorale potenziale che quindi poi non lo segue più, non si mobilita più.
    Il caso di Roma in questo senso è proprio evidente, addirittura emblematico: Rutelli al secondo turno ha preso MENO VOTI che al primo! (e Alemanno ha vinto con un numero di voti molto simile a quelli presi da Rutelli al primo turno).
    Che significa?
    Che evidentemente gli elettori di sinistra erano delusi e stanchi e se ne sono andati al mare; al primo turno avevano votato Rutelli – come dire?- per spirito di sacrificio, vista la concomitanza con le elezioni politiche e il martellamento del voto utile; al ballattoggio l’hanno “mollato” perchè evidentemente non era un candidato votato convintamente, dunque non poteva garantire una mobilitazione durevole del proprio elettorato.
    In generale: qui nel pd c’è un grosso equivoco. E cioè che per fare i riformisti bisogna diventare una specie di partito neodemocristiano, che rinnovare la sinistra significhi dover rincorrere gli ipotetici “moderati”, che al “centro” si arriva tentando di aggregare spezzoni di classe dirigente, oppure che il “centro” è definito dalle politiche altrui, cioè delle classi dirigenti altrui (per es. quelle dell’UDC). Insomma una totale subalternità cultural politica che poi produce i suoi effetti.
    Il pd deve costruire una nuova, più moderna sinistra o centro-sinistra, ma parlando al, e riconquistando il ,suo elettorato. Non illudendosi di intercettare i mitici “moderati”: quelli non esistono, sono solo elettori dei partiti di destra e non gradiscono affatto le avances.

  16. Maurizio ha detto:

    Quanti professori. Ognuno ha una spiegazione e una ricetta.
    Ma quanti di voi si sono impegnati per far vincere Rutelli.
    Nei quartieri dove si è fatta attività politca seria, come a Pietralata, Rutelli ha stravinto.
    Spero che tutti questi intellettuali si stanchino di giocare al “piccolo riformista” e decidano tra due alternative: fare politica seriamente, tra la gente e con la gente, oppure andare a giocare da qualche altra parte.
    Cordialmente
    Maurizio

  17. Maurizio ha detto:

    Quanti professori. Ognuno ha una spiegazione e una ricetta.
    Ma quanti di voi si sono impegnati per far vincere Rutelli.
    Nei quartieri dove si è fatta attività politca seria, come a Pietralata, Rutelli ha stravinto.
    Spero che tutti questi intellettuali si stanchino di giocare al “piccolo riformista” e decidano tra due alternative: fare politica seriamente, tra la gente e con la gente, oppure andare a giocare da qualche altra parte.
    Cordialmente
    Maurizio

  18. Anellidifumo ha detto:

    Maurizio, forse non ti è chiaro: Rutelli era il candidato giusto per perdere.
    Puoi decidere che non te ne frega “gnente” e fare campagna per lui lo stesso, nella speranza che il popolo bue e caprone ti segua lo stesso.
    Oppure puoi dire: guarda che con questo candidato perdiamo. Puoi decidere anche di votarlo lo stesso, ma sempre dicendo: guardate che con questo riCiccio perdiamo, mentre magari se candidavamo Nicola Zingaretti si vinceva.
    Tu pensi che sia più costruttiva la prima reazione? Legittimo pensarlo. Io punto sulla seconda. A giudicare dai risultati delle elezioni, mi sa che l’analisi dei “professori”, ossia di quelli che hanno aperto qualche libro di politologia, era azzeccata. Perché non provare a riconoscere i propri errori e provare ora a seguire quel che i “professori” suggeriscono di fare?

  19. LauraBrux ha detto:

    Ok, Rutelli non era probabilmente un candidato ottimale (e sinceramente, se si ritirasse dalla vita politica, non piangerei…). Da qui a chiedere le dimissioni di Veltroni, mi sembra che ce ne corra….al di là di Roma, in generale non credo che gli si possa rimproverare molto, del modo in cui ha condotto la campagna elettorale, con un partito appena fondato, e l’eredità pesantissima del Governo Prodi – con tutto il malcontento che questi aveva creato – sulle spalle…Un Bersani o un non so chi (ma chi, giustamente????) avrebbero fatto meglio? Non credo proprio…
    Certo, Veltroni dovrà ripensare certe scelte, cambiare magari di strategia (anche se personalmente credo che il PD non potrà mai sperare di governare il Paese se non conquista anche una parte dell’elettorato di centro, o moderato che dir si voglia) ma mi sembra assurdo – se non presuntuoso – pensare che con le dimissioni di Veltroni si risolvano tutti i problemi.
    Che il PD, e la sinistra in generale, rifletta invece sul perché tanta gente ha votato per partiti come la Lega che hanno impostato la campagna elettorale sulla sicurezza e la lotta all’immigrazione illegale; certo, facendo molta demagogia, ma si tratta comunque di problemi che la gente percepisce come molto importanti nel momento in cui vota…e che sono stati per troppo tempo ignorati o mal affrontati dalla sinistra (o troppo tardi, senza più alcuna credibilità alla fine …)
    Partiamo da qui – ed ho preso solo due temi come esempio, ma ce ne sarebbero altri – e cerchiamo di vedere come un partito – e un futuro Governo, si spera – di centrosinistra potrebbe dare risposte non demagogiche, ma al tempo stesso concrete, a problemi di questo tipo; lasciamo stare i giochi di corrente e le rese dei conti, per favore…
    Laura

  20. LauraBrux ha detto:

    Ok, Rutelli non era probabilmente un candidato ottimale (e sinceramente, se si ritirasse dalla vita politica, non piangerei…). Da qui a chiedere le dimissioni di Veltroni, mi sembra che ce ne corra….al di là di Roma, in generale non credo che gli si possa rimproverare molto, del modo in cui ha condotto la campagna elettorale, con un partito appena fondato, e l’eredità pesantissima del Governo Prodi – con tutto il malcontento che questi aveva creato – sulle spalle…Un Bersani o un non so chi (ma chi, giustamente????) avrebbero fatto meglio? Non credo proprio…
    Certo, Veltroni dovrà ripensare certe scelte, cambiare magari di strategia (anche se personalmente credo che il PD non potrà mai sperare di governare il Paese se non conquista anche una parte dell’elettorato di centro, o moderato che dir si voglia) ma mi sembra assurdo – se non presuntuoso – pensare che con le dimissioni di Veltroni si risolvano tutti i problemi.
    Che il PD, e la sinistra in generale, rifletta invece sul perché tanta gente ha votato per partiti come la Lega che hanno impostato la campagna elettorale sulla sicurezza e la lotta all’immigrazione illegale; certo, facendo molta demagogia, ma si tratta comunque di problemi che la gente percepisce come molto importanti nel momento in cui vota…e che sono stati per troppo tempo ignorati o mal affrontati dalla sinistra (o troppo tardi, senza più alcuna credibilità alla fine …)
    Partiamo da qui – ed ho preso solo due temi come esempio, ma ce ne sarebbero altri – e cerchiamo di vedere come un partito – e un futuro Governo, si spera – di centrosinistra potrebbe dare risposte non demagogiche, ma al tempo stesso concrete, a problemi di questo tipo; lasciamo stare i giochi di corrente e le rese dei conti, per favore…
    Laura

  21. francesco ha detto:

    Maurizio forse non ti è chiara una cosa. Qui nessuno è professore, ma tutti siamo elettori. Ed il fatto è che nel 2008 evidentemente in molti a sinistra si sono stufati di turarsi il naso. Io Rutelli dopo la legge 40 e la Binetti avrei francamente avuto grosse difficoltà a votarlo. Come puoi impegnarti per far vincere qualcuno che non sopporti? Ma ti pare?
    Francesco

  22. kamillo ha detto:

    non sono professore,
    ma ho una pluridecennale esperienza del MASOCHISMO della (centro)sinistra ed ho consegnato a Ivan la mia riflessione:
    in una democrazia evoluta il leader dello schieramento perdente si ritira e lascia spazio alle nuove leve.
    vedo però che questo approccio, normale nelle democrazie rappresentative, qui fa venire i mal di pancia non solo agli eletti, ma addirittura agli elettori!!
    dove pensiamo allora di andare?
    laura pensi davvero che non ci sia nel pd qualche giovane, magari qualche giovane donna, con capacità e qualità tali da poter SOSTITUIRE il decotto uolter? pensi davvero che non ci siano teste ed energie nuove nel pd in grado di prenderne in mano le redini? pensi davvero che il nuovo siano gli uomini degli apparati dei vecchi partiti, le binetti, i generali omofobi,gli imprenditori succhiacontributistatali, gli inginocchiatoi del vaticano, gli ex boiardi di stato?
    se vogliamo il nuovo dobbiamo FARLO! senno è tutta fuffa e gli italiani, che sono ingenui ma non sono cretini, piuttosto che avere un FINTO NUOVO preferiscono un VERO VECCHIO…
    come dargli torto?

  23. Anellidifumo ha detto:

    Kamillo, siamo in perfetta sintonia.
    E’ per questo che ho subito chiesto a Ivan: ora che fai, appoggi il bunker veltroniano oppure ne chiedi le dimissioni?
    Diamogli qualche ora di tempo per capire che appoggiare il bunker, ossia probabilmente quello che sta pensando di fare, è la mossa sbagliata. Per i motivi che dicevi tu, Kamillo.

  24. Anellidifumo ha detto:

    Kamillo, siamo in perfetta sintonia.
    E’ per questo che ho subito chiesto a Ivan: ora che fai, appoggi il bunker veltroniano oppure ne chiedi le dimissioni?
    Diamogli qualche ora di tempo per capire che appoggiare il bunker, ossia probabilmente quello che sta pensando di fare, è la mossa sbagliata. Per i motivi che dicevi tu, Kamillo.

  25. cristiana alicata ha detto:

    Non è vero che difendere Veltroni è una stupidaggine. In poco tempo e con correnti in contrasto una verso il centro, una verso la sinistra e con una componente nuova (la cosidetta impropriamente società civile) ha fatto un ottimo lavoro. Ora deve guidare il ricambio, stare al timone in questi 5 anni e consegnare il partito ad una nuova generazione. Se ne vada Rutelli, se ne vada D’Alema, se ne vada la Binetti ed altri che non mi sopravvengono.
    Resti Walter che, ricordo, è stato suffragato da 3.000.000 di voti. Dietro di lui c’è la democrazia, è dietro i colonnelli e i vari cardinali alle sue spalle che non c’è stata selezione e meritocrazia. Non siamo riusciti nemmeno ad avere un sodaggista decente!

  26. Filippo l'lartro ha detto:

    il risultato delle provinciali paral chiaro gli stessi elettori di sinistra
    non lo possono da vedé ar cicoria. se er cicoria già le faceva girà nel 1997
    figuriamoci dpo 7 ann idi disastrosa politica nazionale (con tanto di champagne in ndiretta tv per festeggiare il record di astensione a suggellare l’impegno civico di questo ex-radicale, ex-tutto)
    ve faccio ‘na confindenza.era er 1997, toccava da votà a Roma pe’ le comunali,
    er ciccoria era in testa. m’apprestavo a votà pé lui,
    stavo al discroso di chiusura de campagna
    er cicoria inizio a far piacione , ma cosi tanto piacione che dissi mo’ basta,
    spezzo il voto. sinistra alla giunta e come sndaco un’altro

  27. Filippo l'lartro ha detto:

    il risultato delle provinciali paral chiaro gli stessi elettori di sinistra
    non lo possono da vedé ar cicoria. se er cicoria già le faceva girà nel 1997
    figuriamoci dpo 7 ann idi disastrosa politica nazionale (con tanto di champagne in ndiretta tv per festeggiare il record di astensione a suggellare l’impegno civico di questo ex-radicale, ex-tutto)
    ve faccio ‘na confindenza.era er 1997, toccava da votà a Roma pe’ le comunali,
    er ciccoria era in testa. m’apprestavo a votà pé lui,
    stavo al discroso di chiusura de campagna
    er cicoria inizio a far piacione , ma cosi tanto piacione che dissi mo’ basta,
    spezzo il voto. sinistra alla giunta e come sndaco un’altro

  28. Filippo l'lartro ha detto:

    il risultato delle provinciali paral chiaro gli stessi elettori di sinistra
    non lo possono da vedé ar cicoria. se er cicoria già le faceva girà nel 1997
    figuriamoci dpo 7 ann idi disastrosa politica nazionale (con tanto di champagne in ndiretta tv per festeggiare il record di astensione a suggellare l’impegno civico di questo ex-radicale, ex-tutto)
    ve faccio ‘na confindenza.era er 1997, toccava da votà a Roma pe’ le comunali,
    er ciccoria era in testa. m’apprestavo a votà pé lui,
    stavo al discroso di chiusura de campagna
    er cicoria inizio a far piacione , ma cosi tanto piacione che dissi mo’ basta,
    spezzo il voto. sinistra alla giunta e come sndaco un’altro

  29. Filippo l'lartro ha detto:

    il risultato delle provinciali paral chiaro gli stessi elettori di sinistra
    non lo possono da vedé ar cicoria. se er cicoria già le faceva girà nel 1997
    figuriamoci dpo 7 ann idi disastrosa politica nazionale (con tanto di champagne in ndiretta tv per festeggiare il record di astensione a suggellare l’impegno civico di questo ex-radicale, ex-tutto)
    ve faccio ‘na confindenza.era er 1997, toccava da votà a Roma pe’ le comunali,
    er ciccoria era in testa. m’apprestavo a votà pé lui,
    stavo al discroso di chiusura de campagna
    er cicoria inizio a far piacione , ma cosi tanto piacione che dissi mo’ basta,
    spezzo il voto. sinistra alla giunta e come sndaco un’altro

  30. francesco ha detto:

    …anch’io non so se chiedere le dimissioni di Veltroni sia molto astuto. Lo sostituiamo perchè non è stato abbastanza coraggioso. Bene. Con chi?
    Apro scommesse su d’alema o fassino…
    A quel punto preferisco Veltroni. Ma deve essere lui a dire: ho perso perchè Bassolino D’Alema e co stavano tra i piedi E perchè ho fatto scelte sbagliate (Vedasi Madia, Binetti, DelVecchio, Rutelli) che non ho + intenzione di ripetere…

  31. francesco ha detto:

    …anch’io non so se chiedere le dimissioni di Veltroni sia molto astuto. Lo sostituiamo perchè non è stato abbastanza coraggioso. Bene. Con chi?
    Apro scommesse su d’alema o fassino…
    A quel punto preferisco Veltroni. Ma deve essere lui a dire: ho perso perchè Bassolino D’Alema e co stavano tra i piedi E perchè ho fatto scelte sbagliate (Vedasi Madia, Binetti, DelVecchio, Rutelli) che non ho + intenzione di ripetere…

  32. piergiorgio ha detto:

    Laura, guarda, stiamo ai fatti. Che c’entra il tema sicurezza col fatto che al primo turno uno piglia 760000 voti e al secondo 670000 (ca)?
    Forse non c’erano stati “casi” gravi prima del 13 aprile? Forse non erano stati ampiamenti enfatizzati, cavalcati, demagogizzati dalla stampa nazionale e locale prima del 13 aprile? Forse che il tema sicurezza non era già stato agitato per tutta la campagna elettorale dalla destra prima del 13 aprile? Si,si e si. Nonostante ciò al primo turno Rutelli-centrosinistra prende 760000 voti ed è in testa.
    Due settimane dopo ne perde per strada oltre ottantamila. che c’entra allora il tema sicurezza con questa differenza?
    Non ti basta? Oggi, proprio oggi, in contemporanea con Rutelli (stesse condizioni, stessa agitazione per la “sicurezza”, stessi fatti avvenuti, stessi tempi) Zingaretti prende, negli stessi seggi rinetranti nel comune di roma (dunque a parità di “perimetro” come si dice nel gergo del business) quasi 60000 voti in più di Rutelli!
    Forse gli elettori non si fidano della sinistra sulla sicurezza quando mettono il voto sulla scheda per le comunali e invece se ne fidano quando votano la scheda delle provinciali?
    Poi, per carità, errori sulla sicurezza se ne sono fatti certamente,, specie in passato (ma già passato da un pò però!), e c’è sempre da migliorare, però davvero basta ora con sti complessi di imitazione della destra.
    Ma se in questi anni abbiamo visto anche esponenti molto in vista, e…simbolici mi verrebbe da dire, come Cofferati a Bologna che hanno avuto una linea (giustamente) rigorosa sugli sgombri dei campi nomadi (linea anche molto pubblicizzata dai media)…e che dire del comune di Firenze e le sue ordinanze sui lavavetri o addirittura recentemente sui clochard pericolosi perchè farebbero…inciampare la gente? Roba da tollerenza zero leghista, no? anche nei toni. Eppure…

  33. Filippo l'lartrl ha detto:

    calma e gesso. Velroni non c’entra molto.
    la scelta di Rutelli é stata sbagliata. cosi come Rutelli ha sbagliato a volersi presentare (che non lo sapeva l’impopolarità accumulata nei 7 simpatici anni di politica nazionale…)
    Ripeto il risultato delle provinciali parla chiaro. Li’ a differenza di Roma ha vinto il centro sinistra,
    e ne lla provincia di Roma la maggior dei voti son romani.
    Per me la lettura di questo doppio risultato é chiara: é Rutelli, che si é conquistato la disaffezione della sinistra, non Veltroni!

  34. Filippo l'lartrl ha detto:

    calma e gesso. Velroni non c’entra molto.
    la scelta di Rutelli é stata sbagliata. cosi come Rutelli ha sbagliato a volersi presentare (che non lo sapeva l’impopolarità accumulata nei 7 simpatici anni di politica nazionale…)
    Ripeto il risultato delle provinciali parla chiaro. Li’ a differenza di Roma ha vinto il centro sinistra,
    e ne lla provincia di Roma la maggior dei voti son romani.
    Per me la lettura di questo doppio risultato é chiara: é Rutelli, che si é conquistato la disaffezione della sinistra, non Veltroni!

  35. Filippo l'lartrl ha detto:

    calma e gesso. Velroni non c’entra molto.
    la scelta di Rutelli é stata sbagliata. cosi come Rutelli ha sbagliato a volersi presentare (che non lo sapeva l’impopolarità accumulata nei 7 simpatici anni di politica nazionale…)
    Ripeto il risultato delle provinciali parla chiaro. Li’ a differenza di Roma ha vinto il centro sinistra,
    e ne lla provincia di Roma la maggior dei voti son romani.
    Per me la lettura di questo doppio risultato é chiara: é Rutelli, che si é conquistato la disaffezione della sinistra, non Veltroni!

  36. Filippo l'lartrl ha detto:

    calma e gesso. Velroni non c’entra molto.
    la scelta di Rutelli é stata sbagliata. cosi come Rutelli ha sbagliato a volersi presentare (che non lo sapeva l’impopolarità accumulata nei 7 simpatici anni di politica nazionale…)
    Ripeto il risultato delle provinciali parla chiaro. Li’ a differenza di Roma ha vinto il centro sinistra,
    e ne lla provincia di Roma la maggior dei voti son romani.
    Per me la lettura di questo doppio risultato é chiara: é Rutelli, che si é conquistato la disaffezione della sinistra, non Veltroni!

  37. Carlo Traina ha detto:

    Maurizio,
    spesso mi domando perchè insisti a violentare la tua intelligenza (che ti riconosco perchè “ti conosco” personalmente).
    Hai citato Pietralata. Bene, nella nostra “rossissima” Pietralata, dove indubbiamente si fa politica “anche” e soprattutto alla vecchia maniera (volantinaggio, porta a porta, ecc.) Rutelli ha vinto, non stravinto. Su 15 seggi ha perso in ben 4, cosa impensabile proprio perchè Pietralata (era) “rossa” che più rossa non si può. Ma soprattutto Rutelli, su TUTTI i seggi (e sottolineo TUTTI) ha preso almeno il 3% in meno di Zingaretti, con punte fino al 6,60% in meno. La media generale, su quasi 9.000 voti, è stata del 5,02% in meno di Zingaretti.
    Vorra dire qualcosa, ne vogliamo parlare, vogliamo fare autocritica oppure continuare a dire che va tutto bene?
    Qui si sta discutendo soprattutto di questo …

  38. kamillo ha detto:

    @ cristiana,
    non sono daccordo,
    se d’alema, rutelli, binetti e gli altri (molti) che non ti soppravvengono hanno avuto un ruolo nefasto nel pd non è colpa della provvidenza.
    weltroni non è stato in grado durante il travaglio del pd, forte del consenso di 3.000.000 di voti, di imporre la SUA (secondo te limpida) visione della linea e del gruppo dirigente del partito, anzi, si è prestato a compromessi e trattative; in sintesi si è dimostrato della stessa pasta di quelli che lo ostacolavano.
    voi, nuove entrate, non potete certo ora chiedere un congresso, si riproporrebbero pari pari tutte le dinamiche che hanno portato alla nascita del pd: tot-ex ds, tot-ex dl, tot-ex etc. coi loro bravi nomi d’apparato da votare, le spartizioni, le cariche…
    tutto quel lavorio correntizio che ricorda, troppo davvero, la ex balena bianca.
    no così non si va da nessuna parte.
    dovete strappare a weltroni la resa e, forti solo della vostra alterità rispetto ai papaveri del partito e della vostra prossimità alla sua base, chiedere che si facciano tutti da parte.
    solo allora si potrà parlare di democrazia e di nuovo,
    dammi retta.

  39. Pierluigi ha detto:

    La prima volta che sentii la ri-candidatura di Rutelli a sindaco di Roma la mia reazione fu quanto meno perplessa. Il primo pensiero è stato: ma è possibile che non avessero nessun volto nuovo da candidare? Non ce l’aveva un vice-sindaco presentabile Veltroni? O un assessore qualsiasi? Era una candidatura che odorava da lontano di manovra di palazzo: Rutelli lo spediamo al Campidoglio così non rompe più a livello nazionale. Ed ecco i risultati. Rutelli in questi ultimi sette anni ha compiuto una serie di giravolte politiche non indifferenti, ha perso molta della credibilità che ancora nel 2001 possedeva. Nella mia personalissima esperienza ho nel tempo maturato una certa avversione, dopo che nel 2001 lo avevo appoggiato convintamente, di fronte ai suoi comportamenti, così sfacciatamente improntati ad un vile carrierismo. Rutelli si è dimostrato sempre più “tutto fumo e niente arrosto”. Ed è riuscito nella straordinaria impresa di inimicarsi molti elettori di sinistra con l’inutile battaglia sulla Legge 40. Battaglia che tutti sappiamo essere stata per lui solamente strumentale: lottava disperatamente per accreditarsi come leader indiscusso dell’area ex-dc (lui che proviene da ben altre famiglie politiche), se non dei rinnovati cattolici-duri-e-puri.
    E’ chiaro allora che questa sconfitta è figlia innazi tutto di una scelta suicida iniziale del candidato. Poi, in un contesto generale diverso, poteva pure risolversi in una vittoria risicatissima. Ma, dopo quanto success due settimane fa, era impensabile.
    Dal punto di vista politico, bisogna dire che si chiude simbolicamente definitivamente il ciclo apertosi nel 1993. Nel centro-sinistra stavamo viaggiando ancora nel solco di quanto sorto 15 anni fa, ancorché sempre più stancamente.
    Dobbiamo assolutamente renderci conto di questo. Non importa se a destra invece questa cesura non c’è stata. Non deve essere un alibi. A mio giudizio bisogna ripensare tutto da capo.
    Il PD è nato in fretta e ha dentro di sè contraddizioni e problemi irrisolti enormi. C’è un rischio fortissimo che nei prossimi mesi si assista agli ennesimi scontri di potere interni fra ex-ds ed ex-dl. Sarebbe esiziale. Già adesso gli elettori di centro-sinistra non ne possono più: assistere nuovamente a certe scene – da parte sempre degli stessi nomi degli ultimi 15 anni – li allontanerebbe definitivamente.
    Sono affascinato dalle proposte radicali (non estremiste, solo “radicali”, che non è un delitto) del tipo; si dimettano tutti gli eletti in parlamento appartenenti alla nomenclatura del PD e lascino il posto agli “sfigati” condidati nel fondo delle liste. Sarebbe fantastico, ma sappiamo tutti che non accadrà mai. Fantastico non perché i nuovi siano per forza miglieri dei vecchi, ma perché una buona volta bisognerà pure prendere atto che le stagioni politiche finiscono e le persone che le hanno animate devono farsi da parte con esse. Una vera scossa è quello che ci vuole. Poichè non accadrà, penso che per il momento l’unica strada possibile è far lavorare Veltroni almeno fino alle europee: vediamo come si muoverà, soprattutto quale strategia metterà in campo nel rapporto verso la sinistra extra-parlamentare. Per me quello sarà il banco di prova. Se non si renderà conto che è da quella parte che deve guardare, al fine di influenzare una riaggregazione positiva delle forze di sinistra-sinistra, e preferirà la politica di piccolo cabotaggio fatta degli incontri a cena o a colazione col casini di turno, beh…allora sarò qui dire che ha fallito su tutta la linea e non merita più alcuna chance.

  40. Enrico ha detto:

    Calma, calma, calma
    ora c’è una occasione storica, mandare a casa una classe dirigente sul cui cartone c’è scritto SCADUTO
    non sarà semplice e penso che la generazione dopo sia molto poco attrezzata e forse poco combattiva, ma qui o si mandano via questi (non aspettandosi che passino la palla) o si può anche smettere di occuparsi di politica e trovarsi altri graziosi passatempi.
    c’è da riflettere, da stare tranquilli e da meditare seriamente strategie
    non sono mai stati cosi deboli

  41. Enrico ha detto:

    Calma, calma, calma
    ora c’è una occasione storica, mandare a casa una classe dirigente sul cui cartone c’è scritto SCADUTO
    non sarà semplice e penso che la generazione dopo sia molto poco attrezzata e forse poco combattiva, ma qui o si mandano via questi (non aspettandosi che passino la palla) o si può anche smettere di occuparsi di politica e trovarsi altri graziosi passatempi.
    c’è da riflettere, da stare tranquilli e da meditare seriamente strategie
    non sono mai stati cosi deboli

  42. piergiorgio ha detto:

    Su Rutelli non c’è appello è chiaro e già lo abbiamo detto. Non è questione di “rese di conti” o di “correnti” (io manco sono iscritto al pd!). ‘E questione di linea politica (espressa da una certa personalità). E poi è questione di leadership (è giusto che chi perde e male e proprio sulla sua persona in particolare, come evidente in questo caso per quanto detto, non danneggi ulteriormente il partito per le sue ambizioni personali).
    Su Veltroni quoto Cristiana e Filippol’altro.
    Effettivamente sbagli in campagna elettorale ne ha fatti anche lui: per es. confondere il non demonizzare l’avversario, con il non affrontarlo affatto sul piano politico.
    Però se ci dimentichiamo dove eravamo 6 mesi fa non capiamo nulla. Ma ve lo ricordate cos’era la situazione del governo Prodi? Un calvario senza speranza: ogni giorno una pena. ‘E caduto troppo presto e nelle condizioni peggiori, ma era cmq inevitabile per ragioni intrenseche ad una alleanza che non stava in piedi. A Veltroni, pur nella sconfitta cmq inevitabile nelle condizioni date, va riconosciuto il merito essenziale di aver salvato una prospettiva politica per il centro-sinistra.
    Il lavoro fatto nella costruzione del pd su cui io sono stato pur critico presenta cmq delle novità significative rispetto alla vecchia tradizione partitesca italica. Novità parziali, incompiute ecc. ecc. ecc. si, ma sempre novità positive e perseguite intenzionalmente, programmaticamente.
    Ora se non Veltroni, chi?
    E soprattutto: se si manda via Veltroni, lo si fa per andare dove?
    Cioè, attenti! Se si manda via Veltroni il risultato non sarà quello di accelerare sulla “riforma” interna, ma il contrario: si tornerà indietro. Come ha detto icasticamente francesco: via Veltroni per riavere fassino o DAlema?
    E poi il pd ora è fragilissimo, si rischia di mandare all’aria tutto e gettare via con l’acqua sporca anche il bambino (e la metafora per il neonato pd qui è particolarmente azzeccata).
    Perciò Veltroni ora rimanga a completare la costruzione del pd. Poi si seguiranno le regole dello statuto, si farà un congresso ecc. e decideranno con logica democratica iscritti e simpatizzanti.

  43. Andrea ha detto:

    La netta sconfitta di Francesco Rutelli contro Gianni Alemanno nella corsa per la poltrona di sindaco di Roma è quanto di più positivo potesse accadere al centro-sinistra. Arrivati a questo punto nessuno potrà più mettere in discussione la necessità di un totale rinnovamento delle classi dirigenti del Pd. Rutelli infatti non ha perso perché Alemanno era un candidato migliore di lui, o perché nel paese soffia ormai un vento di destra. La vittoria alle provinciali della Capitale di Nicola Zingaretti (ex Ds ora Pd), dimostra che il problema di Rutelli era quello di essere Rutelli.
    http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1887723.html

  44. Andrea ha detto:

    La netta sconfitta di Francesco Rutelli contro Gianni Alemanno nella corsa per la poltrona di sindaco di Roma è quanto di più positivo potesse accadere al centro-sinistra. Arrivati a questo punto nessuno potrà più mettere in discussione la necessità di un totale rinnovamento delle classi dirigenti del Pd. Rutelli infatti non ha perso perché Alemanno era un candidato migliore di lui, o perché nel paese soffia ormai un vento di destra. La vittoria alle provinciali della Capitale di Nicola Zingaretti (ex Ds ora Pd), dimostra che il problema di Rutelli era quello di essere Rutelli.
    http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1887723.html

  45. Anellidifumo ha detto:

    Per provare a vincere dovreste uscire dal trip D’Alema-Veltroni. Chessò provare questo brivido di nomi nuovi, da Bersani a Ivan Scalfarotto, che magari di errori ne ha inanellati anche lui a josa, ma almeno c’ha 40 anni, è un volto nuovo, pensa in modo leggermente meno incartapecorito del solito trip.
    Il problema però, scusate, non è nemmeno il volto o il nome nuovo. Dovreste provare a darvi una fisionomia politica differente dal “maanchismo” di oggi. Una roba sicura: tipo socialisti-democratici, alla PSE. E decidervi: o si apre alla vostra destra verso l’UDC, oppure si apre alla vostra Sinistra. Non le due cose insieme.
    A Roma se fossi stato in città avrei votato per Rutelli, ma con i conati di vomito e sapendo che avrebbe perso ugualmente. Si poteva chiederlo alla gente che non si appassiona di politica? Ovviamente no, e 60mila elettori hanno mandato una letterina di licenziamento a Rutelli, “ma anche” a chi ha deciso la sua candidatura e, forse, anche a chi ha perso le elezioni politiche lo scorso 13-14 aprile, quelle amministrative oggi e, anni fa, portò i DS al loro minimo storico.
    Per non dire degli altri risultati conseguiti: PD al 33% ma isolato come nemmeno il PCI dei bei tempi, Berlusconi saldamente al potere in tutte e due le Camere, Prodi caduto a fare il nonno, la Sinistra e i Socialisti fuori dal Parlamento, Alemanno sindaco.
    Mo’ basta! Chi ha perso ne sia responsabile, risparmiateci “I giorni del bunker” davvero…

  46. Anellidifumo ha detto:

    Per provare a vincere dovreste uscire dal trip D’Alema-Veltroni. Chessò provare questo brivido di nomi nuovi, da Bersani a Ivan Scalfarotto, che magari di errori ne ha inanellati anche lui a josa, ma almeno c’ha 40 anni, è un volto nuovo, pensa in modo leggermente meno incartapecorito del solito trip.
    Il problema però, scusate, non è nemmeno il volto o il nome nuovo. Dovreste provare a darvi una fisionomia politica differente dal “maanchismo” di oggi. Una roba sicura: tipo socialisti-democratici, alla PSE. E decidervi: o si apre alla vostra destra verso l’UDC, oppure si apre alla vostra Sinistra. Non le due cose insieme.
    A Roma se fossi stato in città avrei votato per Rutelli, ma con i conati di vomito e sapendo che avrebbe perso ugualmente. Si poteva chiederlo alla gente che non si appassiona di politica? Ovviamente no, e 60mila elettori hanno mandato una letterina di licenziamento a Rutelli, “ma anche” a chi ha deciso la sua candidatura e, forse, anche a chi ha perso le elezioni politiche lo scorso 13-14 aprile, quelle amministrative oggi e, anni fa, portò i DS al loro minimo storico.
    Per non dire degli altri risultati conseguiti: PD al 33% ma isolato come nemmeno il PCI dei bei tempi, Berlusconi saldamente al potere in tutte e due le Camere, Prodi caduto a fare il nonno, la Sinistra e i Socialisti fuori dal Parlamento, Alemanno sindaco.
    Mo’ basta! Chi ha perso ne sia responsabile, risparmiateci “I giorni del bunker” davvero…

  47. piergiorgio ha detto:

    ehhhh….anelli è piuttosto convincente devo ammetterlo. Bersani mi andrebbe benissimo (doveva pure candidarsi alle primarie poi non ebbe il coraggio o lo invitarono a desistere…).
    Però, anelli, vedi, secondo me, il rischio di chiedere la testa di Veltroni è questo: Veltroni sarebbe il capro espiatorio di cui approfitterebbero proprio quelli “peggiori” di lui. Cioè tutta quella gerontocrazia ds-margherita che qua tutti quanti vorrebbero mandare a casa.
    Cioè ammettendo pure che fosse giusto (ed io, pur vedendo gli errori di veltroni, non sono del tutto d’accordo per i motivi cui sopra accennavo, e che necessiterebbero di altro spazio, ma ora non voglio allungare il brodo) il risultato andrebbe nella direzione sperata? Lo dico proprio obbiettivamente, di fatto. ‘E assai probabile che no.
    E allora meglio difendere Veltroni.
    Se Veltroni non è andato fino in fondo nel rinnovamento, a parte per questioni di tempo (ragazzi! le primarie sono dell’anno scorso, e, appena salito al “soglio” Veltroni si è trovato con le emergenze del governo prodi, e tanti altri problemi interni ed esterni…) è anche proprio per la resistenza delle vecchie classi dirigenti che comunque contano e tanto: non è che avete scambiato il pd per FI? Veltroni aveva forza si, ma non era un re.
    Ora, già quei pochi cambiamenti gli sono costati sacche di ostilità: e tutti quelli lì sono lì pronti alla prima occasione buona per la “vendetta” e quindi la “restaurazione”.
    Guarda, io chiederei a Veltroni di andarsene solo se mi accorgessi che la sua leadership, a causa delle elezioni, risulta talmente indebolita che non potrebbe più continuare in maniera seria la sfida del rinnovamento; cioè se mi accorgessi che è diventato un’anatra zoppa, ricattabile dagli altri vecchi notabili. Allora si, a quel punto dovrebbe rinunciare, andarsene sbattendo la porta e facendo nomi e cognomi di chi ostacola quella sfida.
    Ma per ora credo sia meglio che stia lì.

  48. francesca ha detto:

    Ho un dubbio orrendo: e se fosse una “nazione al tramonto”?

  49. francesca ha detto:

    Ho un dubbio orrendo: e se fosse una “nazione al tramonto”?

  50. riccardodm ha detto:

    Vorrei chiedere ai meritocratici del PD se sanno chi si è assunto la responsabilità di candidare Rutelli e se per loro questa scelta era la migliore possibile.

  51. Anellidifumo ha detto:

    Piergiorgio, sì capisco il tuo punto di vista, ma lo trovo sbagliato.
    E’ proprio facendo ragionamenti del tipo “se cambiamo chissà dove finiamo” che si è arrivati a ricandidare Rutelli al Comune.
    Abbiate il coraggio di fare una lotta interna scendendo in campo aperto, per una volta.
    Vi piace Scalfarotto? Candidate lui alla segreteria nazionale. Secondo me sarebbe meglio che Ivan sostenesse una candidatura più di peso, come quella di Cuperlo, ma insomma una volta che avete deciso il nome innovativo e che vi siate assicurati che abbia una valida idea del futuro, sostenete quella persona lì.
    Piantatela di difendervi dietro a Veltroni che è un signore che ha perso tutto quello che poteva perdere e che – diamine – è sulla breccia dal 1979!
    Sostenendo un Cuperlo alla segreteria potreste perdere, non c’è dubbio. Ma almeno avrete combattuto per un vero cambiamento, anziché di ripararvi dietro il solito trip D’Alema-Veltroni.

  52. Anellidifumo ha detto:

    Piergiorgio, sì capisco il tuo punto di vista, ma lo trovo sbagliato.
    E’ proprio facendo ragionamenti del tipo “se cambiamo chissà dove finiamo” che si è arrivati a ricandidare Rutelli al Comune.
    Abbiate il coraggio di fare una lotta interna scendendo in campo aperto, per una volta.
    Vi piace Scalfarotto? Candidate lui alla segreteria nazionale. Secondo me sarebbe meglio che Ivan sostenesse una candidatura più di peso, come quella di Cuperlo, ma insomma una volta che avete deciso il nome innovativo e che vi siate assicurati che abbia una valida idea del futuro, sostenete quella persona lì.
    Piantatela di difendervi dietro a Veltroni che è un signore che ha perso tutto quello che poteva perdere e che – diamine – è sulla breccia dal 1979!
    Sostenendo un Cuperlo alla segreteria potreste perdere, non c’è dubbio. Ma almeno avrete combattuto per un vero cambiamento, anziché di ripararvi dietro il solito trip D’Alema-Veltroni.

  53. Andrea Ballabeni ha detto:

    Ivan,
    e’ sbagliato denigrare una eta’. E’ un atto discriminatorio e come tale irrispettoso. Inoltre non c’e’ alcun fondamento per dire che le persone a 30/40 anni siano meglio che a 60/70.
    Parlare in modo denigratorio di una eta’ e’ come parlare in modo denigratorio di un orientamento sessuale.
    Le persone vanno valutate soprattutto per le cose che dicono e per le cose che fanno e non per l’ eta’, i gusti sessuali, la razza, l’ etnia, il censo o la religione.
    Andrea

  54. Andrea Ballabeni ha detto:

    Ivan,
    e’ sbagliato denigrare una eta’. E’ un atto discriminatorio e come tale irrispettoso. Inoltre non c’e’ alcun fondamento per dire che le persone a 30/40 anni siano meglio che a 60/70.
    Parlare in modo denigratorio di una eta’ e’ come parlare in modo denigratorio di un orientamento sessuale.
    Le persone vanno valutate soprattutto per le cose che dicono e per le cose che fanno e non per l’ eta’, i gusti sessuali, la razza, l’ etnia, il censo o la religione.
    Andrea

  55. claudio ha detto:

    Bravo Andrea, concordo.
    Da trentenne emigrato trovo sempre piu’ spocchoisa e irritante queste celebrazione dei 30/40enni e dei cervelli in fuga.
    E visto che siamo in tema di rese dei conti e bilanci, mi chiedo se il titolare del blog si é mai chiesto come ha saputo gestire e capitalizzare in 3 anni i suoi 25,000 voti alle primarie… IoPartecipo (?), recente candidato in posizione non eleggibile, si e no una decina di lettori del blog (per inciso é raro leggere un blog con post del titolare tipo spot, cosi’ spesso poveri di contenuti, idee e progettualità che vengono invece paradossalmente tessute e argomentate dai suoi lettori) … pero’ Ivan va regolarmente da Crozza, e questo successo personale basta a farlo contento dopo il tsunami elettorale! mah…
    Ivan, mi dispiace ma penso che tanti si aspettassero di piu’, io per primo.
    Scusate per lo sfogo e grazie comunque per l’ospitalità a discussioni che leggo sempre con interesse.
    Saluti
    PS: il cicoria ha avuto quello che si meritava, giusto cosi’!

  56. claudio ha detto:

    Bravo Andrea, concordo.
    Da trentenne emigrato trovo sempre piu’ spocchoisa e irritante queste celebrazione dei 30/40enni e dei cervelli in fuga.
    E visto che siamo in tema di rese dei conti e bilanci, mi chiedo se il titolare del blog si é mai chiesto come ha saputo gestire e capitalizzare in 3 anni i suoi 25,000 voti alle primarie… IoPartecipo (?), recente candidato in posizione non eleggibile, si e no una decina di lettori del blog (per inciso é raro leggere un blog con post del titolare tipo spot, cosi’ spesso poveri di contenuti, idee e progettualità che vengono invece paradossalmente tessute e argomentate dai suoi lettori) … pero’ Ivan va regolarmente da Crozza, e questo successo personale basta a farlo contento dopo il tsunami elettorale! mah…
    Ivan, mi dispiace ma penso che tanti si aspettassero di piu’, io per primo.
    Scusate per lo sfogo e grazie comunque per l’ospitalità a discussioni che leggo sempre con interesse.
    Saluti
    PS: il cicoria ha avuto quello che si meritava, giusto cosi’!

  57. kai ha detto:

    Rutelli capogruppo PD a Palazzo Madama? Pazzesco, questi non vogliono capire!
    http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008-sette/reazioni-loft/reazioni-loft.html

  58. kai ha detto:

    Rutelli capogruppo PD a Palazzo Madama? Pazzesco, questi non vogliono capire!
    http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008-sette/reazioni-loft/reazioni-loft.html

  59. kai ha detto:

    Rutelli come possibile capogruppo PD a Palazzo Madama? Pazzesco, questi non vogliono capire! D’Alema se ne deve andare, ben prima di Veltroni!
    http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008-sette/reazioni-loft/reazioni-loft.html

  60. Archibald ha detto:

    Non eleggibile? Veramente Ivan non e’ entrato in Parlamento per un pelo… Se vogliamo attaccare Ivan, attacchiamolo pure (sai che soddisfazione… vuoi vedere che e’ per colpa sua che abbiamo perso le elezioni?), ma cerchiamo per favore di non cadere nel ridicolo.

  61. Archibald ha detto:

    Non eleggibile? Veramente Ivan non e’ entrato in Parlamento per un pelo… Se vogliamo attaccare Ivan, attacchiamolo pure (sai che soddisfazione… vuoi vedere che e’ per colpa sua che abbiamo perso le elezioni?), ma cerchiamo per favore di non cadere nel ridicolo.

  62. Anellidifumo ha detto:

    Archi, va detto che a meno di ipotizzare che il PD vincesse la Lombardia, cosa in sè fuori dal mondo, le elezioni lombarde non potevano andare meglio di così per il PD: perdere la regione ma non dover dividere i seggi delle opposizioni con nessuno. Quindi il posto n. 15 lì era chiaro a tutti gli esperti che significava, nella migliore delle ipotesi, primo dei non eletti.
    Poi vabbè, uno dei primi 14 può sempre morire o ritirarsi… ma non è che a Ivan cambi molto se diventa peone in Parlamento oppure no.
    Io semmai fossi in Ivan mi preoccuperei di cominciare a dare qualche risposta alle domande qui sul blog. Perché alla fine dei conti un blog nel quale non si risponde ai lettori ti danneggia l’immagine più che migliorartela. Tanto vale levare i commenti del tutto, alla Biraghi, a ‘sto punto.

  63. Anellidifumo ha detto:

    Archi, va detto che a meno di ipotizzare che il PD vincesse la Lombardia, cosa in sè fuori dal mondo, le elezioni lombarde non potevano andare meglio di così per il PD: perdere la regione ma non dover dividere i seggi delle opposizioni con nessuno. Quindi il posto n. 15 lì era chiaro a tutti gli esperti che significava, nella migliore delle ipotesi, primo dei non eletti.
    Poi vabbè, uno dei primi 14 può sempre morire o ritirarsi… ma non è che a Ivan cambi molto se diventa peone in Parlamento oppure no.
    Io semmai fossi in Ivan mi preoccuperei di cominciare a dare qualche risposta alle domande qui sul blog. Perché alla fine dei conti un blog nel quale non si risponde ai lettori ti danneggia l’immagine più che migliorartela. Tanto vale levare i commenti del tutto, alla Biraghi, a ‘sto punto.

  64. kamillo ha detto:

    per usare una terminologia che fa tanto “littorio”:
    se le nuove leve del Pd hanno i coglioni (e magari un progetto in testa destinato a ridare speranza e fiducia a questo stramaledetto paese) chiedano a GRAN VOCE le dimissioni dell’intero gruppo dirigente!
    oppure ammettano umilmente e realisticamente di avere solo qualche ideuccia, qualche velleità dovuta alla “giovane” età, ma niente PROGETTO, niente VISIONE del futuro da trasmettere.
    Ammettano che stanno li perchè hanno fiutato una redditizia carriera allo scadere “fisiologico” dell’attuale dirigenza,
    e non metteranno mai i bastoni tra le ruote del “padre fondatore”.
    Guadagneranno almeno la palma dell’onestà.

  65. Oscar Bonomi ha detto:

    Caro Ivan, anche io mi aspetto una risposta alla domanda su cosa farai adesso: sosterrai Veltroni o chiederai le sue dimissioni? Mi sembra chiaro che il PD debba ripartire da zero; mandare a casa i 60enni e rivedere completamente la sua linea.
    Intanto avete fatto un grosso errore a isolarvi dai movimenti, quelli della rete intendo, che sono i riferimenti da cui ripartire. A Vicenza ha vinto il sindaco del PD che ha promesso il referendum sulla base americana.
    Io veramente sono basito: due anni di governo, e nulla è stato fatto per i temi per cui avevamo votato “l’Unione”.
    E’ chiaro che nel nostro paese l’informazione è manipolata… Rutelli se ne accorge solo dopo la batosta. Sul lavoro non si è fatto nulla: la legge 30 è ancora li, idem sulla revoca delle leggi ad personam e potrei continuare.
    In compenso Luca Sofri sul suo blog il 25 aprile riportava lo sfogo della Bindi in merito alla strumentalizzazione del 25 aprile da parte di Grillo e del V2Day.
    Non avete capito nulla, c’è un sacco di gente che non ne può più di votare il meno peggio che siete voi. Siete più dannosi del peggio perchè almeno la destra è una nemica invece voi non si capisce da che parte state. Il cambiamento è in atto con o senza di voi. Sveglia!

  66. Oscar Bonomi ha detto:

    Caro Ivan, anche io mi aspetto una risposta alla domanda su cosa farai adesso: sosterrai Veltroni o chiederai le sue dimissioni? Mi sembra chiaro che il PD debba ripartire da zero; mandare a casa i 60enni e rivedere completamente la sua linea.
    Intanto avete fatto un grosso errore a isolarvi dai movimenti, quelli della rete intendo, che sono i riferimenti da cui ripartire. A Vicenza ha vinto il sindaco del PD che ha promesso il referendum sulla base americana.
    Io veramente sono basito: due anni di governo, e nulla è stato fatto per i temi per cui avevamo votato “l’Unione”.
    E’ chiaro che nel nostro paese l’informazione è manipolata… Rutelli se ne accorge solo dopo la batosta. Sul lavoro non si è fatto nulla: la legge 30 è ancora li, idem sulla revoca delle leggi ad personam e potrei continuare.
    In compenso Luca Sofri sul suo blog il 25 aprile riportava lo sfogo della Bindi in merito alla strumentalizzazione del 25 aprile da parte di Grillo e del V2Day.
    Non avete capito nulla, c’è un sacco di gente che non ne può più di votare il meno peggio che siete voi. Siete più dannosi del peggio perchè almeno la destra è una nemica invece voi non si capisce da che parte state. Il cambiamento è in atto con o senza di voi. Sveglia!

  67. Ale ha detto:

    E’ triste.
    Caro Ivan,
    purtroppo quello che dice Anelli è vero. Nascondersi dietro un blog per non esser costretti a dare risposte non farà mai di te un vero politico.
    Potrai essere un opinionista interessante, io ti seguirò sempre, ma un politico è principalmente una persona che deve dare risposte, compiere azioni, è x questo che dopo mesi che ti seguo la mia impressione è che sarai sempre un semplice cronista della politica se non avrai il coraggio di affrontare di petto le istanze dei tuoi possibili elettori.
    Il PD deve crescere, ha avuto poco tempo, però dovrà cominciare a puntualizzare le cose d’ora in avanti se non vuole rimanere tra carne e pesce. E Scalfarotto come si posizionerà?
    Per quanto potrai presentarti come rappresentante delle nuove generazioni?
    Quand’è che Scalfarotto si presenterà come portatore di un’idea innovatrice sulle pensioni, sulla Legge 30 o sul conflitto d’interessi?
    Quando Scalfarotto sarà generatore di politica, di azioni politiche, e non più semplice opinion maker?
    Sarebbe bello avere tue riflessioni al riguardo. Magari da questo la sinistra potrebbe davvero ripartire.
    Di cuore.
    Ciao

  68. Ale ha detto:

    E’ triste.
    Caro Ivan,
    purtroppo quello che dice Anelli è vero. Nascondersi dietro un blog per non esser costretti a dare risposte non farà mai di te un vero politico.
    Potrai essere un opinionista interessante, io ti seguirò sempre, ma un politico è principalmente una persona che deve dare risposte, compiere azioni, è x questo che dopo mesi che ti seguo la mia impressione è che sarai sempre un semplice cronista della politica se non avrai il coraggio di affrontare di petto le istanze dei tuoi possibili elettori.
    Il PD deve crescere, ha avuto poco tempo, però dovrà cominciare a puntualizzare le cose d’ora in avanti se non vuole rimanere tra carne e pesce. E Scalfarotto come si posizionerà?
    Per quanto potrai presentarti come rappresentante delle nuove generazioni?
    Quand’è che Scalfarotto si presenterà come portatore di un’idea innovatrice sulle pensioni, sulla Legge 30 o sul conflitto d’interessi?
    Quando Scalfarotto sarà generatore di politica, di azioni politiche, e non più semplice opinion maker?
    Sarebbe bello avere tue riflessioni al riguardo. Magari da questo la sinistra potrebbe davvero ripartire.
    Di cuore.
    Ciao

  69. scalpha ha detto:

    Sciltian: se Biraghi non ha i commenti e’ perche’ questo e’ cio’ che ritiene piu’ opportuno per il suo blog, il che mi sembra del tutto legittimo. Cio’ che io ritengo piu’ opportuno per il mio blog e’ di parlare principalmente nei post e solo eccezionalmente nei commenti. Un blog per me non e’ un posto dove chiacchierare, non e’ una chat. I commenti sono lo spazio dei lettori, non il mio spazio. Cosi’ funziona questo blog, e il fatto che risponda a regole diverse dal tuo non mi pare debba essere fonte di preoccupazione. Per fortuna il funzionamento dei blog non e’ regolamentato: ognuno (tu, io, Biraghi e tutti gli altri) si gestisce il suo nella massima liberta’, e al lettore il piacere di scegliersi i blog che desidera leggere o commentare.
    Detto questo, io credo che Veltroni debba assolutamente restare dov’e’ e darsi il compito di tirar su una nuova classe dirigente: si tratta di una responsabilita’ che le classi dirigenti italiane (specie del csx) hanno sistematicamente ignorato per decenni, dimostrando un assai colpevole senso di identificazione tra se stessi e le istituzioni. L’ultima cosa che penso debba succedere (e questo era il senso del post, se non si e’ capito mi scuso) e’ che a questo gruppo dirigente si sostituisca un gruppo dirigente di ritorno, secondo la logica tutta italiana che tutto torna sempre al punto di partenza in un claustrofobico senso di eterna circolarita’.

  70. scalpha ha detto:

    Sciltian: se Biraghi non ha i commenti e’ perche’ questo e’ cio’ che ritiene piu’ opportuno per il suo blog, il che mi sembra del tutto legittimo. Cio’ che io ritengo piu’ opportuno per il mio blog e’ di parlare principalmente nei post e solo eccezionalmente nei commenti. Un blog per me non e’ un posto dove chiacchierare, non e’ una chat. I commenti sono lo spazio dei lettori, non il mio spazio. Cosi’ funziona questo blog, e il fatto che risponda a regole diverse dal tuo non mi pare debba essere fonte di preoccupazione. Per fortuna il funzionamento dei blog non e’ regolamentato: ognuno (tu, io, Biraghi e tutti gli altri) si gestisce il suo nella massima liberta’, e al lettore il piacere di scegliersi i blog che desidera leggere o commentare.
    Detto questo, io credo che Veltroni debba assolutamente restare dov’e’ e darsi il compito di tirar su una nuova classe dirigente: si tratta di una responsabilita’ che le classi dirigenti italiane (specie del csx) hanno sistematicamente ignorato per decenni, dimostrando un assai colpevole senso di identificazione tra se stessi e le istituzioni. L’ultima cosa che penso debba succedere (e questo era il senso del post, se non si e’ capito mi scuso) e’ che a questo gruppo dirigente si sostituisca un gruppo dirigente di ritorno, secondo la logica tutta italiana che tutto torna sempre al punto di partenza in un claustrofobico senso di eterna circolarita’.

  71. corrado ha detto:

    …più che giusto..aspettiamo tutti con ansia battaglioni di 30-40enni che ci indichino la via maestra per vincere le prossime elezioni….fate presto….

  72. corrado ha detto:

    …più che giusto..aspettiamo tutti con ansia battaglioni di 30-40enni che ci indichino la via maestra per vincere le prossime elezioni….fate presto….

  73. G.V. ha detto:

    Rutelli non ha perso perché Alemanno era un candidato migliore di lui, o perché nel paese soffia ormai un vento di destra. La vittoria alle provinciali della Capitale di Nicola Zingaretti (ex Ds ora Pd), dimostra che il problema di Rutelli era quello di essere Rutelli.

  74. Domenico Roselli ha detto:

    Nei Paesi civili, chi perde le elezioni, specie se in modo così pesante, va a casa. Solo da noi, succede il contrario, per cui il vinto rimane abbarbicato alla sua poltrona, nella speranza di rifarsi al prossimo turno. I migliori leader europei, in Francia o in Germania, per esempio, “spariscono” dalla scena e si lasciano sostituire da altri, anche più giovani!
    Come tale, questo centro sinistra ha fallito in pieno e la sua nomenclatura dovrebbe semplicemente scomparire per consentire tutti quei nuovi innesti che potranno portare la migliore linfa possibile. Un ricambio, solo un ricambio, allo stato dell’arte, è auspicabile.
    Per il resto, consiglio a tutti i meravigliosi articoli “didattici” di don Paolo Farinella su MicroMega; autentici paradigmi della scena politica italiana.

  75. alberto biraghi ha detto:

    Grazie dei pensieri, visto che mi si tira in ballo, ecco qualche commento.
    Premetto che ne ho veramente pieni i coglioni di essere discriminato, ho 55 anni e anche se suono la chitarra rock, sono bellissimissimo, dico “bellalì”, scopo come un riccio e camperò fino a 150 anni come Silvio, mi si vuole tagliare fuori. Perché?
    Questa fissa dell’età ha abbondantemente dimostrato (bastano Berlusconi al governo e i fascisti a braccio teso a Roma?) di essere una panzana. Basterebbe Adinolfi a dimostrarlo. Un semplice ricambio generazionale consegnerebbe il potere ai cloni degli attuali mandarini, sono tutti già visibili nelle retrovie, cuperli, bettini, colaninni (il figlio tonto dei duchi è sempre quello che va in politica) e martinas, pronti ad arraffare il comando, celebrati da una bella schiera di untuosi luchasofri di turno.
    Qui serve un ricambio di idee e cultura, la fine dell’ossequio al Veltroni qualunque (il “nuovo” che è in scena da un terzo di secolo). Ma di questo sembra che nessuno se ne accorga. O meglio, che nessun voglia accorgersene. Intanto nei nostri culi entrano i tank lagafasciodellutriani.
    Questo si vuole? Benissimo, continuate a giustificare il VIP cinefilo, godetevi le comparsate televisive e i PhD, intanto neofasci e neonazi si cuccano il paese. Tanto, anche questo disastro sarà attribuito alla “sinistra massimalista” e alla generazione cha va “ricambiata”, come tutti i precedenti. Cioè, come dire, è soprattutto colpa mia.
    PS OMB non accetta i commenti perché (my 2 cents) il modello è superato e pure poco democratico. OMB ha un semplice form con cui chi lo desidera può inviare pensieri, riflessioni e commenti con la quasi garanzia di vederli proposti ai 7-10mila lettori che ogni giorno, incredibilmente ma non troppo, vengono a faci visita.
    Baci a tutti.

  76. Ale ha detto:

    Domenico, secondo me ci stiamo arrivando.
    E’ solo da 15 anni che questo paese “gode” di un’alternanza. LA sconfitta in questo senso può essere molto salutare.
    Se SA avesse preso 10 parlamentari 10 adesso continuerebbe nel suo percorso da iceberg solitario nella società.
    Adesso chi non presenta candidati convincenti… a casa! Questo paese ha sconfitto due volte berlusconi. Esiste un tessuto civile.
    Adesso la vera sfida non è berlusconi ma creare candidati credibili alternativi.
    Ecco dove finalmente anche il nostro paese sta maturando politicamente. L’alternanza è sinonimo di maturità elettorale.
    Un paese che ha avuto fisso il pentapartito per 50 anni non poteva certo inventarsi in pochi anni l’alternanza nord-europea.
    Ecco dove trovo degli elementi postivi in questa sconfitta. Adesso non ci sono pià scuse, ripresenti i rutelli-d’alema-fassino?… A CASA!!!
    Ecco perchè chiedo a Ivan di dirci qualcosa di politico. Dacci delle ricette. Perchè fra poco non basterà presentarti solo come “il giovane”. Pure in England il giovane emerge se presenta idee nuove, non certo perchè è giovane!
    Se vuoi emergere solo perchè giovane replichi lo stesso meccanismo vuoto della politica italiana. E’ nuovo chi porta idee nuove, non chi è giovane.
    Perchè non proponi una carta del tuo programma personale? Dei passaggi concreti.
    Ho il fortissimo timore che tutto ciò rimarrà inascoltato.

  77. Ale ha detto:

    Se è biraghi che ti gestisce il sito volevo avvisarlo che forse c’è un bug:-) :
    se invii un messaggio senza aver messo l’email non ti dice “inserisci l’email” ma ti dice errore e basta. Ecco perchè prima mi si è triplicato il messaggio.
    Ciao

  78. kamillo ha detto:

    ivan,
    è giusto che weltroni rimanga, per affossare l’ultimo barlume di speranza?
    davvero pensi che uolter & co. saranno capaci di “tirar su” la nuova classe dirigente?
    non capisci/capite che ORA c’è bisogno di un segnale di svolta !
    che solo avvertendo,adesso, la volontà di cacciare la banda di inetti che ci ha portato fin qui, fermenterà nella “base”
    un lievito nuovo?
    in italia c’è un grande bisogno di fare piazza pulita nella politica,lo dici pure te, cominciamo subito allora, partiamo da noi, assumiamoci tutti i rischi che uno tsunami di questo genere comporta, ma chiediamo di azzerare i vertici ,diamo un segnale forte!
    se ci sono (e sono convinto che ci siano) persone valide, leali e oneste,
    rimangano a fare da “tutori”, consiglieri senza carica, ma mollino le poltrone!
    c’è bisogno di scelte radicali, non delle sanguinose lotte sottobanco che si stanno prospettando.
    se non usciamo ora da queste logiche il centrosinistra, e la parte più creativa, sensibile e democratica d’italia sarà condannato per decenni al coma vigile, incapace di darsi le energie per tornare a vivere e a vincere.
    come fate a essere così ciechi e sordi?

  79. cinzia ha detto:

    Ale, certo che se non hai mai sentito dire niente di politico da Ivan devi essere stato abbastanza distratto. Io l’ho sentito parlare a Roma e sono stata intensamente emozionata e convinta dalla sua freschezza e anche dal suo dire le cose in modo molto diretto, senza equivoci. Mi risulta che abbia fatto una lunga campagna elettorale, con moltissimi incontri con gli elettori, nel suo collegio e fuori. Ha pure scritto un libro che contiene la sua piattaforma. Mi pare sufficiente. Se poi per essere un politico bisogna apparire al telegiornale… allora il problema e’ un altro.

  80. Ale ha detto:

    Cinzia, io mi scuso perchè spesso non riesco a trovare le parole giuste per spiegare i miei pensieri.
    Non ho potuto assistere a degli incontri con Ivan e mi dispiace. Quello però che ho visto nei filmati è tutto qualcosa di ben fatto, ben detto, ma se tu vai ad un incontro con Peter Gomez, con Travaglio o altri scrittori che stanno facendo i milardi con le loro inchieste sulla politica ti esalteresti molto di più. Ma loro chiaramente non devono dare ricette.
    Quando Ivan dice sostanzialmente che bisogna aiutare la ricerca dovrebbe dire come. Che percentuale del PIL? Basta poi solo aumentare i finanziamenti? O è necessario introdurre delle modifiche nei centri di ricerca perchè altrimenti quei flussi verrebbero drenati in maniera comunque non efficiente?
    Quello che cerco di dire è che dovrebbe cominciare a dare dati tecnici. Se no bastano 4 cazzate e gli operai e i precari rivotano LEGA!
    Quando Veltroni ha cominciato a Matrix a fare numeri sulle pensioni minime che voleva aumentare sembrava ridicolo in confronto alle promesse che facevano dall’altra parte. In realtà quella comunicazione non era sbagliata solo che era troppo tardi. Veltroni ha tentato di raddrizzare qualcosa senza avere il tempo necessario.
    Se non si sanno comunicare dati e numeri, oltre a parlare bene… si perdono le elezioni x la sicurezza!!!

  81. luca ha detto:

    Ciao a tutti,
    nei treni pendolari che ho frequentato in queste settimane (come sempre…) i commenti sono del tipo “tanto sono tutti uguali” e “certamente la destra si occuperà della sicurezza meglio della sinistra”.
    Avete mai visto “L’Arena” di Giletti su Rai Uno la domenica ? Tenetevi leggeri a pranzo, poi guardatelo. Lui sostiene che “sente” il problema della sicurezza anche se i numeri dicono il contrario, perché i numeri mentono.
    Rutelli ? Ha iniziato la campagna elettorale come se avesse dimenticato che c’era la sinistra al Campidoglio; in rottura, non in continuità. Ha sbagliato, che paghi.
    Però anche Zingaretti non mi piace; prendete il suo curriculum sul sito del Parlamento Europeo. Non ha alcuna esperienza lavorativa di rilievo. Però percepisce oltre 20.000 € l’anno come “direttore politico” (sic!) di una rivista di partito. Alla faccia della modernità, della meritocrazia e dei giovani nei Call Center. Mi dispiace, non mi sono tappato il naso, non ho votato a destra, ho annullato (a malincuore) la scheda della Provincia.
    Veltroni ? Per me ha ragione anellidifumo, ci vuole una linea politica più netta, meno “maanche”, a partire dalla Carta dei Valori. Poi penseremo alle persone….

  82. silvia ha detto:

    In questa campagna elettorale sono stati completamente i termini della questione ROMA. E’ apparsa come una città insicura pericolosa e non sono stati valorizzati tutti gli interventi fatti negli ultimi 15 anni per rendere roma accogliente.
    Non poteva essere fatta candidatura più sbagliata e retrograda…in 15 anni di governo della città non si è riusciti a far uscire un nome dal territorio.

  83. silvia ha detto:

    In questa campagna elettorale sono stati completamente i termini della questione ROMA. E’ apparsa come una città insicura pericolosa e non sono stati valorizzati tutti gli interventi fatti negli ultimi 15 anni per rendere roma accogliente.
    Non poteva essere fatta candidatura più sbagliata e retrograda…in 15 anni di governo della città non si è riusciti a far uscire un nome dal territorio.

  84. silvia ha detto:

    In questa campagna elettorale sono stati completamente invertiti i termini della questione ROMA. E’ apparsa come una città insicura pericolosa e non sono stati valorizzati tutti gli interventi fatti negli ultimi 15 anni per rendere roma accogliente.
    Non poteva essere fatta candidatura più sbagliata e retrograda…in 15 anni di governo della città non si è riusciti a far uscire un nome dal territorio.

  85. silvia ha detto:

    In questa campagna elettorale sono stati completamente invertiti i termini della questione ROMA. E’ apparsa come una città insicura pericolosa e non sono stati valorizzati tutti gli interventi fatti negli ultimi 15 anni per rendere roma accogliente.
    Non poteva essere fatta candidatura più sbagliata e retrograda…in 15 anni di governo della città non si è riusciti a far uscire un nome dal territorio.

  86. cinzia ha detto:

    Ale, il compito di un politico e’ quello di fare politiche e di indicare delle priorita’. Essere a favore di uno stato laico, essere critico severo con la politica ma accettandone le regole e senza mai cadere nel non populismo, sostenere il merito, queste non sono “4 cazzate”, questa e’ politica. Peraltro io ho personalmente sentito Ivan esprimere ricette molto precise proprio in tema di universita’, di Alitalia, di mercato del lavoro e ho toccato la soddisfazione delle persone al termine dell’incontro a Roma. Non cadiamo nel dover chiedere ai “nostri” sempre 1000 volte di piu’ di quanto non chiediamo agli altri… Scusami ma tu hai mai sentito Sandro Bondi dire qualcosa di sensato? E non lo fanno ministro lo stesso? E allora datemi 1000 Scalfarotto e non un Bondi al governo, per cortesia.
    PS: Non so se vi rendete conto, ma qui l’Italia va a rotoli e io devo utilizzare il mio tempo a difendere Scalfarotto. Che bizzarria.

  87. cinzia ha detto:

    Volevo dire “nel populismo”, naturalmente.

  88. cinzia ha detto:

    Volevo dire “nel populismo”, naturalmente.

  89. Andrea ha detto:

    Marco Follini: “Ora occorre discutere dell’identità del Pd. Se è un partito di sinistra, anche socialdemocratico, beh la scommessa non mi riguarda più. Se invece capisce le sue difficoltà, unisce davvero le varie culture del Paese e dice no a Di Pietro, Grillo e i radicali, possiamo cambiare la strategia e andare avanti”.
    Ok, la penso in maniera OPPOSTA a Follini, che rappresenta giusto se stesso.
    Preferisco Giulietti a Cuffaro.
    Ivan, dì qualcosa. Non voglio un PD-UDC dove la fanno da padroni Binetti, Follini, Baio Dossi, dalemiani, rutelliani… aiutoooooooo
    Ivan, candidati alle primarie del PD. Sei uno dei pochi presentabili nel PD, altrimenti non starei a scrivere su questo blog!

  90. Nome04 ha detto:

    Beh, spero vivamente che la scommessa non riguardi più Follini e di più, spero che qualcuno gli risponda pubblicamente, e a modo.

  91. Paolo ha detto:

    A proposito di sessantenni: non è forse il caso di rimettere in discussione gli organismi dirigenti del partito? convocare un congresso straordinario? ripartire dal basso, confrontarci e ricontarci?.
    Vi consiglio la lettura dell’ultimo post di mario adinofi sul suo blog (si seguito uno stralcio)
    […]
    Veltroni ha fatto nascere il Partito democratico, ora devono nascere i democratici. Veltroni e il gruppo dirigente del Pd convochino subito l’assemblea costituente, si presentino a quell’organo dimissionari e non ricandidati. Si elegga un comitato di reggenza e si vada a un congresso straordinario a ottobre.
    […]

  92. Paolo ha detto:

    A proposito di sessantenni: non è forse il caso di rimettere in discussione gli organismi dirigenti del partito? convocare un congresso straordinario? ripartire dal basso, confrontarci e ricontarci?.
    Vi consiglio la lettura dell’ultimo post di mario adinofi sul suo blog (si seguito uno stralcio)
    […]
    Veltroni ha fatto nascere il Partito democratico, ora devono nascere i democratici. Veltroni e il gruppo dirigente del Pd convochino subito l’assemblea costituente, si presentino a quell’organo dimissionari e non ricandidati. Si elegga un comitato di reggenza e si vada a un congresso straordinario a ottobre.
    […]

  93. Laura Brux ha detto:

    Scusate se insisto, ma fatto fuori Veltroni, chi potrà garantire la formazione di una nuova classe dirigente di centro-sinistra, chi? Saro’ pessimista, ma io non vedo che due alternative, come già menzionato da altri: o riprendono la mano i vari D’Alema/Fassino etc (e già leggo sui giornali di complotti dalemiani da tutte le parti…!) oppure diamo il PD in mano a uno sconosciuto ai più, che poi nessuno segue???? Anche Ivan, che pure stimo e rispetto molto, non ha certo la popolarità necessaria per imporsi come leader nazionale del PD (se pure glielo lasciassero fare…). Insomma, saro’ cinica (io preferisco definirmi pragmatica) ma mi pare che – al momento – solo Veltroni (magari affiancato da gente come Bersani, la Finocchiaro, Scalfarotto) sia in grado – date le circostanze politiche attuali – di continuare il percorso iniziato con la creazione del PD e riformare la classe politica di centro-sinistra. Certo, ha fatto i suoi errori, nessuno lo nega, e speriamo che da li’ riparta per correggere la rotta.
    Personalmente, l’ho già detto, credo che tornare indietro e riaprire all’alleanza con i vari Rizzo, Diliberto etc sarebbe un errore madornale, da evitare assolutamente; altra cosa è porsi il problema di come riconquistare il voto dell’elettorato tradizionalmente di sinistra, che ha deciso stavolta di votare Lega o la destra…e scusate se mi ripeto di nuovo ma un’analisi sociologica del voto alle politiche – ne sono state fatte tante in questi giorni, leggetevele – ha ben mostrato perché tanti operai, e le classi più disagiate in generale hanno votato Lega o comunque non a sinistra…io ho menzionato prima le questioni come l’immigrazione, la sicurezza, ma possiamo anche parlare del potere d’acquisto, della precarietà del lavoro; tutte questioni dove il centro-destra – a torto o a ragione – ha mostrato di dare risposte più convincenti che il centro-sinistra…è questo, secondo me, il vero nocciolo della questione, che dovrebbe costituire la base dell’analisi della sconfitta, per ridefinire una nuova strategia…
    Laura

  94. Filippo ha detto:

    @Alberto Biraghi
    Qui serve un ricambio di idee e cultura [..] sembra che nessun voglia accorgersene
    Veramente a me sembra che se ne siano accorti tutti, ma io mi domando ancora quale sia questo ricambio di idee e cultura che incontrerebbe il tuo favore (e quello dei concittadini nostrani, beninteso).

  95. Filippo ha detto:

    @Alberto Biraghi
    Qui serve un ricambio di idee e cultura [..] sembra che nessun voglia accorgersene
    Veramente a me sembra che se ne siano accorti tutti, ma io mi domando ancora quale sia questo ricambio di idee e cultura che incontrerebbe il tuo favore (e quello dei concittadini nostrani, beninteso).

  96. kamillo ha detto:

    scusa laura,
    ma fra i 3.000.000 che hanno dato fiducia a weltroni, non pensi sia possibile in tempi rapidi, attraverso gli strumenti di democrazia interna, selezionare una nuova classe dirigente?
    sicuramente commetterà errori, ma se agirà in presa diretta con la base,
    non saranno mai così catastrofici come quelli che hanno portato all’attuale debacle!
    il gradualismo in certi momenti (e questo è uno di quei momenti) non serve.
    gli iscritti ,i circoli, i candidati non eletti , si diano una mossa e la smettano di pensare che chi ci ha portato alla rovina sia indispensabile.
    nessuno qui pensa ad accordi di vertice con la sin-arc, i vertici se ne devono andare tutti, giordani, diliberti, pecorari compresi,
    ma il p(s)d tornerà vincente solo se saprà parlare all’anima laica, democratica e solidaristica (in poche parole socialdemocratica) di questo paese e riaggregarla.
    se c’è qualcuno che crede questo possibile batta un colpo….

  97. Andrea ha detto:

    UNA PROPOSTA CONCRETA E COSTRUTTIVA
    LINDA LANZILLOTTA –> CAPOGRUPPO ALLA CAMERA
    http://it.wikipedia.org/wiki/Linda_Lanzillotta
    E’ una donna competente. Ha 60 anni, ma ciò non deve rappresentare un handicap, giusto Ivan?
    A prescindere dall’età, rappresenta la discontinuità di cui ha bisogno il PD.

  98. Andrea ha detto:

    UNA PROPOSTA CONCRETA E COSTRUTTIVA
    LINDA LANZILLOTTA –> CAPOGRUPPO ALLA CAMERA
    http://it.wikipedia.org/wiki/Linda_Lanzillotta
    E’ una donna competente. Ha 60 anni, ma ciò non deve rappresentare un handicap, giusto Ivan?
    A prescindere dall’età, rappresenta la discontinuità di cui ha bisogno il PD.

  99. alberto biraghi ha detto:

    Rapida ricomparsa per dire a Filippo che la risposta alla domanda che mi pone è qua.

  100. alberto biraghi ha detto:

    Rapida ricomparsa per dire a Filippo che la risposta alla domanda che mi pone è qua.

  101. paolo ha detto:

    @Alberto Biraghi
    Penso che ripartire dai punti 1 e 3 delle tue richieste a Uolter sia un buon punto di partenza per il PD
    Penso sia necessario portare queste indicazioni precise nelle “sezioni” (una volta si chiamavano così) di base ed iniziare a discuterne seriamente: è dal basso che può e deve nascere un movimento di rinnovamento.

  102. michele ha detto:

    Bene, ora che il PD è nato, e si è presentato con un formidabile biglietto da visita, cosa faremo ? Aspetteremo altri consigli suicidi di questa classe dirigente perdente perchè perpetua-immobile-autoreferenziale ? Il PD deve abbandonare questa strada sbagliata della rappresentazione e ritornare alla Rappresentanza dei bisogni degli italiani, vecchi o giovani, che votano a sinistra-centro-destra. Ritorniamo a fare politica nelle scuole, nelle famiglie, al lavoro, nelle scelte di vita, nei mercati rionali, nei treni dei pendolari, nelle sezioni e con la rete internet.

  103. michele ha detto:

    Bene, ora che il PD è nato, e si è presentato con un formidabile biglietto da visita, cosa faremo ? Aspetteremo altri consigli suicidi di questa classe dirigente perdente perchè perpetua-immobile-autoreferenziale ? Il PD deve abbandonare questa strada sbagliata della rappresentazione e ritornare alla Rappresentanza dei bisogni degli italiani, vecchi o giovani, che votano a sinistra-centro-destra. Ritorniamo a fare politica nelle scuole, nelle famiglie, al lavoro, nelle scelte di vita, nei mercati rionali, nei treni dei pendolari, nelle sezioni e con la rete internet.

  104. piergiorgio ha detto:

    L’idea che Francesco Rutelli possa essere “premiato” con la presidenza di un gruppo parlamentare mi fa accaponare la pelle. Indubbiamente sarebbe la precisa dimostrazione che la classe dirigente del pd non ha capito niente.
    Evidentemente Rutelli per poter aspirare ad avere ancora ruoli significativi dopo una batosta così deve essere potente: avrà il suo seguito nei quadri del partito. Ora, io che non ho mai avuto la tessera di nessun partito, e non so come vanno le cose lì dentro, mi domando: ma come si formano questi “seguiti”? Ossia: anche le clientele del capobastone dovranno avere dei motivi per sostenerlo. Se si vede che un capobastone porta solo a sconfitte dovrà pure venirgli in mente anche a loro che, a lungo andare, leader così indeboliscono il partito, dunque alla fin fine danneggiano anche loro.
    Mi domando, cioè: ma ci sono o ci fanno? Sono veramente convinti della bontà di questi leader (sia pur preoccupandosi solo della loro convenienza personale)? E dunque sono idioti; oppure capiscono le cose, ma tutto sommato non gliene frega nulla delle sorti del partito, perchè nei limiti del loro “mangiare” basta anche un partito del 30%? Oppure, non so, non sanno “riconvertirsi” e quindi sperano, pur irrazionalmente, che il loro “capo” torni in auge e quindi nel frattempo si preparano solo alla resistenza al cambiamento? Oppure? Boh.

  105. piergiorgio ha detto:

    L’idea che Francesco Rutelli possa essere “premiato” con la presidenza di un gruppo parlamentare mi fa accaponare la pelle. Indubbiamente sarebbe la precisa dimostrazione che la classe dirigente del pd non ha capito niente.
    Evidentemente Rutelli per poter aspirare ad avere ancora ruoli significativi dopo una batosta così deve essere potente: avrà il suo seguito nei quadri del partito. Ora, io che non ho mai avuto la tessera di nessun partito, e non so come vanno le cose lì dentro, mi domando: ma come si formano questi “seguiti”? Ossia: anche le clientele del capobastone dovranno avere dei motivi per sostenerlo. Se si vede che un capobastone porta solo a sconfitte dovrà pure venirgli in mente anche a loro che, a lungo andare, leader così indeboliscono il partito, dunque alla fin fine danneggiano anche loro.
    Mi domando, cioè: ma ci sono o ci fanno? Sono veramente convinti della bontà di questi leader (sia pur preoccupandosi solo della loro convenienza personale)? E dunque sono idioti; oppure capiscono le cose, ma tutto sommato non gliene frega nulla delle sorti del partito, perchè nei limiti del loro “mangiare” basta anche un partito del 30%? Oppure, non so, non sanno “riconvertirsi” e quindi sperano, pur irrazionalmente, che il loro “capo” torni in auge e quindi nel frattempo si preparano solo alla resistenza al cambiamento? Oppure? Boh.

  106. Anellidifumo ha detto:

    Ivan, ma è ovvio che ciascuno si gestisce il blog come gli pare. Io ti facevo solo notare che se vuoi essere un personaggio politico, occorre invece un certo livello di interazione con i tuoi lettori, che naturalmente decidi tu come declinare, a tuo modo.
    Ma questo non perché lo abbia deciso io o perché così sia AdF, bensì perché questo è il modello generale dei blog e in particolare è valido per chi vuole avere a che fare con un pubblico di (e)lettori. L’interazione non la puoi e non la devi bypassare perché poi gli (e)lettori se lo ricordano al momento delle elezioni.
    Capisco la scelta di Antonio Biraghi con il suo blog, ma non la condivido. Preferivo quando aveva i commenti, perché secondo me i commenti spesso sono interessanti tanto quanto i post. In ogni caso non volevo attaccare Biraghi, e se si è risentito me ne scuso. Alla fine dei conti Antonio non si propone come candidato, per cui il suo blog può essere più unidimensionale di altri.
    E’ per questo che sono contento che hai finalmente dato una risposta a una domanda su una questione politica. Questa è l’interazione, capisci? Io, sulla tua risposta, penso invece che sarebbe il caso, come ho già detto, di uscire dal trip D’Alema-Veltroni, ossia, per usare le tue parole, di NON tornare al gruppo dirigente precedente a quello attuale, ma di andare in mare aperto verso qualcosa di nuovo.
    Posso ben capire che tu o Marco Simoni non ve la sentiate di candidarvi alla segreteria del PD. E’ del tutto logico e normale che sia così. Ma allora il mio suggerimento è: riunitevi con quella parte del PD che sentite vicina e scegliete un nome di maggior peso ed esperienza che possa essere candidato CONTRO Veltroni e D’Alema e Fassino. Cuperlo sarebbe disponibile? E se non un lui, una lei?
    Perderete? Molto probabile. Ma almeno avrete trasmesso all’esterno e all’interno del partito l’idea che qualcuno che si vuole assumere la responsabilità di un CAMBIAMENTO RADICALE, nel PD, c’è.
    E’ in fondo la vecchia logica con la quale ti candidasti alle primarie dell’Unione. Ricordi? Quella roba lì.
    Ultima cosa: non ha nemmeno importanza che sia sotto i 40 o sotto i 50, ma secondo me aiuterebbe. Non per una questione di razzismo anagrafico, ma solo perché la società vista con gli occhi di una donna oppure di una persona sotto i 40 anni ha colori diversi rispetto alla stessa società vista con gli occhi di un uomo o di una persona sopra i 60. Per dirla con un esempio: la mancanza di asili nido è chiara e nitida come problema centrale se hai meno di 40 anni. Se ne hai più di 60 percepisci il problema in modo differente. E così via, su università, scuola, ricerca e bla bla bla.

  107. alberto biraghi ha detto:

    Paolo: l’unica cosa che sono disposto a porterei nelle sezioni del Piddì è il napalm. Senza problemi di coscienza, perché quei luoghi non sono frequentati da umani, ma da replicanti, alcuni dei quali anche socialmente pericolosi.

  108. alberto biraghi ha detto:

    Paolo: l’unica cosa che sono disposto a porterei nelle sezioni del Piddì è il napalm. Senza problemi di coscienza, perché quei luoghi non sono frequentati da umani, ma da replicanti, alcuni dei quali anche socialmente pericolosi.

  109. non facciamoci del male ha detto:

    Ma perchè ci facciamo prendere dall’emotività? Ragioniamo, allora, se ne abbiamo ancora voglia. Perché veltroni dovrebbe andare a casa? Perché ha perso rutelli? Perché Veltroni ha raggranellato “solo” il 34% e non il 35 come si erano prefissati i notabili? Vogliamo ricordare che eravamo al minimo storico e che è stato un mezzo miracolo arrivare a quella cifra e perdere dignitosamente? E vogliamo ripartire da piccole azioni concrete, con una maggiore responsabilizzazione. Faccio esempi banalissimi per farti capire, Ivan, cosa intendo. Se io parlo di degrado a roma, per esempio, perché continuo a parcheggiare in doppia fila, o a sostare con il motorino sul marciapiede? Se ritengo che il traffico è diventato una trappola mortale perché continuo a prendere la macchina? Sono piccolisssimi esempi, però, però….. E più a largo raggio….se ritengo che la destra non sia democratica e solidale, perché i comportamenti di chi la critica sono molto simili, intolleranti, discriminatori, razzisti allo stesso modo? E’ difficilissimo cambiare partendo da sé. Ma le grandi rivoluzioni sono quelle sotterranee, meditate, non violente, empatiche. Ma soprattutto partecipative. Sono stati anni al cloroformio, in cui eravamo tutti addormentati, vittime di una cultura dominante (quella televisiva) che negli ultimi 20 anni ci ha reso tutti anestetizzati (e in questo il centrosinistra hadelle responsabilità enormi) mentre la vita vera continuavaa a scorrere e…chiedeva il conto. Bene, ora l’anestesia è finita. Ci siamo risvegliati e come in tutte le anestesie, si può reagire bene o male. Ma poi, dopo 24 ore, piano piano si ricomincia. Meno disfattismo, evitiamo il cul de sac, per favore. Non ci si risolleverebbe più. E altri quarant’anni di destra non ce li leverebbe nessuno.

  110. biagio di lernia //Trani Bat ha detto:

    da Biagio di Lernia Trani ex BAT
    il post di Kamillo…bellissimo..una idea eccezionale
    tutti i nomi della nomeklatura konosciuta dei parlamentari doveva dimettersi in blocco e far spazio alle nuove promesse
    Solo così ci si può avere il ricambio…non lo faranno mai perchè sono abbarbicati alla loro poltrona piena di potere effimero..lo fanno solo per la pagnotta….calda e saporita
    Non è che vanno a lavorare a mosca o a praga come mio figlio, per guadagnarsi la vita…stanno seduti li da cent’anni
    Ecco il cambiamento che il veltroni deve applicare , non stare pure lui attaccatissimo alla poltrona come un Fassino, che insieme alla sua signora siedono in parlamento da cent’anni.
    Hano persuto ..dritti dritti a casa…poi non è che morirebbero di fame…con le pensioni da 10milaeuro al mese dovrei vedere…
    Ecco caro Ivan…cosa non va nella tua bella e disastrata sinistra…la poltrona!
    Tutti i nomi dopo i capezzoni della nomeklatura..sono tutti **riempitivi** insomma carta straccia per tenere in piedi il sacco
    non me ne volete se sono così crudo…ma quando ce vò ce vò
    by by Ivan

  111. biagio di lernia //Trani Bat ha detto:

    Biagio di Lernia Trani ex provincia BAT
    Il Senatore Rutelli..contento di aver perso…adesso va a prendersi uno scranno meno laborioso ed impegnativo..
    Vice presidente del senato!
    E chiacchiere e tabbachiere caro Ivan Scalfarotto..non ce ne sono..
    Le tue belle cene promozionali…le tue belle intenzioni…sono tutte lì…
    Si predica bene e si razzola male…stamattina sentivo una intervista di una giovanissima deputata voluta da Veltroni, che entrava in parlamento per la prima volta…rispondeva come un Fassino od una Finocchiaro..ma che Veltroni l’ha plagiata?
    Io dico …meno arroganza è più cautela…la destra ha preso il potere e ciccia..
    Un salutone Ivan…e fatti sentire con post più ficcanti ed acerbi…critici e costruttivi..

  112. Anellidifumo ha detto:

    Alberto, non Antonio… si chiama Alberto Biraghi 🙂 Chiedo scusa di nuovo al sor Biraghi, ché tanto con me c’ha pazienza!

  113. piergiorgio ha detto:

    Concordo con la risposta di Ivan su Veltroni per i motivi già detti. Fra l’altro da alcune sue parole post-elettorali (pur naturalmente mimetizzate dall’adozione del “politichese” , lingua e stile ufficiale delle dichiarazioni alla stampa) si può intuire che alcuni problemi li ha capiti ed ha intenzione di affrontarli con lo spirito giusto (per es. quando indica la ricetta del “radicamento”).
    Un rinnovamento di classe dirigente ci vuole, su questo credo siamo tutti d’accordo qua (più o meno). Bisogna vedere come.
    Intanto Veltroni ha proposto di anticipare il congresso ad ottobre. Non è quella la sede, appunto, del confronto democratica sulla linea politica? Ed io penso anche occasione di eventuale rinnovo dei vertici. Anche questo mi fa pensare che Veltroni si muova nella direzione giusta.
    Bene, chi si è subito opposto? Tutti i big.
    ‘E questo il problema, non Veltroni in sé.
    Certo, anche lui non è proprio un “ggiovane”, certo anche lui è un iperprofessionista della politica, certo anche lui ha avuto la sue sconfitta. Però dopo ha avuto le sue rimonte. Però la direzione del partito nei 5 anni buttati al vento senza elaborare nuove strategie politiche x il futuro, durante l’opposizione al governo berlusconi, non è stata opera sua. Però i milioni di voti delle primarie (con tutti i loro limiti) li ha presi lui: per ora, unico là dentro, ad avere oggi un investitura che vada oltre il “correntismo” interno. E, sopratutto, la sua linea riguardo alla costruzione del nuovo partito, è quella più vicina alle esigenze che si sentono qui (pur con tutti i freni derivati dalle condizioni obbiettive in cui deve operare).
    Vediamo. Io concordo col congresso anticipato. Vediamo se insisterà o se verrà sopraffatto.

  114. piergiorgio ha detto:

    Concordo con la risposta di Ivan su Veltroni per i motivi già detti. Fra l’altro da alcune sue parole post-elettorali (pur naturalmente mimetizzate dall’adozione del “politichese” , lingua e stile ufficiale delle dichiarazioni alla stampa) si può intuire che alcuni problemi li ha capiti ed ha intenzione di affrontarli con lo spirito giusto (per es. quando indica la ricetta del “radicamento”).
    Un rinnovamento di classe dirigente ci vuole, su questo credo siamo tutti d’accordo qua (più o meno). Bisogna vedere come.
    Intanto Veltroni ha proposto di anticipare il congresso ad ottobre. Non è quella la sede, appunto, del confronto democratica sulla linea politica? Ed io penso anche occasione di eventuale rinnovo dei vertici. Anche questo mi fa pensare che Veltroni si muova nella direzione giusta.
    Bene, chi si è subito opposto? Tutti i big.
    ‘E questo il problema, non Veltroni in sé.
    Certo, anche lui non è proprio un “ggiovane”, certo anche lui è un iperprofessionista della politica, certo anche lui ha avuto la sue sconfitta. Però dopo ha avuto le sue rimonte. Però la direzione del partito nei 5 anni buttati al vento senza elaborare nuove strategie politiche x il futuro, durante l’opposizione al governo berlusconi, non è stata opera sua. Però i milioni di voti delle primarie (con tutti i loro limiti) li ha presi lui: per ora, unico là dentro, ad avere oggi un investitura che vada oltre il “correntismo” interno. E, sopratutto, la sua linea riguardo alla costruzione del nuovo partito, è quella più vicina alle esigenze che si sentono qui (pur con tutti i freni derivati dalle condizioni obbiettive in cui deve operare).
    Vediamo. Io concordo col congresso anticipato. Vediamo se insisterà o se verrà sopraffatto.

  115. Stefano Gardelli ha detto:

    Concordo con la precisazione di Ivan.
    Inoltre, ora ci sono da applicare quei criteri innovativi per la politica italiana e dei quali abbiamo fatto i nostri valori: ricambio generazionale e meritocrazia. Tradotto: Rutelli in pensione perchè ha perso per suoi demeriti e non per i complotti evocati. Un invito ai vecchi del PD a farsi piano piano da parte, ma non troppo piano grazie (entro la legislatura). Rinserrare le file dietro una leadership che ha dimostrato coraggio nelle scelte di correre da soli e ri-inventare il linguaggio del centrosinistra Italiano (ma poteva fare meglio sulle candidature, sul Nord, e sui giovani e su questo spero rifletta..) e che ha condotto una buona campagna ettorale. Infine, gettare un occhio tra i giovani più in gamba per il ricambio.
    Negli ultimi tre giorni due tedeschi, un americano, e uno spagnolo mi hanno chiesto come sia possibile che abbiamo rieletto Berlusconi: mi sono messo a ridere. Per non cristare.
    Infine un appello all’elettorato di Sinistra, e non dico del PD-centro-sinistra, ma sinistra-sinistra: continuarla a menare che abbiamo perso, che abbiamo finito con il perdere Roma e il Governo, che ci stiamo avvicinando a Cuffaro, che abbiamo perso i “valori” della sinistra, che siamo asserviti al potere di Berlusconi, eccetera eccetera eccetera, mi conferma e rinforza nella mia opinione che abbiamo fatto bene a lasciarvi per strada e fuori dalle istituzioni.
    Non avete capito nulla del progetto-politico del PD, che ora godete a vedere in difficolta, e che volete minare per tornaconto personale: non sarete mai una forza di governo, come avete già ampiamente dimostrato, ma la fetta del Paese meno obbiettiva e disposta all’autocritica.
    Ora però nel PD definiamo bene la nostra identità: cosa siamo? un partito laico, liberale, progressista e la cui sfida è declinare la tradizione social-democratica in altre forme? O siamo un partito di sinistra-social-democratico-classico? Nel secondo caso prevedo un esodo dei giovani della generazione post-ideologica e di tutti coloro che si sono avvicinati alla politica e al PD per la prima volta… nel primo caso prevedo un esodo dei vecchi e dei sinistroidi irriducibili.. che ne dite? Io opto per la prima..

  116. Stefano Gardelli ha detto:

    Concordo con la precisazione di Ivan.
    Inoltre, ora ci sono da applicare quei criteri innovativi per la politica italiana e dei quali abbiamo fatto i nostri valori: ricambio generazionale e meritocrazia. Tradotto: Rutelli in pensione perchè ha perso per suoi demeriti e non per i complotti evocati. Un invito ai vecchi del PD a farsi piano piano da parte, ma non troppo piano grazie (entro la legislatura). Rinserrare le file dietro una leadership che ha dimostrato coraggio nelle scelte di correre da soli e ri-inventare il linguaggio del centrosinistra Italiano (ma poteva fare meglio sulle candidature, sul Nord, e sui giovani e su questo spero rifletta..) e che ha condotto una buona campagna ettorale. Infine, gettare un occhio tra i giovani più in gamba per il ricambio.
    Negli ultimi tre giorni due tedeschi, un americano, e uno spagnolo mi hanno chiesto come sia possibile che abbiamo rieletto Berlusconi: mi sono messo a ridere. Per non cristare.
    Infine un appello all’elettorato di Sinistra, e non dico del PD-centro-sinistra, ma sinistra-sinistra: continuarla a menare che abbiamo perso, che abbiamo finito con il perdere Roma e il Governo, che ci stiamo avvicinando a Cuffaro, che abbiamo perso i “valori” della sinistra, che siamo asserviti al potere di Berlusconi, eccetera eccetera eccetera, mi conferma e rinforza nella mia opinione che abbiamo fatto bene a lasciarvi per strada e fuori dalle istituzioni.
    Non avete capito nulla del progetto-politico del PD, che ora godete a vedere in difficolta, e che volete minare per tornaconto personale: non sarete mai una forza di governo, come avete già ampiamente dimostrato, ma la fetta del Paese meno obbiettiva e disposta all’autocritica.
    Ora però nel PD definiamo bene la nostra identità: cosa siamo? un partito laico, liberale, progressista e la cui sfida è declinare la tradizione social-democratica in altre forme? O siamo un partito di sinistra-social-democratico-classico? Nel secondo caso prevedo un esodo dei giovani della generazione post-ideologica e di tutti coloro che si sono avvicinati alla politica e al PD per la prima volta… nel primo caso prevedo un esodo dei vecchi e dei sinistroidi irriducibili.. che ne dite? Io opto per la prima..

  117. Anellidifumo ha detto:

    Scusa Stefano Gardelli, ma tu almeno sei chiaro. Dici: voglio un partito laico e liberale e non uno socialdemocratico.
    Ottimo, ma allora perché lo vuoi costruire dalle ceneri dell’ex partito comunista, che poi è stato socialista e socialdemocratico per 20 anni? Oh bada che te lo chiede uno che comunista non è mai stato, eh.
    Un partito che si ispira al liberalismo in Italia c’è e si chiama Popolo delle Libertà. Non è molto laico, ma del resto non lo è nemmeno il PD.
    Perché non provare lì a costruire un partito laico e liberale?
    Perché vuoi che l’Italia esprima DUE partiti laici e liberali? Davvero non capisco. Il pluralismo è avere opzioni differenti, non uguali. Sennò andiamo al partito unico, dopo.

  118. felice ha detto:

    no, non va questa politica. Il PD ha creato un casino, non è nè ci centro, nè di sinistra perchè rincorre il PDL e nè di destra perchè non è con la destra.
    Non sarebbe meglio scinderlo e confluire nelle case naturali: la Margherita con Casini e i DS con la sinistra arcobaleno + radicali e socialisti (così avremmo una vera parte di sinistra moderna e ambientalista) in un patto federativo. Voi dite di cambiare con gente + nuova, bene conosco persone trentenni, importanti nel PD che fanno una politica Berlusconiane delle peggiori.Così com’è non si andraà da nessuna parte la gente non ha accettato la fusione. Eppure di quattrini in congressi sono stati spesi!!!!!!

  119. felice ha detto:

    no, non va questa politica. Il PD ha creato un casino, non è nè ci centro, nè di sinistra perchè rincorre il PDL e nè di destra perchè non è con la destra.
    Non sarebbe meglio scinderlo e confluire nelle case naturali: la Margherita con Casini e i DS con la sinistra arcobaleno + radicali e socialisti (così avremmo una vera parte di sinistra moderna e ambientalista) in un patto federativo. Voi dite di cambiare con gente + nuova, bene conosco persone trentenni, importanti nel PD che fanno una politica Berlusconiane delle peggiori.Così com’è non si andraà da nessuna parte la gente non ha accettato la fusione. Eppure di quattrini in congressi sono stati spesi!!!!!!

  120. Stefano Gardelli ha detto:

    Caro Anellidifumo (mi piace molto come nick!)
    Io non ho detto che la tradizione socialdemocratica deve essere messa in naftalina,
    ho detto che vorrei vederla declinata in altre forme. Mi spiego: quello che, a parer mio,
    dovrebbe distinguerci da un partito liberale di destra (che non era la DC attenzione!
    che ovviamente NON è AN, perchè è un partito socialista di destra, che NON è Forza
    Italia perchè ad un liberale che il Presidente abbia le televisioni sotto controllo e che faccia un uso privato
    che deriva dal suo potere fa accapponare la pelle!), dicevo quello che ci dovrebbe distinguere è un’idea
    politica che combini liberismo e solidarietà, cioè un mercato delle regole e una correzione delle storture del mercato per aiutare i pezzi di società che faticano pretendendo però in cambio impegno e trsparenza, un’idea politica di Stato
    meno burocratico ed invasivo ma che non deve essere asservito ai poteri forti delle’economia perchè lo Stato
    non deve mai rinunciare al suo potere regolativo e correttivo. E potrei continuare per esempio dicendo che la destra
    vuole uno Stato dove per abortire devi andare in Svizzera (vero caro Formigoni?), mentre un partito di centrosinistra dovrebbe lottare per uno stato laico dove ognuno possa vivere in libertà e nei limiti del rispetto altrui la sua libertà,
    eccetere eccetera eccetera.
    Quello che voglio dire, è combinare la tradizione socialdemocratica e il suo aspetto solidaristico, smarcandolo
    però dalle degenrazioni che hanno allontanato la sinistra dalla società, insieme all’aspetto liberale ed innovativo, visto che in Italia un vero partito liberale che contasse qualcosa non l’abbiamo mai avuto.
    Se no cari amici che senso avrebbe avuto avuto fare il PD e avvicinare a questo partito ampie fette di società, ormai stufa di una politica preda di vecchie forme? Abbiamo alternative per salvare l’Italia da se stessa e vincere la sfida con la modernità? secondo me NO.
    Poi perdonami, ma l’eredità del PCI ce la siamo spartita. A noi la parte migliore, ancora oggi attualissima, viva e moderna (la solidarietà sociale, la questione morale, la lotta alla mafia, il legalitarismo, e l’idea che se un pezzo di società rimane indietro bisogna aiutarlo a venire fuori da qualsiasi impasse), alla Cosa Rossa lascerei il discettare in-colto sulla lotta di classe, o le proposte insostenibili tipo l’abolizione della Legge 30, o la difesa ad oltranza dei privilegi di coloro che sono rappresentati dai sindacati e i calci nel culo a chi non lo è, gli aumenti ingiustificati agli statali… eccetera..

  121. Stefano Gardelli ha detto:

    Caro Anellidifumo (mi piace molto come nick!)
    Io non ho detto che la tradizione socialdemocratica deve essere messa in naftalina,
    ho detto che vorrei vederla declinata in altre forme. Mi spiego: quello che, a parer mio,
    dovrebbe distinguerci da un partito liberale di destra (che non era la DC attenzione!
    che ovviamente NON è AN, perchè è un partito socialista di destra, che NON è Forza
    Italia perchè ad un liberale che il Presidente abbia le televisioni sotto controllo e che faccia un uso privato
    che deriva dal suo potere fa accapponare la pelle!), dicevo quello che ci dovrebbe distinguere è un’idea
    politica che combini liberismo e solidarietà, cioè un mercato delle regole e una correzione delle storture del mercato per aiutare i pezzi di società che faticano pretendendo però in cambio impegno e trsparenza, un’idea politica di Stato
    meno burocratico ed invasivo ma che non deve essere asservito ai poteri forti delle’economia perchè lo Stato
    non deve mai rinunciare al suo potere regolativo e correttivo. E potrei continuare per esempio dicendo che la destra
    vuole uno Stato dove per abortire devi andare in Svizzera (vero caro Formigoni?), mentre un partito di centrosinistra dovrebbe lottare per uno stato laico dove ognuno possa vivere in libertà e nei limiti del rispetto altrui la sua libertà,
    eccetere eccetera eccetera.
    Quello che voglio dire, è combinare la tradizione socialdemocratica e il suo aspetto solidaristico, smarcandolo
    però dalle degenrazioni che hanno allontanato la sinistra dalla società, insieme all’aspetto liberale ed innovativo, visto che in Italia un vero partito liberale che contasse qualcosa non l’abbiamo mai avuto.
    Se no cari amici che senso avrebbe avuto avuto fare il PD e avvicinare a questo partito ampie fette di società, ormai stufa di una politica preda di vecchie forme? Abbiamo alternative per salvare l’Italia da se stessa e vincere la sfida con la modernità? secondo me NO.
    Poi perdonami, ma l’eredità del PCI ce la siamo spartita. A noi la parte migliore, ancora oggi attualissima, viva e moderna (la solidarietà sociale, la questione morale, la lotta alla mafia, il legalitarismo, e l’idea che se un pezzo di società rimane indietro bisogna aiutarlo a venire fuori da qualsiasi impasse), alla Cosa Rossa lascerei il discettare in-colto sulla lotta di classe, o le proposte insostenibili tipo l’abolizione della Legge 30, o la difesa ad oltranza dei privilegi di coloro che sono rappresentati dai sindacati e i calci nel culo a chi non lo è, gli aumenti ingiustificati agli statali… eccetera..

  122. Stefano Gardelli ha detto:

    Caro Anellidifumo (mi piace molto come nick!)
    Io non ho detto che la tradizione socialdemocratica deve essere messa in naftalina,
    ho detto che vorrei vederla declinata in altre forme. Mi spiego: quello che, a parer mio,
    dovrebbe distinguerci da un partito liberale di destra (che non era la DC attenzione!
    che ovviamente NON è AN, perchè è un partito socialista di destra, che NON è Forza
    Italia perchè ad un liberale che il Presidente abbia le televisioni sotto controllo e che faccia un uso privato
    che deriva dal suo potere fa accapponare la pelle!), dicevo quello che ci dovrebbe distinguere è un’idea
    politica che combini liberismo e solidarietà, cioè un mercato delle regole e una correzione delle storture del mercato per aiutare i pezzi di società che faticano pretendendo però in cambio impegno e trsparenza, un’idea politica di Stato
    meno burocratico ed invasivo ma che non deve essere asservito ai poteri forti delle’economia perchè lo Stato
    non deve mai rinunciare al suo potere regolativo e correttivo. E potrei continuare per esempio dicendo che la destra
    vuole uno Stato dove per abortire devi andare in Svizzera (vero caro Formigoni?), mentre un partito di centrosinistra dovrebbe lottare per uno stato laico dove ognuno possa vivere in libertà e nei limiti del rispetto altrui la sua libertà,
    eccetere eccetera eccetera.
    Quello che voglio dire, è combinare la tradizione socialdemocratica e il suo aspetto solidaristico, smarcandolo
    però dalle degenrazioni che hanno allontanato la sinistra dalla società, insieme all’aspetto liberale ed innovativo, visto che in Italia un vero partito liberale che contasse qualcosa non l’abbiamo mai avuto.
    Se no cari amici che senso avrebbe avuto avuto fare il PD e avvicinare a questo partito ampie fette di società, ormai stufa di una politica preda di vecchie forme? Abbiamo alternative per salvare l’Italia da se stessa e vincere la sfida con la modernità? secondo me NO.
    Poi perdonami, ma l’eredità del PCI ce la siamo spartita. A noi la parte migliore, ancora oggi attualissima, viva e moderna (la solidarietà sociale, la questione morale, la lotta alla mafia, il legalitarismo, e l’idea che se un pezzo di società rimane indietro bisogna aiutarlo a venire fuori da qualsiasi impasse), alla Cosa Rossa lascerei il discettare in-colto sulla lotta di classe, o le proposte insostenibili tipo l’abolizione della Legge 30, o la difesa ad oltranza dei privilegi di coloro che sono rappresentati dai sindacati e i calci nel culo a chi non lo è, gli aumenti ingiustificati agli statali… eccetera..

  123. Pierluigi ha detto:

    Le parole di Stefano Gardelli mi spaventano. Evidentemente non è solo Marco Follini a volere per il PD un futuro fuori dal perimetro della sinistra. Se questa è la prospettiva, stiamo freschi. Ha ragione anelli di fumo: c’è il PDL per questi signori, non capisco perché debbano ostinarsio a voler trasformare l’acqua in vino. In Italia manca un partito socialista di stampo europeo. Di partiti di “centro” ce ne sono moltissimi, potete accomodarvi in uno di questi. Nessuno ve lo vieta.
    In Spagna non si vergognano di chiamarsi “Partito Socialista Operaista”. Eppure non si può certo imputare a Zapatero di essere un vetero-leninista alla Ferrando. E allora io non riesco proprio a capire perchè il centrosinistra italiano si vergogni così tanto delle parole “socialista” e “socialdemocratico”. Tanto più che tutti sappiamo che hanno più un valore identitario che programmatico: perchè la società cambia e con essa i problemi che esprime e le soluzioni che per essi vanno prospettati. Ma il perimetro valoriale e identitario muta molto più lentamente, anzi dovrebbe essere tendenzialmente stabile, altrimenti non so da quale base ferma si può partite per analizzare con la dovuta elasticità la realtà mutevole che ci circonda. Senza solide basi non si va da nessuna parte. In Italia ci si comparta nel modo esattamente opposto: tutti si affannano a smentire-nascondere il nocciolo identitario (che ancora ancora non è un delitto) per poi essere di una staticità disarmante nelle analisi e nelle soluzioni prospettate per il futuro. Finché si continuerà a pensare che l’unico problema è non dirsi di sinistra per non spaventare non si sa bene chi, fino ad allora non vedo grandi prospettive.
    Preciso che non sono né “vecchio”, né “sinistrorso irriducibile”. Semplicemente mi sono stufato delle fisime nominalistiche e della perpetua mancanza di chiarezza.

  124. Pierluigi ha detto:

    Troppi “ma anche” Gardelli, troppi “ma anche”. Anche se può sembrare encomiabile, alla prova dei fatti cercare di conciliare l’inconciliabile è solo sintomo di confusione mentale o di scarso coraggio. Sono fermamente convinto che l’elettorato vuole innanzitutto chiarezza e nettezza di posizione: proprio perchè siamo in una società post-ideologica, oggi c’è molta più elasticità e disponibilità ad accettare anche proposte “radicali” (nel senso di crudelmente precise e definitie) purchè appaiano come fondate nella concretezza. Io vedo in giro molta disponibilità a “provare”, vedo molta stanchezza verso il “tutto e niente” di certe proposte omnicomprensive. Nessuno cerca più grandi modelli di società. La politica d’altronde non ha più alcun potere sui grandi scenari, e forse non è neanche più possibile definirli con chiarezza tali scenari. Accettiamo il fatto che la politica può solo governare un insieme di micro-cosmi, nella speranza che messi assieme incidano in qualche modo sulla realtà generale. L’elemento universalistico permane a livello valoriale, a livello pratico bisogna rendersi conto che la dimensione dello spazio d’azione si è ridotta, per cui è del tutto essenziale avere le idee chiare: poche cose ma semplici, fattibili e dai risultati ben verificabili. Nessuno chiede più la luna o irrealistiche palingenesi. Cercare di mettere insieme tutto e il suo contrario (cioè la teoria del “ma anche”) è invece il vezzo di chi non si rassegna alla nuova realtà. Altro che innovatori o modernità. La modernità è frantumazione, non certo impossibile sintesi degli opposti.

  125. Pierluigi ha detto:

    Troppi “ma anche” Gardelli, troppi “ma anche”. Anche se può sembrare encomiabile, alla prova dei fatti cercare di conciliare l’inconciliabile è solo sintomo di confusione mentale o di scarso coraggio. Sono fermamente convinto che l’elettorato vuole innanzitutto chiarezza e nettezza di posizione: proprio perchè siamo in una società post-ideologica, oggi c’è molta più elasticità e disponibilità ad accettare anche proposte “radicali” (nel senso di crudelmente precise e definitie) purchè appaiano come fondate nella concretezza. Io vedo in giro molta disponibilità a “provare”, vedo molta stanchezza verso il “tutto e niente” di certe proposte omnicomprensive. Nessuno cerca più grandi modelli di società. La politica d’altronde non ha più alcun potere sui grandi scenari, e forse non è neanche più possibile definirli con chiarezza tali scenari. Accettiamo il fatto che la politica può solo governare un insieme di micro-cosmi, nella speranza che messi assieme incidano in qualche modo sulla realtà generale. L’elemento universalistico permane a livello valoriale, a livello pratico bisogna rendersi conto che la dimensione dello spazio d’azione si è ridotta, per cui è del tutto essenziale avere le idee chiare: poche cose ma semplici, fattibili e dai risultati ben verificabili. Nessuno chiede più la luna o irrealistiche palingenesi. Cercare di mettere insieme tutto e il suo contrario (cioè la teoria del “ma anche”) è invece il vezzo di chi non si rassegna alla nuova realtà. Altro che innovatori o modernità. La modernità è frantumazione, non certo impossibile sintesi degli opposti.

  126. Pierluigi ha detto:

    Troppi “ma anche” Gardelli, troppi “ma anche”. Anche se può sembrare encomiabile, alla prova dei fatti cercare di conciliare l’inconciliabile è solo sintomo di confusione mentale o di scarso coraggio. Sono fermamente convinto che l’elettorato vuole innanzitutto chiarezza e nettezza di posizione: proprio perchè siamo in una società post-ideologica, oggi c’è molta più elasticità e disponibilità ad accettare anche proposte “radicali” (nel senso di crudelmente precise e definitie) purchè appaiano come fondate nella concretezza. Io vedo in giro molta disponibilità a “provare”, vedo molta stanchezza verso il “tutto e niente” di certe proposte omnicomprensive. Nessuno cerca più grandi modelli di società. La politica d’altronde non ha più alcun potere sui grandi scenari, e forse non è neanche più possibile definirli con chiarezza tali scenari. Accettiamo il fatto che la politica può solo governare un insieme di micro-cosmi, nella speranza che messi assieme incidano in qualche modo sulla realtà generale. L’elemento universalistico permane a livello valoriale, a livello pratico bisogna rendersi conto che la dimensione dello spazio d’azione si è ridotta, per cui è del tutto essenziale avere le idee chiare: poche cose ma semplici, fattibili e dai risultati ben verificabili. Nessuno chiede più la luna o irrealistiche palingenesi. Cercare di mettere insieme tutto e il suo contrario (cioè la teoria del “ma anche”) è invece il vezzo di chi non si rassegna alla nuova realtà. Altro che innovatori o modernità.

  127. carcamanno ha detto:

    non vorrei semplificare troppo questo dibattito sulla natura del PD, le definizioni contano, per carita’, pero’ mi pare il solito approccio top-down molto generale e un po’ elitario.
    Io partirei dall’analisi dei problemi che ci affliggono e cercherei di vedere quali risposte puo’ dare il PD e quali risposte (concrete con tanto di quanto costa e chi paga) mi piacerebbe sentirmi dire.
    Carovita che si fa? Riforme istituzionali, che si fa? Le recenti elezioni dimostrano come i massimi sistemi freghino oramai a pochi, francia o spagna purche’ se magna. Concretezza, poche pippe mentali (fatti, non pugnette).

  128. luca ha detto:

    @carcamanno;
    in teoria l’approccio top down dovrebbe servire per indirizzare le decisioni sui problemi che ci affliggono….e quindi lo ritengo importante. In pratica usiamo molto spesso le parole con un significato vago e mutevole, ed è questo che dà al dibattito il sapore generico ed elitario che lamenti. Se ci intendessimo bene sui principi il resto seguirebbe; ma facendo chiarezza dovremmo necessariamente “mollare” qualche pezzo dell’attuale PD….

  129. pier ha detto:

    Ho letto tra i vari interventi Kamillo che parlava di “strumenti di democrazia interna”, e su questo punto vorrei ritornare. Sulla necessità del ricambio siamo tutti d’accordo, e io credo sinceramente che ci siano gli strumenti per attuarlo. Certo non dobbiamo stare alla finestra e guardare. Che le critiche (che secondo me rischierebbero certe volte di essere più devastanti del nalpalm…) siano portate nei circoli del PD, e che attraverso primarie per la selezione dei candidati si generi una nuova classe dirigente! Ricacciare indietro i vari Fassino/Rutelli e cloni vari si può fare solo attraverso questi strumenti e secondo me una nuova leadership legittimanta non potrà che nascere dal congresso del PD, e questo è l’obiettivo a cui tutti noi che speriamo in un partito REALMENTE riformista dovremmo puntare. Per me è una battaglia che vale la pena di combattere. Ora questa Leadership non eisite ancora. Ci sono tante persone di talento nel PD ma la cosa è un poco diversa per me.

  130. kamillo ha detto:

    qui c’è chi vuole un liberismo-socialista, poi chi vuole il socialismo-liberale,
    poi chi è per una socialdemocrazia libera da degenerazioni, poi chi vuole un partito cattolico-liberale, chi invece cristiano-sociale….
    e questo solo in un blog frequentato da qualche decina di persone!
    ma il post di ivan parla di togliere la parola ai sessantenni, se non sbaglio, indicandoli, un po’ manicheamente, come le cause principali di una politica “vecchia”.
    cacciare i sessantenni, ma tenere veltroni, l’uomo GARANZIA del passaggio al nuovo.
    mi chiedo,continuerò a porre questa domanda fino allo sfinimento: può un uomo politico che è stato per 2 volte sindaco della capitale del paese e ha chiuso la sua carriera amministrativa in forte discesa, che è stato SCONFITTO (di tanto o di poco qui è ininfluente) nel suo progetto politico di rinnovamento del paese, perchè non è stato in grado di fare piazza pulita della nomenclatura, delle clientele, dei raccomandati,;
    che, lo si è visto chiaramenyte, è stato OSTAGGIO dei potentati eredi delle vecchie tradizioni comunista e democristiana?
    Che non è riuscito a PIAZZARE quel poco di nuove teste ed energie che attorno al suo progetto ( o forse meglio, alla sua persona) si sono aggregate, perchè PRIMA, nelle liste, venivano loro, i capipartito, i loro collaboratori e gregari.
    Ripeto: può uno così rappresentare una RAGIONEVOLE speranza?
    Corrono voci che già si stanno affilando i coltelli tra i papaveri del PD, che la resa dei conti è vicina.
    uòlter ha buttato li l’anticipo del congresso ed è stato subito stoppato.
    se la parola non può tornare alla base in tempi ragionevoli per l’opposizione dei big del partito, vuol dire che sotto-sotto si stanno preparando i movimenti delle truppe cammellate delle varie fazioni e l’avvenire non si prepara certo roseo.
    bene, allora si dimetta, dia una prova che nel nuovo PD contano gli iscritti ,i militanti, le persone normali e non i soliti noti e provi a muovere, un po’ da caudillo, quei 3.000.000 che contano a corrente alternata; ci provi almento a dare una scossa a ‘sto cazzo di paese, sennò chi ci crede più?
    Meditate gente, meditate

  131. carcamanno@luca ha detto:

    si luca, sono d’accordo, “in teoria”.

  132. Stefano Gardelli ha detto:

    Caro Pierluigi,
    ottimo intervento. Ora ti dico su cosa concordo con te e su cosa invece a parer mio sbagli:
    – sono d’accordo che le parole abbiano “più un valore identitario che programmatico: perchè la società cambia e con essa i problemi che esprime e le soluzioni che per essi vanno prospettati”, poi dici però che il perimetro valoriale cambia lentamente. Invece io credo che sul perimentro valoriale, oggi si è scavato uno iato tra la generazione dei 20-30 enni e quelle precedenti. Non è affatto stabile come dici tu, prova ne è l’alternanza dei governi e lo spostamento conitnuo dei voti. I “giovani” oggi, per fortuna, hano un approccio molto più “razionale” alla politica, e NON identitario. Nel senso che non votano PD o Lega o PDL perchè i valori con cui uno è cresciuto sono quelli (io vengo da una famiglia di destra per esempio), o almeno mooolto meno: noi oggi valutiamo razionalmente proposte e soluzioni sulla base dei problemi che percepiamo. E valutiamo la realtà certamente con i valori con cui viviamo gli eventi, anche la scienza lo fa!, ma siamo appunto molto più “scientifici”, razionali, più per un approccio alla problem-solving che legato a grandi ideali.
    – poi accusi il PD di essere “senza solide basi” senza le quali, tu scrivi, “non si va da nessuna parte. In Italia ci si comporta nel modo esattamente opposto: tutti si affannano a smentire-nascondere il nocciolo identitario”, però poi dici che il PD con il suo presunto “ma anche” sbaglia perchè la gente vuole chiarezza e “nessuno cerca più grandi modelli di società”. Qui nel tuo discorso c’è una macroscopica contraddizione. Grandi modelli di società e grandi idee vuol dire nocciolo identitario!! Prima accusi il PD di non volere tale nocciolo identitario (quindi grandi idee e valori), poi dici che il “ma anche” non da chiarezza e rimanda a grandi modelli confusi. Cosa accusi di aver tolto da un parte, lo riproponi come torto dall’altra!.
    Poi sono d’accordo che “l’elemento universalistico permane a livello valoriale, a livello pratico bisogna rendersi conto che la dimensione dello spazio d’azione si è ridotta”.
    MA E’ APPUNTO QUELLO CHE CERCO DI DIRE NELL’ANALISI SUL PD!
    Quello che dicevo del PD è che dobbiamo ripensare un quadro minimo di valori di riferimento, senza però ripescare e imitare pedissequamente i valori cosiddetti “fondanti”. Ma dove cavolo ci ha mai portato questo nocciolo identitario? La società non chiede più alcun nocciolo identitario grazie al cielo, che ha sempre solo creato un conflitto tra identità diverse, e questo nocciolo sì, questo sì!!!, ad una ” staticità disarmante nelle analisi e nelle soluzioni prospettate per il futuro”. Come si fa a proporre ricette per comptere sul mercato globale in uno scontro tra rifondaroli e democristiani? Leggi il programma del PD e dimmi se ti sembra statico! a me sembra più statico il faldone idiota da 280 parole, alla ricerca bizantina di una mediazione tra Caruso e la Binetti!
    Io, e migliaia di persone come me, soprattutto gente che della politica si era sempre disinteressata e che nel PD ha visto finalmente una prospettiva nuova per cambiare il Paese, NON VOGLIONO DIRSI DI “SINISTRA” TU CUR TRADIZIONALMENTE INTESA. Io per esempio votavo radicali.
    E’ quest’identità nuova da pensare adesso: riformista, social-liberale o liberal-socialista, chiamatela come cavolo vi pare…questa sì deve essere un valore se non fondante, almeno di riferimento!
    Ma come in ogni grande partito ci può essere benissimo un’anima Labour all’inglese, social-democratica, e un’anima Democratica all’americana, di stampo liberale. Non vedo questa contraddizione insanabile, anche perchè come anche dici tu, sono più etichette che poi nel momento di tradursi in programmi si avvicinano.
    Poi i “ma anche” non sono eventualmente lì perchè i due “opposti” da collegare siano inconciliabili, ma perchè queste genere di sintesi in Italia NON SONO MAI STATE PENSATE!! Non si vuole essere paternalmente universailistici, ma approcciare i problemi a 360 gradi!
    Vero che ormai si agisce soprattutto su microcosmi,ma non vedo una contraddizione tra questo e un percorso di rifondazione modernista del centro-sinistra italiano. Per agire, anche sui micro-cosmi, e proporre soluzioni concerete, devi fare riferimento a delle idee.
    Infine, perdonami, ma credo che dovresti spaventari molto di più di chi vuole tornare a parlare di lotta di classe, che di chi cerca una sintesi per ripensare valori, idee e soluzioni per riformare l’Italia. La modernità è frammentazione, e sono d’accordo, ma abbandonarsi ad un destino “frammentatorio” è la cosa peggiore possibile. Le regole della politica non sono scolpite nella pietra. Infine se zapatero preferisce tenere delle etichette ormai vuote di senso (visto che come dici tu poi nei programmi non contano molto) faccia pure. Mi sono anche un po’ rotto con sta storia che Zapatero sia il verbo incarnato…Il PD per fortuna non l’ha fatto. E la gente non è spaventata dalla sinistra per chissà quale motivo, ma perchè in Italia non ha ancora fatto quel salto qualitativo modernista, che spero il PD abbia intrapreso. magari inziando a levare dai maroni un Rutelli, un D’Alema, eccetera…
    Cordialmente,
    Stefano Gardelli

  133. Stefano Gardelli ha detto:

    Caro Pierluigi,
    ottimo intervento. Ora ti dico su cosa concordo con te e su cosa invece a parer mio sbagli:
    – sono d’accordo che le parole abbiano “più un valore identitario che programmatico: perchè la società cambia e con essa i problemi che esprime e le soluzioni che per essi vanno prospettati”, poi dici però che il perimetro valoriale cambia lentamente. Invece io credo che sul perimentro valoriale, oggi si è scavato uno iato tra la generazione dei 20-30 enni e quelle precedenti. Non è affatto stabile come dici tu, prova ne è l’alternanza dei governi e lo spostamento conitnuo dei voti. I “giovani” oggi, per fortuna, hano un approccio molto più “razionale” alla politica, e NON identitario. Nel senso che non votano PD o Lega o PDL perchè i valori con cui uno è cresciuto sono quelli (io vengo da una famiglia di destra per esempio), o almeno mooolto meno: noi oggi valutiamo razionalmente proposte e soluzioni sulla base dei problemi che percepiamo. E valutiamo la realtà certamente con i valori con cui viviamo gli eventi, anche la scienza lo fa!, ma siamo appunto molto più “scientifici”, razionali, più per un approccio alla problem-solving che legato a grandi ideali.
    – poi accusi il PD di essere “senza solide basi” senza le quali, tu scrivi, “non si va da nessuna parte. In Italia ci si comporta nel modo esattamente opposto: tutti si affannano a smentire-nascondere il nocciolo identitario”, però poi dici che il PD con il suo presunto “ma anche” sbaglia perchè la gente vuole chiarezza e “nessuno cerca più grandi modelli di società”. Qui nel tuo discorso c’è una macroscopica contraddizione. Grandi modelli di società e grandi idee vuol dire nocciolo identitario!! Prima accusi il PD di non volere tale nocciolo identitario (quindi grandi idee e valori), poi dici che il “ma anche” non da chiarezza e rimanda a grandi modelli confusi. Cosa accusi di aver tolto da un parte, lo riproponi come torto dall’altra!.
    Poi sono d’accordo che “l’elemento universalistico permane a livello valoriale, a livello pratico bisogna rendersi conto che la dimensione dello spazio d’azione si è ridotta”.
    MA E’ APPUNTO QUELLO CHE CERCO DI DIRE NELL’ANALISI SUL PD!
    Quello che dicevo del PD è che dobbiamo ripensare un quadro minimo di valori di riferimento, senza però ripescare e imitare pedissequamente i valori cosiddetti “fondanti”. Ma dove cavolo ci ha mai portato questo nocciolo identitario? La società non chiede più alcun nocciolo identitario grazie al cielo, che ha sempre solo creato un conflitto tra identità diverse, e questo nocciolo sì, questo sì!!!, ad una ” staticità disarmante nelle analisi e nelle soluzioni prospettate per il futuro”. Come si fa a proporre ricette per comptere sul mercato globale in uno scontro tra rifondaroli e democristiani? Leggi il programma del PD e dimmi se ti sembra statico! a me sembra più statico il faldone idiota da 280 parole, alla ricerca bizantina di una mediazione tra Caruso e la Binetti!
    Io, e migliaia di persone come me, soprattutto gente che della politica si era sempre disinteressata e che nel PD ha visto finalmente una prospettiva nuova per cambiare il Paese, NON VOGLIONO DIRSI DI “SINISTRA” TU CUR TRADIZIONALMENTE INTESA. Io per esempio votavo radicali.
    E’ quest’identità nuova da pensare adesso: riformista, social-liberale o liberal-socialista, chiamatela come cavolo vi pare…questa sì deve essere un valore se non fondante, almeno di riferimento!
    Ma come in ogni grande partito ci può essere benissimo un’anima Labour all’inglese, social-democratica, e un’anima Democratica all’americana, di stampo liberale. Non vedo questa contraddizione insanabile, anche perchè come anche dici tu, sono più etichette che poi nel momento di tradursi in programmi si avvicinano.
    Poi i “ma anche” non sono eventualmente lì perchè i due “opposti” da collegare siano inconciliabili, ma perchè queste genere di sintesi in Italia NON SONO MAI STATE PENSATE!! Non si vuole essere paternalmente universailistici, ma approcciare i problemi a 360 gradi!
    Vero che ormai si agisce soprattutto su microcosmi,ma non vedo una contraddizione tra questo e un percorso di rifondazione modernista del centro-sinistra italiano. Per agire, anche sui micro-cosmi, e proporre soluzioni concerete, devi fare riferimento a delle idee.
    Infine, perdonami, ma credo che dovresti spaventari molto di più di chi vuole tornare a parlare di lotta di classe, che di chi cerca una sintesi per ripensare valori, idee e soluzioni per riformare l’Italia. La modernità è frammentazione, e sono d’accordo, ma abbandonarsi ad un destino “frammentatorio” è la cosa peggiore possibile. Le regole della politica non sono scolpite nella pietra. Infine se zapatero preferisce tenere delle etichette ormai vuote di senso (visto che come dici tu poi nei programmi non contano molto) faccia pure. Mi sono anche un po’ rotto con sta storia che Zapatero sia il verbo incarnato…Il PD per fortuna non l’ha fatto. E la gente non è spaventata dalla sinistra per chissà quale motivo, ma perchè in Italia non ha ancora fatto quel salto qualitativo modernista, che spero il PD abbia intrapreso. magari inziando a levare dai maroni un Rutelli, un D’Alema, eccetera…
    Cordialmente,
    Stefano Gardelli

  134. Stefano Gardelli ha detto:

    perdonate il tu cur, che avrebbe da scriversi tout court.. ma scrivendo a cannone, mi è scappato.. alla faccia del dibattito “alato” e pseudo-intellettuale..ahahaha

  135. Stefano Gardelli ha detto:

    perdonate il tu cur, che avrebbe da scriversi tout court.. ma scrivendo a cannone, mi è scappato.. alla faccia del dibattito “alato” e pseudo-intellettuale..ahahaha

  136. kamillo ha detto:

    caro gardelli,
    parli proprio come un libro stampato, ma non mi convinci: zapatero non ha peli sulla lingua, vince perchè è chiaro nel limitare le interferenze ecclesiastiche così come è chiaro nel contenere le velleità separatiste dei forti autonomismi,ha introdotto grossi cambiamenti nella società spagnola sul versante dei diritti civili, delle regole del lavoro e del welfare, scontrandosi con chi osteggiava una visione di questo tipo, ma raccogliendo un consenso tale che gli ha permesso di tornare ancora una volta al governo da trionfatore.
    in spagna la scelta è chiara: da un lato i popolari, liberisti e proni ai diktat etici del vaticano, dall’altro i socialisti, che di socialista hanno mantenuto quello che realisticamente potevano mantenere: laicità e intervento sociale.
    il dato comune ad entrambi è che hanno sposato il libero mercato.
    in italia cosa abbiamo? la melassa, l’indistinto.
    certo veltroni ha TENTATO una chiarificazione, ma la natura stessa del PD gliel’ha impedito.
    lasciamo stare adesso la sinistra comunista, rimaniamo nell’ambito democratico:
    perchè io, gay, giovane laureato, precario, dovrei dare il mio voto al PD, se TUTTO il suo gruppo dirigente è fatto di
    gente che ha contribuito nei decenni a costruire questo stato sociale, che premia chi è già premiato da un lavoro stabile, ben retribuito, tutelato fino al midollo o di un welfare tutto costruito sempre e soltanto intorno alla famiglia tradizionale (solo vendola in puglia ha varato una legge di welfare non discriminatorio)e lascia in balia dei pescecani tutta la schiera di quei poveretti arrivati troppo tardi!
    vedi, da questo blog continuo a chiedere che veltroni si dimetta, non perchè lo reputo pessimo (in fondo c’è di peggio) ma perchè ha fallito e continuerà a fallire finchè non si libera della zavorra ex democristiana ed ex comunista
    che non gli permette di alzarsi in volo.
    allora faccia un gesto forte, radicale , si dimetta con clamore e dimettendosi chieda a tutti i dirigenti un passo indietro e il congresso, a breve termine, per non dar modo alle vecchie volpi di concertare una successione.
    chiami a raccolta la base, nel frattempo ritorni a girare l’italia circolo per circolo, sezione per sezione, ascolti le persone, non i capipartito, costruisca una classe dirigente fedele e si ripresenti senza tanti “ma anche” con poche
    proposte.
    se vincerà questa battaglia avrà in tasca il prossimo governo.

  137. kamillo ha detto:

    caro gardelli,
    parli proprio come un libro stampato, ma non mi convinci: zapatero non ha peli sulla lingua, vince perchè è chiaro nel limitare le interferenze ecclesiastiche così come è chiaro nel contenere le velleità separatiste dei forti autonomismi,ha introdotto grossi cambiamenti nella società spagnola sul versante dei diritti civili, delle regole del lavoro e del welfare, scontrandosi con chi osteggiava una visione di questo tipo, ma raccogliendo un consenso tale che gli ha permesso di tornare ancora una volta al governo da trionfatore.
    in spagna la scelta è chiara: da un lato i popolari, liberisti e proni ai diktat etici del vaticano, dall’altro i socialisti, che di socialista hanno mantenuto quello che realisticamente potevano mantenere: laicità e intervento sociale.
    il dato comune ad entrambi è che hanno sposato il libero mercato.
    in italia cosa abbiamo? la melassa, l’indistinto.
    certo veltroni ha TENTATO una chiarificazione, ma la natura stessa del PD gliel’ha impedito.
    lasciamo stare adesso la sinistra comunista, rimaniamo nell’ambito democratico:
    perchè io, gay, giovane laureato, precario, dovrei dare il mio voto al PD, se TUTTO il suo gruppo dirigente è fatto di
    gente che ha contribuito nei decenni a costruire questo stato sociale, che premia chi è già premiato da un lavoro stabile, ben retribuito, tutelato fino al midollo o di un welfare tutto costruito sempre e soltanto intorno alla famiglia tradizionale (solo vendola in puglia ha varato una legge di welfare non discriminatorio)e lascia in balia dei pescecani tutta la schiera di quei poveretti arrivati troppo tardi!
    vedi, da questo blog continuo a chiedere che veltroni si dimetta, non perchè lo reputo pessimo (in fondo c’è di peggio) ma perchè ha fallito e continuerà a fallire finchè non si libera della zavorra ex democristiana ed ex comunista
    che non gli permette di alzarsi in volo.
    allora faccia un gesto forte, radicale , si dimetta con clamore e dimettendosi chieda a tutti i dirigenti un passo indietro e il congresso, a breve termine, per non dar modo alle vecchie volpi di concertare una successione.
    chiami a raccolta la base, nel frattempo ritorni a girare l’italia circolo per circolo, sezione per sezione, ascolti le persone, non i capipartito, costruisca una classe dirigente fedele e si ripresenti senza tanti “ma anche” con poche
    proposte.
    se vincerà questa battaglia avrà in tasca il prossimo governo.

  138. Stefano Gardelli ha detto:

    Caro Kamillo,
    il mio non era affatto un giudizio negativo su zapatero, che è uno dei pochi in Europa che nella storia recente sia stato rieletto per due mandati consecutivi. Voglio solo dire che sono stufo di questi modelli che la sinistra Italiana ogni volta tira fuori: prima era Blair, poi Zapatero, se avesse vinto, certamente Segolène Royal… e basta! Se negli anni 70 eravamo il “laboratorio politico” d’europa, o così la sinistra alemeno si pensava, ora siamo le brutte copie.. Tutto qui. Magari avessimo uno Zapatero, anche se a me piacerebbe di più l’ “amerikano” Obama.
    Ma appunto, tornando sulla leadership: la mossa che auspichi tu di Veltroni sarebbe davvero un segno di discontinuità con tutto quel blocco dirigente, che sarebbe obbligato a lasciare.. ma purtroppo così non accadrebbe, sarebbe interpretato da tutti come la morte del progetto-PD a cui la figura di Veltroni è legata a doppio filo.
    E in fondo, il tacchino non si mette nel forno da solo…
    Quello che dico è: ok, il PD è partito assolutamente imperfetto, che ha riproposto lo stesso blocco dirigente (o quasi), ma almeno santiddio è un partito perfettibile, nato per effettuare quel cambio della dirigenza che non può realisticamente avvenire in 10 mesi.. ora hai ragione, sarebbe il caso che qualche segnale (tipo Rutelli) lo iniziassero a dare, se no la gente si disaffeziona al progetto e la fiducia inizia a scemare..staremo a vedere.
    Poi credo che sia l’alternativa meno-peggio che abbiamo, e se siamo gente con le palle ci rimbocchiamo le maniche e invece che stare solo a strillare o a lamentarsi, si investono energie in un progetto che se non altro è perfettibile, nato e funzionante (spero) con strumenti democratici..insomma almeno abbiamo un contenitore politico unico su cui lavorare! Oggi funziona poco, lo credo anch’io, ma vogliamo stare ad aspettare sotto un melo che la mela ci cadi in testa? non è meglio andare a prendersela la mela??
    Pensate di poterlo fare con la Sinistra Arcobaleno? Chi lo pensa si accomodi pure, io credo mi farò una grassa risata al vostro primo mal di pancia quando qualcuno dei compagni di partito parlerà ancora di “padroni”, di “caduta tendenziale del saggio di profitto”, di “modelli alternativi al capitalismo” , di “lotta di classe”, “far piangere i ‘ricchi’ “.. o becerate simili…
    Anch’io sono un giovane, di anni ne ho forse meno di te, del futuro mi preoccupo solo fuori dalle ore-pasti, ma credo che se non saremo noi a fare la voce grossa e ripulire il PD e il Paese, me ne starò qui tranquillo in Scozia e il grana me lo farò spedire da mammà…

  139. Anellidifumo ha detto:

    Stefano Gardelli, sì capisco bene il tuo punto di vista ma ci trovo solo un errore grande:
    tu sostieni che il liberalismo sia di centrosinistra.
    Ora, se vogliamo fare filosofia politica, possiamo anche arrivare a dirlo.
    Ma in tutto il mondo un partito liberale si sente di centrodestra, NON di centrosinistra.
    Usciamo dagli impicci delle etichette e decidiamo che per “liberale” intendiamo il pensiero politico di Luigi Einaudi, va bene? Berlusconi ne è di certo lontanissimo, ma nel suo partito ci sono persone che sono state UNA VITA nello stesso partito di Einaudi, il PLI, oppure nella sua scissione di sinistra, il Partito Radicale: Biondi, Capezzone, Taradash, Frattini, Tajani, Todini, Della Vedova e molti molti altri.
    Nel PD, certo, c’è la Margherita, al cui interno c’era anche Valerio Zanone. Ma è uno solo, non si è portato il PLI appresso. Nemmeno il PRI, che si definiva “la sinistra non marxista” è nel PD, bensì nel PDL!!!! Nel PD ci sono quelli del MRE, la scissione a sinistra del PRI, e i Repubblicani di Sinistra di Bogi, che sono confluiti nel MRE. Ma in buona sostanza il PD dovrebbe essere l’equivalente italiano della SPD, non del Partito liberaldemocratico tedesco.
    Almeno, questo secondo me.
    Perché vedi, io che sono azionista e socialdemocratico potrei pure, da vecchio, votare “a destra” per un Partito Liberale. Ma allora perché chiamarsi “Democratici”? Siamo tutti democratici. Se vuoi un partito liberale e non socialdemocratico occorre secondo me dirlo anche nel nome. Lo cambiate di nuovo?

  140. Anellidifumo ha detto:

    Stefano Gardelli, sì capisco bene il tuo punto di vista ma ci trovo solo un errore grande:
    tu sostieni che il liberalismo sia di centrosinistra.
    Ora, se vogliamo fare filosofia politica, possiamo anche arrivare a dirlo.
    Ma in tutto il mondo un partito liberale si sente di centrodestra, NON di centrosinistra.
    Usciamo dagli impicci delle etichette e decidiamo che per “liberale” intendiamo il pensiero politico di Luigi Einaudi, va bene? Berlusconi ne è di certo lontanissimo, ma nel suo partito ci sono persone che sono state UNA VITA nello stesso partito di Einaudi, il PLI, oppure nella sua scissione di sinistra, il Partito Radicale: Biondi, Capezzone, Taradash, Frattini, Tajani, Todini, Della Vedova e molti molti altri.
    Nel PD, certo, c’è la Margherita, al cui interno c’era anche Valerio Zanone. Ma è uno solo, non si è portato il PLI appresso. Nemmeno il PRI, che si definiva “la sinistra non marxista” è nel PD, bensì nel PDL!!!! Nel PD ci sono quelli del MRE, la scissione a sinistra del PRI, e i Repubblicani di Sinistra di Bogi, che sono confluiti nel MRE. Ma in buona sostanza il PD dovrebbe essere l’equivalente italiano della SPD, non del Partito liberaldemocratico tedesco.
    Almeno, questo secondo me.
    Perché vedi, io che sono azionista e socialdemocratico potrei pure, da vecchio, votare “a destra” per un Partito Liberale. Ma allora perché chiamarsi “Democratici”? Siamo tutti democratici. Se vuoi un partito liberale e non socialdemocratico occorre secondo me dirlo anche nel nome. Lo cambiate di nuovo?

  141. Stefano Gardelli ha detto:

    Caro AnellidiFumo,
    conosci la storia dei partiti certamente meglio di me.
    Io sinceramente non sostengo che il liberalismo (perchè la dicomtomia con liberismo di
    stampo Crociano per me è fallace) sia di sinistra e stop, sostengo che si possa benissimo declinare a sinistra per compensare alle mancanze dell’ideale socialdemocratico, o viceversa, che il liberalismo per essere effettivo debba compensarsi con un’idea socialdemocratica. Io non mi riferisco solo a Einaudi, che rimane il padre, ma anche nelle loro differenze a Bobbio, e via via verso il recente Sartori, o a, ma qui l’affare è più complesso, Cacciari, o ma qui forse è sponda troppo liberal, Giavazzi, o per restare nelle teste del PD, Aldo Bonomi, Ichino.
    Tutta gente alla fine troppo poco ascoltata, e la cui voce secondo me andrebbe fatta risuonare o fatta rivivere molto di più nel PD. Confesso che mi piacerebbe vedere un Partito Democratico simile a quello Americano ma qui siamo in Europa, e mi va bene così. Se il PD avesse voluto rimanere socialdemocratico perchè imbarcare i liberali, o Di Pietro, che oltre che essere un legalitario, è nel suo cuore, assolutamente di destra? O perchè farlo il PD e non rimanere DS? nei quali io, per esempio, ma tantissimi come me, non avrebbero mai messo piede.
    Tu da buon Mazziniano mi rispondi che in Europa chiamarsi democratici vuol dire SPD o buttarsi sull’ala sinistra del Labour. Io spero di No, e se chiedi alla maggior parte dei giovani della mia età del PD (23) se si sentono liberal o social-democrat ti risponderanno, credo, la prima. Qualcosa sta cambiando. Veltroni di definisce Liberal. Recentemente pure quella volpona di Scalfari ha detto di essere sempre stato liberale.. sarà..
    Secondo me è tempo per qualcosa di nuovo e di diverso. E spero che un “vecchio” azionista-socialdemocratico come te possa apprezzare questo cambiamento: in fondo il partito azionista si scontrava con i comunisti sulla proprietà privata. Ora i tempi sono cambiati, e la “lotta” nuova può essere tra vecchio schema social-democratico e qualcosa di diverso. A noi la scelta.
    Con stima,
    Stefano Gardelli

  142. Giorgio Gaber (2001) ha detto:

    Tutti noi ce la prendiamo con la storia
    ma io dico che la colpa è nostra
    è evidente che la gente è poco seria
    quando parla di sinistra o destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Fare il bagno nella vasca è di destra
    far la doccia invece è di sinistra
    un pacchetto di Marlboro è di destra
    di contrabbando è di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Una bella minestrina è di destra
    il minestrone è sempre di sinistra
    tutti i films che fanno oggi son di destra
    se annoiano son di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Le scarpette da ginnastica o da tennis
    hanno ancora un gusto un po’ di destra
    ma portarle tutte sporche e un po’ slacciate
    è da scemi più che di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    I blue-jeans che sono un segno di sinistra
    con la giacca vanno verso destra
    il concerto nello stadio è di sinistra
    i prezzi sono un po’ di destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    I collant son quasi sempre di sinistra
    il reggicalze è più che mai di destra
    la pisciata in compagnia è di sinistra
    il cesso è sempre in fondo a destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    La piscina bella azzurra e trasparente
    è evidente che sia un po’ di destra
    mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
    sono di merda più che sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    L’ideologia, l’ideologia
    malgrado tutto credo ancora che ci sia
    è la passione, l’ossessione
    della tua diversità
    che al momento dove è andata non si sa
    dove non si sa, dove non si sa.
    Io direi che il culatello è di destra
    la mortadella è di sinistra
    se la cioccolata svizzera è di destra
    la Nutella è ancora di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Il pensiero liberale è di destra
    ora è buono anche per la sinistra
    non si sa se la fortuna sia di destra
    la sfiga è sempre di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Il saluto vigoroso a pugno chiuso
    è un antico gesto di sinistra
    quello un po’ degli anni ’20, un po’ romano
    è da stronzi oltre che di destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    L’ideologia, l’ideologia
    malgrado tutto credo ancora che ci sia
    è il continuare ad affermare
    un pensiero e il suo perché
    con la scusa di un contrasto che non c’è
    se c’è chissà dov’è, se c’é chissà dov’é.
    Tutto il vecchio moralismo è di sinistra
    la mancanza di morale è a destra
    anche il Papa ultimamente
    è un po’ a sinistra
    è il demonio che ora è andato a destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    La risposta delle masse è di sinistra
    con un lieve cedimento a destra
    son sicuro che il bastardo è di sinistra
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Basta!
    il figlio di puttana è di destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Una donna emancipata è di sinistra
    riservata è già un po’ più di destra
    ma un figone resta sempre un’attrazione
    che va bene per sinistra e destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

  143. Giorgio Gaber (2001) ha detto:

    Tutti noi ce la prendiamo con la storia
    ma io dico che la colpa è nostra
    è evidente che la gente è poco seria
    quando parla di sinistra o destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Fare il bagno nella vasca è di destra
    far la doccia invece è di sinistra
    un pacchetto di Marlboro è di destra
    di contrabbando è di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Una bella minestrina è di destra
    il minestrone è sempre di sinistra
    tutti i films che fanno oggi son di destra
    se annoiano son di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Le scarpette da ginnastica o da tennis
    hanno ancora un gusto un po’ di destra
    ma portarle tutte sporche e un po’ slacciate
    è da scemi più che di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    I blue-jeans che sono un segno di sinistra
    con la giacca vanno verso destra
    il concerto nello stadio è di sinistra
    i prezzi sono un po’ di destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    I collant son quasi sempre di sinistra
    il reggicalze è più che mai di destra
    la pisciata in compagnia è di sinistra
    il cesso è sempre in fondo a destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    La piscina bella azzurra e trasparente
    è evidente che sia un po’ di destra
    mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
    sono di merda più che sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    L’ideologia, l’ideologia
    malgrado tutto credo ancora che ci sia
    è la passione, l’ossessione
    della tua diversità
    che al momento dove è andata non si sa
    dove non si sa, dove non si sa.
    Io direi che il culatello è di destra
    la mortadella è di sinistra
    se la cioccolata svizzera è di destra
    la Nutella è ancora di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Il pensiero liberale è di destra
    ora è buono anche per la sinistra
    non si sa se la fortuna sia di destra
    la sfiga è sempre di sinistra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Il saluto vigoroso a pugno chiuso
    è un antico gesto di sinistra
    quello un po’ degli anni ’20, un po’ romano
    è da stronzi oltre che di destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    L’ideologia, l’ideologia
    malgrado tutto credo ancora che ci sia
    è il continuare ad affermare
    un pensiero e il suo perché
    con la scusa di un contrasto che non c’è
    se c’è chissà dov’è, se c’é chissà dov’é.
    Tutto il vecchio moralismo è di sinistra
    la mancanza di morale è a destra
    anche il Papa ultimamente
    è un po’ a sinistra
    è il demonio che ora è andato a destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    La risposta delle masse è di sinistra
    con un lieve cedimento a destra
    son sicuro che il bastardo è di sinistra
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Destra-sinistra
    Basta!
    il figlio di puttana è di destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Una donna emancipata è di sinistra
    riservata è già un po’ più di destra
    ma un figone resta sempre un’attrazione
    che va bene per sinistra e destra.
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

  144. Anellidifumo ha detto:

    Stefano, tu hai 23 anni e io ne ho 34. Una generazione sola ci divide.
    La storia dei Democrats statunitensi proviene da una società nella quale non solo non è mai esistito il comunismo, ma nemmeno il socialismo né un sindacalismo importante. Naturalmente l’Italia è parte dell’Europa e la storia della Sinistra italiana non può che essere nel solco dell’Europa.
    Io vivo in Canada, che è una via di mezzo tra la Svezia e gli Usa, per metterla in termini elementari. Qui un partito neo-democratico c’è, l’Ndp, ed è chiaramente socialdemocratico. Poi c’è un Partito Liberale, che è un bel po’ più a sinistra del PD italiano. Poi ci sono i Verdi, in grande spolvero qui, che sono di Sinistra come i nostri Verdi estinti. E infine c’è un partito conservatore, che è circa sulle posizioni del PD italiano, ma non ha personaggi come la Binetti, per dire. Questo per dirti che anche in Nord America ci sono delle grandi differenze col modello bipartitico Usa, nel quale comunque va a votare solo il 40-45% degli elettori.
    Scalfari è sempre stato liberale, dal momento che prima era nel PLI e poi fece parte della scissione che dette vita al PR e poi lavorà ne Il Mondo, di Pannunzio, storica figura liberale. E’ stato un liberal-socialista, finito anche per candidarsi nel PSI di De Martino (1968) e ha sostenuto Craxi almeno fino alla metà degli anni Ottanta. Prima di essere nel PLI era fascista, ma allora lo erano quasi tutti, da Bocca a Montanelli.
    Il punto è che la definizione di “liberal” è diversa da quella di “liberale” ed è per questo che tu e io non ci capiamo.
    Un “liberal” in Nord America è una persona di Sinistra. Qui non ci si dice “socialist” o “socialdemocrat”, né “leftist”. Quando si è progressisti ci si dice “liberal” o “very liberal”. Ma i liberali in italia sono un’altra cosa e non penso proprio che dentro al PD, fatto per il 50% da gente che ha votato comunista per anni, ci si possa dire “liberali”.
    Al massimo, socialdemocratici. Oltre, si fa solo confusione e non si attirano voti.

  145. Anellidifumo ha detto:

    Stefano, tu hai 23 anni e io ne ho 34. Una generazione sola ci divide.
    La storia dei Democrats statunitensi proviene da una società nella quale non solo non è mai esistito il comunismo, ma nemmeno il socialismo né un sindacalismo importante. Naturalmente l’Italia è parte dell’Europa e la storia della Sinistra italiana non può che essere nel solco dell’Europa.
    Io vivo in Canada, che è una via di mezzo tra la Svezia e gli Usa, per metterla in termini elementari. Qui un partito neo-democratico c’è, l’Ndp, ed è chiaramente socialdemocratico. Poi c’è un Partito Liberale, che è un bel po’ più a sinistra del PD italiano. Poi ci sono i Verdi, in grande spolvero qui, che sono di Sinistra come i nostri Verdi estinti. E infine c’è un partito conservatore, che è circa sulle posizioni del PD italiano, ma non ha personaggi come la Binetti, per dire. Questo per dirti che anche in Nord America ci sono delle grandi differenze col modello bipartitico Usa, nel quale comunque va a votare solo il 40-45% degli elettori.
    Scalfari è sempre stato liberale, dal momento che prima era nel PLI e poi fece parte della scissione che dette vita al PR e poi lavorà ne Il Mondo, di Pannunzio, storica figura liberale. E’ stato un liberal-socialista, finito anche per candidarsi nel PSI di De Martino (1968) e ha sostenuto Craxi almeno fino alla metà degli anni Ottanta. Prima di essere nel PLI era fascista, ma allora lo erano quasi tutti, da Bocca a Montanelli.
    Il punto è che la definizione di “liberal” è diversa da quella di “liberale” ed è per questo che tu e io non ci capiamo.
    Un “liberal” in Nord America è una persona di Sinistra. Qui non ci si dice “socialist” o “socialdemocrat”, né “leftist”. Quando si è progressisti ci si dice “liberal” o “very liberal”. Ma i liberali in italia sono un’altra cosa e non penso proprio che dentro al PD, fatto per il 50% da gente che ha votato comunista per anni, ci si possa dire “liberali”.
    Al massimo, socialdemocratici. Oltre, si fa solo confusione e non si attirano voti.

  146. Stefano Gardelli ha detto:

    Ho capito la distinzione che mi contestavi!
    Ti ringrazio della chiarificazione sul significato del termine “liberal” di stampo US.
    Comunque ti avevo scritto anch’io che mi rendo conto che in Europa è molto diverso,
    poi tu hai elencato giustamente i motivi per cui è diverso..
    Comunque, ti ringrazio del post in generale, perchè facevo io una confusione per cui di conseguenza non ci capivamo, ma non è quella sul liberal, è la seguente:
    io quando facevo riferimento ad un’elemento liberale da innestare nell’idea social democratica tu, giustamente, intendevi il pensiero liberale classico del PLI e mi dicevi che non c’azzecca nulla. Rileggendomi appunti variegati, articoletti e note, sulla storia dei partiti mi sono reso conto che l’elemento a cui io facevo riferimento non era il liberalismo classico, ma era il liberalsocialismo (ed era quella appunto la distinzione a cui facevo riferimento tra Bobbio, cioè il primo liberalsocialista, ed Enauidi, puramente liberale). Ora ci siamo. Il liberalsocialismo, questo sì, ha senso nel PD. Io propugnavo quell’idea per cui l’elemento liberale e l’elemento socialdemocratico non possono che incrociarsi perchè la realizzazione integrale della libertà tende a produrre disuguaglianze sociali e, viceversa, una società che privilegia l’uguaglianza precipita spesso nel livellamento, nel conformismo e nella mancanza di meritocrazia. Questa è l’alchimia che a mio parere deve trovare il PD. Per cui in questo senso dicevo che Ichino, Cacciari, ecc.. devono essere maggiormente ascoltati, soprattutto grazie all’uscita del correntone DS , cioè della “sinistra”-socialdemocratica, accorpata ai neo-comunisti per una grande-sinistra.
    Comunque per esempio in ambito anglosassone hanno fuso social-democrazia e liberali nel partito liberal-democratico. Non prenderanno un voto, ma c’è.
    E’ forse proprio l’idea socialdemocratica quella più soggetta a sottili distinguo. Tu dicevi di essere azionista e socialdemocratico? Quindi del blocco di “giustizia e libertà”?
    Tuttavia questi credo che alla fine siano bizantinismi di cui alla gente frega poco quando deve mettere la crocetta. Contano forse molto di più i programmi e il modo di comunicarli.